TEORIA

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Indice :

1 SIXTO/NOTES 1977-1981

2 TEORIA

3 IL SUONO

4 INSTALLAZIONI

5 PERFORMANCES

6 VIDEO - CINEMA - FOTOGRAFIA






La radicalità

Per la sua singolare storia, Sixto/Notes si è inserito a buon diritto nel dibattito internazionale che in quegli anni cercava di ridefinire i confini tra le diverse discipline artistiche e, soprattutto, le possibilità di contravvenire ad essi creando quel crossover che avrebbe traghettato in breve tempo la contemporaneità di allora, con le sue pratiche più radicali, a quella odierna.

Pensare oggi di riproporre in forma dinamica – una mostra permanente e una serie di riproposizioni di alcuni interventi ospitati da Sixto/Notes negli anni di attività – quell’esperienza di 35 anni fa, vuol dire ripensare alle continuità tra allora ed oggi, ovvero all'orizzonte e al contesto entro i quali si sono mossi e si muovono gli attori di questa supposta continuità.

E nel caso dell'arte queste considerazioni sono valide sia per l'ambito politico che per quello inerente i processi di creazione. Da un punto di vista generale il contesto è quello di un periodo, gli anni '70, di transizione dalla fine della modernità all'inizio della postmodernità e di un altro, quello attuale, di piena e consapevole configurazione della postmodernità.
L'orizzonte, invece, è rimasto un ulteriore segno distintivo della continuità in quanto tutt'ora evidenziato dall'endiadi interpretazione e trasformazione. Nel senso che oggi, come allora, la scelta che determina il “fare2, sia artistico che politico, è tra una interpretazione del mondo attraverso la sua trasformazione.

Una volta individuati il contesto e l’orizzonte, si può meglio capire che la pratica dell’agire artistico negli anni ’70 di alcuni, tra cui i protagonisti dell’esperienza di Sixto/Notes, aveva messo al centro il concetto cardine, ora conclamato, della produzione - sia essa di senso così come di merci - come produzione linguistica.
Ovvero, la singolarità corporea diventava tale solo attraverso l’astrazione della comunicazione propria del linguaggio. Si potrebbe dire che allora come oggi, attraverso le esperienze più radicali e innovative, l’incendio della foresta può determinare una vera fertilizzazione del terreno.

Infatti, le pratiche di alcuni prefiguravano, allora, uno scenario che solo adesso è perfettamente chiaro. E questo scenario è definito dalla divergenza, dalla molteplicità e dalla omnidirezionalità. Di pratiche, di tensioni linguistiche e di espressioni. Oltretutto, lo scenario che allora era politico, ora è diventato bio-politico. E in questo scenario la Aufhebung è tramontata.
Adesso, meglio di allora,la sintesi non permette più di portare tutti gli elementi della vita verso una ricostruzione poetica, che è l’unica vera possibilità di trasformazione che l’arte ha ancora.
È proprio riproponendo, in maniera tanto documentaria quanto ri-generativa, l’esperienza di Sixto/Notes che si può cogliere, in maniera esemplare, quanto le modificazioni intervenute in questi anni nei diversi scenari abbiano determinato la modificazione, attraverso la inversione totale degli elementi costitutivi, di un assioma fondamentale della pratica, non solo artistica, degli anni ’70: la utopia come reale di quegli anni si è trasformata nel reale come utopia di questi anni. E questo sembra dare la misura del divenire di questa continuità.

Protagonisti

Nell'arco degli anni di attività di Sixto/Notes sono passati da questo centro – con mostre, performances, concerti e installazioni – alcuni artisti diventati successivamente protagonisti indiscussi tanto dell'arte che della musica e del teatro contemporanei. E molti di loro hanno avuto la possibilità di presentare la propria attività per la prima volta in Italia.

Questi i protagonisti dell’avventura di Sixto/Notes:
Vito Acconci, Ant Farm, Art & Language, Ferruccio Ascari, Lanfranco Baldi, BDR Ensemble, Nancy Buchanan, Chris Burden, Giovanni Caligaris, Cioni Carpi, Rhys Chatham, Giuseppe Chiari, Cividin-Taroni, Daniela Cristadoro, Dal Bosco-Varesco, Guy de Cointet, John Duncan, David Dunn, Bruce Fier, Dale Frank, Dieter Froese, Vincenzo Ghiroldi, Jack Goldstein, Ilona Granet (Disband), Gruppo di Ricerca Materialistica, Dick Higgins, Douglas Huebler, Martin Davorin Jagodic, Sven Ake Johansson, Laurel Klick, Alison Knowles, Christine Koenigs, Marinka Kordis, Laymen Stifled, Annea Lockwood, Jackson Maclow, Ruggero Maggi, Luca Majer, Walter Marchetti, Jonier Marin, Tom Marioni, Mario Martone, Roberto Masotti, Tim Maul, Guido Mazzon, Paul McCarthy, Gianni Melotti, Monofonic Orchestra, Gordon Mumma, Ian Murray, Fredrik Nilsen, Juergen Olbrich, Orlan, Franco Ravedone, Arturo Reboldi, Tom Recchion, Roberto Rossini, Tony Rusconi, Alan Scarritt, Jill Scott, Gianni Emilio Simonetti, Barbara Smith, Demetrio Stratos, Akio Suzuki, Roberto Taroni, Massimo Acanfora Torrefranca, Maurizio Turchet, Joshi Wada, Lawrence Weiner.