Gate 3 : Making art on the web


Biella, Fondazione Pistoletto
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 Tatiana Bazzichelli
 
Per un'arte in rete transmediale e comunitaria

Tatiana Bazzichelli

Arte in rete, net art, web art, arte telematica, arte digitale, arte interattiva, software art. ascii art...tanti termini per definire diverse forme di pratiche artistiche in rete, a cui appartengono a volte differenti filosofie e punti di vista, ma che per la maggior parte dei casi rivelano un tentativo di rendere unico e codificabile cio' che per sua intrinseca natura non lo e'.
Tutte le definizioni sopra riportate, si caratterizzano per un fattore: quello di cercare di trovare un 'nome' con cui esemplificare delle pratiche, pratiche che caratterizzano una forma di arte che non ha piu' confini definiti. In passato la pittura, la scultura, la poesia, l'architettura, erano definite con il termine 'arte'. Oggi, la progressiva settorializzazione del sapere ha influenzato anche la divisione fra le arti, con il risultato, a mio parere, di creare da una parte il tentativo di identificare determinate pratiche con un nome ben preciso - che poi non sempre trova d'accordo chi le pratiche le fa - dall'altra, una grande confusione per chi le pratiche 'le osserva'.
Questa proliferazione semantica, effettivamente nasconde un processo non irrilevante: molte opere di cosiddetta 'net art' e molte pratiche di networking, possono essere iscritte in un percorso che parte dalle neo-avanguardie degli anni '60-'70, o se vogliamo, dalle avanguardie degli anni '20 e '30 (il surrealismo, dadaismo, futurismo...).
Semplificando un po', uno degli obiettivi 'forti' delle avanguardie e neo-avanguardie che ha sicuramente influenzato il fare artistico successivo, e' stato quello di provocare una dissacrante rottura del concetto di Arte con la 'a' maiuscola, per spostare l'attenzione alle pratiche, all'atto artistico riproducibile, contrario alla logica del prodotto artistico concepito da un 'genio'.
Oggi si tende sempre meno a usare il termine 'Arte' per definire le pratiche artistiche sul web che non siano meramente la riproduzione digitale di opere artistiche 'materiche' (scultura, pittura, ecc.). Di fatto il termine sembra appartenere ancora a una tradizione da superare e il campo semantico si dimostra territorio colonizzato unicamente da artisti di galleria.
In questo senso, sembra sempre piu' una conseguenza naturale quella di considerare da una parte l'Arte (la tradizione), dall'altra un proliferare di nomi che cercano di categorizzare quanto di meno categorizzabile esista. Da qui discorsi su discorsi per decidere cosa effettivamente sia 'web art', cosa 'net art', ecc. assistendo poi spesso a forme di 'appropriazione assolutistica' da parte di chi pensa di effettuare 'realmente' net art, oppure web art... Riporto un estratto di un interessante articolo di Lev Manovich, lo scrittore del libro The Language of New Media (2001, MITPress), che premette, a mio parere, di centrare il punto della situazione. Intendendo con il termine 'medium' il supporto, il veicolo d'espressione, Manovich scrive:
'Nonostante sia cosi' evidentemente inadeguato a descrivere la realta' artistica e culturale contemporanea, il concetto di medium continua ad esistere. Continua ad esistere per inerzia, ma anche perche' proporre un sistema concettuale migliore e piu' adeguato e' una cosa piu' facile da dire che da fare. Cosi', anziche' disfarsi in una volta sola di una tipologia di media, continuiamo ad aggiungere categorie sempre nuove, 'nuovi generi': installazione interattiva, arte interattiva, net art. Il problema di queste nuove categorie e' che seguono la vecchia tradizione di identificare distinte pratiche artistiche sulla base dei materiali che vengono usati, solo che ora sostituiamo ai vari materiali vari tipi di nuove tecnologie' [tratto dal testo 'Un'estetica post-media', www.d-i-n-a.net/netculture/manovich1_p.html].
Manovich osserva poi che invece di soffermarsi sulle proprieta' fisiche di un particolare materiale e sulle sue capacita' di rappresentazione (sulla relazione fra segno e referente), appare piu' opportuno spostare il punto di vista dal medium (l'hardware) al contenuto (il software). Egli aggiunge: 'Anziche' il concetto di medium, possiamo usare quello di software, chiedendoci cioe' quali tipi di operazioni sull'informazione disponibile al fruitore un particolare medium rende possibili'.
L'analisi va quindi spostata dal mezzo al messaggio, dalle definizioni e dai 'nomi' alle pratiche. Anche perche' , se si pensa alle pratiche che la cosiddetta 'net art' innesca, appare chiaro il suo carattere transmediale. Gli artisti piu' 'in voga' attualmente a livello internazionale, basta pensare a Etoy, Rtmark, 01.org, Critical Art Ensemble, ecc., effettuano delle pratiche che non vivono unicamente nella Rete, ma vanno a toccare trasversalmente diversi media e diversi settori della nostra esistenza (la societa', l'economia, la politica, il sistema mass-mediatico, la nostra vita quotidiana).

