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14 05 2012
In su i pràa / Isola Pepe Verde in festa

In su i pràa / Isola Pepe Verde in festa 2/2

Isola Pepe Verde in festa
Domenica 6 Maggio, dalle 11.00 in poi
via Pepe/angolo via Borsieri



Isola Art Center partecipa alla festa di Isola Pepe Verde domenica 6 maggio con tre contributi: un banner di Pierfabrizio Paradiso sulla storia dell’Isola realizzato nel 2011, un progetto espositivo collettivo dei giovani artisti e curatori di Room 47 che si confronta con la situazione dell'Isola, e dei materiali dell'ufficio out -Ufficio per la trasformazione urbana realizzati per il contesto di Isola Pepe Verde.

"Quando io penso solo a me stesso, chi sono gli altri? Quando gli altri pensano solo a se stessi, chi sono io?” è un banner creato da Pierfabrizio Paradiso con Elvio Annese e Marina Flavia Rossi che "vuole rileggere la Storia di un luogo attraverso il quotidiano di chi ne ha fatto parte, ne ha fatto la Storia e le storie, nell’ottica che la vita di tutti i giorni si interseca coi fatti legati alla collettività e non esiste una Grande Storia e una Piccola Storia, ma una Storia Comune." Il banner, affisso per mesi in via Pollaiuolo, è stato recentemente rimosso dalla polizia municipale. La volontà del quartiere di farlo tornare al suo posto ha fatto si che diversi consiglieri e esponenti del comune si interessassero per autorizzarne l'esposizione permanente.

"In sui pràa" è un evento che porta le opere prodotte dai giovani artisti di Room 47 nello spazio pubblico del quartiere Isola. Il titolo significa "sui prati" in dialetto milanese. I lavori, suddivisi nelle categorie Suolo, Muro, Ignoto, Audio Video costituiscono un invito agli abitanti dell'Isola, e al pubblico in generale, a riconquistare gli spazi pubblici sottraendoli all’attuale condizione di inutilizzo e anonimato. Room 47 nasce all'interno del biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali NABA-Nuova Accademia di Belle Arti Milano.

out-Ufficio per la trasformazione urbana presenta un plastico dell'area di Isola Pepe Verde. Con dei materiali concepiti per la progettazione collettiva intende contribuire (con riflessioni, proposte e iniziative concrete) allo sforzo degli abitanti del quartiere Isola che si muovono per la riconquista di uno spazio verde e sociale.

Isola Art Center
tel. 339 60 57 111
info@isolartcenter.org
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blog roomquarantasette.wordpress.com
14 05 2012
Presentazione della rivista Millepiani / Urban 4

PRESENTAZIONE di MILLEPIANI/URBAN 4
I SITUAZIONISTI NELLA CITTÀ

VENERDì 27 APRILE 2012 ore 19,00
SPAZIO OFFTOPIC
via Confalonieri 3, Isola
Milano (Quartiere Isola)

con Tiziana Villani, Andrea Fumagalli, Bert Theis
Introduce: Gianluca Cangini

Il rapporto privilegiato che l’Internazionale Situazionista ha inteso sviluppare con la città in quanto spazio, ambiente non solo dell’agire, ma anche della sperimentazione delle sensazioni, delle affettività, delle immaginazioni, della trasmutazione di senso del quotidiano, diviene attraverso le pratiche del détournement, della dérive, della psicogeografia, dell’innovazione cinematografica, un orizzonte creativo in cui potenziare la vita e la soddisfazione dell’esistere minacciate dall’industria del consumo e dall’alienazione di massa. La disposizione tecnica, artistica, del gioco concorrono a realizzare questi spazi del desiderio.

Il presente volume è anche l’esito del Convegno Internazionale franco-italiano svoltosi il 29 aprile 2011 a l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Villette di Parigi.

Il titolo: La ville des situationnistes, indicava l’intento di indagare in modo specifico, la riflessione dell’Internazionale Situazionista sui temi della città e dello spazio è apparsa ai curatori una riflessione quanto mai attuale e necessaria per la radicalità inventiva con la quale i situazionisti intendevano mettere in crisi i dettami dell’industria del loisir, del lavoro e della sottrazione di ogni espressione capace di alterità.


Gli interventi non hanno voluto storicizzare un pensiero che non è piegabile a tale pratica, quanto attraversare in senso archeologico l’articolazione di contributi, sollecitazioni, invenzioni, creazioni che i situazionisti hanno espresso in uno dei periodi storico-artistici più intensi e vivaci del XX secolo.

Quei contributi conservano un’intatta freschezza e l’intento dei promotori dell’incontro, Thierry Paquot, Chris Younès e Tiziana Villani, è stato quello di realizzare una occasione per riflettere in modo plurale senza intenti agiografici. In questo senso, sono qui raccolti i materiali e i contributi di ricerca, tuttora in corso, proposti dai diversi partecipanti dei due paesi in cui l’Internazionale Situazionista ha trovato più fertile terreno di azione.

L’indice dei testi varia in parte da quello dell’edizione francese in relazione ad alcune tematiche che i curatori e gli editori hanno voluto sottolineare diversamente per le due edizioni.

14 05 2012
Arte, Politica e Movimenti

Isola Art Center
c/o Medionauta, Via Confalonieri 2, Milano
Lunedi 27 febbraio 2012, ore 21.00

ARTE, POLITICA E MOVIMENTI
Oliver Ressler
incontra l'Isola e i Lavoratori dell'Arte
seguito da una performance collettiva con le Seed Bombs di Public Works, Londra

Aperitivo con 5 video (Bar Clips) di Thomas Hirschhorn dalle 17.00 -20.30 alla Cantinetta, Piazzale Archinto 7 (in collaborazione con Tirana Art Center, con il contributo di Luciana Andreani)

La serata ha inizio alle ore 17.00 presso La Cantinetta, Piazza Archinto 7, con una video proiezione di Thomas Hirschhorn, a cura di Fani Zguro e realizzata in collaborazione con Tirana Art Center, dal titolo 5 Bar Clips: Robert Walser Video, Thank You, La cuisine des mousquetaires, For Nelson Mandela (Biko), I Will Win.
I video sono stati concepiti dall'artista nel 1995 per essere appunto mostrati in un bar e non in uno spazio dedicato all'arte e saranno fruibili fino alle 20.30.

Alle ore 21.00 l'appuntamento è in via Confalonieri 2 presso Medionauta, dove Isola Art Center propone un'incontro con Oliver Ressler sulle modalità di espressione del linguaggio artistico che agisce all'interno delle lotte politiche.
La relazione fra Isola Art Center e Oliver Ressler è di lunga data. Comincia nel 2006, quando nel contesto della mostra The People's Choice curata da Marco Scotini, l'artista realizzò due wallpaper per la Stecca degli artigiani. Successivamente, il primo maggio 2010 nel quartiere Isola venne organizzata la proiezione del suo film, realizzato con Dario Azzelini. "Comuna under construction" incentrato sull'auto-organizzazione dei lavoratori in Venezuela.
Artista e curatore, Oliver collabora spesso con altri artisti e attivisti su temi come capitalismo, colonialismo, razzismo, repressione e sospensione dei diritti democratici.
"La pratica multidisciplinare di Ressler riconduce sempre ad una zona di indecidibilità tra estetica e politica", scrive Marco Scotini. Il lavoro dell'artista non si limita alla denuncia delle ingiustizie e ineguaglianze della società attuale, ma si interessa anche alle lotte di movimento per un cambiamento reale, prendendo chiaramente posizione per il "progetto di una trasformazione rivoluzionaria della società" da parte della "moltitudine dei poveri", come in Resist to Exist, realizzato nel 2011 a Copenhagen.
Alla presentazione di alcuni lavori di Oliver Ressler seguirà un dibattito aperto sulle modalità di espressione degli artisti all'interno di movimenti politici e sulle sperimentazioni di linguaggio. La discussione, moderata da Daria Carmi, si propone di attuare un confronto pubblico su queste tematiche in relazione al contesto milanese attuale, in particolare rispetto alla prassi della lotta del quartiere Isola contro l'urbanistica neo-liberale e alle pratiche dei Lavoratori dell'Arte.

La serata si concluderà con un'azione collettiva, il lancio delle Seed Bombs (letteralmente 'bombe di semi') nell'area di Via Pepe, area per cui si sta lottando come Isola Pepe Verde (residenti che da anni sono impegnati nella progettazione e realizzazione di un parco nell'area), per la restituzione alla cittadinanza di uno spazio verde comunitario. Le Pepe Seed Bombs sono state prodotte dal collettivo Public Works di Londra per il quartiere Isola e già esposte da Isola Art Center nella mostra Green Desire a ottobre 2011.

Oliver Ressler After the Crisis is Before the Crisis / a cura di Marco Scotini
dal 28. 2. al 15.4. 2012
Galleria Artra
via Burlamacchi, 1 Milano



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08 02 2012
ART AT WORK. KINGS MAG/ZINE

ART AT WORK
Presentazione della rivista
KINGS MAG/ZINE Issue #2 - Arancio

Lunedì 6 Febbraio 2012, ore 19.00 / Libreria Isola Libri, via Pollaiuolo 5, Milano

Con contributi di Nicole Belle, Jacopo Benassi, Nan Goldin, Kings, Raymond Pettibon, Vincent Van Gogh, Amedeo Modigliani, Barbara Meneghel, Carlo Mollino, Fulvio Ferrari, Fornasetti, Carola Merello, King Leonardo Da Vinci, Daniela Bertazzoni, Mariangela Bizzarri, Pompei, Jean Tinguely, Andrea Lissoni, Kathy Grayson, Riccardo Bagnoli, Fabio Paleari, Alessandra Toni.

Nel corso della serata si assisterà a interventi grafici sulla rivista di Fabbrizio Bellomo, Valerio Del Baglivo, Filippo Ballarin, Angelo Castucci, Maddalena Fragnito, Steve Piccolo, Camilla Pin, Luca Pozzi, Mirko Smerdel, Fernanda Uribe,
e alla performance sonora HEAVY RENAISSANCE di ISOLA ART'S CLUB BAND 2 formata da Elena, Isacco e Vincenzo.

Lunedì 6 Gennaio si conclude alla libreria Isola Libri la mostra A Doll's House / Casa di bambola curata dall'artista Fani Zguro con video di Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger.

Per l'occasione Isola Art Center presenterà, con un evento performativo, la nuova edizione di KINGS Mag/zine del noto collettivo milanese Kings. Il collettivo è formato da Federica Perazzoli e Daniele Innamorato, artisti che nel 2006 realizzarono per Isola Art Center l’opera New Museum, una scritta al neon posizionata sul tetto della Stecca degli Artigiani. Il numero che verrà presentato è dedicato a LOVE: l’amore, il sesso, l’erotismo.

Ogni numero di KINGS Mag/zine, è concepito come un multiplo d’arte, stampata in edizione limitata - tiratura 1.000 copie – viene realizzato in bianco e nero con l’aggiunta di un colore fluo. Ogni uscita della rivista prevede 100 copie special edition, le quali prevedono l’aggiunta di gadgets e disegni realizzati a mano. Ogni copia si trasforma così in un pezzo unico.

Molte le novità per il secondo numero (in allegato una pagina in preview) a cui artisti e creativi hanno contribuito e potranno contribuire per i seguenti numeri tramite open call inviando il proprio materiale in redazione: progetti speciali, lavori inediti, opere abbandonate da tempo, ecc. Tutti i materiali verranno raccolti con amore da KINGS - no strings detached!

Per ulteriori informazioni sulla rivista e il collettivo Kings:
KINGS, Via Salomone 67/B - 20138 - Milano / www.kingsart.it / info@kingsart.com
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A DOLL’S HOUSE / CASA DI BAMBOLA
Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén,
Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger
a cura di Fani Zguro

c/o Libreria Isola Libri, Via Pollaiuolo 5, Milano
Dal 30 Gennaio al 6 Febbraio 2012,
Orari: Lunedì - Sabato 10.00-14.00, 16.00-20.00

Isola Art Center in collaborazione con Satellite Project e con il contributo di NABA
26 01 2012
A Doll's House

Isola Art Center in collaborazione con Satellite Project e con il contributo di NABA presenta

A DOLL’S HOUSE / CASA DI BAMBOLA
Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger
a cura di Fani Zguro

Libreria Isola Libri, Via Pollaiuolo 5, Milano
Inaugurazione 30 Gennaio 2012, ore 19.00.
Fino al 6 Febbraio 2012, lunedi-sabato 10.00-19.00

Lunedì 30 Gennaio s'inaugura alla libreria Isola Libri la mostra video A Doll's House / Casa di bambola curata dall'artista Fani Zguro per Isola Art Center in collaborazione con il Satellite Project. I video presentati offrono una panoramica di otto artiste donne con poetiche molto diverse fra di loro.
Lo spazio della libreria, scelta appositamente per il progetto, ospiterà fino al 6 febbraio, i lavori di Rosa Barba, Regina José Galindo, Dora Garcia, Klara Lidén, Tracey Moffatt, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Brigitte Zieger. L'ispirazione della mostra, come ci racconta il curatore, è di matrice letteraria e prende il via da Henrik Ibsen.

"Quello che mi ha colpito di più nell’ultimo testo che ho letto, Casa di bambola (Henrik Ibsen, 1879), è la semplicità della sua struttura. La narrazione è tutto. L'autore non è interessato a modificare o interpretare le situazioni, lo stile o la struttura. Tutto è un mini noir che tiene in tensione la trama, mentre il vero scopo è quello di raccontare ancora una volta quel classico dramma nato fin dall'inizio dell’umanità (anche se Morgan pensa che si sia sviluppato in seguito). Attraverso questa mostra cerco di riportare la preoccupazione di Ibsen, anche se la differenza è notevole. Comunque, io credo che varrà la pena di cercare di illustrare il dramma di Ibsen attraverso le opere che ho scelto.“

Isola Art Center nella sua qualità di piattaforma aperta per l’arte contemporanea, ospita la prima mostra di Sattelite Project concepita dall'artista-curatore Fani Zguro. Satellite Project organizza, infatti, esclusivamente mostre collettive in collaborazione con altre istituzioni e fa parte di Office un’agenzia per l'arte contemporanea, fondata nel 2011. È la quarta volta che Isola Art Center collabora con l'artista albanese, dopo Absolute Beginners nel 2007 alla sede della Stecca degli artigiani, è stata la volta di Street by Street nel 2008 al Punto Rosso, e di No Formula One No Cry nel 2010.

Dopo la privatizzazione e la distruzione dello spazio espositivo della Stecca degli artigiani e dei giardini dell'Isola nel 2007, Isola Art Center lavora come un "Centro Disperso" nel quartiere Isola, ospite di spazi solidali che permettono di realizzare i progetti d'arte contemporanea. Oggi Isola Art Center è impegnato insieme a Isola Pepe Verde per conquistare uno spazio verde comunitario autogestito dagli abitanti e un campo d'intervento per l'arte contemporanea in via Pepe.


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facebook Isola Art Center www.satelliteproject.net www.naba.it

15 11 2011
COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto

Nel contesto della mostra
DESIDERIO VERDE/GREEN DESIRE
di Isola Art Center/Sassetti Cultura
curato da Valeria Mancinelli, Elena Mantoni, Camilla Pin

Domenica 16 ottobre dalle ore 11.00
COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto.
Azione Fuori dal Vaso, ore 14.00

Cos'é un'ecobox?
Ecobox é un modulo costruito con dei bancali per creare un giardino instantaneo in modo molto semplice.
Isola Pepe Verde si propone di utilizzare il sistema ecobox sviluppato a Parigi dall'Atelier d'architecture autogérée per creare un giardino provvisorio aspettando quello permanente.
Il laboratorio é un test per questo progetto, si svilupperà domenica in via Pepe angolo via Borsieri.
Vi aspettiamo numerosi.

DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE

<< Il progetto ECOBOX di aaa Atelier d'architecture autogérée, Parigi
15 11 2011
GREEN DESIRE / DESIDERIO VERDE

DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE

Inaugurazione: mercoledì 12 ottobre 2011, ore 18.30
12 ottobre – 20 ottobre 2011
ORARI: dal lunedì alla domenica 10.30 – 13.00 / 16.30 – 20.00


Isola Art Center e Associazione Sassetti Cultura sono lieti di presentare la mostra GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE, un progetto di Isola Art Center curato da Valeria Mancinelli, Elena Mantoni, Camilla Pin.

L'ecologia ha questo di eccezionale: di essere stata dapprima una scienza e di essersi successivamente trasformata in modo tale da diventare una delle principali scommesse politiche ed etiche della nostra epoca.
Felix Guattarì, Le tre ecologie


GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE nasce dalla volontà di analizzare e attualizzare l'urgenza della questione ambientale.
Tema dibattuto, equivocato, spesso strumentalizzato da un produttivismo svuotato di ogni finalità se non quella del mero profitto e del potere politico fine a se stesso, l'ambiente sembra ormai invadere i primi posti tra le preoccupazioni del nostro tempo.
Il cosiddetto rapporto uomo-natura non è ormai più concepibile come un rapporto di dipendenza gerarchica e la visione antropocentrica ha da tempo dimostrato le sue falle.
Ci troviamo oggi di fronte a una vera emergenza ecologica, un'emergenza verde che trova le più immediate ripercussioni nel vivere sociale. La sottrazione del verde urbano si pone infatti come diretta conseguenza del sistema di speculazione economica ed edilizia che quotidianamente ci vede protagonisti nel nostro vivere la città e i suoi spazi.

Il quartiere milanese Isola è da tempo soggetto a processi di gentrificazione, politiche di territorializzazione capitalistica che minano direttamente il carattere sociale del quartiere stesso sempre più privato di spazi plurali e condivisi, come ad esempio parchi e giardini, e minacciano le basi fondamentali del diritto all'urbano.
La necessità di adattare questi temi alla dimensione urbana di una città come Milano ci porta a riflettere sul rapporto ambiente/territorio/società. Gli spazi verdi si fanno intermediari tra l'architettura e i cittadini, si inseriscono nel tessuto edile interrompendo il suo continuum e vengono richiesti sempre con più frequenza da chi li vive quotidianamente.

In questo contesto la ricerca artistica, italiana e internazionale, si fa portavoce nella proposta di un nuovo modo per leggere la complessità del tema del verde nelle metropoli proponendo diversi processi di sensibilizzazione e spunti per una riflessione e azione collettiva.
Durante i giorni della mostra GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE sarà possibile esplorare attraverso diverse esperienze artistiche le proposte concrete alle esigenze della collettività.
In un momento in cui il sistema capitalista fa della natura e della vita stessa un terreno di valorizzazione, la mostra apre invece i confini alla conquista e alla proposta di utilizzi non speculativi del verde comune. Una natura più intima, distante dall'idea di wilderness alla quale il pensiero volgerebbe immediatamente, una natura pubblica per il cittadino, per la condivisione e la fruizione semplice, da re-inventare continuamente.

Gli artisti e le opere presenti in GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE divengono dunque veicolo per uno sguardo diverso alla realtà quotidiana circostante, uno sguardo che cerca, in modi differenti, una possibilità di trasformazione che non penalizzi l'ambiente (inteso come insieme di relazioni che determinano il divenire), ma anzi ne accetti la condizione di 'insieme', di legame orizzontale tra l'uomo-abitante e lo spazio, perché se è pur vero che noi determiniamo l'ambiente in cui viviamo, è altresì vero che da esso ne siamo, a nostra volta, determinati.

Il progetto GREEN DESIRE/DESIDERIO VERDE intende contribuire con riflessioni, proposte e iniziative concrete allo sforzo collettivo degli abitanti del quartiere Isola che si muovono per la riconquista di uno spazio verde e sociale.


Artisti
Emanuela Ascari (it) / Atelier d’architecture autogérée (fr) / Massimo Bartolini (it) / Stefano Boccalini (it) / Danilo Borelli (it) / Fuori dal Vaso (it) / out (it) / Pierfabrizio Paradiso (it) / Park Fiction (de) / Public Works (uk) / Mirko Smerdel (it) / Bert Theis (lu)


PROGRAMMA:
Mercoledì 12 ottobre, ore 18.30
Inaugurazione - Buffet a cura di Isola Pepe Verde
Performance di Pierfabrizio Paradiso, The Sleeping Beauty, so long reclining in her dainty bad, had risen up with a devouring desire, in un luogo indefinito di Via G. Pepe dalle ore 17.30

Giovedi 13 ottobre ore 19.00
L’ECOLOGIA SOCIALE: NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL FUTURO.
A partire da Le Tre ecologie di Félix Guattari.
Incontro con Tiziana Villani.

Tiziana Villani è scrittrice e saggista. Dirige la rivista Millepiani e svolge attualmente lavoro di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia Urbana dell'Université Paris XII.
Collabora con numerose riviste italiane e straniere.

Domenica 16 ottobre dalle ore 11.00
COSTRUZIONE DI UN ECOBOX - Laboratorio aperto.
Azione Fuori dal Vaso, ore 14.00

Cos'é un'ecobox?
Ecobox é un modulo costruito con dei bancali per creare un giardino instantaneo in modo molto semplice.
Isola Pepe Verde si propone di utilizzare il sistema ecobox sviluppato a Parigi dall'Atelier d'architecture autogérée
per creare un giardino provvisorio aspettando quello permanente.
Il laboratorio é un test per questo progetto, si svilupperà per tutta la giornata di domenica in via Pepe angolo via Borsieri.
Vi aspettiamo numerosi.

Martedi 18 ottobre ore 19.00
Visita guidata

12 - 20 ottobre 2011 lun - dom 10:30-13 / 16:30-20, Via Volturno 35, Milano, 20124
Per Sassetti Cultura coordina Lucilla Trotta.
Grafiche a cura di Daria Tommasi


DESIDERIO VERDE / GREEN DESIRE
15 11 2011
G COME GENTRIFICAZIONE: Gli sgomberi

Venerdi 1 luglio, ore 19.00, Medionauta, via Confalonieri 2

Fuori dal Vaso / Isola Art Center presentano il secondo incontro del ciclo G COME GENTRIFICAZIONE: Gli sgomberi.

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese.

Fuori dal Vaso / Isola Art Center presentano
G come Gentrificazione - #2 - Sgomberi
Due esempi: La casa degli artisti e la Stecca degli artigiani
Incontro-laboratorio tra abitanti, artisti e ricercatori

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese.

Si parla di gentrificazione quando la ristrutturazione o la costruzione di nuovi stabili residenziali in un quartiere storico producono profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali.
Le conseguenze più visibili di questo processo, come la privatizzazione degli spazi pubblici, l’aumento degli affitti e la trasformazione delle funzioni di un quartiere, sono spesso discusse separatamente; parlare di gentrificazione permette invece di mettere questi elementi in relazione e di analizzare la situazione nel suo complesso.

Partendo da questa osservazione, Fuori Dal Vaso (gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione con Isola Art Center) e Isola Art Center propongono una serie di lezioni e laboratori sul tema della gentrificazione per indagare le basi di questo processo, e soprattutto cercare di dare una risposta attiva e propositiva attraverso progetti artistici. Attraverso G come Gentrificazione, Fuori Dal Vaso vuole creare un lessico in grado di descrivere e analizzare le trasformazioni della città nei suoi molteplici aspetti. Isola Art Center abbraccia il progetto offrendosi come centro d’indagine e come luogo d’incontro per altre realtà critiche milanesi.

Per il secondo incontro Fuori Dal Vaso e Isola Art Center hanno invitato la Casa degli Artisti a partecipare ad una discussione aperta sugli sgomberi, in particolare sulle modalità di occupazione e esclusione.

All’incontro sarà presentato una video-documentazione sullo sgombero della Stecca degli artigiani nel 2007, e un video prodotto dall'Associazione 89/a per la casa degli Artisti di corso Garibaldi.

Interveranno Pierre Bohr, Antonella Gradellini per la Casa degli artisti e Piero Almeoni e Paola Sabatti Bassini del collettivo Osservatorio inOpera per Isola Art Center/Stecca.

Moderazione: Aria Spinelli e Bert Theis.
15 11 2011
LOASI

LOASI
Dal 27 Maggio al 27 Giugno 2011
Sedi varie, dalle 16:00 alle 20:00

Inaugurazione, Venerdì 27 Maggio 2011 h 18:00 "La Cantinetta" Piazzale
Carlo Archinto ang. Via della Pergola

Il collettivo temporaneo è composto da: Federica Annoni, Martina
Antonioni, Zeynep Arinc, Valentina Brenna, Alessia Brizi, Naima Faraò,
Jung Kyunghwa, Elena Mantoni, Maria Adele Molica, Pierfabrizio
Paradiso, Martina Pelacchi, Camilla Pin, Claudia Sabbatini, Sara
Saini, Daniela Silvestrin, Fernanda Uribe, Davide Zanutta.

Loasi è un progetto artistico-curatoriale che si sviluppa nel quartiere Isola di Milano. Un gruppo di giovani artisti e giovani curatori si cimenta nella realizzazione di diversi interventi all'interno di luoghi alternativi al circuito convenzionale dell'arte.
Il titolo, anagramma della parola isola, riassume l'atteggiamento di mimesi che sta alla base dei lavori in mostra. L'isola diventa dunque un'oasi apparente.
Il mimetismo in sé si propone come possibilità attraverso l’Arte di andare al di là di quello che ci appare, tentando di cercare la propria oasi in un'area urbana che tende sempre più a riempirsi di miraggi.


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15 11 2011
Pepe Verde in Festa

Pepe Verde in festa

Domenica 22 maggio
dalle ore 11 alle ore 19
in via Pepe all’angolo con il cavalcavia Bussa.

C’è un giardino ... andiamo a scoprirlo.
Perchè è nostro, appartiene a tutti noi, cittadini dell’Isola.
Incontriamoci per progettarlo insieme.

Condividi con noi il giardino e porta un sorriso, un’ idea, o quello che vuoi.

Troverai:
- banchetti informativi
- progettazione collettiva del nuovo giardino
- area giochi bimbi piccoli
- partite di basket, calcetto, badminton
- workshop maglia base e avanzato (ore 15:00)
- secondo raduno dei cani dell'Isola (foto ore 16:00)
- raccolta scatolette per le colonie feline del quartiere
- autoproduzioni e workshop
- musica dal vivo
- pronto intervento clown
- cibo e bevande bio
- degustazioni e molto altro...

con l’amichevole partecipazione di:
ANPI Sezione Almo Colombo Isola - Comitato I Mille - Emergency gruppo Milano zona 9 - Erboristeria Astragalo - Fiab CICLOBBY Onlus - Giardino degli aromi Onlus - Incarcer-ARTI - Isola Art Center - Isola Indoor Market - Circolo La gatta sul tetto che scotta Onlus - Jahmekya Music - Associazione Medionauta - Milano Clown Festival (PIC) - Mio Bio - out - Associazione culturale Punto Rosso - Spazio Sugus.

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Fuori dal Vaso / Isola Art Center e out-ufficio per la trasformazione urbana partecipano a

Pepe Verde in festa

con
- i risultati del workshop G come Gentrificazione
- un laboratorio di progettazione collettiva del parco
- altri lavori e interventi di artisti e curatori


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15 11 2011
G come Gentrificazione - #1 - La trasformazione del quartiere Isola

Fuori dal Vaso e Isola Art Center presentano
G come Gentrificazione - #1 - La trasformazione del quartiere Isola
Incontro-laboratorio tra abitanti, artisti e ricercatori
con Mara Ferreri, ricercatrice

Lunedì 16 Maggio Ore 19
C/O Medionauta
Via Confalonieri 2
20159 Milano

G come gentrificazione è un percorso pensato per indagare il concetto di gentrificazione e le forme che sta assumendo sul territorio milanese. Si parla di gentrificazione quando la ristrutturazione o la costruzione di nuovi stabili residenziali in un quartiere storico producono profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali. Le conseguenze più visibili di questo processo, come la privatizzazione degli spazi pubblici, l’aumento degli affitti e la trasformazione delle funzioni di un quartiere, sono spesso discusse separatamente; parlare di gentrificazione permette invece di mettere questi elementi in relazione e di analizzare la situazione nel suo complesso.

Partendo da questa osservazione, Fuori Dal Vaso (gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione con Isola Art Center) e Isola Art Center propongono una serie di lezioni e laboratori sul tema della gentrificazione per indagare le basi di questo processo, e soprattutto cercare di dare una risposta attiva e propositiva attraverso progetti artistici.

Attraverso G come Gentrificazione, Fuori Dal Vaso vuole creare un lessico in grado di descrivere e analizzare le trasformazioni della città nei suoi molteplici aspetti. Isola Art Center abbraccia il progetto offrendosi come centro d’indagine e come luogo d’incontro per altre realtà critiche milanesi.

Il quartiere Isola sta subendo ormai da diversi anni un processo di trasformazione imposto dall’alto che ha cambiato radicalmente l’aspetto della zona, e stravolgendo la vita quotidiana dei suoi abitanti. Il primo incontro vedrà la presenza di Mara Ferreri, ricercatrice in geografia urbana e culturale, in collaborazione con Isola Art Center e Fuori Dal Vaso che faciliteranno una discussione pubblica sulla gentrificazione attraverso la creazione di una mappa concettuale per individuare trasformazioni visibili e invisibili del quartiere Isola.


Mara Ferreri
Dottoranda in geografia urbana e culturale presso la School of Geography, Queen Mary University of London, UK
Fuori Dal Vaso
Un gruppo interdisciplinare nato dalla collaborazione tra artisti, curatori e ricercatori e Isola Art Center, che appoggia le lotte interne al quartiere Isola attraverso una serie di azioni urbane, mostre ed eventi.


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15 11 2011
MILLEPIANI URBAN

Associazione Culturale Eterotopia
In collaborazione con
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci – Prato

Presentano
MILLEPIANI/URBAN 3
CRITICA DELLA RAGIONE URBANA

con tiziana villani ubaldo fadini francesco galluzzi marco scotini bert theis

MUSEO PECCI MILANO
Ripa di Porta Ticinese, 113 – Milano
Venerdì 13 maggio 2011 ore 18,30

La città del nostro tempo è sempre più una città senza progetto, o meglio una città in cui proliferano caotiche occupazioni di spazio unitamente a grattacieli e soprattutto centri commerciali, disney city disegnate come monadi nel deserto.

Lo spazio pubblico nella tarda modernità dell’Occidente si presenta come spazio critico, assediato e precario al contempo, in cui spesso gli attori paiono intervenire perseguendo la logica del frammento. Città frattali la cui vocazione è sempre più determinata dall’insicurezza e dall’imperio del consumo. Immaginare una nuova pratica di senso è necessario e possibile, ed è questo che gli interventi qui raccolti intendono iniziare a fare: aprire nuove prospettive di ricerca e lavoro facendo i conti senza riserve, con lo stato attuale delle cose.

