Il progetto e' stato ideato come percorso di riqualificazione di piccole aree urbane di proprieta' del comune: in alcuni casi fazzoletti residui di terreno incolto, in altri casi giardini urbani.
Domenica 20 novembre a partire dalle ore 16.00 Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto San Giovanni, Lella Brambilla,
assessore alla Qualità Urbana e Teobaldo Monzani, consigliere di amministrazione della Fondazione Banca del Monte
di Lombardia, inaugurano i “microgiardini” di via Vobarno , via Marsala e via Fermi.
Si tratta delle prime tre realizzazioni (a breve sarà aperto al pubblico un quarto microgiardino in via Manzoni) di un
progetto avviato un anno fa a partire dalla individuazione di una serie di piccole aree di proprietà del Comune di Sesto
San Giovanni: in alcuni casi fazzoletti residui di terreno incolto, in altri casi piccoli giardini senza caratteristiche
particolari. Attraverso un lavoro di ricerca storica sul contesto urbano in cui le aree sono inserite, interviste e incontri
con i cittadini e i Consigli di Quartiere, e un concorso rivolto a gruppi di giovani professionisti under 32, si è arrivati ad
individuare 4 progetti che è stato possibile realizzare con fondi del Comune di Sesto San Giovanni e con il contributo
della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, ed altri 5 progetti che cercano nuovi fondi pubblici o di sponsor.
I progetti dei “microgiardini” sono basati sui principi del Green Design, elaborati da un gruppo di ricerca coordinato da
CS&L Consorzio Sociale: basso costo di impianto e gestione, sostenibilità ambientale, valorizzazione dell’identità dei
luoghi. I giardini che vengono inaugurati, risultato del percorso qui descritto, hanno ognuno una singola, spiccata
personalità, e vengono proposti alla fruizione del pubblico come luoghi che arricchiscono la qualità urbana della città.
Il microgiardino di via Vobarno è stato chiamato “Giardino Montessori” perché nasce come riqualificazione del
giardino della scuola montessoriana costruita negli anni ‘30 al villaggio Falck, oggi in attesa di una futura
riconversione. Il progetto del microgiardino esalta la sua natura temporanea e gli elementi di rinaturalizzazione
“selvaggia” del sito, offrendosi al contempo alla pronta fruizione di bimbi e genitori, adulti e anziani. Si offre inoltre
come luogo della memoria, attraverso una galleria di grandi immagini fotografiche che rappresentano il passato del
quartiere.
Il “Salotto dell’albicocco”, microgiardino di via Marsala, valorizza uno spazio “dimenticato” trasformandolo in una
piacevole area per la lettura ed il gioco, attraverso una soluzione molto innovativa: una piccola collina artificiale che
inattesa appare al termine del vialetto di ingresso. Ghiaia colorata, un grande catalogo di arbusti e di piante
aromatiche, sedie libere che i cittadini possono posizionare a loro piacimento caratterizzano un progetto intimo come
un giardino di casa.
“Atmosfere sonore” è il microgiardino di via Fermi: sorge nel centro della città, è adiacente alla biblioteca civica ed è
uno spazio colorato, giovanile e tecnologico, dove nell’arredo la vetroresina rossa convive con candida ghiaia, alberi e
gran copia di nuovi arbusti. Il tema di ciò che si può percepire piacevolmente non solo con la vista, ma anche con
l’udito, è centrale: dal cinguettio proveniente dai nidi artificiali che sono stati posizionati nel giardino, alle installazioni
sonore a basso volume che riproducono situazioni e sensazioni ambientali registrate in tutto il mondo (quasi una
piccola piazza sestese che diventa una piazza “planetaria”) o appositamente prodotte per il microgiardino da giovani
audio-artisti. L’illuminazione a led completa l’opera, valorizzando un tratto dell’antico muro della villa De Ponti.
Per consultare la documentazione completa del percorso realizzato dal progetto, tra cui i 22 elaborati partecipanti al
concorso: www.progettogreendesign.org/realizzazioni/microgiardini
L’appuntamento è pertanto domenica 20 alle ore 16.00 in via Vobarno, alle ore 17.00 in via Marsala e alle ore 18.00 circa in via
Fermi.