La necessita' di creare network, di dare vita a reti di relazioni sociali a partire da pratiche in rete, ma che in rete non si esauriscono, e' stata propria sin dai primi anni '90 degli artisti italiani come Tommaso Tozzi, Giacomo Verde, Massimo Contrasto, il collettivo Strano Network, il gruppo quinta Parete. Essi hanno utilizzato la Rete per produrre azioni e re-azioni, per dare vita a comunita' che non esistessero unicamente nel mondo dei bit, ma che fossero strettamente collegate a dinamiche di vita 'reale', sociale, politica e anche, perche' no, affettivo-amicale (mi riferisco per esempio ai progetti Hacker Art BBS, Virtual Town TV, Minimal TV e ai recenti Hackmeeting - nati nel 1998 per iniziativa del collettivo Strano Network).
Oggi la sfida maggiore della societa' 'interconnessa' sembra la completa fusione del sistema dei media e delle tecnologie digitali con la realta' politica, economica e sociale. Cio' che appare oggi in un medium, una cosiddetta opera di '.net art', potrebbe domani svilupparsi in una pratica televisiva, in un seminario collettivo, in una mostra d'arte, ecc. Si pensi per esempio alla pratiche di cybersquatting di RTMark (gatt.org) e degli Yesmen. Oppure alla realta' italiana degli hackmeeting, che combina seminari, sperimentazioni sui codici, necessita' di autoformazione gratuita, modalita' di autogestione degli spazi, diffusione del freesoftware e battaglia sui cyber-rights.
In conclusione, penso che la vera necessita' di un'arte in rete sia quella di continuare ad essere capace di produrre comunita', a partire dalla messa in critica dei meccanismi della societa' dell'informazione globale. Non quindi un'arte che crea duplicati di opere gia' esistenti, ma un'arte capace di interferire con i meccanismi di produzione della cultura e dell'informazione, agendo a livello allargato non in un unico medium (la rete), ma diventando essa stessa medium (rete) fra diverse collettivita' e diversi medium. Per concludere, voglio citare un estratto del resoconto dell'Hacker Art Lab di due anni fa alla Rocca Paolina di Perugia (era l'11 novembre 2000), che ha visto coinvolti alcuni dei partecipanti all'attuale talk show di Transimages. Spero che le nostre parole di allora possano essere ulteriore elemento di riflessione, per un nostro scambio nel presente.
'Il dibattito ha permesso di costruire una panoramica che va dalle sperimentazioni video degli anni '70 fino alle odierne creazioni artistiche sul web, concentrando l'attenzione sulla possibilita' di produrre relazione attraverso l'arte.
Il filo rosso che ha unito un certo tipo di sperimentazione artistica e' stato infatti il concepire l'arte come processo collettivo e autogestito, come scambio di informazione interpersonale e produzione di comunita'. Un' arte quindi che permetta al tradizionale pubblico di non essere piu' semplice spettatore, ma di poter partecipare alla creazione stessa di un processo. Processo innescato dall'autore, ma capace poi di trasformarsi in un'opera aperta, 'come una banca dati aggiornata in continuazione'.
Uno degli interrogativi principali e' stato: 'l'arte in Rete attuale (o se vogliamo la .net art), e' in grado di produrre comunita' come si cercava di realizzare ai tempi delle BBS e subito oltre?' Oppure: 'Conseguentemente al dilagare della New Economy e di ingenti investimenti nell'ambito della produzione immateriale, quali sono le risposte apportate dall'arte on line?'' [testo integrale al www.noemalab.com/sections/arte_focus.asp?IDFocus=2]

Ce lo chiedevamo allora e secondo me e' importante chiederselo anche oggi: l'arte in rete allo stato dei fatti e' in grado di produrre comunita'?
Sicuramente nel panorama internazionale dell'arte in rete sono aumentate le pratiche di hacktivism, l'arte ha assunto caratteristiche di critica verso lo status quo in maniera maggiore, ma quante di esse producono realmente comunita'?
Quante sono sensibili realmente all'etica hacker vista come battaglia sul diritto alla libera circolazione dei saperi in Rete, garanzia di accessibilita' e visibilita' dei contenuti, diffusione orizzontale di informazioni e creazione di network?
Quante non solo vivono nella rete, ma creano anche 'rete'?

