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La materia che costituisce parte di Cosa pensavi che fosse? l’installazione che presenti ad Assab One 2004, è abbastanza particolare. Di cosa si tratta? Cosa pensavi che fosse? nasce da una specie di archivio, dalla mia collezione di normografi di tutte le specie esistenti. I normografi stanno diventando oggetti completamente obsoleti, quasi preistorici, perché ormai sono forme prive di utilizzo e di funzione. Partendo dalla forma che essi possono produrre, sia attraverso i pieni che attraverso i vuoti, creo due enormi fumetti, che si uniscono in una porzione, e questo intersecarsi di forme è una metafora del linguaggio. Il linguaggio e il pensiero sono input, segnali elettrici, segno che si trasforma in significato. Questo è un progetto cui stavi già lavorando, eppure si colloca perfettamente nello spazio della GEA. Stavo già raccogliendo materiale per quest’installazione e in un certo senso le stavo anche cercando uno spazio, quindi vedendo l’edificio della GEA, è stato naturale collegarlo a Cosa pensavi che fosse? L’empatia che ho sentito con quel luogo, che era una tipografia, essendo io molto sensibile alla grafica, al linguaggio della stampa, mi ha fatto scegliere proprio quest’installazione. Intervista raccolta da Nora Bertolotti |
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