Gate 2 : Generazione delle immagini


Milano, 1994 / 2002
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 Slavoj Zizek
 
Appunti di lavoro

La Generazione delle Immagini - 1994/95

Nel progettare la serie di incontri internazionali a cui abbiamo dato il titolo La Generazione delle Immagini, siamo partiti dalla constatazione che la ricchezza di proposte espositive, di mostre ed incontri che distingue la programmazione culturale dei maggiori Paesi europei, non ha riscontro, in Italia, anche perché ai pochi spazi pubblici dedicati all’arte contemporanea si associa una diffusa disattenzione dei mass media.

Come mai prima, l'arte si sta aprendo ai problemi sociali piu' scottanti ed attuali, e sta diventando un vero linguaggio del futuro, un esperanto culturale. Tuttavia, il dibattito artistico, che aveva caratterizzato Milano e in genere il nostro Paese in epoche passate, sembra languire. Proprio l'idea di innescare nuovi spunti di confronto, coinvolgendo interlocutori di livello internazionale, e' stata alla base del progetto La Generazione delle Immagini. La nostra convinzione era che il dibattito sull’arte non potesse essere limitato agli addetti ai lavori - artisti in primo luogo, critici, galleristi, ecc. - ma che andasse allargato a tutti i contributi culturali che possano far riferimento al tema dell’immagine, alla sua produzione, manipolazione e riproduzione.

Gli incroci fra diverse componenti culturali, fra discipline differenti e con punti di vista alternativi compongono oggi la trama imprescindibile in cui l’arte rientra e con cui non può fare a meno di confrontarsi. Per questo, anziché esporre il prodotto di una ricerca artistica - ad esempio in forma di mostra - abbiamo pensato di chiamare gli artisti stessi in prima persona, affiancati da intellettuali e operatori, a discutere ed esporre il loro lavoro. Accanto a Charles Ray e Gary Hill, due tra gli artisti più interessanti e innovativi (loro importanti personali erano presenti un anno fa nei principali spazi espositivi internazionali) abbiamo inserito ricerche più teoriche come quelle condotte da curatori come Dan Cameron o Adelina von Fürstenberg, impegnati a costruire una trama tra diverse esperienze artistiche. Del resto i ruoli all’interno dell’arte risultano meno definiti di quanto si possa immaginare: è il caso di Peter Weibel, teorico, curatore ma anche costruttore di immagini egli stesso - in un tutt’uno legato al cambiamento epocale introdotto dalle nuove tecnologie. In uno spazio intermedio si collocano figure come quelle di Arthur Danto o Thierry de Duve, che invece si occupano da anni di sviluppare un approfondimento teorico e filosofico delle immagini, degli artefatti e delle operazioni prodotte dall’arte contemporanea. In questa prospettiva, allo scopo di dare uno sviluppo "tridimensionale" alla cultura delle immagini, si sono aggiunti gli sguardi trasversali di un sociologo di fama internazionale come Michel Maffesoli - coinvolto in particolare dal tema dell’estetizzazione della vita quotidiana - e di Slavoj Zizek, filosofo sloveno che coniuga analisi lacaniana e cultura di massa nell’indagine raffinata del reticolato simbolico della società.

Artisti, critici d’arte e pensatori internazionali hanno portato a Milano le loro esperienze, le loro opere e i loro saperi: gli artisti commentando (con ausilio di mezzi audiovisivi) le esposizioni tenute nei musei stranieri, altrimenti destinate a non raggiungere mai l’Italia; i critici esponendo le proprie convinzioni ed idiosincrasie artistiche; i pensatori tenendo delle conferenze su aspetti culturali o filosofici emergenti. Naturalmente era importante che il dibattito si allargasse anche a temi riferiti più specificamente alla situazione italiana: come il rapporto tra arte e grande stampa o la perenne situazione di crisi dei musei di arte contemporanea nel nostro paese. Anche in questo caso, se non delle soluzioni, sono emersi dei "punti ciechi" della situazione nostrana che andranno inseriti in una futura agenda per riprogettare l’avvenire di un’arte che si trova più avanti del mondo da cui ha avuto origine.

