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Il sottosuolo e il suo humus vitale si connettono attraverso un jack alla superficie della terra per introiettare la natura e il suo vitalismo. Buio Primario. Una struttura anfibia, labirintica, accoglie l’artista come la prima dimora per instaurare una dimensione di vita animale, in una deprivazione temporale indotta, pronto a vivere come una talpa, non in senso metaforico ma scollegato dall’esterno, in uno spazio ridottissimo che azzera le percezioni per intensificarne le risposte. Sette giorni passati al buio totale in un lungo tunnel. Dall’humus alla soglia della realtà con la terra che diventa una mise en abîmein Glitter secondario. Un live in un locale buio, neri profondi e vischiosi, terra ed elementi vegetali molto glamour, umido sotto-bosco luccicante come una foresta artificiale a cui si accede dopo un tenebroso attraversamento. Nodo Terziario è la zona liminare, nella superficie, nella sua qualità di soglia. L’assorbimento del sottosuolo, tra le memorie della terra, meno umorale di Buio primario ma ancora notte, spasmi, urla, sudore. Un concerto immerso nel bosco in una zona carsica. Un costume imponente, superbo, coloratissimo costruito da t-shirt dei gruppi musicali, smembrate, assemblate e accumulate da una decina d’anni di concerti e frequentazioni della scena underground. La natura è assorbita come spazio primario mentre fagocita la nostra zona d’ascolto. Una creatività incontenibile in cui germinano le fantasie più istintive. Un’esibi-zione da condividere, il movimento che sprigiona energie tra la terra e le sue profondità più recondite.
Nico Vascellari nato a Vittorio Veneto nel 1976, vive e lavora a Bologna. |