Stefano Romano
curriculum vitae













Che rapporto c’è tra le tue opere e il luogo dove vengono concepite o esposte?

Circa il novanta per cento delle mie opere nasce come site-specific. Penso al lavoro come già inserito nel luogo, che possa fare cortocircuito con lo spazio dove viene esposto. In fondo, anche il mio recente lavoro video, Merry Ramadan, nasce da un rapporto stretto e necessario con il luogo dove è stato concepito, Tirana.

Esiste nella tua opera quella valenza di "arte relazionale" che accomuna l’espressione di diversi artisti contemporanei?

Sicuramente sì. Molto spesso le mie opere nascono da un contesto relazionale, dove lo spettatore è partecipe alla costruzione dell'opera, come nel caso di Bandiere, esposto recentemente a Milano, quando ho chiesto alla gente che abitava nel cortile dove si trova la galleria di dirmi l'immagine che avrebbero messo sulla propria bandiera; era il periodo in cui da tanti balconi sventolavano le bandiere della pace. Ho fatto realizzare tutte queste bandiere e le ho appese ciascuna alla finestra di chi mi aveva suggerito le diverse immagini. E' imprescindibile per me la presenza dello spettatore che fruisce l'opera: cerco di fare dei lavori aperti alle interpretazioni ma semplici nella comprensione. Non mi piace usare codici criptati o troppo elitari.

Intervista raccolta da Francesco Pavesi


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