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15 11 2011
Il verde mette un punto.

Un gruppo di giovani artisti e curatori si sono uniti a noi per rivendicare lo spazio in via Pepe. Il punto richiama l’attenzione dei visitatori del salone del mobile, per far si che si evidenziano le contraddizioni nelle attività della manifestazione.

Il punto verde segna la presenza di Isola Pepe Verde. Vuole far vedere che il consiglio di zona ha deliberato l’ appoggio al giardino proposto da Isola Pepe Verde. Vuole far capire che esiste una communità che lotta per ottenere ciò che con la riqualificazione del quartiere gli è stato tolto e ora gli spetta di diritto.

Il verde mette un punto, fuori dal vaso…

isolapepeverde.wordpress.com


L'azione...
15 11 2011
Chiedilo a Pisapia

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
Sezione Almo Colombo
Via P. Luigi Monti 18/A – 20159 Milano

CHIEDILO A PISAPIA
Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra a sindaco di Milano, si sottoporrà ad un botta e risposta con gli abitanti del quartiere Isola, un confronto che promette di essere piuttosto vivace.
Gli abitanti dell’Isola sono inviperiti per le conseguenze della rivoluzione urbanistica del Garibaldi, che li costringe a vivere tra polveroni, cantieri, sbarramenti e riduzioni del verde, degli spazi sociali, di servizi essenziali. Tant’è vero che la Moratti evita
accuratamente di farsi vedere da quelle parti.

Pisapia ha deciso di andarci, esporsi a ogni tipo di domande, rispondere e prender nota delle richieste. Saranno 90 minuti a dir poco impegnativi.
L’invito è stato promosso dalla locale sezione dell’ANPI, particolarmente preoccupata perché la promessa Casa della Memoria (che dovrebbe ospitare associazioni partigiane e famigliari delle vittime del terrorismo) si faccia veramente e non tolga spazio ad altri servizi sociali, di cui finora non si vede traccia.

Domenica mattina, 3 aprile, dalle 10.30 alle 12 - Sala 1° Maggio, via Sebenico 21

Isola Art Center spiegato a Giuliano Pisapia:

Isola Art Center
un progetto per l'arte e il quartiere

Dal 2001 Isola Art Center lavora assieme agli abitanti contro la privatizzazione del quartiere Isola per difendere lo spazio pubblico, per costruire un luogo per l'arte e la comunità, gestito dagli abitanti e dagli artisti.

2001-2008: Difesa dei giardini pubblici e della Stecca degli artigiani

Inizialmente il Centro ha lavorato con il Forum Isola (Comitato I Mille, Associazione genitori Confalonieri, Isola dell'Arte) alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio occupato della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Sin dall’inizio l'obiettivo di Isola Art Center è stato quello di creare una piattaforma di sperimentazione aperta e dinamica, che combinasse l’arte contemporanea di livello internazionale, l’arte giovane emergente, la ricerca teorica, i bisogni e desideri degli abitanti di un quartiere popolare e misto, e incidesse sulla trasformazione di questo quartiere che lotta contro la privatizzazione del suo spazio pubblico, contro la cancellazione del suo passato industriale e contro la sua gentrificazione programmata, ovvero la trasformazione di un quartiere popolare e misto in un quartiere per ricchi.

Nell’aprile 2005, Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato alla Stecca degli Artigiani dall’ Assessore alla Cultura della Provincia di Milano Daniela Benelli.

Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale.
Il movimento del quartiere si è spaccato e una parte delle associazioni della Stecca hanno stipulato un accordo con la multinazionale Hines per essere ospitati in una nuova stecca di dimensione molto ridotta chiamata anche l"incubatore". Isola Art Center ha deciso di rimanere dalla parte delle associazioni e degli abitanti rimasti in opposizione ai progetti urbanistici. È ancora in corso un contenzioso penale del Centro contro Hines e il Comune per la distruzione e il danneggiamento di una serie di opere d'arte durante la distruzione della Stecca.

2009-2011: Progetti nel quartiere, iniziative per un giardino con padiglione per l'arte e il quartiere

Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, ristoranti e spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto nuove possibilità.

"Isola Rosta Project" propone immagini di grande formato sulle saracinesche del quartiere prodotte da artisti italiani e internazionali. Il progetto in progress si realizza grazie alla collaborazione di professionisti e istituzioni internazionali nonché la solidarietà degli abitanti dell'Isola.

La privatizzazione dei giardini tre anni fa ha lasciato l'Isola senza verde pubblico, senza spazio per le famiglie, per lo sport e le attività ricreative per bambini, giovani e anziani, senza area cani.
Isola Art Center intende realizzare il vecchio sogno del Forum Isola all’interno di un nuovo spazio verde con un padiglione per l'arte e il quartiere, autogestito dagli abitanti costituiti in associazione. Isola Art center porta avanti questo progetto insieme a Isola Pepe Verde e altre associazioni dell'Isola.


Isola Art Center, attività recenti (selezione)

2011 - Due presentazioni di libri alla libreria Puerto de libros
- Progetto d'arte per la festa di Isola Pepe Verde a Maggio

2010
- Progetto d'arte per la festa di Isola Pepe Verde
- Architettando..., mostra e evento in diversi spazi dell'Isola
- Odds And Ends, mostra alla libreria Puerto de libros
- Horror Vacui-occupare il presente, mostra e eventi in diversi spazi dell'Isola
- Il robot mendicante, progetto realizzato con la Scuola media Rosa Govone, via Pepe

2009
-Territoria 4, mostra di fotografie alla Libreria Puerto de libros
-L'indiano in giardino, mostra in diversi spazi dell'Isola
-Public Turbulence/Disordine in pubblico, mostra e eventi all'Isola

2008-2011:
30 saracinesche di Isola Rosta Project disperse nel quartiere

Isola Art Center fuori dall'Isola (selezione)

2004 Mamco, Musée d'Art Moderne et Contemporain, Ginevra
2005 Galleria del Credito Valtellinese, Palazzo delle Stelline, Milano
2007 10. Biennale di Istanbul, Turchia
2007 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba
2007 Incontemporanea, Palazzo della Triennale, Milano
2009 Tirana International Contemporary Art Biannual, Albania
2009 Open Care, Milano
2009 Kunstraum Lakeside, Klagenfurt, Austria
2009 Casino Luxembourg. Forum d'art contemporain, Lussemburgo
2010 Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
2011 < rotor > association for contemporary art, Graz, Austria
2013 Secession Wien, Austria

La documentazione completa può essere consultata su
www.isolartcenter.org
info e contatti: 3396057111

Giuliano Pisapia parla di Isola Pepe Verde. Guarda il video>>
22 03 2011
VIAGGIO AL TERMINE DELLA CITTÀ

Isola Art Center / Libreria Puerto de Libros
via Pollaiuolo 5, Milano
Lunedi 21 marzo 2011 alle ore 19.00

Leonardo Lippolis presenta il suo libro

VIAGGIO AL TERMINE DELLA CITTÀ
La metropoli e le arti nell’autunno postmoderno (1972-2001)
edito da Elèuthera 2009, 136 pagine, 13 euro

Con questa serata prosegue il ciclo di riflessioni sul rapporto tra arte, società e politica organizzato da Isola Art Center.
Nel luglio 1972 il complesso residenziale “corbusiano” di Pruitt-Igoe, costruito alla periferia di Saint-Louis dall’architetto Minoru Yamasaki, viene fatto saltare in aria su richiesta dei suoi stessi abitanti. A quasi trent’anni di distanza, sarà un altro crollo, quello delle Twin Towers l’11 settembre 2001 (progettata da Yamasaki), a segnare un nuovo momento di tragica rottura storica.

Leonardo Lippolis (Genova 1974), insegnante, si interessa degli intrecci tra arte, architettura, città e politica da una prospettiva neo-situazionista. Il suo “viaggio al termine della città” indaga sulla crisi della metropoli e di un’epoca che, nella trasformazione delle sue città, legge il proprio declino. In un percorso tra filosofi e urbanisti, romanzieri e cineasti, l’autore rintraccia i caratteri della catastrofe contemporanea e descrive i tentativi degli artisti di individuare luoghi e spazi urbani dove ricostruire il legame sociale spezzato, dedicando alcune pagine all'esperienza del quartiere Isola a Milano.

Isola Art Center
tel. 339 60 57 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org
13 12 2010
Costruire una situazione

UNA SITUAZIONE COSTRUITA
PER IL NUOVO GIARDINO DELL'ISOLA

Isola Art Center partecipa alla FESTA PRER IL NUOVO GIARDINO DELL'ISOLA promosso da ISOLA PEPE VERDE sul Cavalcavia Bussa / lato Isola, sabato 11 dicembre 2010, dalle ore 15.00 alle ore 19.30.

Intervengono Andia Afsar Keshmiri | Eva Frapiccini, Valentina Maggi | Katia Meneghini | Maria Pecchioli | Steve Piccolo | Mila Popdimitrova | Sašo Sedlaček | Mirko Smerdel | out-ufficio per la trasformazione urbana, e altri invitati a sorpresa...

Sabato 11 Dicembre, Isola Art Center, nel giorno chiamato Festa per il nuovo giardino dell'Isola, vuole affermare la propria presenza sottolineando come ogni organizzazione plurale e condivisa dello spazio – come quella di Pepe Verde vuole essere – possa avvenire per mezzo della costruzione di molteplici situazioni in grado di rivendicare quel diritto all'urbano che più volte ad Isola, come in moltissimi altri quartieri alle più svariate latitudini, è usurpato dalle politiche di territorializzazione capitalista che avvengono nella città contemporanea.

Per questo motivo il curatore Matteo Lucchetti e l'artista Bert Theis hanno invitato per Isola Art Center gli artisti interessati a questa nuova fase del processo di costruzione dal basso del quartiere a formulare una proposta di costruzione di una situazione, che possa avvenire all'interno di un preciso arco di tempo, dalle 18 alle 19 di sabato, nell'area Pepe Verde. Collocata all'interno del più ampio programma della Festa, Una Situazione Costruita oltre a segnalare la presenza degli artisti in questa fase, vuole sottolineare il potenziale e l'importanza dell' intervento urbano da parte delle pratiche artistiche.

Isola Pepe Verde, che nella storia di Isola si presenta come l'ultimo di una lunga serie di gruppi di attivismo civico nati a partire dagli anni '70, si costituisce con l'individuazione dell'area sita tra Via Pepe, Via Borsieri e la fine del cavalcavia Bussa, che potrebbe rappresentare un nuovo spazio verde per il quartiere. Qualcosa che si cerca da anni, almeno dalla chiusura nel 2007 dei Giardini di Via Confalonieri e che oggi sembra essersi trovato in quest'area di proprietà comunale, attualmente in gran parte recintata e inutilizzata. L'area è abbastanza grande da contenere: - un giardino con panchine e spazi per rilassarsi - un’area cani - un campo sportivo multifunzionale - uno spazio per l’arte e per il quartiere - tanti alberi e piante. Questa è la proposta che Isola Pepe Verde vuole formulare al Comune di Milano.


FESTA PER IL NUOVO GIARDINO DELL’ISOLA
Sabato, 11 dicembre 2010 Cavalcavia Bussa / lato Isola

Programma
ore 15.00 primo raduno dei cani dell’Isola, dove anche i cani potranno reclamare il loro giardino!
ore 16.00 partita di Badminton, da molti conosciuto come Volano, e altri giochi.
ore 17.00 musica dal vivo, interventi di artisti proposti da Isola Art Center.
ore 18.00 Una Situazione costruita, instant project di Matteo Lucchetti e Bert Theis.

Il tutto condito e riscaldato da vin brulè, tè caldo e panettone!

ARCHITETTANDO...
Ricordiamo che fino al 31 dicembre è in corso la mostra ARCHITETTANDO... a cura di Valerio del Baglivo, Aria Spinelli e Elvira Vannini. I lavori sono ospitati in due spazi: Da Soundmetak in piazzale Segrino 1 sono in mostra i video di Gianluca Brezza, Nebojsa Milikic, Ferhat Özgür, Peti Park, e da Puerto de Libros in via Pollaiuola 4, opere di AUFO, Fabrizio Bellomo, Marco Vaglieri-out, e un progetto speciale di Anri Sala a cura di Fani Zguro.

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Isola Pepe Verde invita alla

FESTA PER IL NUOVO GIARDINO DELL’ISOLA | Cavalcavia Bussa / lato Isola
Sabato, 11 dicembre 2010 dalle ore 15.00 alle ore 19.30

Costruiamo insieme il nuovo giardino pubblico dell’Isola!

Il quartiere Isola soffre da alcuni anni in maniera grave della mancanza di spazi verdi; la situazione è diventata drammatica con la chiusura nel 2007 dei Giardini di Via Confalonieri.

Un gruppo di abitanti del quartiere, uniti in Isola Pepe Verde, si è attivato ed ha trovato un’area che potrebbe essere trasformata in giardino e resa disponibile in breve tempo.
Quest’area, di proprietà comunale, è attualmente in gran parte recintata e inutilizzata, in parte già coperta da manto erboso e in parte adibita a parcheggio.
Data la sua vicinanza con le scuole materna, elementare e media, e situata un po’ fuori dai cantieri, è ideale per rispondere all'emergenza di verde di prossimità.

L'area, sita tra Via Pepe, Via Borsieri e la fine del cavalcavia Bussa verso l’Isola, è abbastanza grande da contenere: - un giardino con panchine e spazi per rilassarsi - un’area cani - un campo sportivo multifunzionale - uno spazio per l’arte e per il quartiere - tanti alberi e piante.

Programma della festa

ore 15.00: 1° raduno dei cani dell’Isola, dove anche i cani potranno reclamare il loro giardino!
ore 16.00: partita di Badminton, da molti conosciuto come Volano, e altri giochi.
ore 17.00: musica dal vivo, interventi di artisti proposti da Isola Art Center.

Il tutto condito e riscaldato da vin brulè, tè caldo e panettone!


Isola Pepe Verde
isolapepeverde@gmail.com

facebook: Isola Pepe Verde


Locandina
23 11 2010
Architettando...

Architettando…

27 novembre – 31 dicembre 2010

Un progetto di Isola Art Center
a cura di Valerio Del Baglivo, Aria Spinelli ed Elvira Vannini

AUFO - Architectural & Urban Forum | Fabrizio Bellomo | Gianluca Brezza | Nebojsa Milikic | Ferhat Özgür | Peti Park (Fifth Park) | Stealth.unlimited | Marco Vaglieri - out
Anri Sala (progetto speciale a cura di Fani Zguro)

Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5 e Sound Metak, P.le Segrino 1
martedì – sabato, 16.30 – 19.30, e su appuntamento

Inaugurazione sabato 27 novembre, ore 18.00
da Sound Metak video e due performance musicali di Alberto Collodel, Davide Lorenzon, Ivan Pilat / Cristiano Calcagnile, Xabier Iriondo
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Lunedi 29 novembre 2010

ore 19.00 - Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5
No-Spot City - lo stato dei lavori
incontro con Lorenzo Degli Esposti (dir. creativo AUFO) | Marco Biraghi | Ernesto d’Alfonso | Nicolò Privileggio

ore 21.00 - Punto Rosso, via Pepe 14
Costruire una cena perfetta
con ricette di Francesco Careri (Stalker) | Gianni Pettena | Ana Dzokic e Marc Neelen (Stealth.unlimited)

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Il diritto alla città è molto di più che la libertà individuale di accesso alle risorse urbane: è il diritto di cambiare noi stessi per cambiare la città.
David Harvey

Isola Art Center continua la produzione di eventi culturali ospitati dai residenti del quartiere, promuovendo Architettando..., a cura di Valerio Del Baglivo, Aria Spinelli e Elvira Vannini, che si terrà dal 27 novembre al 31 dicembre 2010. Inteso nella sua duplice accezione linguistica il termine “architettando” indica sia l’attività del costruire - nel suo aspetto concreto ed utopistico - sia la pianificazione di un inganno.

I meccanismi politici che controllano lo sviluppo urbano e i suoi squilibri, riflesso di un’economia neoliberista, si sono tradotti, ormai da alcuni anni, nel quartiere Isola, in un continuo quanto irreversibile processo di gentrificazione, che risponde ai bisogni di un’elite sempre più capitalizzata. I progettisti, gli immobiliaristi e i politici stanno architettando. Lo spazio che era pubblico, ora è privatizzato. Le ultime architetture del passato agrario e industriale sono ormai cancellate. Gli architetti stanno progettando, le gru stanno dominando l'orizzonte, le nuove costruzioni crescono a vista d'occhio. Sono quasi tutti uffici, commerci o abitazioni di lusso, destinati a cambiare radicalmente la natura popolare e mista del quartiere. Formata da inevitabili antagonismi ed interessi prevalentemente politici, la città non è più espressione dei bisogni e delle richieste della società, di una comunità, di un quartiere.
Già Lefebvre aveva sottolineato come la forma fisica della città viene fuori dall’accumulazione di capitale, ma anche come dalla legittimazione degli stessi poteri socioeconomici scaturisca il potenziale sovversivo: resistenza nell’uso di spazi estetici e opposizione all’edificazione urbana. Nella sua complessità, Architettando… vuole dunque riflettere sulle pratiche artistiche, architettoniche e documentariste che hanno assunto la trasformazione sociale e urbana come punto centrale della propria ricerca. La mostra che inaugurerà Sabato 27 prevede la presentazione dei video di Ferhat Özgür, Nebojsa Milikic, Fifth Park che raccontano di storie e vicende di altri quartieri distanti spazialmente da Milano, ma molto vicini per condizione e forme di resistenza. Il documentario del regista Gianluca Brezza (La casa verde - una storia politica), racconta invece la storia di una casa e dei suoi abitanti ingoiati dal nuovo grattacielo della Regione Lombardia costruito sul bosco di Gioia. Infine, AUFO (Architectural and Urban Forum), Fabrizio Bellomo e Marco Vaglieri - out, ragioneranno sulla beffa, l’imbroglio di piani di costruzione irrealizzabili, sulla burocrazia amministrativa che congestiona la città.

Per l’evento di lunedì 29, Lorenzo Degli Esposti (AUFO), Marco Biraghi, Ernesto d’Alfonso e Nicolò Privileggio si confronteranno sul significato delle attività del gruppo AUFO, a partire dall’analisi del progetto in mostra No-spot City.

A seguire la cena di autofinanziamento, intitolata Costruire una cena perfetta per cui artisti e curatori dell’Isola cucineranno ricette degli architetti Gianni Pettena, Francesco Careri e Stealth, richieste per l’occasione. È d’obbligo la prenotazione al numero 347 126 48 47.

Infine verrà presentato a cura di Fani Zguro il progetto speciale No Formula One No Cry di Anri Sala già esposto in numerose città del mondo, e che sarà visibile prenotando una corsa in taxi (il numero verrà fornito il giorno dell’inaugurazione).

Il progetto si svilupperà con un programma denso nell’arco di due giorni – 27, 29 novembre - coinvolgendo artisti e curatori nella realizzazione di vari eventi con l’intento di riflettere sul concetto di gentrificazione, processo tutt’oggi poco approfondito nel contesto italiano ma che ha investito molte realtà urbane sul territorio. La mostra invece si estende per due mesi fino al 31 di dicembre.

Info

Isola Art Center
339 6057 111 | info@isolartcenter.org | www.isolartcenter.org

valeriodelbaglivo@gmail.com
aria.spinelli@gmail.com
elviravannini@gmail.com

Scarica il programma
27 05 2010
Odds&Ends

Isola Art Center e NABA in collaborazione con Millepiani e Punto Rosso presentano

ODDS AND ENDS
25 maggio - 29 giugno 2010
Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5 / Punto rosso, via Pepe 14 - via Carmagnola, Milano


Martedì 25 maggio alle ore 18 presso la Libreria Puerto de Libros inaugura la mostra Odds and Ends che raccoglie sedici prototipi di pubblicazioni realizzati dagli artisti e dai curatori del secondo anno del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA: Anna Caterina Bleuler | Enrica Casalicchio | Massimiliano M. Cucciniello | Bercin Damgaci | Sara Errico | Rosie Eisor | Dario Leone | Serena Marconi | Giorgio Massoni | Daniella Andrea | Isamit Morales | Alessandro Pezzati | Sara Porcari | Linda Turri | Claudia Ventola | Gianmaria Zanda con la supervisione di Andrea Sala e Bert Theis.

Nel corso della serata verrà inoltre presentato il secondo numero di Millepiani Urban, rivista dell’associazione culturale Millepiani, con saggi di Leonie Sandercock, Mike Davis, Tiziana Villani, Ubaldo Fadini e altri. Introducono Tiziana Villani, Sabine Reiff, Nomeda e Gedeminas Urbonas di Pro-test Lab di Vilnius.

Presso Punto Rosso in via Pepe 14 per Isola Rosta Project 4, saranno presentati tre progetti su saracinesca realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Caravaggio di Milano: Alice Boffa, Valentina Santinoli (2A); Margherita Canevari (2B); Niccolò Polimeno, Anita Rossi, Lucia Rho, Giulio Ferraro, Gaia Ciarla, Chiara Di Gennaro (3C); Susanna Castelli, Riccardo Sossella (5B), Daniele Rossi (1E); con il coordinamento dei docenti Rosetta Bianchi, Pasquale Campanella, Francesco Ceriani. Partecipa anche il Laboratorio Artistico D.V.A. con gli studenti Giammarco Coato, Denise Mitidieri, Leo Valentini, Amanda Maffei, Alessandro Turchet coordinati da Filippo Ballarin, Adele Bressa e Stefania Catanoso. Saranno in mostra anche i progetti non realizzati.

Alle ore 20.30 lo stesso spazio del Punto Rosso ospiterà la proiezione del film Dalle terre di nessuno sulla trasformazione del quartiere di Bovisa del regista Elvio Annese (2009, 53’). A partire del 1976, per più di trent’anni, il regista ha documentato il passaggio da quartiere industriale a quartiere universitario, lavorando sempre da solo, e raccontando la vita delle persone che hanno subito i cambiamenti radicali della trasformazione urbana.

Infine ricordiamo che presso gli spazi Libreria Puerto de Libros (via Pollaiuolo 5) e Tantrika Shop (via Pollaiuolo 2) prosegue fino al 29 giugno (da martedì a sabato, ore 16.30 – 19.30) la mostra Horror Vacui – Occupare il Presente, curata da Aria Spinelli e Valerio Del Baviglio. Gli artisti Fabrizio Bellomo, Valentina Maggi, Maria Pecchioli e Mirko Smerdel si confrontano con il vuoto riempiendo gli spazi reclusi e proponendo nuovi immaginari per il quartiere Isola.
18 04 2010
Horror Vacui - occupare il presente

Horror Vacui
Occupare il presente

27 aprile – 29 giugno 2010

Un progetto di Isola Art Center
a cura di Valerio Del Baglivo e Aria Spinelli


inaugurazione martedì 27 aprile, ore 19.00

Fabrizio Bellomo | Valentina Maggi |
Maria Pecchioli | Mirko Smerdel

Libreria Puerto de Libros, via Pollaiuolo 5 e Tantrika Shop, via Pollaiolo 2
Martedì – sabato, ore 16.30 – 19.30 e su appuntamento
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incontri e eventi, 28 aprile-4 maggio 2010, ore 19.00

Köken Ergun | Granaio | Gerald Raunig | Oliver Ressler e Dario Azzellini | Sottobosco | Total Recall

Soundmetak, P.le Segrino 1 e Punto Rosso, via Pepe 14

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Horror Vacui – Occupare il Presente è un progetto che coinvolge artisti, curatori e abitanti nella realizzazione di vari eventi con l’intento di rispondere all’aggressiva speculazione edilizia che interessa il quartiere Isola.

La volontà di riempire ogni porzione di spazio urbano libero con progetti edilizi imponenti sembra non collimare con la necessità di preservare un’identità di quartiere né tantomeno con quella di garantire un’effettiva vivibilità dell’area urbana in questione. A ben guardare questi processi di modellazione fisica del quartiere, sembrano organizzati intorno ad un impulsivo sentimento di horror vacui (orrore del vuoto) più che regolati da piani urbanistici sensati. L’azione incessante di costruzione, dunque, se da una parte è rivolta a riempire lo spazio urbano del quartiere, dall’altra produce un processo di gentrificazione che reca fratture più difficili da valutare.

Un altro genere di vuoto s’insinua tra i residenti del quartiere Isola che ha a che vedere con la difficoltà a rapportarsi con quel territorio in continua trasformazione e, di conseguenza, con l’impossibilità di riconoscere il luogo nel quale si abita. Per far fronte a questo svuotamento Horror Vacui – Occupare il Presente propone uno sguardo bidirezionale tracciando da una parte una linea storica e attivando dall’altra una piattaforma temporanea di creazione, discussione e confronto tra diverse realtà.



Gli artisti Fabrizio Bellomo, Valentina Maggi, Maria Pecchioli, Mirko Smerdel si confrontano con il vuoto riempiendo gli spazi reclusi e proponendo nuovi immaginari. Il filosofo e teorico Gerald Raunig presenta la sua pubblicazione Art and Revolution, Art and Activism in the Twentieth Century, e il suo nuovo libro A Thousand Machines. A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement, entrambi pubblicati da MIT Press. Verrà proiettato Comuna en construccion, il nuovo lavoro video degli artisti Oliver Ressler e Dario Azzellini. La piattaforma artistica di Venezia Sottobosco organizza uno Showdesk di due giorni per dare la possibilità ad artisti giovani emergenti di presentare il proprio lavoro in pubblico. Il collettivo di Milano Bouganville promuove il suo celebre Granaio, un brunch durante il quale i ricavati andranno a finanziare un progetto d’artista votato dai partecipanti al pranzo stesso. Il giovane artista turco Köken Ergun presenta un progetto di video archivio in collaborazione con B'Tselem - The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories. Infine l’ultimo giorno, verrà organizzata una passeggiata di quartiere con gli abitanti dal titolo Total Recall, invitando tutti gli artisti che hanno collaborato con l’Isola Art Center nel corso degli anni, con il fine di organizzare una cerimonia pubblica di rinominazione dei luoghi maggiormente colpiti dai processi di gentrificazione.

Horror Vacui – Occupare il Presente ambisce ad invadere il vuoto rivitalizzando temporaneamente un quartiere caratterizzato da una forte dispersione sociale e che presenta sempre più i segni di una crisi d’identità con l’intento di rispondere all’aggressiva speculazione edilizia. Il progetto si svilupperà con un programma denso nell’arco di una settimana coinvolgendo artisti e curatori nella realizzazione di vari eventi per ripercorrere la storia recente e ripensare il futuro in modo critico. La mostra invece si estende per due mesi fino al 29 giugno.


Info

Isola Art Center
339 6057 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org

valerio del baglivo
valeriodelbaglivo@gmail.com

aria spinelli
aria.spinelli@gmail.com

poiché il programma potrebbe subire ulteriori modifiche vi preghiamo di controllare il sito di Isola Art Center


29 01 2010
Territoria 4. Il grande balzo

CAREOF DOCVA VIAFARINI

Territoria 4. Il grande balzo
a cura di da Bert Theis e Stefano Pezzato

Presentazione del libro e proiezione del video documentario Territoria 4
con Andrea Abati, Marco Bazzini, Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Kings, gruppo museo aero solar, Stefano Pezzato, Mirko Smerdel, Sonia Soldani, Bert Theis

martedì 26 gennaio 2010 ore 18.30
DOCVA, Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano


DOCVA presenta Territoria 4. Il grande balzo co-prodotto da Pacini Editore e Regione Toscana (2009).

La pubblicazione, curata da Bert Theis e Stefano Pezzato, documenta i lavori, gli eventi e le installazioni realizzate per il progetto omonimo. Dalla selezione dei testi critici e dei racconti letterari, emerge una visione inedita e attuale del territorio pratese, che supera i confini locali per riflettere una più ampia situazione di disagio.

La sfida del progetto è mettere a fuoco alcune contraddizioni nell’intento di stabilire sinergie tra elementi controversi e distinti: città e periferia, italiani e immigrati, ricerca innovativa e coinvolgimento popolare, risorse territoriali e proposte internazionali, eventi unici e processi diluiti nel tempo, sguardo locale e punto di vista globale.

Territoria 4. Il grande balzo è un progetto d'arte contemporanea della Provincia di Prato curato da Bert Theis, con interventi degli artisti Andrea Abati, Alek O., Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Jun Yang, Jiang Zhi, Kings, Kinkaleri, Kuang Yu Tsui, museo aero solar, Anri Sala, Saso Sedlacek, Mirko Smerdel, Xu Tan, Yang Jiechang, della curatrice Martina Köppel Yang, del filosofo Francesco Galluzzi, degli autori Vincenzo Latronico e Tina Salvadori Paz e del fotografo Wolfgang Träger.

Programma della serata:

DOCVA ore 18.30
- proiezione di Territoria 4, video documentario di Mariette Schiltz, 2009, 17'
- incontro e discussione con Marco Bazzini, direttore Centro per l'arte contemporanaea Luigi Pecci, Prato, Stefano Pezzato, conservatore al Centro per l'arte contemporanaea Luigi Pecci, Prato, Sonia Soldani, dirigente alla cultura della Provincia di Prato, Bert Theis, curatore di Territoria 4 e gli artisti Andrea Abati, Marco Colombaioni, Paola Di Bello, Kings, gruppo museo aero solar, Mirko Smerdel

Isola Art Center / Puerto de libros, via Pollaiuolo 5, Milano ore 21.00
- Mostra fotografica dei materiali realizzati per Territoria 4 di Paola di Bello e Wolfgang Träger
- Aperitivo e vendita del reader di Territoria 4. Il grande balzo

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info:
Careof DOCVA
Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano
+39 02 3315800 careof@careof.org
www.careof.org www.docva.org

(immagine museo aero solar, Territoria 4, Seano/Prato, 2009. Foto di Renaud Codron )

con il contributo di La Fabbfrica del Vapore / Fondazione Cariplo
28 11 2009
3 –19.12.2009: Isola Randagia, Liceo Artistico Caravaggio, Milano

Isola Art Center presenta:
ISOLA RANDAGIA
3 dicembre –19 dicembre 2009

un progetto di OsservatorioinOpera (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini), Carmelo Mutalipassi, Valentina Maggi, Mila Popdimitrova, Kings (Federica Perazzoli, Daniele Innamorato), Barbara Frappi
inaugurazione giovedì 3 dicembre 2009, ore 18.00

Liceo Artistico Caravaggio, via Prinetti, 47 – Milano
orario: lunedì-venerdì 9.30/14.30

Dopo i fatti che hanno visto la demolizione della Stecca degli Artigiani, dei Giardini e l'inizio dei lavori che stanno sconvolgendo la stessa natura del quartiere Isola, cancellati i luoghi dell'incontro e della condivisione civile, quasi “randagia” nel suo stesso territorio, Isola Art Center insieme agli abitanti sta organizzandosi in una nuova forma per affermare il giusto diritto di decidere della qualità della loro vita, contro il potere economico e politico delle multinazionali. Nell'istallazione al Liceo Artistico “Caravaggio” di Milano, Isola Art Center presenta la sua nuova condizione che demarca il territorio, ricostruendo una delle azioni permanenti attualmente più significative realizzata dagli artisti sulle saracinesche dei negozi del quartiere. Isola Art Center abita il quartiere rendendo visibile la sua azione critica attraverso vari interventi che determinano così un percorso di informazione e di riflessione sullo stato attuale delle cose. Essere randagi significa così metaforicamente vivere in una nuova condizione errante, raminga, presente fuori dal branco.

