Riccardo Previdi
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I Tatami sono delle superfici forate, degli schermi, che utilizzi per innescare una relazione tra te, il lavoro di un altro artista e il pubblico. Qual’è il motivo che ti ha spinto a presentare Tatami nello spazio della GEA?

L'idea di associare il video dei cablaggi sottomarini di Deborah Ligorio a una mia superficie forata è nata qualche tempo fa e questa ci è sembrata una buona occasione per fare nascere questa collaborazione.

Come si rapporta Tatami con lo spazio della GEA?

Nello spazio della GEA come altrove le superfici forate Tatami si comportano come dei sonar: misurano lo spazio e la posizione del pubblico in relazione ad esso.

...e che ruolo ha il pubblico?

Il pubblico ha un ruolo attivo. Quando presento sul retro di Tatami il lavoro di un altro artista (per esempio un video) cerco di stimolare nello spettatore un istinto di ricerca, un meccanismo che faccia dire: "andiamo a vedere cosa c'è dietro". Concludendo penso che Tatami non sia da intendere come: "il punto d'arrivo di un processo creativo (un prodotto finito da contemplare)", piuttosto come un passaggio, "un portale, un generatore di attività".

Intervista raccolta da Roberta Tenconi


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