Viatico (2007-2010) Anno XII Numero 47 marzo-aprile 2008
“Un territorio che non esce dalla notte” scriveva Roberto Saviano su Repubblica. Una metafora tanto poetica quanto realistica quella dello scrittore campano, per descrivere una situazione davvero arrivata al culmine della sopportazione e della decenza.
A parte le polemiche, delle volte strumentali, altre volte più legittime e costruttive, resta da dire che le responsabilità di quanto avviene nella nostra regione da qualche settimana a questa parte non possono essere imputate esclusivamente alle amministrazioni di centro sinistra che gestiscono il territorio, andrebbero piuttosto equamente distribuite, includendo rispettivamente le aziende che hanno fatto affari d’oro, tutti quegli imprenditori spregiudicati, per usare un eufemismo, che hanno speculato sulla nostra pelle, e non ultime vanno sottolineate le mancanze di ciascuno di noi in qualità di cittadini, mi riferisco a un deficit di civiltà diffuso a tutti i livelli, senza discriminazioni anagrafiche o di censo.
Che sia emersa una certa incapacità a livello istituzionale nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, in circa quattordici anni di commissariamento, è fuori di dubbio, ma ciò non è sufficiente a spiegare la triste attualità dei nostri giorni, né a capire fino in fondo le proporzioni del problema.
Si perché non stiamo semplicemente parlando di tonnellate di immondizia ad ogni angolo della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione, o delle emissioni di diossina a seguito dei roghi divampati ovunque, piuttosto stiamo discutendo dei danni irreversibili inflitti al nostro territorio, del livello di inquinamento dei nostri terreni, delle nostre falde acquifere, dell’aria che respiriamo. Sono queste le cause che hanno determinato un vertiginosa impennata, circa del 14% rispetto alla media nazionale, delle incidenze di tumore al pancreas e ai polmoni, solo per fare qualche esempio.
Sicché, a parte gli scenari apocalittici, peggio dei teatri di guerra del Medio-Oriente, come ha sottolineato qualcuno, vanno quantificati i danni al nostro ambiente, alla nostra salute, alle possibilità di crescita e di sviluppo del nostro territorio.
Danni irreversibili e inquantificabili, perpetrati impunemente da una classe di speculatori che hanno fatto dell’Emergenza Rifiuti in Campania, il più grande buisiness del secolo stoccando tonnellate e tonnellate di rifiuti non solo campani ma provenienti da ogni angolo del nostro paese, questo per un semplice quanto inesorabile meccanismo di mercato. Mi riferisco ai prezzi stracciati per lo smaltimento dei rifiuti che queste aziende, alcune addirittura operanti senza alcuna concessione da parte del commissario, offrivano ai loro gentili clienti.
A ben vedere, quindi, l’assoluta competitività di queste aziende ha determinato la messa in tilt dell’intero ciclo dello smaltimento, saturando definitivamente i luoghi di stoccaggio e/o smaltimento. Tanto da arrivare alla malsana idea di riaprire vecchi siti come quello di Pianura fomentando una sommossa popolare del tutto comprensibile.
Ebbene, come reagire in un contesto di siffatta gravità? Come rimanere lucidi e sani, è il caso di dire? Come rispondere alle continue provocazioni dei facinorosi o agli appelli alla calma e ai trinceramenti di chi ha responsabilità istituzionali?
Insomma, come uscire da questa mezzanotte della Campania?
Per chi come me, non crede nelle soluzioni palliativo e neanche ai proclami nichilistici e distruttivi di chi cavalca la tigre del qualunquismo, il problema si presenta con una certa complessità e attende risposte più semplici e più alla portata di tutti, soprattutto di quelle classi meno ambienti che più sono esposte al problema.
Ebbene, per quanto aliatoria e inconsistente possa sembrare, la proposta di Viatico è quella di avviare una cultura del “Waste Reduction”, di incoraggiare la gente ad adottare un “Trash Worship way of life”, un esercizio ridicolo e pazzesco, come scrive Rolando Politi, ma che altrove ha dimostrato di funzionare.
Sono lietissimo di annunciare ufficialmente la nascita di Trash Worship Napoletano.