In occasione della mostra sarà pubblicato un flyer con le oprere su saracinesca di John Armleder, Kristine Alksne, Stefano Boccalini, Dafne Boggeri, Marco Colombaioni, Michelangelo Consani, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Kings, Peter Kogler, Maija Kurseva, Alek O., Valentina Maggi e Sofia Scarano, Gabriele di Matteo, OsservatorioinOpera, Adrian Paci, Luca Pozzi, Dan Perjovschi, Mila Popdimitrova, Matteo Rubbi, Angelo Sarleti, Christoph Schäfer, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri-out, Fani Zguro, Isola Art Center ha alle spalle sette anni di storia. Dal 2003, il Centro ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio industriale della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere.
Dal 2001 gli abitanti si sono impegnati in un’intensa attività per difendere il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato. Lo stesso anno iniziano anche i primi interventi d’arte contemporanea. Nel 2002 negli spazi della Stecca nasce out, Ufficio per la Trasformazione Urbana, luogo di ritrovo di artisti, architetti, critici e curatori, nonché delle associazioni del quartiere. A partire dal 2003, Isola dell’Arte lavora per la creazione di un Centro per l’arte contemporanea. Durante gli anni, le opere di artisti come Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Tania Bruguera, Loris Cecchini, Gabriele Di Matteo, King’s, Luca Pancrazzi, Dan Perjovschi, Marjetica Potrc o Vedovamazzei, concepite per la struttura architettonica dell’edificio, entrano a far parte di una ideale “collezione permanente” del Centro.

Isola Art Center viene ufficialmente inaugurato nell’aprile 2005 da Daniela Benelli, Assessore alla Cultura della Provincia di Milano. Oggi fa parte della rete inContemporanea, e comprende numerosi progetti culturali e sociali tra cui: Love Difference, OsservatorioinOpera, Werkstatt, Stazione Isola, Millepiani, Undo.net, Forum Isola. L’insieme di queste associazioni, con artisti come Tomas Saraceno, ha dato forma ad un progetto innovativo di un Centro per l'Arte e per il Quartiere nei giardini dell'Isola.
Finora Isola Art Center ha organizzato 29 mostre con opere di più di 200 artisti, 13 progetti speciali e 28 incontri, che hanno portato all’Isola artisti dai 5 continenti, spesso ospitati dagli abitanti. Negli anni il Centro ha collaborato con docenti e studenti di numerose Accademie ed Università. Il Centro gode tutt’oggi di un notevole riconoscimento a livello internazionale ed è stato di recente invitato al Museo Mamco di Ginevra, alla Biennale di Istanbul, alla Biennale di Tirana e al Goldsmiths College di Londra.
Nell’aprile 2007 il Comune di Milano e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni, dando inizio alla demolizione dell’edificio. L’operazione è servita a consegnare il fabbricato e i giardini alla multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. L’ultimo progetto, disegnato da Boeri Studio, prevede tra l’altro parcheggi sotterranei, residenze di lusso e due torri alberate chiamate “bosco verticale”, che si dovrebbero aggiungere a parcheggi, uffici e un’area commerciale di 30.000 metri cubi a costruire dal gruppo Ligresti.
Il forte radicamento nel territorio ha permesso a Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto e di continuare le attività scegliendo come spazio di azione il quartiere stesso. Ospiti di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, si è creato un terreno di gioco delle partecipazioni che ha aperto
nuove possibilità.

info: 339 60 57 111 info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org
16 11 2009
What is going on in Milan?

Participating in what is going on and what is changing in the Annenviertel. Learning about what moves other people

Isola Art Center
Discussione e presentazione
con Bert Theis e Mariette Schiltz. Moderatore: Oliver Ressler
Giovedi, 19 Novembre 2009, 20.00h

rotor, Volksgartenstrasse 6a, Annenviertel, Graz
Association for contemporary art
www.rotor.mur.at
www.steirischerherbst.at

The Isola Art Center is an outstanding art initiative dealing with urban development and city district field work. Founded in 2001, the center operates in the Milan district of the same name – Isola. In 2003 a former factory building at the heart of the district was occupied and subsequently put to intensive cultural use. In 2007 the building was cleared falling prey to the intentions of the Milan city government and a Texan real estate development agency. Yet the activists didn’t bury their heads in the sand but decided to continue their work. Since then a number of projercts have been developed in cooperation with initiatives from the Isola district and beyond.

ANNENVIERTEL! is supported by: Stadt Graz Kulturamt der Stadt Graz Kulturabteilung des Landes Steiermark BMUKK mur.at Culture Programme of the European Union steirischer herbst
ANNENVIERTEL! is part of: THE ART OF URBAN INTERVENTION a project by rotor association for contemporary art/ Graz, University of J. E. Purkyne/ Usti nad Labem, [BLOK] – Local Base for cultural refreshment/ Zagreb (in collaboration with DeLVe | Institute for Duration, Location and Variables, Zagreb), The Blue House Foundation/ Amsterdam, Institute of Contemporary Art Sofia and NABA – New Academy of Fine Arts/ Milano.

www.rotor.mur.at
05 11 2009
We Do It.

kunstraum lakeside
Lakeside Science & Technology Park GmbH
Lakeside B02 | A-9020 Klagenfurt


Mercoledì, 11. Novembre
Lakeside Park, Klagenfurt

Ore 18: Apertura della mostra »We do it.«
introduzione del curatore Marco Scotini ed intervento dell'artista Bert Theis.

con
Adrian Paci, Andrea Sala, Bert Theis, Christoph Schäfer, Danilo
Correale, Enzo Umbaca, Yang Jiechang, Maria Papadimitriou, Mariette
Schiltz, Millepiani magazine, Museo aero solar (Tomas Saraceno), OUT
(Office for Urban Transformation), Paola Di Bello, Stefano Boccalini,
Undo.net, Wurmkos

a cura di Marco Scotini
assistente curatore Matteo Lucchetti


»WE DO IT«
Il quartiere di Isola in due inadeguati sistemi descrittivi.

La città è il campo privilegiato dell’esercizio del potere. Ovunque procedure d’assoggettamento sono al lavoro (sui corpi, sul linguaggio e sui luoghi). Ma nulla di per sé è politico per il solo fatto che vi si esercitano rapporti di potere anche se ogni cosa, nella giusta occasione, può diventarlo. Il quartiere Isola da sette anni è, di fatto e dentro la città di Milano, uno spazio “politico”. Questo quartiere in breve tempo è diventato un campo di forze, di tensioni, di resistenza, di desideri e aspirazioni. Forse ereditando modelli dal proprio passato locale, l’Isola ha finito per rappresentare uno spazio che disturba le storie consolidate della città moderna: progetti speculativi, progetti di polizia spaziale, gentrificazione.

La mostra We Do It, vuole riproporre una riarticolazione, attraverso una serie di documenti, della protesta condotta dall’azione antagonista. Il progetto intende illustrare in parallelo sia il piano dell’amministrazione (in fase di costruzione), sia quello di urbanistica parallela che è stato oggetto dell’opposizione. Il progetto, come suggerisce il sottotitolo – che cita il lavoro del 1974-75 di Martha Rosler nel quartiere di Bowery di New York – intende illustrare in parallelo sia il piano dell’amministrazione (in fase di costruzione), sia quello di urbanistica parallela che è stato oggetto dell’opposizione alla logica neo-liberista.

A partire dal 2000 il quartiere Isola, zona circoscritta di abitazioni operaie nel cuore di Milano, è sottoposta ad un’operazione di gentrificazione attraverso la realizzazione di un piano urbanistico affidato alla multinazionale texana Hines. Da quel momento, il fulcro dell’azione antagonista al piano top-down dell’amministrazione, è stata una fabbrica abbandonata, residuo del passato industriale milanese, e occupata da varie associazione, che sono confluite nel progetto artistico di costituzione di un centro d’arte e comunitario, Isola Art Center.
Alla cattiva coscienza dei pianificatori che hanno rimproverato di immobilismo l’azione antagonista promossa nel quartiere, l’Isola non ha avuto altro da mostrare se non una realtà in trasformazione, una nuova morfologia sociale multiculturale, storie di progressivo adattamento contestuale, una intenzionalità collettiva e progettuale fondata sull’autoorganizzazione. All’accusa di rivendicare una purezza ideologica originaria della propria comunità l’Isola, all’opposto, ha potuto e può solo controbattere di reclamare il diritto alla città come esigenza democratica “radicale” e di riaffermare l’esigenza dei gruppi e dei singoli di controllare e progettare attivamente la propria vita. Isola Art Center nasce e si muove in questi anni con la volontà di catalizzare la mobilitazione del quartiere e le forze in campo. E’ una piattaforma artistica aperta e indeterminata, pronta ad accogliere al suo interno un investimento progressivo di differenti soggetti: comitati degli abitanti, associazioni di quartiere, volontari, urbanisti, filosofi, critici, curatori oltre che - naturalmente - artisti. Isola Art Center pensa ad un centro d’arte e comunitario come dispositivo urbano. E, cioè, come servizio collettivo a scala urbana che intende attivare o sostenere occasioni di auto-empowerment della città. Per Isola Art Center, per dirlo con Rancière, “la logica della dimostrazione è [sempre stata] anche inevitabilmente una estetica della manifestazione”.

kunstraum lakeside
Christian Kravagna, Hedwig Saxenhuber | Curatori

Anja Werkl | Coordinamento
Lakeside Science & Technology Park GmbH
Lakeside B02 | 9020 Klagenfurt

T (+43-463) 22 88 22-20
M (+43-664) 83 99 305
F (+43-463) 22 88 22-10
www.lakeside-kunstraum.at

Undo.net: Isola space

25 10 2009
L'INDIANO IN GIARDINO

L'INDIANO IN GIARDINO
progetto di Alek O. e Santo Tolone
in collaborazione con Isola Art Center

Inaugurazione giovedì 29 ottobre 2009, ore 19.00
29 ottobre – 1° novembre 2009
Inizio percorso Bar La Cantinetta, P.le Archinto, Milano

con Pedro Barateiro, Dafne Boggeri, Marco Colombaioni, Camilla Candida Donzella, Alessandro Di Giampietro, Lucie Fontaine, Francesco Fossati, Matteo Rubbi, Manuel Scano, Mauro Vignando e Zhou Tao

Un indiano pellerossa è in una limousine dagli interni neri. È nudo e la pelle dei sedili a contatto col suo corpo lo fa gelare: dalla sua bocca esce una nuvola di fiato che appanna i vetri. L'indiano sbuca dal tettuccio dell'auto e fugge via. Ricompare al centro di un cavedio adibito a magazzino per insegne luminose dismesse. L’indiano gira lentamente su se stesso, alza gli occhi e sopra la sua testa c’è uno squarcio geometrico di cielo. Allora risale le strette pareti che lo circondano, aggrappandosi con le mani e spingendo con i piedi, e se ne va. Scendendo distrattamente le scale di un laboratorio sotterraneo si ritrova l'indiano: questa volta blocca il passaggio alla stanza successiva. Con le braccia conserte sorride, obbliga i presenti alla convivenza in uno spazio minuscolo costituito da una breve rampa di scale. Alle prime luci dell'alba, in una piazza attorniata da palazzi silenziosi, un bar con tavolini rossi sul marciapiede diventa la ludoteca che avremmo rischiato di non avere. L'indiano aspetta seduto toccando piano le pedine di legno. Appoggia al muro la nuca coperta di piume e guarda il viso del suo compagno di giochi. Poi scrolla il capo e si sfrega le gambe con le mani. Si alza e inizia a correre, per fermarsi solo davanti a un autosalone con vetture di lusso dalle silhouette allungate: la cancellata aperta scopre un tappeto di auto strette una contro l'altra. Un indiano pellerossa è in una limousine dagli interni neri.

L’indiano è il soggetto di una fantasia innocente e spericolata che entra nel nostro quotidiano; gli spazi dove compare sono tutto fuorché casuali.

La disposizione dei luoghi, però, è imprevedibile: quasi fossero le stanze ricollocate di un museo saltato in aria. Si concentrano in poche vie, sparpagliate all’interno del quartiere Isola, un perimetro e una realtà con cui i due organizzatori - insieme ad altri artisti, alcuni dei quali coinvolti in questa collettiva - si sono già confrontati.

L’esplosione di un ipotetico museo sembra essere anche la metafora per raccontare il nuovo approccio scelto per L’indiano in giardino. Annullata la figura del curatore, rimane soltanto la forza organizzativa unita alle opere degli undici artisti coinvolti che, in alcuni casi, lavorano insieme per la prima volta.

Manuela Ravasio


Orari di apertura
17:00 – 20:00

Sedi espositive, quartiere Isola, Milano
P.le Archinto – bar La Cantinetta
Via dal Verme, 2 – cavedio condominiale
Via Pollaiuolo, 8 – autorimessa Mariani
Via Lambertenghi, 25 – studio
P.za Minniti – edicola Ambrosini

Ringraziamo la partecipazione di Autoservizi Mariani, Bar La Cantinetta, Edicola Ambrosini, Falegnameria Clerici ed Insegne Longoni.

Scarica la mappa
15 05 2009
Public Turbulence / Disordine in Pubblico

Isola Art Center in collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, presenta nell’ambito di inContemporanea 03, promosso dalla Provincia di Milano

Public Turbulence/Disordine in pubblico
Arte, eventi e incontri all’Isola, Milano
a cura di Alberto Pesavento e Bert Theis
22, 23, 24, 25 maggio – 31 agosto 2009

Agenzia X, Stefano Boccalini, Park Fiction, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Angelo Sarleti, Sašo Sedla?ek, HR Stamenov, Urbonas, Fani Zguro, Isola Art’s Club Band e altri ancora.
Progetto speciale di artisti e curatori del Biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA: Valentina Angeleri, Paolo Caffoni, Arianna Carcano (e Igor Muroni), Michele D’Aurizio, Anita Gazzani (e Luca Puglia), Matteo Lucchetti (e il coro delle lamentele a Milano), Valentina Maggi (e Sofia Scarano), Giulia Paciello, Mila Popdimitrova, Beto Shwafaty, Lorenzo Tamai.


Tra cantieri messi finalmente sotto sequestro e progetti architettonici eco-insostenibili, gli abitanti, artisti e attivisti del quartiere Isola non si fermano, continuando a difendersi da progetti autoritari e da pericolosi processi di gentrification creativa. Propongono invece uno sguardo critico e un uso inappropriato degli spazi della città attraverso le attività di Isola Art Center, un centro per l'arte e il quartiere in costruzione permanente. Nelle giornate del 22, 23, 24, 25 maggio (e fino al 31 agosto) sono in programma interventi artistici, incontri e performance pensati per essere non soltanto visti ma anche attraversati dalla discussione, e basati sulla convinzione che quando si parla di pubblico non si debba intendere lo spettatore silenzioso e inerme di fronte a quanto avviene ogni giorno.

Un robot mendicante gira per le strade dell’Isola fermandosi a parlare e chiedendo l’elemosina, mentre un treno devia misteriosamente dal suo percorso per apparire tra i palazzi. Una via del quartiere diventa una guida per usare gli spazi della città in modo anticonvenzionale: le librerie diventano anche biblioteche, i negozi si trasformano in posti dove si può anche non comprare niente, trovandovi invece esempi su come difendersi dalla privatizzazione dello spazio pubblico e protestare, anche cantando in coro la propria lamentela o portandosi dietro una panchina, dove sedersi per ascoltare la band di un Club che si rivela poi essere una semplice osteria. Una logica di disordine comune e di leggero spostamento dei significati e delle convenzioni sociali a cui siamo abituati.

Isola Art Center è una piattaforma aperta e un laboratorio che combina le attività e i desideri degli abitanti dell’ Isola con la ricerca artistica contemporanea. Sgomberato dalla Stecca degli Artigiani nel 2007, è il frutto di quasi dieci anni di impegno nella difesa del proprio quartiere da parte di abitanti, artisti, ricercatori e attivisti. Un insieme di persone che restano convinte di poter arrestare o limitare il più possibile, anche attraverso l’uso di tattiche non convenzionali, la distruzione degli spazi pubblici del quartiere e la loro riconversione in luoghi di consumo o terreni di speculazione immobiliare.

Oggi Isola Art Center è ospitato da Soundmetak, Piazzale Segrino 1/ Tantrika Shop, Via Pollaiuolo 2 / Puerto de Libros, Via Pollaiuolo 5 / Osterialnove, Via Thaon de Revel 9 / Punto Rosso, Via Pepe 14 / dalle vie e piazze dell’Isola e dalla Naba, via Darwin 20.


info: 346 39 98 571 / 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org master@naba.it www.naba.it

Scarica il programma di Public Turbulence

05 05 2009
inContemporanea 09 Numero tre: Isola Multipla

8/9/10 maggio 2009

NOI SIAMO QUI
inCONTEMPORANEA '09 - Numero TRE
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
10.30/20.30

Isola Multipla

Con il progetto Isola Multipla vogliamo dare spazio alle voci e allo sguardo, ai commenti e alle riflessioni di chi ha visto e vede le vicende artistiche, sociali e politiche del quartiere Isola da dentro e da fuori. Il conflitto tra società immobiliari, autorità politiche e abitanti organizzati in comitati e associazioni non è finito: continua a non essere accettata la politica di distruzione dei luoghi e di speculazione immobiliare ai danni del quartiere. Isola Art Center, a differenza di altre associazioni, ha fatto sin dal 2001 la scelta di sviluppare progetti d’arte contemporanea in sintonia con gli abitanti che difendono il proprio spazio pubblico e si oppongono alla gentrification del loro quartiere. Un’esperienza locale ma seguita con molta attenzione anche all’estero e che merita di essere documentata e discussa per capire quanto sta succedendo in modo approfondito: perché l’arte contemporanea può anche scegliere di non prestarsi ad essere sfruttata come elemento decorativo o strumento di persuasione dell’opinione pubblica nei processi di trasformazione urbana, al solo scopo di cancellare la varietà sociale di quartieri popolari producendo zone in cui a convivere sono solamente residenze di lusso e classe media creativa.

Isola Multipla presenta un gran numero di interviste fatte ad abitanti, artisti, curatori internazionali e personalità della cultura milanese.

A ciascuno di essi è stata richiesta una riflessione a partire dalla loro esperienza personale all’Isola. Queste voci multiple costituiscono un archivio importante per la storia recente del quartiere e della città. Oltre ai volti delle persone intervistate, le loro parole sono accompagnate da immagini d’archivio dell’Isola e delle attività svolte. Oltre all’evento espositivo di inCONTEMPORANEA numero 3, ci sarà anche una presentazione nel quartiere Isola durante il weekend del 23/24 maggio, per raggiungere gli abitanti che non frequentano eventi artistici. Tutto il lavoro di ripresa e di produzione è svolto collettivamente da artisti, ricercatori e abitanti del quartiere Isola e di Isola Art Center.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Public Turbulence / Disordine in pubblico
Arte, eventi e incontri all’Isola, Milano
22, 23, 24, 25 maggio – 31 agosto 2009
a cura di Alberto Pesavento e Bert Theis

con Agenzia X, Stefano Boccalini, Park Fiction, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Il coro delle lamentele di Milano, Angelo Sarleti, Sašo Sedla?ek, HR Stamenov, Urbonas, Fani Zguro, Isola Art’s Club Band e molti altri.

Progetto speciale di artisti e curatori del Biennio specialistico in Arti Visive e studi Curatoriali della NABA: Valentina Angeleri, Paolo Caffoni, Arianna Carcano, Michele D’Aurizio, Anita Gazzani, Matteo Lucchetti, Valentina Maggi, Giulia Paciello, Mila Popdimitrova, Beto Shwafaty, Lorenzo Tamai.

ospitati da:

Soundmetak, Piazzale Segrino 1 // Tantrika, Via Pollaiuolo 2 // Puerto de Libros, Via Pollaiuolo 5 // Osterialnove, Via Thaon de Revel 9 // Punto Rosso, Via Pepe 14 // Piazza Minniti // NABA, Via Darwin, 20

con il supporto di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano

Isola Art Center tel : 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org
05 05 2009
GAP Bologna: Dal Museo alla strada.

gAP – GIOVANI PER L’ARTE PUBBLICA

APPUNTAMENTI SPAZIO gAP

Dal museo alla strada.
Isola Art Center: arte contemporanea e conflitti in un quartiere di Milano

intervengono:
Alek O. , artista
Marco Colombaioni, artista
Matteo Mascheroni, artista
Alberto Pesavento, ufficio out


In occasione dell' incontro, alcuni tra gli artisti che più hanno contribuito alle attività di Isola Art Center, provano a raccontare la loro esperienza e al tempo stesso quella delle varie fasi di organizzazione di un centro per l'arte contemporanea indipendente. L'uso di un luogo in abbandono, la cui presenza era di importanza strategica per un quartiere, l'Isola, minacciato da piani urbanistici tuttora contestati, così come la struttura aperta data alla piattaforma di critici, artisti, curatori e abitanti, ha fatto sì che Isola Art Center sia ora sempre più riconosciuto come un esempio tra i più significativi in assoluto per ripensare il rapporto tra arte, istituzioni artistiche e conflitti urbani.
Dal 2003, Isola Art Center è stato un centro per l'arte contemporanea in un luogo precario, un spazio condiviso da abitanti e artisti secondo logiche non compartimentate e in tempi recenti una sorta di "museo senza museo", dove le attività si svolgono nelle strade, nei negozi e nei palazzi del quartiere, in assenza di uno spazio esclusivo. Il lavoro degli artisti, insieme a quello dell'ufficio out, sarà anche presentato con una selezione di video e immagini.

05 05 2009
Open Care, Open Day

Venerdi 24 aprile 2009

Porte aperte da Open Care - Servizi per l’Arte
in via Piranesi 10, Milano

Per l’occasione Open Care ospita una mostra di Isola Art Center che presenta opere della collezione del centro salvate dalla Stecca degli Artigiani.

Opere di Gabriele di Matteo, Alessandro di Giampietro, Bert Theis, Luca Pancrazzi, Loris Cecchini, Dan Perjovschi, King’s, Alek O., Paola Di Bello, Alice Pintus, out-Office for Urban Transformation, Guy Debord / Mara Ferreri, Enzo De Cotiis.

Isola Art Center è un centro per l’arte e le attività di quartiere creato nel 2003 all’Isola da artisti, curatori, ricercatori e abitanti. Nel 2007 il centro è stato sgomberato con la forza dall’edificio della Stecca degli Artigiani e da quel momento continua la sua attività in altri spazi pubblici e privati del quartiere, ospitato da associazioni, negozi e ristoranti. Il centro usa anche le saracinesche di questi spazi per la realizzazione di opere di artisti italiani ed internazionali.

Durante lo sgombero di Isola Art Center e la successiva demolizione dell’edificio un certo numero di opere d’arte sono state distrutte, altre danneggiate e altre ancora salvate. L’accertamento delle responsabilità e il risarcimento di questi danni sono tuttora in discussione.
Open Care si è urgentemente impegnato per il salvataggio delle opere. Alcuni interventi artistici, integrati alla struttura dell’edificio, sono stati recuperati con la tecnica dello strappo e successivamente restaurati. Insieme ad altri lavori si trovano da quel momento in deposito presso la sede di Open Care, alcuni dei quali attendono ancora di essere restaurati.

Le “porte aperte” del 24 aprile sono un’occasione per presentare al pubblico queste opere all’interno dei locali del laboratorio di restauro di Open Care. La presentazione viene completata da una serie di fotografie che mostrano l’edificio e gli spazi della Stecca, dove questa collezione era collocata in origine come parte del sogno collettivo di un quartiere di poter dare vita a un centro per l’arte e per gli abitanti.

Possibilità di visite guidate nel complesso architettonico dei Frigoriferi Milanesi che comprende anche l’ex palazzo del Ghiaccio e l’Open Care Cafè.

Maggiori informazioni e immagini si trovano sul sito www.isolartcenter.org
18 11 2008
Taipei-Beirut-Madrid-Berlino-Isola

TAIPEI–BEIRUT–MADRID-BERLINO-ISOLA

Video di: Kuang-Yu Tsui, Ziad Antar, Democracia, Nevin Aladag, Manuel Scano, Matteo Rubbi

Inaugurazione sabato 22 novembre, dalle ore 18.00 Tantrika Shop, Via Pollaiuolo 2 / Soundmetak, Piazzale Segrino 1
25 novembre 2008–28 febbraio 2009
martedì – sabato 15.30 – 19.30

Proiezione-tavola rotonda-cena
domenica 23 novembre, 18.00 - 23.00
Osterialnove, via Thaon de Revel 9

intervengono Anna Daneri, Mario Gorni, Marco Scotini, Anna Stuart e Vincenzo Chiarandá, Tiziana Villani


Dopo la privatizzazione dei giardini dell’Isola e la distruzione della Stecca degli artigiani nell’aprile 2007, Isola Art Center non si è fermato. Il Centro continua a sviluppare il progetto di un Centro per l’Arte e il Quartiere in collaborazione con il Forum Isola e le associazioni dell’Isola in diversi spazi pubblici e privati del quartiere. A Tantrika Shop e Soundmetak che insieme a Punto Rosso hanno già ospitato in passato progetti di Isola Art Center si aggiunge adesso un nuovo indirizzo: l’Osterialnove sarà la sede di una proiezione unica della rassegna e di una discussione pubblica sulle opere video.

TAIPEI–BEIRUT–MADRID-BERLINO-ISOLA è una rassegna di video che in gran parte sono in mostra alla Biennale di Taipei curata da Vasif Kortun e Manray Hsu. Tutti gli artisti presentati si confrontano -scegliendo modalità differenti- con la vita in città, spesso dedicando un’attenzione particolare agli aspetti sonori e alla musica.

TAIPEI: I video colmi di auto-ironia di Kuang-Yu Tsui, artista taiwanese, già presente alla Biennale di Venezia del 2005, ci mostrano il suo autore come una specie di Buster Keaton contemporaneo, a confronto con oggetti e paesaggi urbani dei nostri giorni. Spesso i titoli e i concetti espressi nei suoi video rimandano alla tradizione taiwanese. In Taiparis York del 2008 invece l’artista affronta in modo sorprendente alcuni simboli culturali occidentali trapiantati nello spazio pubblico del suo paese come la statua della libertà, la Torre Eiffel o l’Arco di Trionfo di Parigi.

BEIRUT: I due video Wa e Tambourro dell’artista libanese Ziad Antar, parlano in modo intimo della vita dentro le quattro mura domestiche. I protagonisti, due bambini nel primo video, un uomo sotto la doccia nel secondo, non usano le parole ma il ritmo e la musica per comunicarci i loro sentimenti.

MADRID: Tutt’altra cosa il video Welfare State/Smashing the Ghetto del gruppo Democracia, formato da Pablo Espana e Iván Lopez, che ci mostrano la distruzione di un campo Rom nella periferia di Madrid come uno spettacolo o una allucinante festa di distruzione.

BERLINO: L’artista turca Nevin Aladag va alla ricerca di ragazzi turchi che frequentano un centro sociale e li fa cantare in piena notte delle canzoni del loro paese di origine. Gira in macchina un quartiere di periferia facendo suonare un’armonica dal vento e fa ballare diversi modelli di automobile al ritmo frenetico di una musica araba.

ISOLA: I due artisti emergenti Matteo Rubbi e Manuel Scano, che vivono nel quartiere, da anni lavorano con Isola Art Center. Il video del primo osserva con attenzione l’autista dell’ambasciatrice americana a Tirana, mentre il secondo ci presenta due sue video-performance di una poetica liberatrice quasi neo-dada.

La tavola rotonda del 23 novembre all’Osterialnove sarà legata alla rassegna dei video ed è aperta al pubblico: vede la partecipazione di Anna Daneri, critica e curatrice, Fondazione Antonio Ratti, Mario Gorni, curatore dell’archivio video del C/O, Marco Scotini, critico e curatore, Anna Stuart e Vincenzo Chiarandá, UnDo.Net, network per l’arte contemporanea, Tiziana Villani, filosofo, direttrice di millepiani.

info: 339 60 57 111
info@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org
15 07 2008
International Guerrilla Video Festival

Comunicato stampa
Milano,12-14 Luglio 2008
ARTE, SOCIETÀ E SPAZIO URBANO:
APPRODA A MILANO LA II EDIZIONE DEL IGVFEST
Un viaggio itinerante di tre serate nei quartieri di Corso Como, di Chinatown (via Paolo
Sarpi) e di Isola, i video di artisti milanesi e internazionali proiettati su edifici, strade e
piazze che trasformano la città in uno schermo vivo.
L'International Guerrilla Video Festival (IGVFest) è un festival itinerante che integra la video arte con lo spazio urbano e sociale. Nato su iniziativa del curatore americano Jason Waite il festival ha fatto tappa a Firenze nel 2006 e, dopo l'avventura milanese, si trasferisce a Dublino e a Shanghai nel 2009.
Uno degli obiettivi del festival è di creare un dialogo costante con la comunità a partire dai video, focalizzandosi sulle problematiche sociali più impellenti, quali la mancanza di comunicazione o le
presenze umane invisibili di quell'area. Il festival, aperto ad artisti locali e internazionali, intende allargare i confini della discussione inglobando prospettive di altre comunità che vivono circostanze simili ma da qualche altra parte del mondo.
L'edizione del 2008 a Milano avrà luogo in tre differenti quartieri in tre serate (a partire dalle ore 21,30):
la prima, il 12 luglio, il festival sarà in Corso Como, la seconda a Chinatown (in via Paolo Sarpi)e la
terza a Isola.
I lavori degli artisti hanno relazioni tematiche specifiche rispetto ai luoghi in cui vengono mostrati, coinvolgendo e attivando una riflessione sull'unicità del contesto architettonico, storico e interpersonale di ciascuna zona in cui in festival si muove.
In questo senso con il festival si sposta il mezzo tecnologicamente complesso del video al di fuori delle situazioni istituzionali riposizionandolo nello spazio pubblico come mezzo aperto e riflessivo.

