Public Art - 1996/97La Generazione delle Immagini, serie di incontri con artisti, critici e filosofi, e' giunta alla terza edizione.
Dopo aver affrontato, lo scorso anno, il rapporto con la multiculturalita' (con artisti e curatori provenienti da Giappone, Corea, Pakistan, Brasile, Cuba, USA, Russia), il tema di quest'anno e' il rapporto tra artista e societa', e specificamente tra arte e citta'.
Quando l'opera d'arte non e' piu' chiusa in galleria o in museo, ma affronta lo spazio aperto e i luoghi pubblici, sorgono degli interrogativi:
in che modo interagiscono gli artisti con lo spazio?
Come vengono visti e giudicati gli interventi in città ?
Come reagisce quest'ultima all'invasione artistica?
E infine, puo' servire tutto cio' a cambiare il modo in cui la citta' vive?
Al centro di numerose analisi, la citta' e' ormai un oggetto indefinibile anche per addetti ai lavori come architetti, urbanisti e geografi. In essa, come in un concetto-valigia, rientra un insieme complesso di luoghi, non luoghi, aree pedonali o dismesse, nuove costruzioni, vecchie ostruzioni, coperture, rivestimenti, smantellamenti, percorsi, discorsi e incidenti che a vario titolo riconduciamo al concetto di citta'.
In realta' la citta' e' oggi l'immagine stessa del nostro tempo, colossale e impraticabile metafora. Gli artisti piu' avvertiti sono quelli che oggi mettono a confronto le loro opere con questa metafora.
Roberto Pinto
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