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La musica non ha bisogno di essere spiegata, è l’unica forma espressiva capace di dialogare abbattendo qualsiasi ostacolo, gli umori e conflitti che gli uomini creano e trasmettano, si possono accordare come gli strumenti, una fisarmonica, la chitarra, la claviola e via. (E.Umbaca)
Il progetto ''On the dark side of the street'' , si tratta di un concerto di musicisti di strada (anzi di metropolitana) ''abusivi'', organizzato nell’auditorium di Radio Popolare Network a Milano. La maggior parte di questi musicisti non si conosceva tra loro e magari non si vedevano neanche tanto di buon occhio soprattutto per questioni di ''territorio'' da occupare. A volte incontriamo questi musicisti con interesse, a volte con fastidio e la maggior parte delle volte con una glaciale indifferenza, ma, ovviamente, più c’è concorrenza e meno siamo disposti a dare dei soldi. Per una volta, quindi, le persone che continuamente erano scacciate da polizia e funzionari della metropolitana e dalla nostra noncuranza prendevano possesso del palco diventando protagonisti che la gente appositivamente si recava ad ascoltare. Un palco in cui la musica si diffondeva in gran parte d’ Italia. Quest’opera (come d’altronde le precedenti ) non pretende certo di dimostrare che l’opera possa cambiare il volto del mondo, ma più semplicemente che forse ancora può rappresentare un’occasione di riflessione e che può diventare una sorta di laboratorio dove sperimentare situazioni di vita quotidiana.
Roberto Pinto |