La prima edizione de La Generazione delle Immagini ha avuto luogo nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano tra la fine del 1994 e i primi mesi del ’95. Mentre scriviamo queste note, quasi un anno dopo, dobbiamo constatare che, nel frattempo, la situazione non è cambiata radicalmente, anche se si registrano una serie di segnali positivi tesi a risvegliare questa condizione stagnante. La Generazione delle Immagini è andata ad inserirsi in una effervescenza di progetti e incontri che si sono susseguiti durane tutto quest’anno 1995 e che, c’è da augurarselo, proseguiranno in futuro. Basterebbe ricordare (solo per fare alcuni esempi) la serie di incontri transculturali del convegno romano Arte identità confini (a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Ludovico Pratesi) o i seminari di incontro e studio presso la Fondazione Ratti a Como organizzati da Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese. Tutte iniziative che hanno suscitato l’interesse e la partecipazione attiva di un numeroso pubblico.

È sulla base di questa idea - del resto già diffusa all’estero - di confronto senza confini e possibilmente senza pregiudizi che abbiamo pensato di riproporre una seconda edizione della Generazione, questa volta con un occhio più marcatamente internazionale e "planetario" ai problemi dell’arte contemporanea. Ed è questo il senso di fare cultura in un modo che sia significativo anche e soprattutto per le giovani generazioni. Mentre la prima edizione della Generazione voleva mostrare i punti di contatto fra vari piani culturali e varie competenze della ricerca sull’immagine, nella seconda si cerca di approfondire ed evidenziare come questa stessa ricerca artistica non possa prescindere dalla molteplicità di punti vista appartenenti a culture distanti tra loro. Mostre come Il cotto e il crudo dello stesso Dan Cameron o Dialogues de Paix a cura di Adelina von Fürstenberg, di cui si è discusso nella prima edizione, sono il trait-d’union ideale con la seconda.

Nella presente raccolta sono contenuti i testi degli interventi della prima edizione Generazione delle Immagini. In alcuni casi si tratta di traduzioni di testi scritti appositamente per la conferenza, in altri casi della trascrizione degli interventi orali dei relatori; per gli interventi degli artisti si è preferito privilegiare l’aspetto iconografico, fornendo alcune immagini delle loro opere. Per il loro carattere di colloquio a più voci, abbiamo rinunciato ad inserire la trascrizione dei due dibattiti sull’istituzione-museo e sulla stampa quotidiana. Questo volume vorrebbe essere, invece che una convenzionale raccolta di atti - il che lo confinerebbe all’istante in quel limbo dove burocrazia e noia si confondono - un complemento ed insieme un completamento di un discorso aperto; insomma, un’agenda di appunti, più che un volume; più che un libro, un quaderno di lavoro.

Roberto Pinto e Marco Senaldi



Tutti i relatori

INCROCI
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Artertainment. Dal grande vetro al grande fratello - Essere e Schermo. Di Marco Senaldi in Flash Art Italia n 226 Febbraio/marzo 2001

Piacere, Picasso! Convegno di 3 giorni, a chiusura di ''Oreste due'', con la partecipazione di artisti e gruppi di tutta Italia. A cura di Oreste, Matera 1999

Critical quest: i giochi della critica 1994. Mostra di interventi critici internazionali realizzata da Marco Senaldi e Alessandra Galletta

Pressrelease
 
CONFRONTI

Reality's Desire - 2001/02
Desiderio di realta'

Racconti d'identita' - 2000/01
Short Stories

Atmosfere metropolitane - 1999/00
Mexico City, New Delhi, La Habana, Bangkok, Paris, Istanbul, Barcelona, Melbourne, New York, Milano, Londra, Johannesburg

Landscape in Motion - 1998/99
Il paesaggio

Facts & Fiction - 1997/98
Arte e Narrazione

Public Art - 1996/97
Arte e citta'

Sguardi Planetari - 1995/96
Oltre polarita' USA-Europa


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