Gate 1 : Necessità di relazione


Trento, 6/7 dicembre 2001
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 Francesco Bonami
 
Il museo contemporaneo tra ''audience'' e azione di stimolo civile

Francesco Bonami

Intervista di Ierma Sega

Cosa è cambiato e cosa sta cambiando nel panorama artistico internazionale? Come cambiano le modalità e come le finalità?

Il panorama artistico internazionale è stato trasformato da due fenomeni, l'informazione globale e l'effetto Bilbao.
Il primo ha creato immense opportunità d'informazione, di scambio e collaborazione fra diverse realtà artistiche. Paradossalmente la globalizzazione culturale ha dato spinta e rafforzato identità locali e un tempo marginali. Ciò che era periferia è diventata una realtà semplicemente decentrata rispetto all'euro-centrismo o egemonia occidentale.
Il secondo fenomeno, chiamiamolo Bilbao, ha creato un ritorno dell'edificio, come ai tempi rinascimentali, simbolo di potere economico e non culturale. Cosa accade fra le mura del museo a Bilbao è irrilevante rispetto al richiamo che l'edificio/scultura è capace di generare.

Come le istituzioni museali stanno modificando le modalità di offerta artistica e cosa ancora potrebbe essere fatto in questo campo?

Le istituzioni museali sono attanagliate dalla psicosi "audience" ovvero la necessità di portare attraverso le porte del museo un numero sempre maggiore di visitatori. Ma quanti visitatori sono un successo e quanti in eccesso possono provocare un vero collasso dell'esperienza artistica e creativa all'interno del museo?
Inoltre i musei per far fronte all'aumento di visitatori si trasformano in industrie dello spettacolo e non più culturali.
Se però da una parte un'affluenza assidua di visitatori è necessaria per dare un senso ad un museo e alle sue relazioni con il contesto civile in cui opera, da un altro punto di vista quella che era una scelta particolare ed un esperienza di arricchimento davanti ad un opera d'arte diventa irrilevante se mescolata a continue stimolazioni di marketing o se filtrata attraverso i corpi di mille altri insoddisfatti visitatori.
Il fenomeno block buster è quindi un'arma a doppio taglio: primo perché la sua organizzazione richiede dei costi estremamente alti, secondo perché spesso sminuisce il valore dell'esperienza artistica al punto tale da alienare il visitatore dal museo per sempre.

Un esperienza interessante è stata svolta a Chicago al museo di cui sono il Senior Curator, Museum of Contemporary Art. Durante il lungo ponte del ringraziamento, Thanks Giving, il museo è stato aperto al pubblico gratuitamente per tre giorni, stimolando l'offerta con una campagna pubblicitaria a tappeto, di modesto impegno economico, sui giornali locali finanziata da due generosi membri del consiglio d'amministrazione.
Il risultato è stato sorprendente: ogni giorno il numero di visitatori ha raggiunto quello di un'intera settimana e in tre giorno il totale è stato di poco inferiore a quello che si raggiunge di solito in un mese. La maggior parte dei visitatori era locale.

La conclusione è quindi che un gran numero di potenziali visitatori è scoraggiato anche dal più modesto costo d'entrata ed inoltre l'acquisto del biglietto crea non solo una stressante attesa ma anche un ingorgo all'interno del museo con visitatori distratti e già stanchi, mentre l'entrata libera consente una mobilità molto maggiore arricchendo l'esperienza museale e persino incoraggiando l'acquisto di cataloghi e oggetti legati alle varie mostre.

Il museo è un enorme potenziale stimolo urbano quando viene promosso come luogo di convivialità, d'incontro e di esperienza costruttiva, sottolineandone la sua accessibilità e funzione civile e non strumento esclusivo eccessivamente costoso per una famiglia che desideri passare un pomeriggio diverso dal parco senza voler spendere una somma eccessiva.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Corso Superiore di Arte Visiva, Fondazione Antonio Ratti, 1995, Como: Conferenza di Francesco Bonami

Sulla necessità e l'attualità della pittura
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