Artisti: 3P=3Players, 21bis, Alterazione Video, Anti-Advertising Agency & Graffiti Research Lab, Zhao Bandi, Raphael Copper & Li Qiu Qiu, Wu Ershan, Shu Haolun, Qiu Jun, Labratorio Mobile, Zhenchen
Liu, Francesca Montà & Marthe van Dessel, Plaza Real Foundation, Mariette Schiltz & Bert Theis, Nadja Schrade, Jonathan Trayner, Marco Villani, Fiona Whitty, Chen Zhong
Il GPU (Guerrilla Projector Unit), un'unità autonoma e trasportabile, faciliterà l'incursione nello spazio pubblico, trasformandolo in un terreno fertile per la sperimentazione verso nuove possibilità nella relazione tra arte e società.

Come si partecipa.
La mappa con gli itinerari dei luoghi che saranno teatro delle proiezioni delle tre serate è scaricabile dal sito: www.igvfest.com. Le persone potranno presentarsi direttamente nei luoghi preferiti.
Il viaggio tra i quartieri di Chinatown e Isola sarà accompagnato del gruppo musicale ilmionomenonhaimportanza che interverrà con un set mobile e amplificato suonando con diversi
musicisti dei quartieri.
Il festival è organizzato con la collaborazione di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Unidee-Università delle Idee, Isola Art Center, centro sociale La Pergola, Intelligent Alternative (Pechino).
Info: +39 333 7658678: e-mail: igvfest@gmail.com: sito web: www.igvfest.com
27 06 2008
Backpackers - Passaggi urbani, Associazione Culturale Borgovico, 33, Como

Naba – Visual Arts and Curatorial Studies
Backpackers – Passaggi urbani

Andris Brinkmanis, Gliulia Casula, Danilo Correale, Simone Mair, Lorenzo Mariani, Svarnet, Maria Pecchioli, Dario Pecoraro, Anja Puntari, Mirko Smerdel, Aria Spinelli, Eugenia Vanni.

A cura di Bert Theis e Marco Scotini

Associazione Culturale Borgovico 33
26 giugno – 27 luglio 2008
inaugurazione 26 giugno ore 19

“La città è il campo privilegiato dell’esercizio del potere. Ovunque procedure d’assoggettamento sono al lavoro (sui corpi, sui linguaggi e sui luoghi). Ma nulla di per sé è politico per il solo fatto che vi si esercitano rapporti di potere anche se ogni cosa, nella giusta occasione, può diventarlo” (Marco Scotini)

Quando l’arte entra nella sfera pubblica si trasforma in uno spazio d’attivazione di tattiche di comunicazione e di forme di collettivizzazione che cercano di rendere evidenti i rapporti di potere già costituiti. In questo senso, il processo artistico si sposta sul dialogo e sul dibattito così come sulle relazioni umane che si formano immaginando nuovi usi sociali dello spazio.

Nel processo di globalizazzione l’omologazione della trasformazione urbana porta ad una frattura fra gli interessi dei gestori dei capitali e della speculazione urbana e gli abitanti dei territori in via di sviluppo. In questo contesto l’arte diventa una forma di attivazione e dissenso nei confronti di restrizioni che spesso si allontanano dalle situazioni reali della vita quotidiana.

Il punto di partenza della mostra Backpackers - Passagi Urbani è l’esperienza dell’Isola Art Center, associazione di artisti e curatori nata nel 2001, che è stata al centro di attività sulla rivendicazione dello spazio pubblico all’interno del quartiere Isola di Milano. In questa mostra gli artisti si confrontano con il contesto urbano e con le forme di radicamento e mobilità, di appartenenza temporanea, e di funzionalità provvisoria, con l’intento di comprendere le dinamiche che caratterizzano il divenire urbano. A partire dalla storia dei movimenti del ’68 fino ad arrivare alla attuale ri-appropriazione degli spazi pubblici, la mostra è una possibile lettura dell’emergenza sociale in una società in continua trasformazione.

La mostra, oltre ad essere essa stessa itinerante, è stata concepita per essere inserita in un display mobile e adattabile alle esigenze dello spazio espositivo.

Presso l’Associazione Culturale Borgovico 33 si è cercato di mantenere l’idea del passaggio e della mobilità attraverso la creazione di “Isole” espositive, portando lo spettatore a diventare egli stesso il “viaggiatore”. Il Backpack (zaino) ha una funzione sia metaforica che pratica. Usato come mezzo di trasporto dei lavori in mostra per le prossime tappe nazionali e internazionali, lo zaino è già un indicatore della condizione umana contemporanea, costretta ad una continua mobilità e ridefinizione.

Danilo Correale e Dario Pecoraro lavorano sull’Isola Art Center, come luogo d’arte e di lotta politica. Francesco Rapacciuolo e Mirko Smerdel, ragionando sullo spazio architettonico, portano lo spettatore ad una rivisitazione e interpretazione della sua evoluzione visiva. Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani e Svarnet parlano del concetto di quartiere come comunità, nei suoi servizi e nelle sue funzioni. Maria Pecchioli affronta metaforicamente la questione storica della lotta sociale. Anja Puntari riflette sui segni delle metropoli contemporanee. Eugenia Vanni e Simone Mair si spostano sul concetto del viaggio, sia come ricordo che come esperienza. Aria Spinelli propone un dibattito aperto ai partecipanti sulle tematiche in questione.
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La mostra è il risultato di un anno di lavoro accademico degli studenti del secondo anno del Biennio in Visual Arts e Curatorial Studies della NABA_Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, condotto da Bert Theis, con interventi di Carlos Garaicoa, Atelier d’Architecture Autogérée (aaa), Andrea Sala, Barbara Fassler. Gli artisti hanno lavorato in un interstizio spaziale urbano come quello del quartiere Isola, visto con cantiere d’idee e di progetti.
Aria Spinelli


Con il patrocinio di Associazione Borgovico 33, Como


Backpackers 26 giugno - 27 luglio 2008 Coordinamento: Domenico Berardinelli, Giulia Pitzolu
Associazione Borgovico 33 – Via Borgovico 33, Como more info: Giulia Pitzolu

Da lunedì a giovedì, su appuntamento tel. +39 02.97.372.264
Da venerdì a domenica, dalle 15.00 alle 19.00 mail: master@naba.it
info@bv33.org - www.bv33.org
tel. +39 031 576029 - fax +39 031 3385220
27 06 2008
Pubbliche Interferenze, Archivio Cavellini Onlus, Brescia

RCHIVIO CAVELLINI onlus
Via Milano 110, 25126 Brescia
Tel/ Fax 030.280200 – 030.3757401
cavellini@alice.it
www.cavellini.org

Fondazione Cominelli
Cisano di San Felice del Benaco, Brescia
Con il Patrocinio della Provincia di Brescia – Assessorato alla Cultura e al Turismo

Comunicato stampa

Dal 5 luglio al 3 agosto 2008
opening sabato 5 luglio 18:00 – 21:00

PUBBLICHE INTERFERENZE

Piattaforma di scambio tra pratiche artistiche e curatoriali nello spazio pubblico

Artisti:
Luciana Andreani, Stefano Boccalini, Annalisa Cattani, OsservatorioinOpera (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti), Suzie Wong (Giusi Campisi, Flavia Belleri, con la collaborazione di Juliane Blasi)

Associazioni:
ISOLA ART CENTER, CRAC, DARTH, CLUSTER ARCHIVE PROJECT
Nell'ambito di PROGETTOUTOPIA, la manifestazione organizzata dall’Archivio Cavellini negli spazi di Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice del Benaco (BS) sul lago di Garda, sede dell’omonima Fondazione, viene ospitata la mostra “PUBBLICHE INTERFERENZE” a cura di OsservatorioinOpera e di Elvira Vannini.

Un display per l'elaborazione di progetti site-specific per la produzione e la verifica di idee, ipotesi e strategie di azione nello spazio pubblico.

Un format che individua una posizione metodologica, rispetto alla multiformità di direzioni e derive, modelli d'interpretazione intorno all'arte pubblica e focalizza un clima di lavoro a carattere laboratoriale, declinato attraverso un'esposizione documentaria di alcune realtà associative indipendenti che occuperanno gli ambienti del primo piano della Fondazione Cominelli e una serie di interventi artistici in location esterne e cittadine.

La costruzione di uno spazio per la comunità, l'alleanza tra pratiche artistiche e processi di mutamento sociale, le nuove forme di controllo e diffusione, definibili in termini di moltitudine del potere e del dissenso, la ridefinizione politica dell'agire estetico – si traducono in nuove modalità di appropriazione della sfera pubblica.

New genre pubblic art era stato già definito da Suzanne Lacy come un modello democratico di comunicazione basato su processi collaborativi e partecipativi.

Ridefinire la sfera pubblica come il luogo in cui appaiono e scompaiono forme temporanee di partecipazione, ipotesi urbane, modelli di socialità.

Le trasformazioni sociali e gli scenari prodotti dalla globalizzazione creano spazi conflittuali, tensioni, desideri, attivano politiche dal basso, portano a una continua ridefinizione dello spazio dell'arte nella società attuale, partono da un assunto politico.

Se Vito Acconci segnalava il pericolo dell'ingerenza di “un'agenzia governativa”, Pubbliche Interferenze non cerca alcun consenso o alleanza coi sistemi di potere, ma agisce direttamente in contesti sociali e comunitari.

E nel passaggio da un momento autoriale e produttivo, individuale, a uno collettivo i progetti per Cisano aprono e accettano una dimensione problematica e assumono uno sguardo critico verso la realtà. Pubbliche Interferenze non focalizza un tema ma piuttosto un processualità comune tra gli artisti, i curatori e i teorici invitati.
Elvira Vannini

Nelle stanze del primo piano verranno allestiti quattro ambienti che espongono alcune modalità d’intervento nell’ambito di una pratica artistica che si dichiara sensibile ai processi di cambiamento sociale. Ognuna delle quattro situazioni associative e curatoriali testimonia un differente processo operativo in relazione agli intenti e al diverso contesto in cui agisce:

– ISOLA ART CENTER è un collettivo di più persone impegnate in un’intensa attività per difendere, nella zona Garibaldi di Milano, il loro unico vero spazio pubblico, la Stecca (ora abbattuta) e i giardini adiacenti, destinato ad essere privatizzato. Lo spazio della “Stecca” ha permesso ad artisti, critici, curatori, filosofi e abitanti di creare il luogo più dinamico di Milano nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Anche senza fissa dimora il Centro è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e al contempo radicata nel tessuto sociale locale, al fine di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere;

– CRAC. Centro Ricerca Arte Contemporanea è attivo dal 2003 all’interno del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Cremona e si configura come un progetto che tenta di coniugare e saldare la pratica didattica con la ricerca delle arti visive Il Centro si pone come punto di riferimento per l’organizzazione di momenti d’incontro-formazione per giovani studenti e docenti che collaborano con artisti, curatori ed operatori culturali esperti di arte contemporanea, al fine di creare momenti comuni di studio, confronto e dialogo. Altro obiettivo fondamentale del progetto CRAC è l’attivazione di progetti con le realtà territoriali della città, come necessario radicamento nel contesto, nella storia, nei soggetti, nelle tradizioni, in situazioni specifiche di vissuto.

– DARTH è una associazione di artisti-curatori che da tre anni svolge attività di ricerca, organizzando incontri e alcuni eventi espositivi, in particolare incontri a porte chiuse che ogni volta prevedono l’invito di un ospite. Scopo principale di darth è divulgare l'arte contemporanea: organizzare seminari, tavole rotonde, mostre, scambi con altre associazioni di tipo artistico, in Italia e all'estero, nonché pubblicare testi connessi alle attività svolte.

– CLUSTER ARCHIVE PROJECT di Elvira Vannini e Maria Giovanna Mancini è un dispositivo dialogico e processuale, in progress, di contenuti audio, video e cartacei che verranno aggiornati durante lo svolgimento dell'evento, fino ad arrivare ad una sorta di assembling magazines collettivo, vicino ai circuiti dell'auto-produzione e dell'auto-distribuzione della scena musicale underground. Un catalizzatore di esperienze in network con altri curatori invitati ad esprimere il proprio punto di vista. Un archivio consultabile che raccoglierà appunti, dialoghi, interviste e progetti, per tracciare una cartografia delle diverse posizioni critiche e curatoriali intorno allo spazio pubblico e le sue rappresentazioni.

Pubbliche Interferenze, oltre alla mostra documentaria, si sviluppa soprattutto attraverso un insieme di eventi esterni e progetti site-specific che si succederanno in due momenti distinti durante tutto lo svolgimento della manifestazione, in un work in progress continuo che tenterà di coinvolgere gli abitanti di Cisano con diverse forme di collaborazione, con la necessità di porre a confronto diverse esperienze e riflessioni comuni nella pratica dell'arte pubblica. Dai lavori relazionali ai progetti community-based, si cerca un'intermittenza con il pubblico e il contesto locale definendo aree funzionali comuni.

Calendario degli EVENTI ESTERNI:

Opening#1
sabato 5 luglio 2008 dalle ore 18,00 alle 21

Stefano Boccalini, ALBUM DI FAMIGLIA – AGENDA DI CISANO: le immagini private degli abitanti di Cisano, legate all’intima memoria di un evento significativo diventeranno parte di un “album di famiglia” pubblico. E’ la richiesta di un gesto che si qualifica nella direzione di un’immagine comunitaria. (Work in progress)
Luciana Andreani, DISCOVERING CISANO: una camper-residenza-mobile nel paese di Cisano sul Garda per sondare, indagare, conoscere il luogo. (Work in progress)

OsservatorioinOpera, (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti) PASSAGGIO BERNARDINO: un antico percorso a lago viene ripulito e reso percorribile, un’azione invisibile e inutile che si rende necessaria nello scenario di un luogo assente. (Work in progress)

Progetto Utopia, L’ARTE È DI TUTTI: picnic sul prato e un palcoscenico aperto alla fantasia di chiunque voglia mettersi in gioco.

Opening#2:
sabato 27 settembre 2008 dalle ore 11 no stop.

Luciana Andreani, DISCOVERING CISANO: una camper-residenza-mobile nel paese di Cisano sul Garda per sondare, indagare, conoscere il luogo.

OsservatorioinOpera, (Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti) PASSAGGIO BERNARDINO: apertura di un antico percorso a lago ripulito e reso percorribile, un’azione invisibile e inutile che si rende necessaria nello scenario di un luogo assente.

Suzie Wong (Giusi Campisi, Flavia Belleri) con la collaborazione di Juliane Blasi per il sonoro, PANORAMA: paesaggio di voci dal mondo del lavoro, ascoltate all’interno di due auto parcheggiate con vista panoramica sul lago.

Annalisa Cattani, ORAZIO E NOVELLA: una residenza di tre giorni in cui impostare dialoghi socratici attorno ad alcuni temi ricorrenti in campo artistico e dintorni, con una serie di ospiti e con gli abitanti di Cisano.

Stefano Boccalini, ALBUM DI FAMIGLIA – AGENDA DI CISANO: le immagini private degli abitanti di Cisano, legate all’intima memoria di un evento significativo diventate parte di un “album di famiglia” pubblico vengono distribuite agli abitanti di Cisano. E’ la richiesta di un gesto che si qualifica nella direzione di un’immagine comunitaria.

A conclusione del programma si terrà un incontro pubblico per analizzare, discutere e trarre riflessioni dall’esperienza di arte pubblica proposta a Cisano, a cura di Elvira Vannini e Maria Giovanna Mancini.

ARCHIVIO CAVELLINI onlus
Via Milano 110, 25121 Brescia
Tel/ Fax 030 280200, 030 3757401
cavellini@alice.it
www.cavellini.org

Fondazione Cominelli
Cisano , San Felice del Benaco, BS
Referenti per la parte organizzativa Valentina Marciano (347 2315989) e Benedetta Merola (333 2088012)

PROGETTOUTOPIA seconda parte
Dal 5 luglio al 3 agosto 2008

Inaugurazione sabato 5 luglio dalle ore 18,00 alle 21,00
La collezione di arte postale dell’ARCHIVIO CAVELLINI composta da più di duemila invii internazionali ricevuti durante gli anni Settanta da Guglielmo Achille Cavellini come risposta alle sollecitazioni del suo radicale lavoro sul sistema dell’arte viene posta come incipit a questa visione dell’arte come progetto sociale. Circa duecento esempi di queste opere viaggianti rimangono esposti al secondo piano del palazzo per tutta la durata della mostra. “Pubbliche Interferenze” sarà un laboratorio di ascolto e di osservazione della realtà e dei processi di cambiamento sociale.
21 05 2008
Global Island Backpack, Spazio Espositivo Tantrika

Domenica 25 maggio 2008
dalle 11.00 alle 17.00
Spazio Espositivo Tantrika
Via Antonio Pollaiolo 2, Milano


Isola Art Center e NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano presentano

Global Island Backpack

Mostra del Biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali, NABA curata da Marco Scotini e Bert Theis

Danilo Correale, Dario Pecoraro, Giancarlo Di Fede, Francesco Rapacciuolo, Mirko Smerdel, Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani, Valeria Muledda, Maria Pecchioli, Anja Puntari, Eugenia Vanni e Simone Mair


Global Island Backpack è una mostra di giovani artisti, curata da Marco Scotini e Bert Theis, in collaborazione con Carlos Garaicoa, Barbara Fässler e Andrea Sala, che riflette su una nuova lettura del concetto di globalizzazione e trasformazione urbana.

Nonostante l’aumento della velocità del processo di globalizzazione, l’attenzione del mondo culturale si sposta molto spesso sul locale e la sua specificità. La società contemporanea, lontana dall’omologazione, tende paradossalmente alla frattura e frammentazione in situazioni varie e diverse, come delle piccole isole. La democratizzazione della mobilità e la nascita della generazione del “low cost” portano alla creazione di un nuovo nomadismo, composto di persone d’etnie, razze, età diverse, che “viaggiano” tra queste isole vaganti.

All’interno di questo contesto, l’Isola, quartiere storico di Milano, in cui le tensioni sociali aumentano in attesa delle future trasformazioni urbane, è stato preso come punto di partenza, e in particolare, l’esperienza dell’Isola Art Center, che ha segnato per anni le attività culturali artistiche, sia a livello locale che internazionale.

Gli artisti in mostra riflettono partendo proprio dalla trasformazione urbana del quartiere milanese. Danilo Correale e Dario Pecoraro lavorano sull’Isola Art Center, come luogo d’arte e di lotta politica. Giancarlo Di Fede, Francesco Rapacciuolo e Mirko Smerdel, ragionando sullo spazio architettonico, portano lo spettatore ad una rivisitazione e interpretazione della sua evoluzione visiva. Andris Brinkmanis, Giulia Casula, Lorenzo Mariani e Valeria Muledda parlano del concetto di quartiere come comunità, sia nella precarietà che nella condivisione, che nella lettura e nella musica. Mentre Maria Pecchioli affronta metaforicamente la questione storica della lotta sociale attraverso il suo vissuto familiare, Anja Puntari riflette sull’invisibilità dell’individuo nelle grandi metropoli contemporanee. Eugenia Vanni e Simone Mair si spostano sul concetto di viaggio, sia come ricordo che come esperienza.

La mostra, oltre ad essere essa stessa itinerante, è stata anche concepita per essere inserita in un display mobile e adattabile alle esigenze sia del trasporto che dello spazio espositivo. In questo senso, è stato scelto lo zaino, backpack in inglese, sia a livello di simbolico che pratico. La presentazione pubblica di Global Island Backpack che si terrà allo Spazio Espositivo Tantrika domenica 25 maggio dalle 11 alle 17, è la prima delle varie tappe italiane e internazionali.

La mostra sarà affiancata da una performance collettiva degli abitanti del quartiere Isola, ovvero la creazione di un giardino di un giorno e un picnic per tutti in Piazza Minniti, da diverse performance musicali e da visite guidate alla mostra “Verde Permanente/Permanent Green” sulle saracinesche del quartiere.
Aria Spinelli


Global Island Backpack – 25-29 maggio 2008
Spazio Espositivo Tantrika – Via Antonio Pollaiuolo 2, Milano
Domenica 25 maggio h. 11-17 – 26-29 maggio su appuntamento

Info: 339 60 57 111 / 339 78 19 346 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org master@naba.it www.naba.it
14 05 2008
inCONTEMPORANEA, la rete dell'arte

Isola Art Center
ospitato da
Incontemporanea

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
23-24-25 maggio 2008
ingresso libero


New Museum
un progetto di KINGS
a cura di Alessandra Poggianti

Isola Art Center, in occasione di inContemporanea, l’evento promosso dalla Provincia di Milano, presenta New Museum, un progetto dei Kings (Daniele Innamorato e Federica Perazzoli) a cura di Alessandra Poggianti.
New Museum è una scritta al neon lunga 10 metri realizzata nel 2006 per il tetto de La Stecca degli artigiani, ex sede di Isola Art Center. Il progetto si appropria di quella che Henri Lefebvre chiama la “logica della visualizzazione”, ribaltandola: non solo annuncia al quartiere l’esistenza di un Centro per l’arte, legittimandone la sua clandestina presenza, ma si propone anche di far entrare nel regno della visione - conquistando lo spettatore - uno spazio architettonico precario e temporaneo e su cui pesa tutta l’arroganza delle logiche di banalizzazione e omologazione dello spazio sociale. Poco dopo, infatti, quello spazio viene distrutto e New Museum inizia un “bracconaggio”. Oggi, ospite di inContemporanea, cambia la sua funzione: non segnala più l’esistenza di uno spazio, piuttosto indica un momento di transizione, una fase di ri-adeguamento delle tattiche di lavoro che Isola Art Center sta affrontando. Perso, infatti, lo spazio di rappresentazione le attività si spostano direttamente nello spazio urbano, il quartiere Isola. Ospite di altri spazi, quali associazioni, negozi, spazi pubblici, crea una rete di solidarietà e un terreno su cui ri-inventare i rapporti tra corpo individuale e corpo sociale, ma anche un modo per ri-pensare allo spazio pubblico come spazio d’azione, capace di innescare un processo di cambiamento della struttura sociale in un organismo generatore di creatività.

Presentazione del pieghevole realizzato per inContemporanea 2. A cura di Mariette Schiltz. Progetto grafico: Tommaso Garner. Testi di: Alberto Pesavento, Marco Scotini, Bert Theis, Vincenzo Latronico, Luis Miguel Selvelli, Alessandra Poggianti. Traduzioni: Vincenzo Latronico, Luis Miguel Selvelli. Foto: Simona Barbagallo, Stefano Boccalini, Kings, out, Alberto Pesavento, Tomas Saraceno, Fabrizio Stipari, Bert Theis. Foto immagine poster: Maria Vittoria Trovato, e Urban Blooz Project, “Interférences”, pirataggio pubblicitario realizzato in occasione della mostra SituazionIsola, Isola Art Center, Milano, 2007.


>Picnic, Arte e Musica nel giardino di un giorno

Domenica 25 aprile 2008, dalle ore 11 - piazza Minniti, Milano
Il Forum Isola in collaborazione con Isola Art Center organizza una intera giornata dedicata alla creazione collettiva di un giardino temporaneo dove sarà imbandito un picnic. Nell’arco della giornata è prevista l’inaugurazione di una mostra di giovani artisti della NABA e la “visita guidata” al progetto Verde permanente / Permanent Green.


per inContemporanea
con il contributo della Provincia di Milano
12 05 2008
Visita guidata: L'Isola vissuta e immaginata dagli isolani

“L'ISOLA”
vissuta e immaginata dagli isolani
Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus organizza una visita guidata al quartiere Isola, per conoscere e raccontare una delle zone più calde della città, per capire com'era e come sarà. Ma soprattutto immaginare l'Isola come la vorrebbero gli abitanti, attraverso il contributo di guide che vivono e sono attive nel quartiere. Partendo da Piazza Minniti, il percorso della visita si snoderà tra via Borsieri, via Confalonieri – De Castillia (giardini e cantiere dell'ex “Stecca degli artigiani”) e via Volturno, dando particolare rilievo alle varie voci che costituiscono i comitati di quartiere.
Bert Theis, ideatore di Isola Art Center, presenterà il progetto espositivo “Verde Permanente /Permanet Green”, un'esperienza artistica che prende posizione sulla problematica dell'ambiente ed “esce per strada” utilizzando le saracinesche di negozi e associazioni del quartiere, in opposizione al “verde provvisorio”. Interverranno inoltre Alberto Pesavento di “Forum Isola” e rappresentanti dell'”Associazione Genitori F. Confalonieri” e del Comitato “I Mille”.
Al termine della visita, tutti i partecipanti avranno la possibilità di assistere, presso la sede di Punto Rosso - Isola Art Center, alla proiezione del film “Isola Nostra”, presentato alla Biennale di Istanbul 2007. La pellicola, che raccoglie materiale inedito, è diviso in sei capitoli e racconta gli ultimi sei anni di storia e lotta del quartiere. Sarà presente la regista e autrice Mariette Schiltz.

INFORMAZIONI UTILI:
La visita è in programma per domenica 11 maggio ore 15.00, partenza da Piazza Tito Minniti.
La partecipazione è gratuita, ma con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti: tel. 02.58118328 cell. 338.6555516 mail volontarimilano@terre.it

NOTE:
Ogni anno l'associazione Insieme nelle Terre di Mezzo, organizza le “Visite guidate alla città nascosta” in luoghi - o con guide - che non fanno parte dei circuiti turistici tradizionali. In ogni edizione viene affrontato un diverso tema, dalla disabilità all'immigrazione, dall'emarginazione all'ambiente. Le “visite guidate alla città nascosta” sono quindi un'iniziativa di turismo responsabile alla portata di tutti, destinata in primo luogo a chi a Milano ci vive. Una riscoperta del quotidiano, il gusto di incontrare realtà e persone che spesso si sfiorano soltanto.
L’associazione Insieme nelle Terre di Mezzo onlus è nata nel 2003 per affiancare il giornale di strada “Terre di mezzo” nelle sue attività culturali e d’aiuto ai venditori. Ha sede a Milano e a Roma. Info: www.terre.it

INSIEME NELLE TERRE DI MEZZO ONLUS
Sede legale: Via Calatafimi, 10 – 20122 Milano – Tel. 02-58118328 Fax 02-83390251 Codice Fiscale 03952400962 – Conto corrente BPM Agenzia 7, IBAN: T46E0558401607000000048785 "Iscritta al Registro Regionale delle organizzazioni di volontariato, - sezione provinciale di Milano con decreto n.241/2003 del 17/12/2003"
05 04 2008
Verde permanente / Permanent Green. Inaugurazione 13 aprile dalle ore 11.00.

Isola Art Center e Forum Isola presentano
VERDE PERMANENTE/PERMANENT GREEN
13 aprile - 31 luglio 2008

Arte per le strade dell’Isola
in difesa dei giardini e del quartiere
Opere su saracinesca, video, interventi all’aperto

a cura di Bert Theis

"Verde Permanente/Permanent Green" è un progetto espositivo strutturato in diversi spazi amici che, dopo la distruzione della sede originaria, la Stecca degli Artigiani, stanno ospitando le attività del Centro attivando una vera e propria rete di solidarietà. Non solo, "Verde Permanente /Permanent Green" esce per strada, utilizzando circa venti saracinesche di negozi e associazioni del quartiere come supporto per progetti di artisti proposti insieme ad altri centri d’arte internazionali.
Con questa serie di interventi prende forma un progetto il cui titolo allude all’unico verde pubblico del quartiere, un polmone indispensabile che recentemente è stato privatizzato. La mostra raccoglie una serie di esperienze artistiche che in diverso modo prendono posizione sulla problematica dell’ ambiente, minacciato dalla cementificazione selvaggia.
Una questione che sta a cuore all’intera Milano e a molti abitanti dell’Isola, tanto che le associazioni di quartiere continuano a battersi per il “Parco possibile”, ovvero un progetto che riconosca i giardini al quartiere e crei un Centro per l’Arte e il Quartiere. Primi risultati positivi di questa mobilitazione sono stati ottenuti in Consiglio di Zona 9, presso il TAR Tribunale Amministrativo Regionale e in Consiglio di Stato. Insomma, il “Verde provvisorio”, come è stato registrato e definito dal Comune di Milano, deve diventare “Verde permanente”.


Video

Fikret Atay, Kurdistan/Turchia: “Tinica”, video 7’32”, 2004
Minouk Lim, Corea: “New Town Ghost”, video 10'28", 2005
Sound Metak, Piazzale Segrino 1
martedì-sabato 15.30-19.30
Inaugurazione: giovedi 10 Aprile 2008, dalle 18.30

I due video già presentati alla 10. Biennale di Istanbul nel 2007 si confrontano con una crescita urbana frenetica nella quale la vita e i desideri dei singoli abitanti contano poco. Questo vale per Batman in Turchia, come per Seoul in Corea come per Milano in Italia: torri e cemento invadono gli spazi verdi.

Saracinesche

Alek O., Kristine Alksne, Stefano Arienti, John Armleder, Dafne Boggeri, Michelangelo Consani, Stina Fisch, Gaia Fugazza, Kings, Peter Kogler, Maija Kurseva, Gabriele di Matteo, Osservatorio inOpera, Adrian Paci, Luca Pozzi, Matteo Rubbi, Marco Vaglieri - out, Werkstatt, Fani Zguro

Via Thaon Di Revel / Via Lambertenghi / Via Pollaiuolo / Via della Pergola / Piazza Minniti /Via Pastrengo / Via Pepe / Via Borsieri / Via Sebenico.
Inaugurazione: Spazio Espositivo Tantrika, via Pollaiuolo 2, domenica 13 aprile dalle 11.00

Seconda edizione di Isola Rosta Project, questa volta si presenta come un evento diffuso in diverse strade del quartiere. Artisti italiani ed internazionali hanno progettato sulle saracinesche di una ventina di negozi ed associazioni dei disegni di grande formato. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di professionisti e istituzioni internazionali nonché la solidarietà degli abitanti dell’Isola.


Progetto speciale
Con-senso di Luciana Andreani a cura di Giacomo Bazzani
Domenica 13 aprile, ore 13.00 in Piazza Minniti

Un evento artistico che vede coinvolti gli abitanti del quartiere Isola con l'obiettivo di costruire uno spazio di discussione pubblica sulle forme contemporanee del consumo ed il loro impatto sulle scelte urbanistiche di una città. I giardini dell’Isola sono inaccessibili e la Stecca degli artigiani è distrutta.
All’Isola mancano spazi aggregativi per gli abitanti che sono costretti ad incontrarsi e sviluppare le loro attività per strada.