Tatiana Bazzichelli
Sociologa della comunicazione, progettista multimediale e organizzatrice di eventi/workshop sull'arte digitale, si impegna da tempo nel portare avanti un concetto di arte come pratica reale all'interno della scena media-attivista italiana (in collaborazione con il gruppo Strano Network e con il collettivo AvANa.net). Ha curato presso il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea di Roma la mostra-evento sul media attivismo AHA: Activism, Hacking, Artivism, nel febbraio 2002, e rassegne di video e net art in varie occasioni espositive. Ha organizzato un seminario sulla net art all'hackmeeting2000, ed e' stata relatrice in convegni sulle arti digitali e l'attivismo telematico. Ha scritto vari articoli sull'arte e la tecnologia nelle riviste Punto Informatico, Neural, Cut-up, Noema, Mucchio Selvaggio, La Critica, Tribu' Astratte. Consulente di una Media Agency romana, si occupa di progettazione e redazione di contenuti di Siti internet, DVD e Cd Rom.

http://strano.net/bazzichelli

BIBLIOGRAFIA

A.Di Corinto, T.Tozzi Hacktivism, la liberta' nelle maglie della rete, Roma, Manifesto libri, 2002;
Ferry Byte, Parrini C., I motori di ricerca nel caos della Rete, Milano, Shake, 2001. Anche al www.strano.net/chaos;
Hakim Bey, 1985, T.A.Z. Zone Temporaneamente Autonome, Milano, Shake, 1997. Levy Steven, 1984 Hackers, Milano , Shake , 1996.
M. Pasquinelli Media Activism, strategie e pratiche della comunicazione indipendente, Roma, DeriveApprodi, 2002.
Scelsi R. (Raf Valvola), Cyberpunk, Antologia di testi politici, Milano, Shake, 1990.
Scelsi R. (Raf Valvola), No Copyright, Nuovi diritti nel 2000, Milano, Shake, 1994.
Strano Network, Net Strike - No Copyright - Et (-: , Bertiolo, AAA Edizioni, 1996.
Strano Network, Nubi all'orizzonte, Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio. Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale Roma, Castelvecchi, 1996.
Tozzi T. (a cura di), Conferenze Telematiche Interattive, Roma, Galleria Paolo Vitolo, 1992.
Tozzi T. (a cura di), Happening Digitali Interattivi - Musica, testi, immagini realizzate e rimanipolabili in modo interattivo, Firenze, autoproduzione no-copyright, 1992.
Tozzi T. (a cura di), Opposizioni '80 - Alcune delle realta' che hanno scosso il villaggio globale, Milano, AMEN, 1991.

SITOGRAFIA

ARTivism

Federico Bucalossi
http://www.strano.net/bucalossi
CANDIDA La TV Elettrodomestica
http://candida.kyuzz.org
Massimo Contrasto
http://www.strano.net/contrasto
Dyne.org
http://www.dyne.org
GMM (Giovanotti Mondani Meccanici)
http://www.dada.it/gmm
Jodi
http://www.jodi.org
Claudio Parrini
http://www.parrini.net
Sciatto Produzie http://www.ecn.org/sciattoproduzie
Giacomo Verde
http://www.verdegiac.cjb.net
zoneGemma - bioteKnology cultural laboratory
http://zonegemma.cjb.net

NETMedia

D-i-n-a
http://www.d-i-n-a.net
Indymedia
http://italy.indymedia.org
Neural
http://www.neural.it
NoemaLab
http://www.noemalab.com
Ordanomade
http://www.kyuzz.org/ordanomade
Strano Network
http://www.strano.net
The Thing Roma
http://www.ecn.org/thingnet

HACKtivism

0100101110101101.ORG
http://0100101110101101.org
Avvisi Ai Naviganti (AvANa)
http://avana.forteprenestino.net
Critical Art Ensemble
http://www.critical-art.net
CopyDown
http://copydown.inventati.org
Cyber rights
http://strano.net/cyber-rights
Decoder
http://www.decoder.it
EpidemiC
http://epidemic.ws
Etoy
http://www.etoy.com
Hackmeeting
http://www.ecn.org/hackit98
http://www.ecn.org/hackit99
http://www.ecn.org/hackit00
http://www.hackmeeting.org
Isole nella Rete
http://www.ecn.org
Netstrike
http://www.netstrike.it
post_aXion MUTANTE
http://strano.net/mutante
Rtmark
http://www.rtmark.com
Tactical Media Crew
http://www.tmcrew.org
Tommaso Tozzi
http://www.hackerart.org
Yesmen
http://www.theyesmen.org/finland/

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

No-Body, di Anna Maria Monteverdi, in Cut Up

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CONFRONTI

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Questioni di partenza


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