Alice Guareschi
curriculum vitae















Che rapporto c'è tra il tuo lavoro e lo spazio che lo ospita?

Spazi come questo emanano la solennità di certe rovine, che stanno nella città o nel paesaggio come a testimoniare qualcosa che non c'è più. Magnificamente vuoti. Non riesco quindi a immaginare possibile altra forma di intervento che non sia leggera e transitoria come il variare della luce che filtra dai quadrati delle finestre. Non credo che questo edificio abbia bisogno di me, sinceramente. Ma di certo può, ospitandolo, trasmettere al lavoro un proprio preciso umore, e renderlo silenziosamente partecipe della potenza e della malinconia della città. Non penso ai miei video come installazioni, ma cerco per loro una visione il più neutra possibile, più simile forse a quella che offre naturalmente il cinema. Alle stanze e agli edifici chiedo solo ospitalità. Un po' come le storie, o i frammenti di esse, o gli accenni, o le cose taciute, che in un qualche modo sempre mi ospitano, e lasciandosi attraversare restituiscono intanto un po' di senso alle cose e diverso valore all'esperienza. Inevitabilmente la mia, innanzitutto. Ma non è questo il punto.

Intervista raccolta da Roberta Tenconi

G L I   A R T I S T I

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Romano
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