Ringraziamo Latvian Center for Contemporary Art, Riga / Mamco, Ginevra / Casino Forum d’art contemporain, Lussemburgo / Galleria Chantal Crousel, Parigi / NABA, Milano /Vasif Kortun, Istanbul / Manu Park, Gwangju.
con il patrocinio della provincia di Milano
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info: 339 60 57 111 info@isolartcenter.org www.isolartcenter.org



05 04 2008
Video da Sound Metak, Piazzale Segrino 1

ISOLA ART CENTER e
FORUM ISOLA presentano

13 aprile - 31 luglio 2008
VERDE PERMANENTE / PERMANENT GREEN

Arte per le strade dell’Isola
in difesa dei giardini e del quartiere
Opere su saracinesca, video, interventi all’aperto.
a cura di Bert Theis

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Video da Sound Metak, Piazzale Segrino 1

Fikret Atay, Minouk Lim
martedì-sabato 15.30-19.30
Inaugurazione giovedi 10 Aprile 2008, dalle 18.30
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Fikret Atay
“Tinica“ 2004
Video 7’32“

Tinica (2004) mostra un ragazzo in cima alla collina che domina la città di Batman, che prepara con la massima cura una batteria improvvisata con lattine vuote, bottiglie e coperchi. Offre un assolo mozzafiato a un panorama urbano lontano e indifferente. Alla fine manda lo strumento giù per la collina a suon di calci, con il massimo distacco. Lattine e bottiglie rotolano lungo la discesa dirette verso la città, per depositarsi infine fra gli altri rifiuti ai suoi piedi. Le bacchette sono lanciate non alle mani ansiose dei fan, ma, con disprezzo, a una città che si è mostrata sorda.

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Minouk Lim
“New Town Ghost” 2005
Video 10'28"
Installazione Video (dimensioni variabili)

Il video mostra una ragazza che si esibisce come batterista in cima a un camion. I capelli corti e lo sguardo indomito manifestano la sua aggressività. Gira per le strada di Yeongdeungpo, una zona di Seul che per oltre un secolo è stata un’importante area industriale, e che di recente è stata votata a diventare una “New Town” all’interno di un progetto di riqualificazione del Comune di Seul. Yeongdeungpo è un simbolo – non solo per Minouk Lim, ma per tutta una generazione di coreani. Lim trasforma la percezione dello spazio in una forma distopica di speranza, una credenza – a posteriori sarcastica – in un futuro migliore, una specie di resistenza al cambiamento. Nel corso del suo giro, la ragazza usa un megafono per leggere un testo sul nuovo centro commerciale, sui complessi residenziali e l’economia
della ‘nuova città fantasma’. Nuovi fantasmi e nuove case per ospitarli…

Adnan Uildiz (estratto dal catalogo della mostra “An Atlas of An Event”, Lisbona, 2007
14 03 2008
Isola Art Center presenta 3 lavori di Paola di Bello

Isola Art Center presenta 3 lavori di Paola Di Bello

Tantrika Shop
Spazio Espositivo
Via Pollaiuolo 2, Milano,
MM Garibaldi
mercoledì 19 marzo 2008
ore 18.00 – 21.00

Framing the Community, 2006
Strip, via de Castillia e via Confalonieri, 2007
L'Isola-Che-Non-C'è, 2007


Tantrika Shop in via Pollaiolo 2 ospita per il tempo di una serata tre lavori recenti di Paola Di Bello, creati nel contesto della situazione conflittuale del quartiere Isola. Framing the Community consiste in una cinquantina di ritratti di famiglie dell’Isola realizzate all’interno della “Stecca degli Artigiani”, oggi distrutta, mentre Strip documenta la situazione dei giardini e della “Stecca” un anno fa. L'Isola-Che-Non-C'è è un progetto che rivendica l’accesso libero ai giardini di via Confalonieri per mamme e bambini.

Il progetto fotografico di Paola Di Bello è una sorta di tassonomia eclettica delle aree del disagio urbano contemporaneo: dai quartieri operai italiani, come l’Isola, alle favelas di São Paulo, dai campi nomadi suburbani dei Rom alle zone squatters di Tokyo. E’ difficile isolare una sola immagine dalle campionature fotografiche che la raccolgono. Non perché i singoli elementi hanno un carattere seriale ma perché ogni volta sono determinati da un diverso insieme che ha una natura spaziale. Ogni insieme è come un quadro organizzato, coerente, frammentato in costellazioni variabili, in sezioni territoriali, in immagini differentemente componibili come in un puzzle perechiano o in una mappa borgesiana. In questo senso quella di Paola Di Bello è una sorta di geo-fotografia della città globale.

Per anni Isola Art Center ha lavorato con il Forum Isola alla riconversione dell’edificio della “Stecca degli artigiani” in un Centro per l’arte e il quartiere. Isola Art Center è tutt’oggi un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione, lavorando in una logica interdisciplinare, internazionale e allo stesso tempo radicata nel tessuto sociale locale, con l’obiettivo ultimo di opporsi a decisioni politiche e urbanistiche negative per il quartiere.
Ad aprile 2007 il Comune di Milano attraverso le Forze dell’Ordine e la multinazionale Hines hanno sgomberato Isola Art Center e tutti gli artigiani e le associazioni rimaste, dando poi inizio alla demolizione dell’edificio della “Stecca”. L’operazione è servita a consegnare il manufatto e i giardini nelle mani della multinazionale, che aspira a costruire edifici per un totale di 90 mila metri cubi. Il progetto è però contestato dalle associazioni del quartiere Isola, da alcuni ricorsi al TAR e dal progetto alternativo “Il Parco Possibile” approvato in Consiglio di Zona 9.Il forte radicamento nel territorio ha permesso ad Isola Art Center di sopravvivere allo sfratto della “Stecca” e di continuare le sue attività ospite di altri spazi del quartiere, come l’associazione culturale Punto Rosso, Sound Metak e Tantrika Shop.

Si ringraziano Federico Bianchi Arte Contemporanea e Marco Scotini

14 03 2008
OUT (Office for urban Transformation) at Galerie Erna Hecey, Brussels.

Erna Hecey Gallery is pleased to present the exhibition Platforms and Aggregations by Luxembourg artist Bert Theis (°1952; lives and works in Milan and Luxembourg).

Bert Theis constructed his system of artistic thoughts and actions entirely on the enquiry of the relationship between art and public space, between the “art object” as a personal proposal to the public space and the intervention of the public through their active participation in the making of the final sense of the work. In the meantime, Bert Theis’ proposal has always been specific – site specific and, in his words: “audience specific”, while a big picture of the position of public art in urban space has developed. While urban spaces are gradually privatised due to the introduction of both global capital and new technology, Bert Theis seeks to propose alternatives to balance out such a tendency and hence revitalise urban life itself.

The exhibition Platforms and Aggregations will present an assembly of models, photographs and video of Bert Theis’ interventions, often adapting the form of platforms, in various public spaces and art institutions throughout the world. These platforms are painted white, expanding into public spaces, embracing the interventions of the public. They are tangible and physical, results of deliberately planned occupations of urban territories with strategies of minimalist and even immaterial transformations of the given conditions. They are discrete, firmly anti-spectacular. They provide, in turn, the best spaces for spectacular events ranging from meditation, games, dances, concerts to all kinds of everyday activities.
However, these activities have never been planned and organised by the artist. Instead, they are improvised and realised by the public with passion and spontaneous inspirations. This is particularly remarkable because it incarnates perfectly the logic of self-organisation and self-governance: the most decisive element in the creation of sustainable urban societies which is at the very centre of Bert Theis’ artistic concept. Besides he likes to call his work philosophic. They are systematically informed by philosophic works and guide the audience to reflect “philosophically” on life.

In addition Bert Theis presents his photomontages of the city, a place that is our essential Umwelt, but at the same time completely denaturalised. A different city is nevertheless possible. In these photomontages Bert Theis operates an ecologic deconstruction of metropolises like Paris, Milan and Münster. These cities are completely invaded by dense vegetation, except for skyscrapers, church steeples, monuments, etc. As such it seems that Bert Theis converts the modern metaphor of the urban jungle.

Also included in this exhibition is the research institution OUT - Office for Urban Transformation, created by Bert Theis and his colleagues of the Isola (Art) Project Milan. The aim is to look for solutions of “sustainable urbanism”. They have come up with the notion of “Telecity” intending to substitute the conventional image of the city as a “concrete jungle” with an innovative and humane “digital jungle”. More significantly they put forward, alongside with new technologies and ecology, new administrational forms - new communities along with self-governance - in order to make the new urban life really relevant and hence sustainable.

This is Bert Theis’ third solo exhibition at Erna Hecey Gallery.

Bert Theis has realised some remarkable projects at the Venice Biennial, Venice, Italy (1995); Skulptur Projekte, Münster, Germany (1997); Manifesta 2, Casino Luxembourg, Luxembourg (1998); the Gwangju Biennial, Gwangju, Korea (2002); the 5th Shenzhen Public Art Exhibition, Shenzhen, China (2003); the 2nd Tirana Biennale, Tirana, Albania (2003); BOZAR, Brussels, Belgium (2005); MUDAM, Fondation Musée d’Art Moderne, Luxembourg (2006); Busan Biennial, Busan, Korea (2006); Domaine départemental de Chamarande, France (2006/2007), the 10th Istanbul Biennial, Istanbul, Turkey (2007) and MAMCO, Musée d’art moderne et contemporain, Geneva, Switzerland (2007).

Per informazione:http://www.ernahecey.com/
28 01 2008
Strada per strada

Isola Art Center
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org
info: 339.6057111

ospitato da
Associazione culturale Punto Rosso
Via Pepe 14, Milano, MM Garibaldi
Venerdì 1 febbraio 2008
ore 19.00 – 22.00
STRADA PER STRADA

Lavorando da anni nel quartiere Isola di Milano, in una situazione di conflitto prolungato tra abitanti, autorità politiche e operatori immobiliari che ha portato anche alla cancellazione dei suoi spazi, Isola Art Center continua a dare attenzione e visibilità a ricerche artistiche e teoriche che mettano in luce motivi di crisi e nuove possibilità del vivere urbano, ricominciando proprio dalle strade. Lo spazio della strada, dominato dal controllo, è paradossalmente quello in cui vi è ancora l’opportunità per forme di azione innovativa. Per inaugurare la stagione 2008 Isola Art Center propone un evento speciale con:

- un incontro con l’artista cubano Carlos Garaicoa
- la presentazione del numero 33 della rivista filosofica millepiani
- la proiezione di “Street by Street” di Fani Zguro
- Isola Rosta Project 1 sulle saracinesche di Punto Rosso, prorogato fino al 1 marzo 2008.

> Carlos Garaicoa
Incontro con l’artista cubano, intervengono i curatori Roberto Pinto e Marco Scotini.
Si ringrazia NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.

" La storia di un posto è scritta nelle sue strade. Non devi stare a leggere libri per venire a sapere cos'è successo là. Quindi la domanda principale che mi faccio è: come scopri una città?"
Carlos Garaicoa è nato a L’Avana nel 1967. Vive e lavora a l’Avana e a Madrid.. La sua ricerca artistica si è concentrata sin dall’inizio sull’architettura e la città. L’artista è noto in campo internazionale per le sue partecipazioni alla Biennale di L’Avana, Cuba (V, VI e VII), alla Biennale di São Paulo, Brasile (XXIV e XXVI) e a Documenta XI (Kassel, 1997). Dall’inizio degli anni Novanta in poi le sue opere sono state spesso presentate al pubblico in importanti istituzioni: Centro Wilfredo Lam and Fundación Ludwig de Cuba, L’Avana; Institute of Contemporary Art, Boston; Kunsthalle, Vienna; Museo de Arte Reina Sofía, Madrid, e Vancouver Art Gallery, Canada. In Italia il suo lavoro è stato mostrato al Castello di Rivoli di Torino, alla Galleria Continua di San Gimignano, e nel 2005 alla Biennale di Venezia e a Isola Art Center, Milano.

> millepiani 33
Per un’ecologia politica, contro l’economia del valore.

Presentazione del nuovo numero della rivista, dedicato ad André Gorz con Tiziana Villani e Alessandro Rudelli.
La crisi della sfera della soggettività contemporanea ci pone dinanzi un compito improrogabile, che deve considerare in tutta la sua ampiezza le condizioni di impoverimento e degrado cui soggiacciono le esistenze. Il predominio di un’ideologia volta a considerare l’uomo come una cosa atta unicamente a produrre ricchezza e ingannevoli sottolineature, che decantano il primato dell’uomo-impresa, la cui capacità di «autovalorizzazione» sarebbe unicamente spendibile nel circuito della produzione-merce-consumo, spiegano senza ambiguità la tristezza, la volgarità e la violenza che contrassegnano inequivocabilmente il nostro presente. Le trasformazioni tecnologiche, sociali ed economiche sono, come si è visto in diversi numeri di millepiani, «trasformazioni di senso», che richiedono non solo un’analisi critica, ma anche modalità di interpretazione e pratiche diverse da quelle imperanti. millepiani 33 contiene testi di André Gorz e interventi di Christian Bernard, Giacomo Bazzani, Davide Calenda, Saverio Caponi, Ubaldo Fadini, Luca Greco, Roberto Marchesini, Patrizia Mello, Luca Mori, Daniela Piana, Stefano Righetti, Felix Stadler, Simone Vertucci, Tiziana Villani. L’immagine in copertina è di Bert Theis.

> Fani Zguro, “Street by Street”, video, 9 min, 2007

Il video, inedito in Italia, è stato girato nelle strade di Tirana. Con quest’opera l'artista albanese ha vinto la quattordicesima edizione del Premio Onufri, organizzato dalla Galleria Nazionale delle Arti di Tirana nel 2007 e curato da Ervin Hatibi e Rubens Shima. "Ritornando a Tirana quello che mi fa impressione da sempre è la differenza della mia città rispetto ai posti da dove arrivo... la prima cosa che ti colpisce è la luce fortissima. A Tirana ogni movimento funziona grazie ai riflessi di ognuno e laddove canta il muezzin, nello stesso tempo un campanile dà il meglio di sé...laddove i cani randagi si grattano non-stop, il turista può trovare un buon pranzo…"
Fani Zguro vive e lavora tra Tirana e Milano. Nel 2007 i suoi lavori sono stati in mostra a Milano (Galleria Unorossodue, MiArt ), Modena ("Lo Schermo Ansioso", a cura di Matteo Chini e Bruno Muzzolini), Tirana (Galleria Nazionale delle Arti, Tirana Institute for Contemporary Art, 5th Tirana International Film Festival) e Pristina (Mulliqi International Prize, Kosovo). Nello stesso anno partecipa ad "Absolute Beginners" (Isola Art Center), una mostra che presentava anche i primissimi lavori di Jakup Ferri, Armand Lulaj e Anri Sala. E’ il direttore di Tirana Art Center, che presenterà il 16 Febbraio 2008 a Tirana "museo aero solar", un pallone ad energia solare creato e disegnato dagli abitanti con Tomas Saraceno, inizialmente realizzato da Isola Art Center nel quartiere Isola di Milano.


> Isola Rosta Project 1 prorogato fino all’ 1 Marzo
Marco Colombaioni, Dan Perjovschi, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri

Rosta era il nome dell’agenzia di telegrafia russa, che dal 1919 esponeva nelle sue vetrine manifesti prodotti ad hoc da artisti come Vladimir Majakowski e molti altri. Isola Rosta Project 1 propone disegni di grande formato sulle saracinesche di Punto Rosso. I disegni trattano delle vicende e dei rischi che il quartiere Isola e dei rischi che il quartiere Isola sta correndo con i progetti urbanistici che Saskia Sassen, in una recente intervista, ha riassunto così: “Troppo dislocamento, troppo potere che spinge i più deboli fuori”.



...and Isola goes Toscana

Strong end weak end nella città che sale a cura di Pierluigi Tazzi
Dryphoto Arte Contemporanea, via Pugliesi 23, Prato, 19 gennaio - 14 marzo 2008
Dopo aver partecipato con gli interventi di Luciana Andreani, Alberto Pesavento e Rafaela Trevisan alla tavola rotonda tenutasi in occasione di Gecekondu, evento conclusivo di Networking Toscana 2006-2007, il 18 gennaio al Cango di Firenze, Isola Art Center presenta il suo lavoro alla Dryphoto Arte Contemporanea di Prato. Nella città toscana saranno ospitati alcuni lavori video: Isola Nostra, 2007 di Mariette Schiltz presentato all’ultima Biennale di Istanbul, e la documentazione video dei due progetti dell’artista Stefano Boccalini, Stone Island, 2007 e Wild Island – Archivi 2.0.2002. Sarà inoltre presentato il sito web del Centro www.isolartcenter.org

14 01 2008
Gecekondu. Spazi di azione

Gecekondu. Spazi di azione
a cura di Giacomo Bazzani
18 gennaio 2008

CANGO – CANTIERI GOLDONETTA FIRENZE
Via Santa Maria 25 (50125)
http://www.cango.fi.it

Programma:
18 gennaio 2007:
ore 12>24: Gecekondu. Spazi di azione. Mostra con Guerrilla Girls, Jens Haaning, Social Impact, The Yes Men, Isola Art Center e gli oltre 70 artisti di Networking 2006-2007
ore 12: conferenza stampa
ore 13>18: Rassegna video non-stop: autorganizzazione territoriale e micropratiche di azione contemporanee
ore 18: Presentazione del libro: Coming conflicts.Pratiche artistiche nei luoghi di conflitto. Manuale di Networking 2006-2007, a cura di Giacomo Bazzani
Tavola rotonda con:
Isola Art Center, Milano
Francesca Manuelli, della comunità di base Le Piagge, Firenze, autrice di Le Piagge. Storia di un quartiere senza storia.
Marco Scotini, curatore indipendente, direttore del dipartimento di arti visive di NABA
ore 19.30: sfilata di abiti di pronto moda cinesi di Prato
ore 20: corso professionale per lavavetri: ultima lezione e consegna diploma
ore 21: Concerto del coro Live Your Live
ore 22>24: The Yes Man film


La parola "Gecekondu" è un termine turco che letteralmente significa: "è successo di notte". Le sue radici affondano nella mitologia che narra che ogni abitante che fosse riuscito a tirar su quattro mura e un tetto nell'arco di una notte avrebbe avuto il pieno diritto ad abitare legittimamente e legalmente quella casa. Oggi il termine è venuto piuttosto ad indicare un modello urbanistico di crescita delle città in maniera spontanea ed autorganizzata. La fisionomia odierna delle città turche è dovuta in buona parte a questo tipo di modello insediativo fatto di un progressivo inurbamento della popolazione autorganizzatosi in maniera spontanea di fronte all'impossibilità delle politiche statali di risolvere il problema della casa e dell'espansione urbana. Ma tale modello di espansione non coincide necessariamente con processi di emarginazione sociale, ma contiene in sé anche connotazioni positive che riguardano la capacità di creare modelli di comunità innovativi, politiche pubbliche autorganizzate e nuove capacità e forme di azioni politiche collettive.
Di fronte alla crisi delle forme tradizionali della rappresentazione e della rappresentanza quali sono le forme dell'azione sociale in grado di mantenere un forte legame con gli ambiti sociali 'emergenti'? Quali le strategie e i metodi capaci di incidere su di un ordine del discorso che promette uguali possibilità ma che poi concede sempre di meno? È possibile configurare un ambito dell'azione sociale in grado instaurare sistemi di relazione dai caratteri non-escludenti e aperti alla ridistribuzione del potere decisionale?
Con Corso professionale per Lavavetri Gruppo 11 spine abita i semafori della città di Firenze con un corso teorico e pratico per diventare lavavetri professionali. Ambiti sociali gerarchicamente separati che trovano una nuova pragmatica percorribile, come nel progetto Postfordist reality realizzato con gli operai dell'azienda Piaggio di Pontedera attraverso una nuova mappatura delle forme del conflitto nella sfera del lavoro. Forme di conflitto contemporaneo che spesso includono l'idea di identità e la capacità di rappresentarsi in parametri riconoscibili ed accettabili: con Beauty center. Vuoi diventare cinese? Veronica Castiglioni, Mauro Moriconi, Virginia Panichi e Massimiliano Turco presentano una ricerca che riguarda il modo in cui gli adolescenti cinesi di Prato vedono o immaginano se stessi. Se la possibilità di immaginare forme di appartenenze e di identità nuove crea legami sociali inaspettati, questi si strutturano anche attraverso un nuovo modo di pensare la realtà urbana: con Proposte architettoniche per Firenze, Margherita Isola asporta dalle immagini stereotipate della città di Firenze i suoi monumenti più famosi. Kilroy, con il progetto Via Libero Lastrucci, dà forma e legittimità a chi non trova visibilità nello spazio pubblico contemporaneo. Via Libero Lastrucci, una via intitolata al fondatore dell'albergo dei poveri, è una strada inesistente a Firenze ma con la quale l'anagrafe fiorentina riempie il campo vuoto dell'indirizzo sui documenti di identità dei senza casa di Firenze. Kilroy, riproducendo una targa simile a quelle che denotano le strade di Firenze con l'indicazione di Via Libero Lastrucci, è andato ad installarla nei luoghi dove i senza casa realmente vivono in città. Una città fatta di relazioni in costruzione, come nel progetto-sfilata Confezione identità che mette in passerella gli abiti creati nei pronto moda cinesi di Prato oppure in La terza nave di Andrea Lunardi, Anna Galetta e Silvia Giannini, il racconto del quartiere Santo Spirito che ospita la mostra realizzato attraverso l'incontro-scambio tra un anziano artista che abita il quartiere e gli autori. Possibilità di abitare la città come quelle presentate con Hikmet il turco di Cemilè Kaptan o strategie per modificare le forme di relazione vigenti come nel progetto E55 // On The Situation of Sex Worker Along the E55 di Social Impact, indagine e manuale di autoaiuto realizzato con le lavoratrici del sesso sulla E55, l'arteria stradale dell'Europa centrale o con il progetto 110 ROMa, magazine rom per la città di Livorno. Queste, come le altre tra le oltre quaranta opere presenti in mostra descrivono forme e strategie di azione che, partendo da una determinata realtà territoriale, propongono strategie di intervento ad ampio raggio. La rassegna si conclude con la videoproiezione del film di The Yes Men, la storia-documento di come due artisti-attivisti newyorkesi sono riusciti a beffare "i più potenti criminali del mondo".

con:
Guerrilla Girls, Jens Haaning, Mario Rizzi, Social Impact, The Yes Men, Isola Art Center, Anonymous Art Group, Luciana Andreani, Michele Aquila, Francesca Banchelli, Silvia Barattini, Simona Baronti, Gaia Bartolini, Filippo Basetti, Vanni Bassetti, Silvia Basso, Antonio Bencini Farina, Luca Benelli, Elena Bertoni, Laura Calligari, Hugo Camargo Ferreira, Sabina Caponi, Veronica Castiglioni, Francesca Catastini, Alessandro Cicerale, Chiara Cinelli, Giacomo Colozzo Vannucchi, Cristiano Coppi, Giuseppe De Grazia, Filippo Del Bubba, Sandro Del Pistoia, Martina Dinato, Stefania Donno, Federica Fabbriciani, Matilde Falini, Haakon Faste, Lucrezia Ferrari, Anna Galetta, Silvia Giannini, Claudia Giglio, Lek Gjeloshi, Silvia Grilli, Gruppo 11 spine, Chiara Guarducci, Barbara Guerrieri, Margherita Isola, Cemile Kaptan, Kilroy, Joela Laghi, Olson Lamaj, Andrea Lunardi, Manola Maiani, Manuela Mancioppi, Nicola Martini, Schejla Massellucci, Marco Mazzi, Massimiliano Meoni, Rachel Morellet, Elisabetta Mori, Mauro Moriconi, Silvia Noferi, Virginia Panichi, Laura Piazzi, Enrico Pieraccioli, Antonella Piga, Giusy Pirrotta, Alessandro Ratti, Duccio Ricciardelli, Erica Sagona, Pasquale Scalzi, Lapo Simeoni, Emanuele Spano, Luca Squarcialupi, Marco Strappato, Arianna Subri, Laura Tinti, Emanuele Tumminelli, Massimiliano Turco, Unlab, Giordano Vanacore...

www.integrationandconflict.net

Networking è promosso da:
Provincia di Arezzo - Assessorato alle Politiche Giovanili Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura Comune di Livorno - Assessorato alle Culture, Beni culturali e Spettacolo Comune di Monsummano Terme - Assessorato alla Cultura Comune di Pontedera - Assessorato alla Cultura Comune di Prato - Assessorato alla Cultura e Politiche giovanili Comune di Seravezza - Assessorato alla Cultura

Invito
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Arte, integrazione, conflitto
Lettera aperta a Gecekondu

Non è la prima volta che siamo invitati a rendere conto dell’esperienza di Isola Art Center, soprattutto dopo gli avvenimenti che hanno portato alla chiusura del centro, e ancora una volta troviamo delle difficoltà nel raccontarci. Quando si tratta di riassumere una storia si finisce sempre con la sensazione di aver mancato quelli che sono i suoi caratteri essenziali. Preferiremmo quindi cercare, partendo dalla nostra esperienza, alcuni punti critici e strategici che ruotano intorno ai due concetti di integrazione e conflitto, e dunque di entrare nel problema della loro articolazione e compresenza negli stessi contesti e pratiche artistiche.

Il problema di base, per una pratica artistica che voglia contribuire a determinare le condizioni per un conflitto, è quello di riuscire a evitare o cambiare l’ordine del discorso prestabilito e il suo linguaggio. Il tentativo di non essere assorbiti in una logica che richiede agli artisti di parlare e occuparsi esclusivamente di arte, e agli abitanti di limitarsi a semplici richieste e opposizioni formali, ha portato alla creazione di un unico luogo auto-organizzato da abitanti e artisti. Riunire ciò che viene abitualmente dato per separato, è per noi una forma di opposizione efficace all’integrazione vigente.
Più che costituire un vero e proprio modello di pratica artistica che agisce all’interno di un territorio contestato, questa esperienza potrebbe essere un esempio da cui muovere per una ridefinizione dei rapporti tra arte e contesti di trasformazione o riqualificazione urbana, ma questa volta in opposizione diretta a quelle istituzioni politiche e culturali che solitamente sono le prime a supportare una presenza dell’arte in queste situazioni. Abbiamo dovuto tenere sempre ben presente che ad ogni pratica conflittuale, persino a quelle che partono dalle premesse più radicali, si presentano costantemente occasioni d’integrazione al sistema contro il quale vorrebbero agire e proprio sotto forma di apparenti risorse per il conflitto stesso.
L’arte che si limita a presentare e rappresentare al pubblico dell’arte situazioni conflittuali o di resistenza, sembra sempre più integrarsi a quegli stessi modelli che vorrebbe rifiutare, rafforzandoli.
Probabilmente invece, la scelta più radicale all’interno del nostro lavoro è data nella modalità elastica con la quale in tutti questi anni si è resa possibile la creazione e la fruizione delle opere. Decidere di lavorare per lungo tempo in uno spazio difficile senza peraltro disporre di stabili risorse economiche, significa per noi porsi radicalmente nella condizione di chi deve riuscire a conservare la sua specifica vitalità.
Muoversi in uno spazio, fare in modo che resti un luogo aperto, avere un posto di cui prendersi cura attraverso il fare.
L’uso di uno spazio può essere conflittuale quando è il risultato di un diverso impiego del tempo, ovvero là dove nasce una possibilità autentica di contrapporsi ai modelli esistenti.
Periodicamente si cerca da più parti di mettere l’arte nella posizione di ciò che può creare qualcosa di nuovo o comunque di suggerirlo: espressioni e relazioni nuove. E nuove pratiche conflittuali.
Bisognerà allora garantire anche le condizioni di base perchè questo avvenga, se non vorremo deludere le nostre stesse aspettative. Affidare all’arte la trasformazione conflittuale delle nostre condizioni sociali e di vita è assegnarle un compito eccessivo, ma è proprio questa sproporzione a rendere la posta in gioco una volta ancora interessante.
Isola Art Center, 18.01.2008


17 01 2008
Strong End Weak End nella città che sale

19/20 gennaio 2008: STRONG END WEAK END NELLA CITTÀ CHE SALE

STRONG END WEAK END NELLA CITTÀ CHE SALE
a cura di Pier Luigi Tazzi con l'organizzazione di DRYPHOTO arte contemporanea e il contributo della Regione Toscana e dell'Assessorato alla Cultura della Província di Prato.

19 gennaio 2008:
9,30: piazza Stazione, apertura

10,00 – 11,30: studi: Emanuele Becheri; Franco Menicagli

11,30 – 13,00: Auditorium del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci: convegno Prato: una situazione? con Paola Giugni, Assessore alle Politiche culturali della Provincia di Prato; Marco Bazzini, direttore artistico del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci; Pier Luigi Tazzi, curatore STRONG END WEAK END NELLA CITTÁ CHE SALE; Saretto Cincinelli; Alessandro Sarri; Lorenzo Giusti

14,30 – 17,30: laboratori: Laboratorio di arte urbana senza dimora fissa; Loris Cecchini

18,30: inaugurazioni: Galleria Enrico Fornello; Project Gentili; Dryphoto arte contemporanea

20,30: teatro e dintorni: Teatro Metastasio, Il Laboratorio di Prato (prima sessione)

20 gennaio 2008:
11,30 – 17,00: Auditorium del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci: convegno Prato, una situazione con la partecipazione di: Irene Gorelli, Assessore alle Politiche sociali e giovanili e alle Politiche della pace della Provincia di Prato; Eleonora Maffei, Prefetto di Prato; Andrea Frattani, Assessore alla multiculturalità del Comune di Prato; Lina Iervasi, dirigente dell’ufficio immigrazione e vice Questore della Questura di Prato; Francesco Toccafondi, responsabile politiche dell’immigrazione CGIL di
Prato; Gabriella Melighetti, segretario generale CISL di Prato; Annalisa Nocentini, segretario generale UIL di Prato; Lin Yexiang; Ye Huiming; Fatiha Rawdi; Zamira Canaj; Qamil Zejnati; Nicoleta Badiu; Noreen Arshad; Chantal Abi; Jean-Jacques Ilunga.

13,00 – 14,30: Centro per l’arte contemporanea L. Pecci, inaugurazione: spaziorazmataz

17,00: teatro e dintorni: Spazio K / Kinkaleri

18,00: studio Massimo Barzagli

19,00: laboratorio Officina Giovani


ISOLA ART CENTER

Inaugurazione sabato 19 gennaio ore 19
fino al 14 marzo 2008.

