|
|
|
|
Trovi interessante pensare ad un'opera in relazione allo spazio che la ospita? Da qualche tempo il lavoro creato per uno spazio specifico mi interessa di più, perchè nel farlo non si ha in mente un luogo ideale e neutro come quello della galleria, ma uno spazio articolato, particolare, con una storia, ma anche odori, luci e tutto quello che lo caratterizza. E’ come nel caso del comportamento di una persona che non è mai uguale in posti diversi. Ogni luogo ha una dominante che è giusto considerare. La forma del lavoro può essere la stessa per diversi luoghi, ma con un accento sempre diverso. GameGround prevede due scenari opposti, uno costituito dal pavimento e uno dal soffitto. Come è nata l'idea di quest'opera? In tutti i palazzi dell'Ottocento, a San Pietroburgo, la pittura sul soffitto veniva in qualche modo riflessa nel disegno del parquet, sul pavimento, in modo più astratto, geometrico. E’ come se ci fossero un piano celeste, più irraggiungibile e mitologico, e un piano più terreno, robusto e calpestabile. Io ho inventato qui un mio scenario, ma GameGround è anche un campo da gioco, di un gioco ancora da inventare, e se qualcuno vorrà utilizzarlo veramente è il benvenuto. Intervista raccolta da Nora Bertolotti |
|||