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ciao angela cara.
ho letto le cose che mi hai inviato ed i link.
ho pensato a lungo nei viaggi di questi giorni ed ora ti rilancio alcune considerazioni in poche parole-chiave. se pensi di utilizzare il contributo qui sotto usalo così com'è, con quegli a capo e senza maiuscole.
ho cercato la vernice fosforescente ma non l'ho ancora trovata. (...)
ti rilancio anche un'altra idea. ho un giovane amico attivo nel mediattivismo, con lui ci siamo incontrati nell'esperienza telestreet quando abbiamo tentato di realizzarne una a rimini, un anno fa. poi ce ne siamo allontanati, per ovvi limiti di quell'esperienza ma non dell'idea, che perseguiamo per vie diverse altrove.
io in ambito artistico lui documentaristico, con tagli decisamente diversi ma tendendo a volte ad obiettivi vicini. si chiama manuel zani ma preferisce firmarsi con un nick name. io credo sarebbe utile vedere una parte dei suoi materiali che, ripeto, non hanno nessun taglio e nessuna pretesa - oltre che nessuna ''esigenza'' - di farsi arte;
la sua passione è l'informazione attraverso il documentario, non c'è nei suoi lavori e nelle sue corde un' esigenza e tanto meno una ''priorità'' estetica, sebbene un'estetica ci sia. (...)
ti abbraccio, isabella
Black_Cat
17-01-2005 11:09
(...)
Presentazione:
Intervista a Matteo Boattini, studente di medicina cesenate,
sull'esperienza di volontariato come sanitario nei Territori Occupati.
Inevitabile il confronto con i problemi di mobilità e accesso alla
salute che attanagliano il popolo palestinese e la riflessione sul
significato della propria identità professionale: può un medico
esaurire le sue funzioni nel redigere ricette? Sorge la consapevolezza
di come, sotto le abituali figure lavorative, debba esserci un valore
umano più alto, ''inconfinabile'' nei gesti di un lavoro meccanico. Una
capacità di oltrepassare le barriere fisiche e mentali per porre
rimedio ai danni causati da conflitti sclerotizzati. Il video è la
versione 0.1 di un mediometraggio non ancora in lavorazione...
Nota:
Parte delle immagini di ''Palestina [...]'' sono state girate, amatorialmente, nei Territori Occupati dal colletivo medico Gruppo Prometeo l'agosto 2004. I confini, umani e geografici, la marginalità, l'assenza di comunicazione, l'auspicio a un linguaggio schietto e immediato sono stati i motivi ispiratori del lavoro.'' |