Orario dal mercoledì al venerdì dalle ore 17 alle 19,30 e su appuntamento.
Dryphoto arte contemporanea, via Pugliesi 23, Prato.

Dryphoto arte contemporanea, attivo dal 1981, negli ultimi anni si è interessato sempre di più alle pratiche ed espressioni artistiche che guardano verso l'esterno, causano domande.
Privilegia i progetti artistici che mettono in questione i meccanismi di produzione, la ricezione e/o la costruzione della cultura nella nostra società come pratica speculativa.
Porta l'attenzione attraverso l'arte su particolari sviluppi nella società e privilegia chi con la propria pratica artistica mette in evidenza, fra i vari temi, i fallimenti delle promesse delle democrazie liberali.

Per queste ragioni Dryphoto arte contemporanea ospita nei locali di via Pugliesi nr. 23 alcuni lavori di Isola Art Center sperando anche di poter così dare un contributo affinché il progetto possa continuare ad esistere.

Nella prima sala dello spazio il video dell’Associazione Isola Art Center Isola nostra, 2007 presentato all’ultima Biennale di Istanbul, e nella seconda due video dell’artista Stefano Boccalini Stone Island, 2007 e Wild Island – Archivi 2.0., 2002.

Isola nostra di Mariette Schiltz racconta la storia di Isola Art Center, delle persone e delle associazioni che attraverso diverse iniziative collettive hanno lavorato al progetto.

In Stone Island, 2007 Stefano Boccalini continua il lavoro con gli abitanti del quartiere con una doppia narrazione quella delle persone intervistate e quella della ripresa che mostra lo spazio vissuto nel quartiere.

Wild Island, 2002 mostra Stefano Boccalini e gli abitanti del quartiere che si sono uniti per ribadire la necessità di difendere degli spazi di aggregazione che sarebbero andati distrutti creando un orto giardino comunitario nei giardini adiacenti alla Ex Stecca degli Artigiani.

“L'Associazione Isola dell'Arte si costituisce nel 2003 come risultato dei progetti di arte contemporanea iniziati all'Isola nel 2001. L'associazione viene creata da una trentina di artisti, critici, editori e direttori di musei. L'obiettivo è di lavorare con le associazioni di quartiere per la difesa degli spazi pubblici dell'Isola e per promuovere e realizzare un centro per l'arte nel secondo piano della Stecca degli artigiani. A questo scopo viene lanciata una petizione al comune di Milano, che raccoglie più di mille firme all'Isola, nel mondo dell'arte e della cultura a Milano, in Italia e nel mondo. La Stecca degli artigiani è una fabbrica dismessa di proprietà comunale situata tra i due giardini di Via Confalonieri, in parte affittata ad artigiani e associazioni ed in parte occupata da individui, artigiani ed associazioni.
Dal 2003, l'Associazione Isola dell'Arte organizza mostre,conferenze e incontri al secondo piano della Stecca degli artigiani. La programmazione mira ad un livello di qualità internazionale: Il progetto della "Biennale di Cecenia", le mostre "Artchitecture of change", "Revolution is on hold", "The People`s Choice" o "Women shi gaibian" portano all'Isola artisti dai 5 continenti. Isola Art Center viene inaugurato in aprile 2005 dall'Assessore alla cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli. Nello stesso tempo si creano delle collaborazioni con docenti di università e accademie: Politecnico di Milano, accademia di Brera, Accademia Carrara di Bergamo, Nuova Accademia di Belle arti di Milano, Istituto Europeo di Design. Per alcune mostre il centro d'arte riceve finanziamenti dalla Provincia di Milano, mentre il sito www.isolartcenter.org viene creato grazie all'aiuto della American Center Foundation di New York. Per la sua programmazione il centro ospita in permanenza un certo numero di progetti culturali e sociali: Love Difference, legato alla Fondazione Pistoletto, Città dell'Arte, Osservatorio in Opera, che si occupa di opere d'arte distrutte, Stazione Isola, che sta preparando una guida del quartiere Isola, Sugoe, un laboratorio di giovani artisti e designer, OUT, l'ufficio per la trasformazione urbana formato da artisti, architetti, designer e altri studiosi, Millepiani, un gruppo di filosofi che edita la rivista dello stesso nome, Undo.net, il progetto italiano di arte contemporaneo più importante su internet, Forum Isola, l'espressione rappresentativa del quartiere Isola composto dall'Associazione Isola dell'Arte, Comitato "I Mille", e dall' Associazione Genitori "F. Confalonieri". Finora Isola Art Center ha organizzato 27 mostre con opere di più di 200 artisti italiani ed internazionali, 13 progetti speciali e 25 conferenze, documentati sul sito di Isola Art Center.

Nell'aprile del 2007 Isola Art Center viene sgomberato dalla polizia con un pretesto e l'edificio comincia ad essere demolito, fino alla completa distruzione alla fine del 2007. Isola Art Center continua le sue attività nel quartiere Isola rinunciando per ora ad avere un suo spazio fisico, e utilizzando di volta in volta strade e altri luoghi del quartiere.”(Isola Art Center)

17 10 2007
Isola Rosta Project 1

Isola Art Center
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org
info: 339.6057111

Lunedì 29 ottobre 2007, 18.30-22.00,
presso l’Associazione Culturale Punto Rosso
Via Pepe 14, angolo Via Carmagnola , MM2 Garibaldi (Isola)

Dopo quattro anni di attività al secondo piano de La Stecca degli Artigiani, dove artisti, curatori, filosofi e associazioni dell’Isola hanno lavorato per creare un centro per l’arte e il quartiere, Isola Art Center cambia sede. In seguito alla quasi completa distruzione della Stecca e alla conseguente perdita degli spazi espositivi e sociali, Isola Art Center continua la propria mobilitazione direttamente negli spazi del quartiere, che diventa luogo di lavoro e di esposizione. La programmazione ricomincia con un doppio evento ospitato dall’associazione culturale Punto Rosso, che mette a disposizione le sue saracinesche come spazio espositivo e la sala conferenze per la proiezione del video-documentario “Isola Nostra”. Se il video ripercorre una storia recente che farebbe comodo ignorare o rendere invisibile, Isola Rosta project 1 è l’evento che apre a saracinesche chiuse, un segno di protesta contro una politica della cancellazione dei luoghi, ma anche contro il tentativo di occultare un progetto artistico e sociale nato e cresciuto dalle esigenze e dai saperi messi in campo in un piccolo quartiere, ma con lo sguardo rivolto al mondo.

Isola Art Center e il Forum Isola presentano:

Isola Nostra
Un video di Mariette Schiltz, 2007, 60’

In anteprima italiana verrà proiettato il video sull’Isola in mostra alla Biennale di Istanbul 2007. Il film racconta gli ultimi 6 anni di storia e di lotta del quartiere, ed è diviso in sei capitoli: Il quartiere, il suo spazio pubblico della Stecca e dei giardini, i progetti urbanistici calati dall’alto, la reazione delle associazioni del quartiere Isola, l’arte contemporanea in questo processo, il conflitto tra Comune, immobiliaristi e quartiere, e per finire gli ultimi avvenimenti di quest’estate. Il film prende chiaramente posizione in favore delle rivendicazioni degli abitanti e riunisce per la prima volta molto materiale documentario inedito.
A partire da martedi 30 ottobre, il video sara' visibile in maniera permanente su UnDo.Net a questo indirizzo:
http://undo.net/eventinvideo/63


Isola Rosta Project 1
ottobre-dicembre 2007
Marco Colombaioni, Dan Perjovschi, Andreas Siekmann, Marco Vaglieri (out)

Rosta era il nome dell’agenzia di telegrafia russa, che dal 1919 esponeva nelle sue vetrine manifesti prodotti ad hoc da artisti come Vladimir Majakowski e molti altri. Isola Rosta Project 1 propone disegni di grande formato sulle saracinesche dei locali di Punto Rosso, prodotti da artisti italiani e internazionali.
Il disegno profetico sulla distruzione della Stecca degli artigiani di Marco Colombaioni è stato esposto per la prima volta a marzo 2005 nell’ufficio out. Marco Vaglieri in un disegno fatto sempre per l’ufficio out nel 2005 anticipava a sua volta una situazione verificatasi nel 2007, quando sono stati presentati i progetti di due torri da costruire sui giardini dell’Isola. Una serie di disegni dell’artista di Bucarest Dan Perjovschi erano stati riportati sulla parete della caffetteria di Isola Art Center nel 2005 da Adrian Paci per la mostra “Revolution is on hold”, da lui curata. Questi disegni sono stati distrutti –insieme ad altre opere- quando la ditta di costruzione incaricata dalla multinazionale Hines ha demolito senza dare spiegazioni le pareti interne della Stecca. Dan Perjovschi, che dopo una personale al MOMA di New York è anche uno degli artisti invitati alla Biennale di Venezia di quest’anno, presenta per Isola Rosta Project 1 nuovi disegni inediti che commentano gli ultimi avvenimenti all’Isola. Andreas Siekmann, che è l’unico artista che quest’anno era presente sia a Documenta 12 che a Skulptur.Projects in Münster, presenta due immagini grafiche riguardanti la gentrification dei quartieri popolari, che vengono trasformati in quartieri per ceti sociali alti. È questo il rischio che corre l’Isola con i nuovi progetti urbanistici, che l’importante sociologa Saskia Sassen in una recente intervista ha commentato così:
“Troppo dislocamento, troppo potere che spinge i più deboli fuori”.
04 05 2008
10. Biennale di Istanbul

10th International Istanbul Biennial

Isola Art Center e OUT (Ufficio per la Trasformazione Urbana) sono due progetti che hanno avuto inizio a Milano nel 2001, nati da un’idea di Bert Theis ed altri artisti, critici, curatori, musicisti, architetti, filosofi, ricercatori supportati dalle associazioni del quartiere Isola. I progetti hanno occupato 1500 metri quadri in una vecchia fabbrica di proprietà comunale. Lo scopo era quello di creare un centro d’arte internazionale precario ed unico nel suo genere, senza alcun finanziamento istituzionale, che contribuisse ad aiutare il quartiere a difendere il proprio spazio ed il verde pubblico.

L’Isola è in pericolo: Nuovi piani urbanistici prevedono la costruzione di grattacieli, grattacieli composti da appartamenti di lusso, circondati da un’area commerciale. Il tutto con la creazione di una strada di grossa percorrenza che taglierebbe il quartiere in due. L’amministrazione Comunale insieme a costruttori privati italiani e americani intendono costruire 120.000 metri cubi di cemento che distruggerebbero gli unici due piccoli parchi e la vecchia fabbrica in cui ha sede Isola Art Center e OUT. Le associazioni del quartiere, OUT e Isola Art Center invece si stanno impegnando per la riqualificazione dei giardini e dell’edificio con l’obiettivo di salvare la qualità e la quantità dello spazio pubblico.

La storia tumultuosa è narrata nel video “Isola Nostra„ di Mariette Schiltz, mentre Flavio Bonnetti mostra un ritratto fotografico collettivo delle persone che partecipano ai progetti. Le lettere simboliche ISOLA ed le panchine del parco del Isola create da Bert Theis sono state riprodotte a Santralistanbul.

Il video è visibile in maniera permanente su UnDo.Net a questo indirizzo:
http://undo.net/eventinvideo/63
27 05 2007
"Made In" a cura di Katia Anguelova

Mostra prorogata fino a venerdi 6 luglio!

Isola Art Center ospitato da AssabOne
www.isolartcenter.org

http://www.assab-one.org

“Made In”

New Works, Plamen Dejanoff
In collaborazione con Hubmann&Vass architects Vienna

Body-Without-Organs, Daniela Kostova
In collaborazione con Dj Joro Boro

a cura di Katia Anguelova

inaugurazione – 28 maggio 2007
a partire dalle ore 19

28 maggio – 28 giugno 2007
presso
Assab One (piano terra)
Via Assab, 1 20132 Milano
(dal martedì a venerdì dalle 15 alle 19
e su appuntamento)

Isola Art Center sta perdendo gli spazi dove lavora dal 2003, senza disporre di un proprio spazio adeguato dove continuare la propria attività.
Isola Art Center è quindi temporaneamente ospitata da Assab One.
Isola Art Center è un laboratorio che offre all'arte contemporanea una piattaforma di sperimentazione in una logica interdisciplinare ed internazionale, radicata nel territorio locale e sociale. Lo spazio di Isola Art Center ospitava opere di artisti internazionali come Marjetica Potrc, Tania Brughiera, Seamus Farrell e di artisti italiani come Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Pancrazzi, Massimo Bartolini, Gabriele Di Matteo, Vedovamazzei, Loris Cecchini e Bernardo Giorni inserite nell'architettura dell’edificio della Stecca degli artigiani.

Per questo appuntamento Katia Anguelova ha invitato a lavorare Daniela Kostova e Plamen Dejanoff, residenti rispettivamente a NY, USA e Vienna. I due artisti condividono la realizzazione di due progetti che seppur diversi, hanno un comune punto di partenza, la Bulgaria, il loro paese d’origine.

Il progetto di Plamen Dejanoff (1970, Sofia, Bulgaria, vive fra Vienna e Berlino) nasce dalla relazione fra arte, cultura ed economia, temi che l’artista indaga da anni.
Con Planets of Comparison Plamen Dejanoff continua ad esplorare le relazioni fra il sistema dell’arte e quello dell’economia, vestendo contemporaneamente i panni dell’artista, architetto, designer, manager e collezionista.
Negli anni 90 Plamen Dejanoff acquista sette case in una città nel centro della Bulgaria (Veliko Tarnovo) affinché vengano ristrutturate in collaborazione con una seria di studi di architettura (Kühn/Malvezzi, Vienna, Berlin, Grüntuch & Ernst Berlin, Gruppo A12 Milano, Cocktail Lyon) ed in seguito utilizzati da istituzioni, gallerie, musei, accademie per attività culturali.
Il progetto cominciato con MUMOK, Museum of Modern Art Ludwig Foundation di Vienna, dove è stata esposta nella primavera del 2006 una scultura in bronzo, modello di una delle case, realizzata da Dejanoff con gli architetti austriaci Wiederin/Konzett.
Per il suo intervento milanese Plamen Dejanoff ha scelto di illustrare le prime fasi del progetto sulla seconda casa a Veliko Tarnovo in cui lavora insieme agli architetti viennesi Erich Hubmann & Andreas Vass, presentando una serie di disegni, maquette, così come una light glass installation con il marchio “dejanoff”, costruita dai artigiani bulgari e prodotta “made in Bulgaria”, parte del progetto New Works realizzati e pensati per il suo intervento all’Isola Art Center.
Con questo progetto allo stesso tempo ludico ed economicamente rilevante, l’artista trasforma l'esperienza esistenziale in una sorta di joint venture tipica dell'economia reale, tra arte e impresa.

Daniela Kostova (1972, Sofia, Bulgaria. Vive e lavora a Troy, NY, USA), invece, parte dal suo video-documentario Body-without-organs, utilizzandolo come materiale grezzo la sua istallazione pensata inizialmente per gli spazi di Isola Art Center e composta da una serie di attraversamenti di “ambienti sociali”.
Il passaggio attraverso l’istallazione invita gli spettatori a riflettere su emigrazione e viaggio utilizzando la musica come punto di integrazione.
Il nome del lavoro prende in prestito il concetto di “corpo senza organi” da Gilles Deleuze. Si tratta di pensare il corpo senza ridurlo ad una forma organica, non un corpo privato dagli organi, ma piuttosto un corpo in via di differenziazione. Il corpo senza organi è dunque la vita in-organica, dunque una potenza d’individualizzazione non ancora divenuta organismo.
Il momento espositivo diventa una situazione di dialogo culturale e di confronto tra luoghi geografici diversi, ma affini.
Ispirata alla musica ethno-mesh e alla gypsy-punk della scena musicale new- yorkese, l’istallazione racconta il Bar Bulgaro di New York attraverso gli occhi dei recenti emigranti. Il Bar Bulgaro non è un “centro culturale”, come è ironicamente definito all’entrata, ma piuttosto un immaginario culturale e una zona di convergenza di tendenze opposte: da una parte la rappresentazione istituzionale dell’idea di identità con il Centro Culturale Nazionale e dall’altra parte l’essenza del sentimento nomade espresso attraverso la musica gipsy-punk.
Danzare nel Bulgarian Bar comporta un superamento della usuale funzionalità del corpo, la cui organicità è superata da nuovi possibili significati forniti dalla fusione orgasmica con la musica.
L’esperienza nel Bulgarian Bar diventa così una metafora antropologica che mostra come la cultura sia plurale. Una ricerca di se stessi nella comunità umana dove i valori sono conseguenza dell’avventura collettiva (non a caso dj Boro dice a proposito della musica gipsy “l’idea gypsy lavora molto bene, perché loro non hanno uno stato, sono permanentemente nomadi”).
In breve, il party e l’incontro dipendono dalla gente e dalle loro capacità di dimenticare se stessi.

Si ringraziano per l’ospitalità
Elena Quarestani e


La mostra è realizzata grazie a: European Cultural Foundation

con il patrocinio e il contributo di: Provincia di Milano

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Save Isola Art Center! - Non chiudete Isola Art Center! - Save Isola Art Center!
27 05 2007
La legge è relativa per tutti

Per il progetto “Residenze per Giovani Curatori”

2 mostre a Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d’Alba (CN)

Inaugurazione sabato 26 maggio, ore 18


Sabato 26 maggio, a Palazzo Re Rebaudengo di Guarene d’Alba, la FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO di Torino e la FONDAZIONE EDOARDO GARRONE di Genova, con il sostegno della COMPAGNIA DI SAN PAOLO, inaugurano “Iscrizioni” e “Laws of Relativity / La legge è relativa per tutti”, le due mostre della prima edizione del progetto “RESIDENZE PER GIOVANI CURATORI” (26 maggio - 29 luglio).

La residenza per curatori emergenti stranieri, della durata di tre mesi, coordinata da Francesco Manacorda, si pone il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e intellettuali di giovani curatori e di promuovere l’arte contemporanea italiana in ambito internazionale. Se dal punto di vista immediato l’iniziativa risulta un laboratorio sperimentale per le pratiche curatoriali, il contatto di professionisti internazionali con giovani artisti in Italia ha lo scopo di creare un network che diffonda la conoscenza della scena artistica italiana.

A conclusione dei tre mesi (marzo - maggio) e dopo avere incontrato artisti, galleristi e visitato musei di arte contemporanea di Milano, Venezia, Roma, Bologna, Napoli, Palermo, Trento e Bolzano e collezioni private, le tre curatrici Jimena Acosta Romero, messicana, Anna Colin, francese, Elena Sorokina, russa - nominate dalle migliori scuole curatoriali del mondo e selezionate dai membri della commissione del progetto Teresa Gleadowe, fondatrice del Master Curating Contemporary Art al Royal College of Art, Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra e Francesco Bonami, direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - hanno concepito due mostre dal titolo Iscrizioni (Jimena Acosta Romero) e Laws of Relativity /La legge è relativa per tutti (Anna Colin e Elena Sorokina).

“Iscrizioni” esamina, attraverso lo sguardo di sei artisti, le qualità storiche di un luogo e le tracce che gli oggetti lasciano nel contesto sociale, culturale ed economico. Paolo W. Tamburella (Roma, 1973) con un patchwork di palloni raccolti in India si interroga sul mercato del lavoro globale; Carola Bonfili (Roma, 1981) riflette sul sistema dell’educazione inscritto nelle forme rigide dei banchi di scuola, accostando ai suoi lavori i disegni fatti precedentemente dagli alunni; Enrica Cavarzan (Castelfranco Veneto – Treviso, 1977) lavora sui riflessi prodotti dalle gocce di cristallo dei lampadari del ‘700, che fissano le apparenze di un mondo aristocratico, un passato che si conserva imperituro; Alessandro Piangiamore (Enna, 1976) mostra le immagini di strade “segnate” da mappe tracciate con l’urina; Lara Favaretto (Treviso, 1973) riutilizza una valigia per gli oggetti smarriti, dandole una seconda vita; Wolfang Berkowski (Salzkotten - Germania, 1960) riprende il giardino di Villa San Massimo a Roma, dove ad un tratto la stabilità dell’immagine viene interrotta da una assurda partita di calcio.

Nella mostra “Laws of Relativity / La legge è relativa per tutti” vengono proposti lavori di diciotto artisti, alcuni più affermati, altri emergenti, che analizzano le tensioni nate da un contesto ambiguo, un terreno indefinito, dai tratti labili e al confine tra la legalità e l’illegalità in Italia e all’estero. Il progetto vuole fare luce sulla funzione e sull’attuabilità delle leggi costituzionali, così come sul ruolo delle regole non scritte, sulla loro stabilità e la loro legittimità nel breve e nel lungo periodo. La relatività - derivante dalle differenze culturali, storiche, economiche, politiche e geografiche - delle nozioni di legalità e legittimità sono proposte dalla mostra come oggetto di riflessione.

Con l’utilizzo del video, del documentario, della registrazione audio, della fotografia, del disegno e dell’installazione, alcuni artisti adottano un approccio giornalistico e sociologico - Elena Nemkova (Dushanbe, Tagikistan, 1971), Mario Spada (Napoli, 1971) e Eugenio Tibaldi (Alba, 1977) -. Similarmente Paolo Pennuti (Venezia, 1974) del duo Shoggoth, insieme a Lorenzo Pazzi e Gianluca Stazi, reinterpreta la tragedia causata dall’uragano Katrina a New Orleans; il gruppo Alterazioni Video (Milano, 2003) mette in dubbio il verdetto per i danni causati dai dimostranti durante le proteste a Genova nel 2004; Paolo Chiasera (Bologna, 1978) con il suo progetto “Young Dictators’ Village” mostra la coesistenza di alcuni aspiranti dittatori, da Mao a Idi Amin, in un unico paese; Andrea Salvino (Roma, 1969) presenta icone politiche e cinematografiche; il collettivo Claire Fontaine (Parigi, 2004) presenta un’opera che rende giustizia alla memoria dell’anarchico Giuseppe Pinelli; il collettivo Formazero denuncia una decisione governativa giudicata arbitraria; Annapaola Passarini (Bovolone - Verona, 1974) affronta la questione della “flessibilità negativa”, uno dei nuovi termini che fa parte della regolamentazione degli orari di lavoro salariato; Ana Maria Bresciani (Bogota - Colombia, 1978) si concentra sull’aspetto metaforico della sorveglianza; il duo goldiechiari (Roma, 1997) mostrano i documenti di sequestro di un’opera che dissacra l’inno nazionale italiano; i collettivi Isola Art Center (Milano, 2002) e Orfeo TV-Telestreet (Bologna, 2002) incentrano i loro lavori sulla potenziamento dei diritti dei cittadini; Armando Lulaj (Tirana - Albania, 1980) mostra immagini che rappresentano la permeabilità delle nozioni di legale e illegale in uno stato post comunista come l’Albania; Italo Zuffi (Imola, 1969) con il suo film documenta la performance “Elenco (Flash Art 2006)”; Lorenzo Scotto di Luzio (Pozzuoli, 1972) sottolinea la legittimità della fruizione dell’arte con falsi pass per accedere alla Biennale di Venezia.

L’allestimento di ”La relatività è uguale per tutti” è progettato da Lupo&Burtscher, che concepirà anche un archivio con il materiale raccolto da Anna Colin, Elena Sorokina e Jimena Acosta Romero durante le loro ricerche attraverso l’Italia.

Palazzo Re Rebaudengo, Piazza del Municipio, Guarene d’Alba (CN). Aperto tutte le domeniche dalle 14 alle 19. Durante la settimana su prenotazione. Ingresso: 4 € intero, 3 € gruppi, 2 € ridotto. Dal 26 maggio al 29 luglio.
Per informazioni: 011/37.97.600 www.fondsrr.org - info@fondsrr.org

UFFICIO STAMPA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Angiola Maria Gili angiola.gili@fondsrr.org
Silvio Salvo silvio.salvo@fondsrr.org
t. 011 3797600
07 04 2007
situazionIsola. A New Urbanism

Comunicato Stampa situazionIsola. A new Urbanism


Isola Art Center Ingresso nuovo: via Confalonieri 10A (II piano), Milano
info: 339.6057111
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org


situazionIsola. A New Urbanism

a cura di Marco Biraghi, Maurizio Bortolotti, Bert Theis
con il contributo di NABA e Forum Isola e il Patroncinio della Provincia di Milano

Evento speciale
Sabato 14 aprile 2007, 11.00-18.00, Giardini di via Confalonieri, Isola

Tomas Saraceno:
Think global, act local! (progetto a cura di Maurizio Bortolotti), per la creazione del primo museo volante: Museo Aerosolar. Costruzione di una Mongolfiera a energia solare con gli abitanti dell’Isola e test di volo. L’artista e architetto argentino Tomas Saraceno ha sviluppato il progetto durante una residenza prolungata nel quartiere in stretto contatto con gli abitanti e i giovani artisti di Isola Art Center. Centinaia di persone hanno raccolto migliaia di sacchetti di plastica nei punti di raccolta dei condomini e nella scuola per creare un’opera collettiva. Il progetto è stato attivato su scala globale con la collaborazione di altre istituzioni. La raccolta dei sacchetti è avvenuta anche a: Sharjah Biennial 8, United Arab Emirates, La Casa del Encuentro cerca a el Museo de Antioquia, Medellín, Colombia, Flugzeug Hanger, Flugplatz am Burghof 55 Bonamese/Kalbach- Germany.

Collettivo 3.2.1.:
Laboratorio di costruzione di mongolfiere di carta per i bambini dell’Isola e aeroazione. Si tratta della seconda puntata dopo il successo dell’evento del 24 marzo. Il progetto del collettivo 3.2.1. è legato al progetto di Tomas Saraceno e ha permesso anche il coinvolgimento dei bambini del quartiere, un aspetto fondamentale per la costruzione del Centro per l’Arte e il Quartiere nei giardini dell’Isola-Q’ART, il laboratorio attivato dal Forum Isola.

Inaugurazione mostra
Lunedi 16 aprile 2007, 18.00-21.00, Isola Art Center

Orario mostra: dal 16 aprile – 15 maggio 2007
Giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento

Tomas Saraceno, Argentina, FlyingCity, Corea (progetto a cura di Marco Scotini), Paola Di Bello, King’s (Daniele Inamorato e Federica Perazzoli), Marco Colombaioni e Bert Theis, Steve Piccolo con Xabier Iriondo, Donata Clovis e Manuel Scano, Luciana Andreani, Christophe Bouvet, Brice Dellastrada e Giovanni Giaretta, Mara Ferreri, Alek O., Alice Pintus, Luca Pozzi, Anja Puntari, Collettivo 3.2.1, Love Difference, Osservatorio inOpera, ufficio out, Forum Isola, Corso di Design della Nuova Accademia di Belli Arti in collaborazione con l’Associazione Genitori F. Confalonieri (“Piedibus”)

Il progetto espositivo nasce dall’interesse di capire il valore culturale e sociale di un’esperienza come quella di Isola Art Center alla Stecca degli Artigiani, situata nel quartiere Isola a Milano, ma anche dalla volontà degli abitanti e di alcuni artisti di produrre un centro di aggregazione all’interno di un quartiere costituito da un tessuto sociale abbastanza unitario.
Per cercare di comprendere il tipo di esperienza si è ritenuto opportuno rileggerla come fenomeno di rilevanza culturale e sociale alla luce delle idee dell’Internazionale Situazionista degli anni Sessanta, che a Milano ha avuto una sezione particolarmente attiva.

La domanda di partenza è quali idee situazioniste sopravvivono ancora oggi e quante di esse soddisfano ancora le esigenze della vita contemporanea. E di conseguenza, quanto un’esperienza come quella dell’ Isola Art Center costituisca oggi una forma di “nuova urbanizzazione” (da cui il sottotitolo della mostra: “A New Urbanism”), fondata su un modo diverso di pensare lo spazio urbano e i legami sociali che nascono al suo interno, alternativo a quello della pura progettazione urbanistica.

Per sviluppare il progetto a Isola Art Center alla luce delle idee situazioniste, situazionIsola si articolerà in tre parti, tra loro strettamente intrecciate.

- Una parte più storica con riferimento alle idee situazioniste e l’allestimento di loro materiali, in particolare scritte allestite in modo diverso che riassumono le idee situazioniste, che vorremmo indicare in questa mostra come concetti-azione, sviluppati dal gruppo d’avanguardia internazionale.

- Una parte che verte sui progetti realizzati da Isola Art Center con le istituzioni e gli abitanti del quartiere e che in qualche modo raccolgono l’eredità situazionista nelle modalità di attuazione e di sperimentazione nelle quali sono stati attuati.

- Una parte dedicata agli artisti contemporanei, con la partecipazione di Flying City (plastici del quartiere trasformato, realizzati dopo un’indagine tra gli abitanti dell’Isola) invitati da Marco Scotini e il progetto speciale “Think global, act local” dell’artista e architetto argentino Tomas Saraceno.

L’organizzazione dei progetti à stata curata da Ana Huedo, Alberto Pesavento e Mariette Schiltz.

Per sottolineare l’attualità del movimento situazionista, la mostra prova a verificare quanto le loro idee siano passate nei comportamenti e nelle modalità con le quali le persone vivono oggi la città.
La possibilità di connettere tra loro parti di città trascurate dalle funzioni quotidiane che in essa si svolgono diventa un punto interessante per individuare forme di aggregazione spontanee tra gli abitanti offrendoci una diversa lettura dello spazio urbano.

I progetti saranno realizzati sia all’interno dell’Isola Art Center, sia nei giardini antistanti, ovvero proprio in quegli spazi pubblici che oggi sono a rischio a causa dei piani urbanistici di trasformazione dell’area.
E’ in corso la pubblicazione dell’intero progetto.

I curatori:

Marco Biraghi insegna storia dell’architettura contemporanea presso la Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Collabora con diverse riviste di architettura e fa parte del comitato di redazione di "Casabella". Ha scritto e curato numerosi libri riguardanti la cultura e la critica architettonica del XX secolo. Ha tenuto conferenze alla Columbia University e alla Cooper Union di New York, alla Faculty of Fine Arts di Toronto e al Berlage Institute di Rotterdam.

