Gate 1 : Necessità di relazione


Trento, 6/7 dicembre 2001
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 Lucrezia De Domizio e Joseph Beuys alla ''Coquille blanche '', Pralin, Seychelles, 1980
 
Relazioni pericolose

Lucrezia De Domizio

Intervista di Orietta Berlanda

Quali sono le più impellenti necessità di relazione tra l'arte e l'attuale sistema sociale?

Ritengo che l'arte debba ritornare ad essere pensata, praticata e scritta con la "A" maiuscola, penso ad un'arte sana fondata su princìpi, che accumula valori e trasmette messaggi. In questi ultimi anni l'arte non è stata intesa come spirituale, pregnante, capace cioè di veicolare un messaggio e di portare esempio.
L'attuale sistema dovrebbe rispecchiare questo tipo di Arte. Stiamo vivendo una crisi multidimensionale, planetaria che investe tutte le sfaccettature della nostra vita, della nostra salute fisica e psichica, della nostra sussistenza, della qualità del nostro ambiente, delle relazioni sociali, politiche, culturali e tecnologiche.

Questo perché la crisi dell'uomo è spirituale, culturale e intellettuale. L'arte attinge proprio da questo stato di crisi. Che cosa può quindi prendere il sistema sociale dall'arte, da un'arte non più intesa con la "A" maiuscola? Anche il congresso sulla "necessità di relazione" è stato concepito sempre all'interno del sistema dell'arte, prevedendo la partecipazione di artisti, direttori di museo, critici e la mia stessa presenza in quanto appartenente a questo stesso sistema.
Sembra un cane che si morde la coda. E' necessario che nell'arte entri il mondo esterno, e che essa mantenga un'apertura a 360 gradi.

Che risposta dà il sistema sociale al dialogo con l'arte contemporanea?

L'arte contemporanea rispecchia un sistema sociale che è privo di spiritualità.
Essa copia dall'universo massmediologico e dai suoi personaggi che trasmettono valori consumistici. Al fine di ritornare all'Arte dovremmo sedimentare antropologicamente il passato, porlo in analisi comparata con la realtà del tempo presente ed esercitare la modestia, cosa che in questi tempi non esiste.
Tutto quello che appartiene alla vita di oggi si trasmette all'arte perché scambiamo il valore con il prezzo, l'analisi con la cronaca, la saggezza con il potere, l'umiltà con l'arroganza, il pensiero forte con i concetti deboli. Il presente storico che stiamo vivendo è un periodo veramente devastante per l'arte.

Come mai l'arte, pur servendosi di linguaggi di uso quotidiano e alla portata di tutti, come la fotografia, il video o il computer, viene ancora considerata di difficile comprensione per i "non addetti ai lavori"?

Questo accade principalmente in Italia, dove esiste una grande confusione e dove manca un sistema pedagogico che è il corpo centrale di un paese civile. In Italia mancano istituzioni che si occupano di pedagogia e mancano i sani operatori culturali che, attraverso il loro pensiero, le loro azioni e il loro silenzio, portino avanti l'analisi dell'arte insieme alla vita.
Di conseguenza, non esistendo un sistema pedagogico, non diamo possibilità di informazione. Tutto questo è dovuto al fatto che manca un pensiero forte.

In che modo può essere applicata al presente l'importante eredità di pensiero trasmessa da Beuys?

L'eredità del pensiero di Beuys può trovare applicazione solo e soltanto attraverso il comportamento, attraverso il rispetto dell'altro, la collaborazione, la solidarietà. Una living sculpture, una scultura vivente, è il comportamento e la realtà della nostra vita.
Questa è l'eredità che Beuys ci ha lasciato e trasmesso, poiché verità.

In un'occasione lei ha parlato di circolazione del "potere". Mi può spiegare cosa intende con questo concetto.

Certo. Ogni uomo su questa terra ha un potere poiché ogni uomo ha un'energia creativa vitale, quindi attiva. Io ho una visione distributiva del potere: se chi detiene il potere lo trasmette ad un'altra persona la quale ha anch'essa un suo potere che a sua volta trasmette, fa sì che non si abbia un potere accentrativo, ma un potere che si dilaga che dà forma ad una catena aperta e questo non porterà mai alla perdita del potere perché si alimenta e lievita con l'altro.
Se invece chi ha il potere lo accentra su di sé arriverà sicuramente il giorno in cui verrà qualcuno a toglierglielo.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Su Joseph Beuys:
Plight di Joseph Beuys, di Marion Hohlfeldt

Piero Gilardi, Lettera aperta a Germano Celant:
Infinity to Zero

In progress eventi e mostre relative:
Pressrelease
 
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