Maurizio Bortolotti è critico d'arte e curatore. È collaboratore della rivista internazionale di arte e architettura Domus e redattore della rivista elettronica dell'Università di Leeds Seconds. Curatore di Art Experience per Domus Academy. Ha recentemente curato i seguenti progetti: "No Vitrines, No Artists, No Museums: Just a Lot of People", con Rirkrit Tiravanija, Pierre Huyghe, Philippe Parreno (2004); "Modelmania", con Olafur Eliasson (2005), Venice; Con Marco Scotini "The Utopian Display Platform" 2003-2006, Milan; "Yona Friedman. Un Progetto per il MART", 2006, Mart, Rovereto. Attualmente sta lavorando su progetti a Istanbul, Venezia, Lussemburgo e Birmingham.

Bert Theis. Nato a Lussemburgo, si è trasferito a Milano nel 1992. L’artista è all’origine dei progetti di arte contemporanea all’Isola dove lavora dal 2001 come artista e subcurator. Nel 2002 ha creato l’ufficio out (Office for Urban Transformation) con sede a Milano e Mexico DF. Ha partecipato ad eventi d’arte internazionali come la Biennale di Venezia 1995, Sculpture. Projects in Münster 1997, Arte all’Arte 1998, Manifesta 1998, Biennale di Gwangju 2002, Biennale di Tirana 2003, Biennale di Busan 2006.
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20 03 2007
2 appuntamenti speciali

Nonostante una situazione difficile Isola Art Center continua serenamente la sua programmazione:
La mostra “Absolute Beginners” con gli artisti albanesi Jakub Ferri, Armand Lulaj, Anri Sala, Fani Zguro prosegue fino al 5 aprile.
Orario: giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00 e su appuntamento

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Giovedì 22 marzo ore 18.30, incontro:

“Dieci anni di arte contemporanea in Albania - alcuni racconti”

con il contributo di
Edi Muka, curatore e ideatore della Biennale di Tirana
Roberto Pinto, co-curatore della terza Biennale di Tirana
Stefano Romano, artista, ideatore del progetto “Insurgent Spaces” a Tirana e ex-insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Tirana
Bert Theis, artista, partecipante alla seconda Biennale di Tirana

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Sabato 24 marzo e 14 aprile dalle 11.00 alle 17.00 nei giardini di via Confalonieri
Il Forum Isola presenta:

Collettivo 3.2.1: AeroAzione “SituazionIsola”
Prima puntata del laboratorio di costruzione di mongolfiere e AeroAzione per i bambini dell’Isola con Alice Rosa, Francesca Riva, Laura Piazzola.

Il laboratorio è legato al progetto dell’architetto e artista argentino Tomas Saraceno, "Think global act local” , che consiste nella costruzione di una mongolfiera solare di grandi dimensioni con gli abitanti dell’Isola. Il progetto sarà presentato al pubblico -insieme a una videoproiezione di mongolfiere realizzate in Brasile- a metà aprile da Isola Art Center e Forum Isola.

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Non chiudete Isola Art Center!


Domenica 15 marzo il vicesindaco di Milano De Corato ha dichiarato che entro 10 giorni la Stecca degli Artigiani dove ha sede Isola Art Center sarebbe sgomberata e murata, prendendo come pretesto la presenza di un gruppo di spacciatori nella via interna dello stabile.
Questo atto avrebbe come conseguenza la chiusura di Isola Art Center, metterebbe in pericolo la costruzione del nuovo Centro per l’Arte e il Quartiere Q’ART proprio nel momento che Isola Art Center viene invitato alla Biennale di Istambul a settembre 2007.

A questa minaccia di sgombero le associazioni del Forum Isola hanno risposto in un comunicato:

1. Diciamo no allo sgombero di artigiani, associazioni e del centro per l’arte presenti all’interno della Stecca degli Artigiani. Chiediamo l’allontanamento degli elementi criminosi con interventi delle Forze dell’Ordine che non mettano in pericolo gli abitanti dell’Isola.
Chiediamo la chiusura temporanea degli spazi non utilizzati da associazioni qualificanti e di pubblica utilità o da artigiani.

2. Chiediamo che l’area dei due giardini e della Stecca, di proprietà del Comune di Milano, rimanga pubblica, e che i progetti edilizi degli operatori privati siano realizzati dove insistono i loro diritti di volumetria o verso il Garibaldi-Repubblica, senza effettuare lo scambio di aree tra proprietà pubblica e privata.

3. Ci proponiamo di realizzare un Laboratorio per l’Arte e per il Quartiere in una Stecca diversa, ristrutturata e sicura, e nei giardini di via Confalonieri bonificati:
Q’ART sarà un luogo di quartiere e d’arte, un luogo da vivere e non solo da visitare, un progetto già in fase di realizzazione con le attività di Isola Art Center e del Forum Isola. Un innovativo uso dello spazio pubblico che prevede la compresenza di più attività, dalla ricerca artistica allo sport, e una inedita formula di aggregazione di tutte le componenti sociali del quartiere, dagli adolescenti fino agli anziani.

4. Il Comune non è il solo e unico proprietario della Stecca. Ieri, uno degli artigiani, che dal 1984 dispone come proprio di tutto il secondo piano in modo pacifico e mai contestato dal Comune, ha citato in giudizio quest’ultimo affinchè gli venga riconosciuto il diritto di proprietà da lui usucapito in ragione dei 23 anni passati da quando iniziò ad occupare quei locali.

IL Forum Isola e il coordinamento di:

Associazione Genitori F.Confalonieri per info cell. 3478702552
Comitato “I Mille” per info cell. 3337365511
Associazione Isola dell’Arte per info cell. 3396057111

19 02 2007
Absolute Beginners

Isola Art Center
Via Confalonieri 10 (II piano), Milano
Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A
info: 339 60 57 111

Inaugurazione: giovedi 15 marzo, 18.00

15 marzo – 5 aprile 2007
giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00
e su appuntamento


“Absolute Beginners”
Quattro artisti dell’Albania e del Kosovo
a cura di Fani Zguro


Realizzato negli spazi di ISOLA ART CENTER, Absolute Beginners è un progetto che cerca di ripercorrere i primi passi dell’attività di un gruppo di artisti che oggi stanno lavorando in un contesto internazionale. In mostra quattro video-proiezioni, rispettivamente di Jakup Ferri, Armando Lulaj, Anri Sala e Fani Zguro.
Il titolo della mostra si riferisce alla condizione degli artisti al momento della realizzazione di questi primi lavori, chiamati, così, a testimoniare quel momento indefinibile e incerto che fa parte del proprio esordio. L’inizio di una ricerca, i dubbi, le trasformazioni e il percorso compiuto nel tempo, la sopravvivenza dell’artista nel panorama attuale e il rapporto ambiguo tra artisti emergenti e artisti affermati nel mondo dell’arte, sono quesiti che trovano nella mostra una propria configurazione.

Jakup Ferri, 1981, Phrishtina, Kosovo. Vive e lavora tra Prishtina e Amsterdam.
“Don’t tell anybody”, video (2003).
Il video del giovane artista kosovaro Jakup Ferri, “Don’t tell anybody”, è uno dei primi lavori scelto dal ciclo di video realizzati tra il 2002 e il 2005. I suoi video esplorano la condizione dell’artista tra umorismo e autoironia, usando la propria immagine come se fosse una figurazione del primo stadio della ricerca artistica. In “Three virgins”, per esempio, l’artista partecipa con la sua voce a un duetto di Lennon & Ono; mentre nel video “An artist who speaks no English is no artist” Ferri parla un pessimo inglese, ironizzando sul proprio lavoro e utilizzando lo stesso titolo usato in precedenza dall’artista croato Mladen Stilinoviç. Il video scelto per Absolute Beginners appartiene proprio a questo primo periodo: “Don’t tell anybody” vede l’artista impegnato a contare uno per uno migliaia di chicchi di riso, separandoli di volta in volta in piccoli gruppi, cercando il numero esatto di chicchi contenuti in un chilo.

Armando Lulaj, 1980, Tirana, Albania. Vive e lavora a Torino.
“Walking free in harmony”, video-performance (1999).
Il lavoro di Armando Lulaj è legato sin dagli esordi alla performance. “Walking free in harmony” documenta una delle sue prime azioni, realizzata nel periodo in cui era studente dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Con questo lavoro Lulaj ha creato una relazione con l’ambiente dell’Accademia fiorentina interpretando l’ultima posa del Cristo a braccia aperte sopra la cupola dell’ Accademia, all’interno della quale è esposto il David di Michelangelo. In seguito a questa azione l’artista è stato cacciato dall’Accademia e ha proseguito la sua ricerca autonomamente; non sono tardati i primi riconoscimenti e inviti a eventi internazionali come la Biennale di Praga (2003/2006) o la Biennale di Tirana (2005).

Anri Sala, 1974, Tirana, Albania. Vive a Berlino.
“Avec Marubi”, video-animation (1996).
Anri Sala è tra i protagonisti indiscussi del panorama artistico internazionale, presente nelle manifestazioni più rappresentative, quali la Biennale di Venezia, Manifesta, Hugo Boss Prize ecc. Il lavoro che viene presentato è praticamente il suo primo video: “Avec Marubi”. Una video-animazione tratta da un’immagine ormai cult del fotografo albanese Marubi, realizzata nei primi anni del secolo scorso, in cui due donne del nord dell’Albania, vestite con abito tradizionale, stanno lavorando alla macchina da cucire su un’immagine del celeberrimo capolavoro di Manet “Le Déjeuner sur l'herbe”. Alla fine la donna nuda di Manet viene vestita con lo stesso abito tradizionale indossato dalle donne della fotografia di Marubi.

Fani Zguro, 1977, Tirana, Albania. Vive e lavora tra Tirana e Milano.
”Fotogramma”, video-loop (2004).
Il lavoro di Fani Zguro ha inizio nel 2004, proprio con il video “Fotogramma”. Realizzato a Tirana è il primo di una serie di video notturni, intitolata: “Night Project”. “Fotogramma” è una breve ripresa di un vicolo durante una notte di pioggia. La durata della ripresa è di pochi secondi, ma viene prolungata quasi a un minuto. L’audio viene sospeso.
……………………………………………………………………………………………………………………………..
Isola Art Center prossimi appuntamenti:

giovedì 22 marzo, ore 19,
incontro: “Albania, 10 anni di arte contemporanea, alcuni racconti”

16 aprile – 16 maggio “SituazionIsola – a New Urbanism“
a cura di Maurizio Bortolotti, Marco Biraghi, Bert Theis
27 02 2007
Lettera aperta all'assessore Masseroli

FORUM ISOLA
Coordinamento di: Associazione “Isola dell’Arte”, Comitato “I Mille”, Associazione Genitori “F. Confalonieri”


LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE MASSEROLI

Abbiamo letto l’intervista pubblicata oggi su Repubblica.
Abbiamo avuto più volte occasione di precisare, sia per iscritto sia verbalmente e a lei personalmente, che il progetto modificato Isola-De Castillia non è condiviso né dal Forum né dalla maggior parte dei cittadini che abitano all’Isola.

VERDE. Come si può affermare che al progetto sono state fatte una serie di modifiche ascoltando i cittadini? Non è vero. Da anni chiediamo, supportati da migliaia di firme di residenti e di commercianti, che non sia sacrificata l’unica area verde di prossimità costituita dai giardini di via Confalonieri. E’ noto a tutti, da anni, che il quartiere Isola è carente di spazi verdi. Il discorso è semplice: se sull’unica area verde saranno realizzati 9 edifici tra cui un grattacielo di 28/30 piani ed arriveranno centinaia di nuovi residenti, se il verde è già insufficiente ora, come si può affermare che il nuovo progetto aumenterà il verde?.
II Campus - non è un parco perché all’interno vi saranno alcuni edifici - è al di là di via De Castillia e non sarà nemmeno sufficiente a coprire lo standard, cioè aree verdi e servizi per il milione di metri cubi che saranno costruiti attorno (palazzo della regione, del Comune, Città della Moda, superfici per commercio e residenza.) Quindi non può certo essere definito verde di prossimità del quartiere Isola perché il Campus sarà destinato soprattutto ai nuovi insediamenti, all’utilizzo di chi li fruirà e a tutte quelle persone che vi transiteranno provenendo dai terminali delle linee di trasporto (passante, ferrovia, metropolitana).
La carenza di standard è ampiamente descritta nei cinque ricorsi che i cittadini hanno presentato al TAR e che non sono ancora stati discussi.

STECCA DEGLI ARTIGIANI: Lei afferma che è stato deciso di eliminarla perché non è più sotto controllo. Ricordiamo che da più di quarant’anni è di proprietà del Comune ed è stata abbandonata sempre più a sé stessa. Come recentemente scritto sui giornali, vi sono ben 134 luoghi a Milano non più sotto controllo. Cosa fa l’Amministrazione Comunale? Li elimina tutti?. Non ci pare proprio che possa essere questa la soluzione. Perché non metterla in sicurezza fino a che non sarà stabilita serenamente la sua riqualificazione? Il quartiere Isola non può venir definito luogo della paura. Non lo accettiamo. La droga a Milano è ovunque e non è certo abbattendo la Stecca che si elimina la droga, ma presidiando il territorio, come da mesi chiediamo.
Lei sa, egregio Assessore, che abbiamo pronto un progetto dettagliato che potrà essere un “fiore all’occhiello” per l’intera città. Parliamone!
Rinnoviamo quelle che sono le nostre richieste, dettate soprattutto dal buon senso:
- mantenere il verde attuale con la Stecca riqualificata adibita a “Centro per l’Arte e per il Quartiere” e spazi per artigiani ed associazioni, in considerazione del fatto che nel quartiere mancano verde e spazi di aggregazione pubblici
- trasferire le volumetrie e l’area commerciale contigua verso il Garibaldi-Repubblica, dove insistono i diritti di volumetria e dove mancano i negozi
- non realizzare il prolungamento di via Volturno verso il centro città perché la nuova strada porterà aumento di traffico, inquinamento e rumore.

Associazione Genitori “F.Confalonieri” cell. 3478702552
Comitato “I Mille” cell 3337365511 – 0266802432
Associazione “Isola dell’Arte” cell. 3396057111

03 12 2006
"Collegare" e "New Museum"

ISOLA ART CENTER

via Confalonieri 10 (II piano), Milano
info: 349.8051697 - 3396057111

www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org

Inaugurazione: venerdi 8 dicembre ore 18.00
Apertura: dal 9 al 18 dicembre 2006
Orario: ogni giorno dalle 12.00 – 20.00
Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A



"New Museum" di Daniele Innamorato e Federica Perazzoli a cura di Alessandra Poggianti


"Collegare" mostra collettiva a cura di Gianni Romano

René Arbeithuber, Daniel Lange/Malun, Benjamin Wittner, Sascha Thoma/CASTO, Julie Djohan, Nino Maljevic, Marco Villaseñor, Davide Farabegoli, Linda Hörnquist, Philippe Werhahn



A chiusura dell’anno 2006 Isola Art Center presenta un doppio appuntamento: New Museum, il progetto speciale per la terrazza del centro di Daniele Innamorato e Federica Perazzoli, e Collegare, la mostra di 10 giovani creativi provenienti da diversi paesi e percorsi creativi.



New Museum è una scritta al neon di dieci metri di larghezza collocata sulla terrazza di Isola Art Center, che aspira a diventarne l’insegna. Questo imponente segnale luminoso, leggibile da una distanza ragguardevole, segnala la presenza di un Centro per l’Arte, e rivendicando il suo diritto ad esistere. Daniele Innamorato e Federica Perazzoli utilizzano spesso il neon nei loro lavori, insieme al neon, utilizzano vinili, copertine di 45 giri, disegni, ed altri preziosi materiali di archivio. Hanno l’obiettivo di riproporre “un estetica anarcho-punk tipica dei dirty boys” (Marco Scotini testo della mostra “R’n’R”, galleria Artra, Milano, 2005). Nel nostro caso, la scritta posizionata sopra l’edificio della Stecca nega la precarietà della Stecca stessa, e ne afferma la sua presenza attiva. Negli spazi interni del “nuovo museo” è esposto un lavoro fotografico dei due artisti che, oltre a creare un link con l’intervento esterno, attiva un processo di musealizzazione, processo indirizzato verso un New Museum immaginato “come uno spazio fruibile da tutti...il luogo del movimento, degli scambi, del silenzio, della musica...“ (Daniele Innamorato e Federica Perazzoli).



“Collegare” è invece il risultato di una collaborazione tra dieci giovani artisti internazionali che hanno dedicato il proprio lavoro al tema della “connessione”. Oggi questo termine raccoglie significati diversi che vanno oltre il semplice “collegarsi” o collegare degli oggetti tra loro. Questo progetto espositivo vuole indagarne i diversi significati, gli aspetti più nascosti, lasciando che ogni artista interpreti il tema individualmente. Tenendo in considerazione il vari background, il gruppo di “Collegare” costruisce un’interessante combinazione di lavori realizzati tramite l’illustrazione, la moda, il cinema, la fotografia, la grafica, i graffiti, l’interior design, l’animazione…I diversi modi di espressione corrispondono ai diversi contesti culturali di provenienza, ogni lavoro acquisisce ulteriori livelli di significati in rapporto agli altri, proponendo un’esperienza differente all’interno dell’ aspetto corale.


Ad intervenire nello spazio sono: René Arbeithuber e Daniel Lange/Malun, due giovani artisti tedeschi che insieme hanno formato il gruppo DFM. Sempre dalla Germania il fotografo Benjamin Wittner, il writer Sascha Thoma/CASTO e l’artista/designer Julie Djohan. Arriva invece dalla Serbia con le sue videoanimazioni Nino Maljevic, da Città del Messico il filmaker Marco Villaseñor e dall’Italia il fotografo Davide Farabegoli. Chiudono il «collegamento » i due stilisti Linda Hörnquist (Svezia) e Philippe Werhahn (Germania).



Programma



10 dicembre: “Fashion happen(-ing)” Linda Hörnquist & Philippe Werhahn offrono al pubblico la possibilità di farsi confezionare gratuitamente un vestito dalla coppia di artisti portando dei propri vestiti usati prima delle 15.00.

17 dicembre: asta di moda

18 dicembre: chiusura della mostra con asta finale delle opere in mostra





Incontro dibattito



Sabato 16 dicembre, 17.00

Presentazione del nuovo numero della rivista Millepiani

“Caosmos”. Filosofia e tecnica nelle società di controllo, di G. SIMONDON-D. LYON.



Il sociologo David Lyon ne “La società dell’informazione” ci offre un’analisi critica dell’informazione nell’era del nuovo capitalismo, e su questo argomento introduce un tema che sarà al centro dei suoi successivi lavori: il potere della sorveglianza. Secondo Lyon “sapere è potere” è uno slogan fuorviante nel tempo dell’informazione : “La conoscenza può essere importante per il mantenimento del potere, ma questo non significa che chi possiede questa risorsa detenga necessariamente anche il potere […] l’informazione significa potere in un altro contesto, quello della sorveglianza e del controllo ”.

Per discutere di queste tematiche ci incontriamo con UNINOMADE e OUT. Saranno, inoltre, presenti tutti i laboratori di queste realtà.

12 10 2006
"Women shi gaibian" La rivoluzione siamo noi. Artisti di Canton, Cina

Isola Art Center
via Confalonieri 10 (II piano), Milano
info: 349.8051697 / 339.6057111

Inaugurazione 19 ottobre 2006
18.00 Performance in Piazza Minniti
19.30 Dimostrazione di Tai Chi Chuan a Isolartcenter

19 ottobre - 3 dicembre 2006
Orario: giovedì e sabato dalle 16.00 alle 19.00
e su appuntamento



“Women shi gaibian” ( La rivoluzione siamo noi )
Artisti di Canton, Cina
a cura di Martina Köppel-Yang

Xu Tan, Jiang Zhi, Zhou Tao, Liang Juhui, Duan Jianyu, Lin Yilin, Yang Jiechang, Huang Xiaopeng e santomatteo and Libreria Borges

In un’epoca in cui il colore di un gatto non è importante, ma conta solo il fatto che cattura i topi, restituire l’idea di un colore è cruciale. Chi potrebbe svolgere questo compito meglio degli artisti?
La cultura e l’arte hanno la capacità di fornire questo genere di pensieri non essenzialmente motivati in modo pragmatico, come ad esempio le idee utopiche. Il valore aggiunto, di certo, riguarda il fatto che oggi l’arte in Cina, dove la creazione di un’industria culturale è incentivata dal governo, è considerata un indicatore e un importante fattore di produttività sociale ed economica.
Adorno scrisse nei primi anni ’50: “La felicità è obsoleta: antieconomica”. Per l’arte di oggi in Cina si tratta proprio dell’opposto: “L’arte non è obsoleta di sicuro: economica”. Questo è ancor più vero nel momento in cui, nell’arte, c’è qualcosa di più di un valore economico misurabile.
E’ questo valore aggiunto che rende l’arte attraente e le fornisce un grande potenziale, la potenzialità di generare e diffondere idee, una capacità di preservare valori, culturali e sociali.
Un problema fondamentale è ancora quello del valore del singolo. La felicità è obsoleta, antieconomica?
Nella mostra “Accumulation – Canton Express, the Next Stop” (Luglio – Settembre 2006, Pechino) in cui per accumulo si intendeva l’accumulo di “ capitale umano”, la maggior parte degli artisti invitati in rappresentanza di Canton, si sono presentati con un unico nome di “Canton Express”.
Canton, una regione molto lontana dal centro politico – economico ma con una lunga tradizione di colonia, è stata la culla dei pensieri rivoluzionari ed utopici in Cina. Sun Yatsen e Kang Youwei sono entrambi di origini cantonesi. Oggi, nel campo dell’arte contemporanea, nuovi impulsi e orientamenti vengono da questa regione. Una singolare scena artistica è emersa manifestandosi per la prima volta alla Biennale di Gwanjju del 2002 come “Canton Express”, una scena artistica che è tuttora meno coinvolta nel mercato internazionale dell’arte rispetto a quelle di altre aree della Cina.

“Women shi gaibian ( La rivoluzione siamo noi ) – Artists from Canton” propone lavori di alcuni membri di Canton Express.
Si aggiungono al gruppo di Canton Express gli artisti di area milanese, santomatteo, che sono appena rientrati da un periodo trascorso a Canton in Cina, dove hanno partecipato al progetto “Accumulation” (Pechino, 2006)

Martina Köppel-Yang è curatrice e storica dell’arte, lavora a Parigi. Ha curato due recenti mostre a Pechino, Cina: "Surplus Value" (2006) e "Accumulation: Canton Express - the Next Stop" (2006). E’ curatrice indipendente e storica dell’arte con un dottorato in Storia dell’arte dell’Asia orientale svolto all’ Università di Heidelberg. Ha studiato a Heidelberg, Pechino e Parigi. Ha scritto molto in materia di arte contemporanea cinese, e curato e co-curato mostre in questo ambito, come ad esempio “Leased Legacy. Hong Kong 1997” (Frankfurt, Germania, 1997) e “Odyssey(s) 2004”, (Shanghai, RP Cina 2004), “Black Extreme Vigorous Figurative” Shenzhen Fine Arts Institute, Shenzhen, RP Cina (2005), “Infiltration: Idylls and Visions”, Guangdong Museum of Art, Guanzhou, RP Cina, “Surplus Value” e “Accumulation – Canton Express, the Next Stop, Tang Contemporary Art Centre, Pechino (2006), “Life – Taste – Ink”, 5th Shenzhen International Ink Painting Biennial, Shenzhen (Dicembre 2006). Tra le pubblicazioni: - Semiotic Warfare – The Chinese Avant-garde 1979 – 1989, a Semiotic Analysis, Hong Kong: timezone 8, 2003.

08 10 2006
Il Palais de Tokyo, sito di creazione contemporanea.

Isola Art Center > Ingresso nuovo: Via Confalonieri 10A

via Confalonieri 10 (II piano), Milano
info: 349.8051697 - 3396057111
www.isolartcenter.org
info@isolartcenter.org

Martedi 10 ottobre, 18.30
Isola Art Center e Forum Isola invitano alla presentazione del libro

Palais de Tokyo, sito di creazione contemporanea
di Paola Nicolin

segue l’incontro-dibattito
The discourse of others: Parigi, Francoforte, Città del Messico…Milano

Relatori: Paola Nicolin, Bert Theis, Katia Anguelova, Alessandra Poggianti, Marco Scotini Interventi di: Stefano Boeri (architetto) Pippo Ciorra (architetto), Francesco Garutti (curatore/architetto) Cloe Piccoli (critica d’arte), Gianni Romano (curatore/editore), Gabi Scardi (critica d’arte, curatrice), Francesca di Nardo, (critica d’arte, curatrice)

L’esempio del Palais di Tokyo, inaugurato nel 2002 nell’ala sinistra di un edificio del 1937, si inserisce in un contesto sperimentale per l’arte contemporanea di Parigi. L’analisi di questo contesto e la lettura di alcune opere d’arte, prodotte ed esposte nel primo triennio di attività del nuovo “sito di creazione contemporanea”, sono il soggetto del libro di Paola Nicolin, che tuttavia non vuole essere una storia sistematica del Palais, ma uno strumento di lettura di una scelta parziale di eventi accaduti all’interno del cantiere parigino. Attraverso l’analisi del progetto curatoriale e la lettura del lungo cantiere architettonico, si traccia un racconto del centro come caso piuttosto esemplare di commistione tra “arte e vita”.
A partire da queste considerazioni si apre il dibattito: “The discourse of others” introdotto da Bert Theis con alcune riflessioni di attualità sulla costruzione di Isola Art & Community Center a Milano e le lezioni da tirare della storia del Portikus a Francoforte. Segue poi un’analisi di alcuni centri internazionali per l’arte introdotti da Katia Anguelova (Le plateau, Parigi), Alessandra Poggianti (El Faro d’Oriente, Città del Messcio) e Marco Scotini (Beaubourg, Parigi).
Tutte storie che condividono l’aver affrontato e risolto in modi diversi una stessa problematica, quella dell’Art and Community. A questo punto la discussione è aperta e sarà animata dagli interventi degli architetti Stefano Boeri e Pippo Ciorra, dall’architetto curatore Francesco Garutti, dalla critica Cloe Piccoli, Gabi Scardi, Francesca di Nardo, dall’editore e curatore Gianni Romano …e ovviamente dal pubblico presente.

Durante e dopo l’incontro, alla nuova caffetteria “Ginoteca” di ’Isola Art Center sarà in vendita Isola Art Beer, birra biologica prodotta per finanziare la lotta e i progetti del quartiere Isola.

In zona Isola inaugura lo stesso giorno anche
“Fragmented Show”, Mostra di Fine Corso del Visiting Professor Marjetica Potr? alla Fondazione Ratti
Viafarini, via Farini 35 / Careof, via Luigi IX, 7 / neon>fdv / Fabbrica del Vapore, via Procaccini, 4.

Prossima mostra a Isola Art Center: Women shi gaibian (La rivoluzione siamo noi) Artisti di Canton, Cina: Xu Tan, Zheng Guogu, Jiang Zhi, Zhou Tao, Liang Juhui, Yang Yong, Cao Fei, Duan Jianyu, Lin Yilin, Yang Jiechang, Chen Tong e santomatteo / a cura di Martina Köppel-Yang / inaugurazione 19 ottobre 2006 18.00
08 10 2006
The Art Community / La comunità dell'arte

Isola Art Center
via Confalonieri 10 (II piano), Milano
info: Alessandra Poggianti 349.8051697

sabato 10 giugno
15.00 - 20.00

Festa del Forum Isola
nei giardini di Via Confalonieri e a Isola Art Center

L’obiettivo della festa è di vivere e difendere questi giardini che rischiano di essere inghiottiti dai progetti edilizi voluti dal Comune di Milano.
La festa costituisce anche il primo passo verso la creazione di un Centro per l’arte e per il quartiere: “Isola Art & Community Center” promosso dal Forum Isola, un progetto collettivo per l’insieme dei due giardini e della Stecca degli Artigiani.
Il Forum Isola è stato creato di recente dall’ Associazione Genitori F. Confalonieri, dall’ Associazione Isola dell’Arte e dal comitato “I Mille”.
Gli interventi artistici si inseriscono nel contesto di giochi per bambini, iniziative per gli anziani, balli caraibici , Tai Chi Chuan e anguria per tutti:

-Alek O.: “Karaokè per l’estate” (video animazione).

-Gruppo Ma!? (Anja Puntari, Mara Maglione): “Figurati!” performance interattivo per i bambini.

-Jakattak (Steve Piccolo, Xabier Iriondo e ospiti) 19.30 performance musicale:
Il gruppo Jakattak introduce suoni discreti nell'ambiente, alla ricerca di un dialogo tra intervento e contesto. Per l'occasione alcuni giovani artisti della NABA presentano le guide audio che hanno creato per la mostra La Scelta della Gente, registrando suoni e testimonianze nel quartiere Isola.

-Love Difference: “Un bosco di persone, un bosco di idee”, un laboratorio del corpo, giocare a fare gli alberi, il tempo che si arresta, i nostri tempi in movimento, i tempi dell’Isola. Partendo dal corpo riflettere sul tempo, quello individuale e quello collettivo dell’Isola.
Gruppo Lovedifference di Milano: Arianna Panarella, Chiara Piraccini, Alberto Mazza, Pippa Bacca, Noemi Satta.

-Osservatorio inOpera: “Questi se la sognano!” raccolta differenziata di pensieri, sogni e desideri. Un laboratorio che vi invita a venire a raccontare di quello che vorreste, di cosa manca e di ciò che non deve più mancare nello spazio collettivo dell’Isola.
Osservatorioinopera: Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti.

Isola Art Center organizza per l’occasione un’apertura straordinaria della mostra
Wolfgang Träger „The Art Community/La Comunità dell’arte“.
Isola Art Center è la seconda tappa di questa mostra enciclopedica, che per la prima volta è stata presentata al “Tranzit Art Center” di Bratislava, in Repubblica slovacca. Negli ultimi quindici anni il fotografo tedesco Wolfgang Träger ha documentato per la più importante rivista d’arte tedesca “Kunstforum”, tutte le Biennali di Venezia, Documenta, Manifesta e altre biennali. Artisti italiani e internazionali, e alcuni curatori sono stati ripresi nella fase di montaggio delle mostre. Un ciclo di una cinquantina di foto in bianco e nero riunisce ritratti di artisti del movimento Fluxus, che Wolfgang Träger ha seguito non solo come fotografo, ma anche in qualità di amico.

info: Alessandra Poggianti 0039.349.8051697, info@isolartcenter.org , forumisola@isolartcenter.org
www.isolartcenter.org

08 06 2006
Festa del Forum Isola

L’obiettivo della festa è di vivere e difendere questi giardini che rischiano di essere inghiottiti dai progetti edilizi voluti dal Comune di Milano.
La festa costituisce anche il primo passo verso la creazione di un Centro per l’arte e per il quartiere: “Isola Art & Community Center” promosso dal Forum Isola, un progetto collettivo per l’insieme dei due giardini e della Stecca degli Artigiani.
Il Forum Isola è stato creato di recente dall’ Associazione Genitori F. Confalonieri, dall’ Associazione Isola dell’Arte e dal comitato “I Mille”.
Gli interventi artistici si inseriscono nel contesto di giochi per bambini, iniziative per gli anziani, balli caraibici , Tai Chi Chuan e anguria per tutti:

-Alek O.: “Karaokè per l’estate” (video animazione).

-Gruppo Ma!? (Anja Puntari, Mara Maglione): “Figurati!” performance interattivo per i bambini.

-Jakattak (Steve Piccolo, Xabier Iriondo e ospiti) 19.30 performance musicale:
Il gruppo Jakattak introduce suoni discreti nell'ambiente, alla ricerca di un dialogo tra intervento e contesto. Per l'occasione alcuni giovani artisti della NABA presentano le guide audio che hanno creato per la mostra La Scelta della Gente, registrando suoni e testimonianze nel quartiere Isola.

-Love Difference: “Un bosco di persone, un bosco di idee”, un laboratorio del corpo, giocare a fare gli alberi, il tempo che si arresta, i nostri tempi in movimento, i tempi dell’Isola. Partendo dal corpo riflettere sul tempo, quello individuale e quello collettivo dell’Isola.
Gruppo Lovedifference di Milano: Arianna Panarella, Chiara Piraccini, Alberto Mazza, Pippa Bacca, Noemi Satta.

-Osservatorio inOpera: “Questi se la sognano!” raccolta differenziata di pensieri, sogni e desideri. Un laboratorio che vi invita a venire a raccontare di quello che vorreste, di cosa manca e di ciò che non deve più mancare nello spazio collettivo dell’Isola.
Osservatorioinopera: Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini, Roberta Sisti.

Isola Art Center organizza per l’occasione un’apertura straordinaria della mostra
Wolfgang Träger „The Art Community/La Comunità dell’arte“.
Isola Art Center è la seconda tappa di questa mostra enciclopedica, che per la prima volta è stata presentata al “Tranzit Art Center” di Bratislava, in Repubblica slovacca. Negli ultimi quindici anni il fotografo tedesco Wolfgang Träger ha documentato per la più importante rivista d’arte tedesca “Kunstforum”, tutte le Biennali di Venezia, Documenta, Manifesta e altre biennali. Artisti italiani e internazionali, e alcuni curatori sono stati ripresi nella fase di montaggio delle mostre. Un ciclo di una cinquantina di foto in bianco e nero riunisce ritratti di artisti del movimento Fluxus, che Wolfgang Träger ha seguito non solo come fotografo, ma anche in qualità di amico.
26 03 2006
La scelta della gente/The People’s Choice

Attrezzi per un Art and Community Center

a cura di Marco Scotini

Isola Art Center partecipa a numero zero di "inContemporanea, la rete dell'arte", un progetto della Provincia di Milano per dare visibilita' al ricco panorama artistico contemporaneo milanese e promuoverne la conoscenza presso tutti i cittadini. Per l'occasione Isola Art Center presenta "La scelta della gente/The People's Choice".

Concepita piuttosto come un kit da utilizzare che come un percorso da guardare, la mostra The People's Choice raccoglie proposte, progetti, esperienze concrete che tentano di definire un possibile modello di spazio per l'arte contemporanea come parte integrata di un quartiere. La sfida del progetto e' quella di pensare ad un centro d'arte sotto permanente costruzione all'interno di una comunita' che negozia, di giorno in giorno, i propri parametri di rappresentazione e di relazione con e nello spazio urbano. Piu' di quaranta artisti internazionali si confronteranno con le proposte di altrettanti curatori, economisti, politici e con le associazioni di quartiere. Non potendo piu' pensare ad un spazio separato e a funzione specifica - ad una "eterotopia" cioe', in senso foucaultiano - The People'Choice vuole immaginare non solo uno spazio aperto e flessibile ma, letteralmente, attraversato dalla vita ordinaria della gente. Una serie di sezioni (finanziaria, architettonica, curatoriale, etc.) articoleranno la mostra in piu' zone a differente regime espositivo e funzionale, in ciascuna delle quali troveranno sede processi e materiali tra i piu' eterogenei.
Il progetto nasce come fase avanzata e matura del processo di opposizione del quartiere Isola di Milano al Piano di Intervento Garibaldi-Repubblica. Attraverso anni di lotta la risposta collettiva del quartiere rivendica il mantenimento dello spazio pubblico verde tra via Confalonieri e via De Castilla, assieme all'ex edificio industriale che lo attraversa.
Dopo l'insediamento dello scorso anno di Isola Art Center all'interno di questo edificio, si cerca ora, con The People's Choice, di definire una possibile formalizzazione di uno spazio per l'arte contemporanea - tra l'altro assente a Milano - attraverso un processo democratico di progettazione e di trasformazione.
Il titolo stesso The People's Choice e' tratto dalla famosa mostra di Group Material del 1980 presso la sede del gruppo nell' East End a New York in cui si chiedeva alla gente del quartiere di portare in galleria gli oggetti che avevano un senso per loro stessi, per la loro famiglia o per i loro amici.
Una pubblicazione raccogliera' oltre ad un'ampia cartografia delle ricerche in mostra, interventi di Marco Scotini, Viktor Misiano e Charles Esche.

Gruppo A12, Doug Ashford (Group Material), Stefano Boccalini, Cai Guo-Qiang, Gea Casolaro, Chto Delat? (What is to be done?), Josef Dabernig, Jose Davila, Pablo Leon de la Barra, Paola Di Bello, Etcetera..., Marcelo Exposito, Alberto Garutti, Bernardo Giorgi, Durriya Kazi, Isabella Inti, Isola Space Sharing: Alterazioni Video/Katia Anguelova/Alessandra Poggianti, Rem Koolhaas e Alain Fouraux, Armando Lulaj, Marcello Maloberti, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Network Nomadic Architecture, Oda Projesi, OUT, Adrian Paci, Maria Papadimitriou, Steve Piccolo, Cesare Pietroiusti, Post-Programmed City-Territory, Marietjca Potrc, Radek Community, Renshi.org, Oliver Ressler, Mariette Schiltz, Bert Theis, Tercerunquinto, Ian Tweedy, Enzo Umbaca, Luca Vitone, Love Difference, Sugoe, Osservatorio in Opera, Stazione Isola.

Appuntamenti:

Martedi' 7 marzo, 14 marzo, 11 aprile, 18 aprile, ore 18
"Divenire urbano"
laboratorio filosofico interdisciplinare
ufficio out, via Confalonieri 10, secondo piano, Milano
presentato da Tiziana Villani (millepiani), Bert Theis (out), e Marco Scotini info: Tiziana Villani 349 0745320

Giovedi 30 marzo 2006, ore 20.00
Asta: "Arte per l'Isola"
Nuova Accademia di Belle Arti NABA, via Darwin 20, Milano

Domenica 9 aprile, ore 18.00
"Il tempo della trasformazione"
presentazione del libro di Tiziana Villani (manifestolibri)
ufficio out, via Confalonieri 10, secondo piano, Milano

Mercoledi' 3 maggio 2006, ore 21.00
Forum "La scelta della gente"
parrocchia del "Sacro Volto", via Sebenico, Milano
Promosso da "Isola dell'Arte", comitato"I Mille", Associazione Genitori Istituto Comprensivo F. Confalonieri

Progetto realizzato in collaborazione con Provincia di Milano
per info http://www.incontemporanea.it

Inaugurazione: Lunedi' 27 marzo 2006, ore 18.00

Isola Art Center
via Confalonieri 10 (II piano), Milano
Orari: martedi', giovedi', domenica, ore 17.00 - 20.00
Info: Rafaela Trevisan tel 338 3030569
13 03 2006
Compleanno IDA

Compleanno IDA

Il compleanno di IDA

Isola dell'Arte
compie un anno
e dedica la sua festa a Mario Merz:

Mercoledì 4 febbraio 2004
Stecca degli artigiani,
Via Confalonieri 10, Milano
dalle ore 21 a mezzanotte.

OPEN MIKE
Microfono libero con accompagnamento musicale dal vivo della "house band":
Gak Sato, Massimo Falascone, Vincenzo Vasi, Mirko Sabatini , Steve Piccolo.
Tutti sono calorosamente invitati a prendere posto davanti al microfono
per declamare, recitare, cantare, canzonare, poetare, steccare, etc., a scelta.
dalle 22 alle 23

Ospite d'onore:
le immagini di MARIO MERZ

al baretto di Cantieri Isola

ISOLA
Documentazione aggiornata sulla situazione all'Isola e
su Isola dell'Arte

presso OUT
Office for Urban Transformation
primo piano

“LE MILLE E UNA NOTTE”
Proiezione degli eventi e delle opere

Centro per l'arte contemporanea secondo piano

COLLEZIONE
Visita alle opere permanenti realizzate per la Stecca

Stecca degli artigiani


IDA - First anniversary

Isola dell'Arte
celebrates its first birthday
with a party dedicated to Mario Merz:

Wednesday 4 February 2004
Stecca degli artigiani,
Via Confalonieri 10, Milan
9 pm - midnight.

OPEN MIKE
Open mike with live accompaniment by the "house band":

Gak Sato, Massimo Falascone, Vincenzo Vasi, Mirko Sabatini , Steve Piccolo.

All and sundry are cordially invited to recite, orate, slam, jam, harangue or even sing.
10-11 pm

Special guest:
MARIO MERZ (in images)

at the 'baretto' of Cantieri Isola

ISOLA
Up-to-date documentation on the situation in the Isola neighborhood and the Isola dell'Arte project

at OUT
Office for Urban Transformation
first floor

“LE MILLE E UNA NOTTE”
Slide show of events and works

Center for Contemporary Art
second floor

COLLECTION
Visit the permanent works created for the Stecca!

13 03 2006
Pic Nic 1

Picnic#1

sunday 14 november 2004
Centro per l’Arte
Stecca degli Artigiani, via Confalonieri, 10 (II piano) - Milan
from 15.00 to 20.00, performance at 17.00 and talk at 19.00

The Association Isola dell’Arte presents the first ''Picnic'' at the Centro per l’Arte Contemporanea on the second floor of Stecca degli artigiani.

The project Picnic consists of a series of temporary exhibitions, in which museums, foundations, galleries, non profit spaces, collectors, artists and curators propose works and projects in the Centro per l’Arte della Stecca. Picnic creates a convivial situation in which to instigate and show works as well as providing an hospitible environment for projects which might be difficult to show in other spaces in the city.

Picnic#1 presents: More Fools in Town, a collaborative project of artists A Constructed World (Jacqueline Riva + Geoff Lowe) and curator Charlotte Laubard. More Fools in Town organizes exhibitions and events in an apartment in the center of Turin in a responsive and impulsive way that seeks a wider audience. It is a lo-fi, lo-hi energy interface with big aims.

The event presented by More Fools in Town for Stecca degli artigiani includes an installation of works by artists from their first three exhibitions including Chu Yun (China) Simon Moretti (London) Ester Partegas (New York) vedovamazzei (Milan) Jon Campell and Elizabeth Newman (Melbourne) Mungo Thomson (Los Angeles) Sarah Ciraci and Gabriele di Matteo (Milan) My International Family (Asti/Berlin). ACW will also present Big Dirty Love, a video work made in collaboration with Steve Piccolo and a performance ‘explaining contemporary art to live eels’, where eels swim around a group show of works by various artists, before being returned to the pond, the river, the ocean and ultimately the bottom of the Sargasso sea.

Charlotte Laubard, Jacqueline Riva + Geoff Lowe will conclude the project with a talk open to the public at 19.00.

The out office will be open to the public for information about the story of the resistence of the quartiere Isola and on this occassion they will be selling t-shirts to raise funds. out will also be displaying solar energy lamps.
13 03 2006
Arte per l'Isola

Pic Nic 2 - Placentia Arte

Placentia Arte presenta:

A -1 53167 (Guatemala), ”La storia di Hugo” – proiezione video
Roberto Ago (Milano), ”Scarabeo” – installazione
Valentina Favi)(Saverio Pieralli (Firenze), “Sono tutti partiti” – stampa su pvc
Mussa Andrej (Como/Milano) “SNC (sistema nervoso centrale)” – videopittura narrante
Hiraki Sauwa (Londra) ”Dwelling” – videoproiezione



- Il progetto “Picnic” consiste in una serie di mostre temporanee, in cui Musei, Fondazioni, Gallerie, Spazi no profit, Collezionisti...invitati da Isola dell’Arte propongono opere o progetti artistici negli spazi del Centro per l’Arte Isola. Come in un picnic si crea una situazione conviviale in cui i lavori saranno ''preparati'' da chi propone il Picnic. Gli invitati scelgono in piena libertá i progetti da “consumare”. I Picnic sono sicuramente occasioni per ospitare e vedere a Milano progetti e opere che difficilmente trovano spazio nella città. Il primo Picnic è stato proposto a dicembre 2004 dal nuovo spazio per l’arte contemporanea di Torino “More fools in town”. Questa volta la galleria Placentia Arte di Piacenza, diretta da Lino Baldini presenta i lavori di cinque artisti.


- L’ufficio out sarà aperto al pubblico per informazioni sulla storia e la resistenza del quartiere Isola.

- Arte per l’Isola! Continua la vendita di opere promossa da Isola dell’Arte per contribuire alla raccolta fondi per l’azione legale in difesa della Stecca e dei giardini organizzata dalle Associazioni del quartiere Isola. Sono ancora disponibili opere di Olaf Nicolai, Francesco Vezzoli, Alberto Garutti, Marcello Maloberti, Massimo Bartolini, vedovamazzei, Maurizio Nannucci, Stefano Boccalini, Enzo Umbaca, A Constructed World, Paola Di Bello, Alessandro Di Giampietro (out), Gabriele Di Matteo, Alessandro Ceresoli, De-ABC (Luca Pancrazzi, Steve Piccolo, Gak Sato), Italo Zuffi, Mario Airò, Andrea Sala, Marco Vaglieri, Luca Vitone, gruppo A12, Michelangelo Consani.
13 03 2006
Pic Nic 2

Pic Nic 2 - Placentia Arte

Placentia Arte presenta:

A -1 53167 (Guatemala), ”La storia di Hugo” – proiezione video
Roberto Ago (Milano), ”Scarabeo” – installazione
Valentina Favi)(Saverio Pieralli (Firenze), “Sono tutti partiti” – stampa su pvc
Mussa Andrej (Como/Milano) “SNC (sistema nervoso centrale)” – videopittura narrante
Hiraki Sauwa (Londra) ”Dwelling” – videoproiezione



- Il progetto “Picnic” consiste in una serie di mostre temporanee, in cui Musei, Fondazioni, Gallerie, Spazi no profit, Collezionisti...invitati da Isola dell’Arte propongono opere o progetti artistici negli spazi del Centro per l’Arte Isola. Come in un picnic si crea una situazione conviviale in cui i lavori saranno ''preparati'' da chi propone il Picnic. Gli invitati scelgono in piena libertá i progetti da “consumare”. I Picnic sono sicuramente occasioni per ospitare e vedere a Milano progetti e opere che difficilmente trovano spazio nella città. Il primo Picnic è stato proposto a dicembre 2004 dal nuovo spazio per l’arte contemporanea di Torino “More fools in town”. Questa volta la galleria Placentia Arte di Piacenza, diretta da Lino Baldini presenta i lavori di cinque artisti.


- L’ufficio out sarà aperto al pubblico per informazioni sulla storia e la resistenza del quartiere Isola.

- Arte per l’Isola! Continua la vendita di opere promossa da Isola dell’Arte per contribuire alla raccolta fondi per l’azione legale in difesa della Stecca e dei giardini organizzata dalle Associazioni del quartiere Isola. Sono ancora disponibili opere di Olaf Nicolai, Francesco Vezzoli, Alberto Garutti, Marcello Maloberti, Massimo Bartolini, vedovamazzei, Maurizio Nannucci, Stefano Boccalini, Enzo Umbaca, A Constructed World, Paola Di Bello, Alessandro Di Giampietro (out), Gabriele Di Matteo, Alessandro Ceresoli, De-ABC (Luca Pancrazzi, Steve Piccolo, Gak Sato), Italo Zuffi, Mario Airò, Andrea Sala, Marco Vaglieri, Luca Vitone, gruppo A12, Michelangelo Consani.
13 03 2006
Revolution is on hold

Centro per l’Arte Isola
STECCA DEGLI ARTIGIANI
VIA CONFALONIERI 10 (II PIANO)
MILANO
INFO: ALESSANDRA POGGIANTI: TEL. 349-8051697, IDA@UNDO.NET

4 marzo – 13 marzo 2005
Inaugurazione: Venerdi 4 marzo ore 19.00.
Orario: dalle ore 15.00 alle ore 20.00.
Lunedì, martedì, e giovedì chiuso

L’Associazione Isola dell'Arte presenta:
Revolution is on hold
Un progetto di Adrian Paci
in collaborazione con l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo
con opere di Tania Bruguera, Cuba, Johanna Billing, Svezia, Carey Young, Inghilterra, Emma Ciceri, Italia, Mircea Cantor, Romania, Dan Perjovschi, Romania, Armand Lulaj, Albania
“Una fantasma si aggira per l’Europa”… è passato abbastanza tempo da quando Marx e Engels scrivevano il Manifesto del Partito Comunista cominciando con la frase ormai diventata famosa.
Tempo sufficiente, ormai, perché il fantasma di cui parlavano i padri della teoria della lotta di classe diventasse, prima, un ideale da seguire, un progetto da realizzare, un’idea di potere da mantenere, poi, un male da abbattere. In ogni caso il fantasma non è più quello di prima, ha perso, con il suo fascino anche la sua aria minacciosa. Oggi non solo l’Europa sembra non esser più il teatro dove si giocano le sorti del futuro prossimo, ma il mondo stesso, ormai sulla strada di una globalizzazione inarrestabile, sembra essere minacciato da altri fantasmi incombenti.
Cosa è successo? Si può forse dire che il fantasma di cui parlavano Marx e Engels sia finito nel nulla? La rivoluzione è ancora una prospettiva possibile oppure è diventata solo un’idea addomesticata sottomessa alle regole del potere, un argomento per le discussioni da salotto (di sinistra), un utopico obiettivo che ci mette a posto le coscienze critiche mentre si vive nel pieno della realtà capitalistica?Una mostra non puo’ dare una o più risposte a queste domande, ma puo’ diventare un luogo di riflessione, un incontro di opere che dialogano tra loro e invitano al confronto.
In concomitanza con la mostra l’ufficio out presenta tre visioni della Stecca degli artigiani:il rilievo urbano, le fotografie di Alessandro di Giampietro e i disegni di Marco Colombaioni.

Il laboratorio del Centro presenta un patchwork di opere di piccolo formato.

Incontri

Due incontri approfondiscono il rapporto tra arte, filosofia e politica tematizzati nella mostra.

Domenica 6 marzo ore 18: “Situazionismo reloaded?”
Incontro con Gianfranco Marelli e Giorgio Agamben

Mercoledì 9 marzo ore 18.30: “Pensiero nomade.
L’esperienza del libro-rivista Millepiani”
Presentazione della rivista di filosofia Millepiani con Tiziana Villani e altri
13 03 2006
Mi Art - Sugoe

IDA, Isola dell’Arte è un’associazione fondata nel 2003 da artisti e critici con l’obiettivo di lavorare con il quartiere Isola a Milano per salvare una fabbrica dismessa chiamata la Stecca degli Artigiani e i giardini adiacenti dallo smantellamento prospettato dal Piano urbanistico Garibaldi-Repubblica del Comune di Milano. La proposta dell’Associazione è la creazione del Centro per l’Arte Isola, frutto di una simbiosi tra l’impegno di un gruppo di artisti e critici e la lotta del quartiere cominciata nel 2001. In questo anno infatti Bert Theis inizia a collaborare con Cantieri Isola per sviluppare un’attività nel quartiere, coinvolgendo alcuni artisti e critici nel progetto Isola Art Project che poi confluisce nell’associazione Isola dell’Arte. IDA inizia la sua attività organizzando una serie di incontri con ospiti italiani e internazionali, un convegno internazionale sul tema “Quali spazi per l’arte contemporanea?” e quattro eventi della durata di una sera, intitolati Le Mille e una notte, per i quali sono stati invitati nel complesso circa quaranta artisti a presentare dei lavori ad hoc, temporanei o permanenti. Un attività che continua fino ad oggi ed in aprile si inaugura ufficialmente Isola Art Center con la mostra “ARTchitecture of change” curata da Marco Scotini e una serie di progetti speciali (Stazione Isola a cura di Stefano Boccalini e Katia Anguelova; Foxtrot e kkk di Alessandro Ceresoli a cura di Alessandra Poggianti; Wurmkusbau a cura di Simona Bordone).
Tra le attivita' del Centro c'e' quella del laboratorio di giovani artisti, architetti e design attivato da Bert Theis ed Alessandra Poggianti lo scorso settembre. Un gruppo di creativi che ha iniziato a lavorare alla Stecca con nuovi progetti per lo spazio, partecipando a progetti artistici connessi al quartiere, organizzando incontri e discussioni. Un gruppo eteregoneo che si presenta al MIART con un unico progetto. In occasione della fiera sara' infatti presentato un autoritratto collettivo, composto da un dvd in cui ognuno dei partecipanti al laboratorio si auto-presenta in un minuto con audio, video, slide show, immagini fotografiche, testi; poi un patchwork di lavori tutti su formato 35x35cm ed una compilation di video ideati a partire dalla parola ISOLA: “nuove soggettività, nuovi campi d’azione, nuove sintesi della cooperazione, si intravedono così” (Ton Negri).
08 03 2006
Artchitecture of change

ART-CHITECTURE OF CHANGE
a cura di Marco Scotini

Massimo Bartolini, Cantieri Isola, Loris Cecchini, Alexandre da Cunha, Vincenzo De Cotiis, Brice Delarue, Paola di Bello, , Carlos Garaicoa, Alberto Garutti, Bernardo Giorgi, Gruppo A12, Isabella Inti, Deborah Ligorio, Love Difference, Francesco Jodice, out, Luca Pancrazzi, Olaf Nicolai, Marietica Potrc, Andrea Sala, Paola Salerno, Antonio Scarponi, Bert Theis, Florin Tudor e Mona Vatamanu, Ultra-Red, vedovamazzei, Italo Zuffi

Concepita come evento inaugurale di Isola Art Center, la mostra intende focalizzare l’attenzione sul rapporto tra pratiche artistiche e contesto urbano nel momento della costruzione della città pubblica. Partendo dal presupposto che non esiste una soluzione tecnica al problema urbano, ma che esistono soluzioni politiche, comunicative, linguistiche, Art-chitecture of change ha come obiettivo quello di registrare la trasformazione non solo nell’uso dello spazio ma anche nelle forme della sua rappresentazione. Non a caso il progetto nasce a partire da una esperienza concreta, tuttora in atto, che vede il quartiere Isola di Milano come questione urbana irrisolta e come piattaforma dove si contrappongono politiche pubbliche e dinamiche di trasformazione auto-organizzata.
Lo stesso spazio Isola Art Center è un tentativo di risposta a carenze progettuali efficaci, maturato lungo cinque anni e che ha visto coinvolti gruppi di artisti, associazioni di quartiere, collettivi di architetti e urbanisti quali nuovi soggetti attivi della produzione della città. Come sempre più labili si fanno i confini tra ambito intellettuale, azione politica e cultura, così anche uno spazio per l’arte non può più darsi come momento separato fuori da un tessuto urbano stratificato tra memorie, pratiche e nuove funzioni. In questo senso, Isola Art Center cerca di installarsi nel “qui e ora” della contingenza dello spazio sociale e all’interno di una moltitudine di storie plurali.
La cornice di riferimento di Art-chitecture of change è l’eterogeneità della serie di riflessioni che apre la definizione di uno spazio espositivo e le possibili relazioni che esso è in grado di innescare a varie scale di intervento: dalle proposte per il centro di arte contemporanea alle indagini e alle attività sul quartiere fino alle reti più generali con la città intera. La mostra intende proporsi come una zona aperta a molteplici prospettive, senza codici né itinerari, ma fatta di spazi concomitanti e paralleli che si sviluppano attorno ai tre temi sulla città individuati da Henri Lefebvre: attività spaziali materiali, rappresentazioni dello spazio, spazi di rappresentazione. Dunque gli artisti e gli architetti presenti in Art-chitecture of change sono chiamati a confrontarsi sul carattere performativo della produzione dello spazio piuttosto che sull’architettura come oggetto costruito.
All’interno di Art-chitecture of change coesisteranno zone a differente regime temporale e a diversa funzione: dai laboratori permanenti come Out e Wurmkos alle proiezioni e ai dibattiti; dalla presentazione di analisi fotografiche e di mappe micropolitiche alla esposizione di proposte progettuali e di modelli a carattere visionario. Architetture d’emergenza, usi temporanei dei vuoti urbani, indagini audio dello spazio, oggetti di design do it yourself, maquette a scala di habitat sono alcuni frammenti di un discorso più ampio che Art-chitecture of change propone come strumento privilegiato di lettura e d’intervento della e nella città post-fordista.
08 03 2006
La necessità di un'isola

“La necessità di un’isola” è la mostra che apre il nuovo anno di attività di Isola Art Center.
Per questa occasione Isola dell’Arte presenta nuovi progetti dei soggetti che operano in modo costante negli spazi del Centro per l’Arte: out, Millepiani, Stazione Isola, Sugoe, Love Difference, Osservatorio in Opera, e come ospite speciale la galleria White Project di Pescara, con Picnic#3.
Per l’occasione l’ufficio out insieme alla rivista di filosofia Millepiani presenta il laboratorio filosofico interdisciplinare dal titolo “Il divenire urbano”: il divenire urbano dei territori presume la comprensione della plasticità dei processi che vi si sviluppano e che riguardano, gli usi e le pratiche del vivere quotidiano, il rapporto con i corpi e le esistenze, il problema delle identità e quello della ricerca di nuove forme espressive intese come atto di liberazione.
A queste riflessioni alcuni autori hanno dato importanti contributi che verranno esaminati all’interno degli incontri previsti dal laboratorio. Filosofi, artisti, urbanisti ed architetti che sono stati capaci di incrociare diversi saperi, proponendo mappe concettuali.
Stazione Isola è un progetto in progress a cura di Katia Anguelova e Stefano Boccalini che ha come obiettivo la realizzazione di una “guida turistica” del quartiere Isola di Milano. Per questa occasione Stazione Isola propone gli itinerari di Stefano Boccalini, Gruppo 11:27, Paola Ceretta, Giovanni Giaretta, Camilla Micheli, Gionata Gesi Ozmo, Angelo Sarleti, Claudia Sinigaglia, Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Michela Taleggi: una serie di itinerari personali relativi a realtà presenti che descrivono le situazioni e utilizzano metodologie disparate attingendo ad archivi sonori, visivi e scritti. Tutti i lavori confluiranno alla fine in una guida pensata come strumento di racconto e studio del territorio.
Seguono le proposte di Sugoe, il laboratorio di giovani artisti e designer nato circa un anno fa nel Centro: più di dieci opere d’arte e di design inedite, alcune realizzate in stretto contatto con lo spazio fisico del Centro per l’Arte (Marco Colombaioni, Alice Pintus e Fernando Saavedra Roca, Fabrizio Stipari, Christian Raimondi, Manuel Scano e Giovanni Ciapessoni), mentre altri (Matteo Rubbi, Luca Pozzi, Alek O. e santomatteo) intervengono con lavori frutto di una personale ricerca artistica. Ed ancora: l'associazione non profit promossa da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto,
Love Difference, il Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, presenta un progetto in divenire che sarà sperimentato e alimentato dalla presenza del pubblico che vorrà partecipare. Lo sguardo si focalizza su Milano attraverso la lente del tempo e della pluralità di significati che il tempo assume nella vita delle persone.
Ed infine Osservatorio in Opera propone una riflessione sulle opere d’arte distrutte con azione premeditata diretta o indiretta portata avanti da Piero Almeoni, Paola Sabatti Bassini e Roberta Sisti. In occasione della pubblicazione del primo numero del "Bollettino di Osservatorio in Opera" realizza “Rollio”, un’istallazione composta da immagini rubate, documentazione e video. Da segnalare il film-documentario “Enclave Kosovo” di Elisabetta Valgiusti.
Ospite speciale la galleria White Project di Pescara, con Picnic#3. I Picnic sono progetti temporanei a cura di artisti, galleristi, fondazioni, musei…. Mauro Bianchini, il direttore della White Project, è l’autore del terzo di questi appuntamenti ed allestirà una mostra con gli artisti della galleria ed uno studio di architettura e design: Damir Niksic, Pastorello, Giuseppe Restano, Kei_en studio che per l'occasione è costituito da Enzo Calabrese (creatore del gruppo kei_en) + Fabio Meliota, Patrick Hamilton e Michelangelo Consani, questi ultimi realizzeranno una intervento ad hoc. Saranno inoltre presentati una serie di ipotesi progettuali per il Centro per l’Arte, ideati dagli stessi artisti e architetti, a sottolineare l’impegno di White Project nella continua sperimentazione dello spazio.

Appuntamenti:

Giovedì 16 marzo, ore 18.00
Networking presenta “My home. Una casa in città”: sara’ presentata la terza edizione del progetto promosso dalla Regione Toscana e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza, attraverso una discussione sul significato e la necessità di attivare pratiche laboratoriali aperte incentrate, come Networking, sulla sinergia tra artisti tutor e giovani artisti e su tematiche connesse all’incrocio tra arte contemporanea, ambiente urbano, relazioni economiche, politiche e sociali. Partecipano Arianna di Genova, Marco Scotini, Lorenzo Bruni, Daniele Ciullini…

Il divenire urbano laboratorio filosofico interdisciplinare
presentato da Tiziana Villani (Millepiani), Bert Theis (out) e Marco Scotini
info: Tiziana Villani: 349 074 53 20

Martedì 7 marzo, ore 18.00
Dalla città globale all’urbano diffuso
Il processo di urbanizzazione tra locale e globale
introduzione Alessandro Rudelli

Martedì 14 marzo, ore 18
Corpo/territorio: processi di trasformazione materiali e virtuali
Per una nuova Ecosofia
introduzione Katia Rossi

Martedì 11 aprile, ore 18
La trasformazione delle identità
Dalla biopolitica alle società di controllo
introduzione Silvano Cacciari e Ubaldo Fadini

Martedì 18 aprile, ore 18
Territori a venire
Dalla catastrofe all’immaginario
con Stefano Rigetti e Andrea Sartini
 
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