Letteratura

a cura di Oliviero Ponte di Pino

 

 

Metropolitane leggere e non leggere

 

Il progetto

Nell’inferno sotterraneo vagano due tipi di anime. Coloro che leggono e coloro che non leggono.

I non-lettori passano uno sguardo distratto sui manifesti pubblicitari, e uno sguardo più attento sulle mappe che indicano i percorsi dei treni e i pannelli luminosi con l’indicazione dei minuti d’attesa.

Gli altri leggono da giornali, riviste, libri, documenti d’ufficio, eccetera.

Per i primi - i non-lettori - i sotterranei della metropolitana verranno disseminati di scritte, pannelli (o eventualmente display luminosi) che mettano in guardia contro i pericoli della lettura, e sull’inutilità di questa pratica, da Platone a oggi.

Per i secondi – le "anime leggenti" - si allestirà un juke-box letterario. Il juke box letterario è un espositore dal quale il viaggiatore-lettore potrà prendere gratuitamente una copia di un volumetto a sua scelta. Ogni espositore conterrà una cinquantina di copie di ciascuno dei 12 titoli (i libretti avranno formato di circa 10-15 cm, e foliazione di 8, 16 o 32 pagine). Verranno allestiti 20-30 juke box letterari, attivi lungo tutto l’arco della manifestazione e dislocati nelle stazioni più frequentate della MM o del Passante Ferroviario; i juke box andranno riforniti più volte al giorno e sarà possibile monitorare i racconti più richiesti. La tiratura iniziale di ciascun titolo dovrà essere di circa 20.000-30.000 copie a titolo.

I volumi porteranno chiaramente in copertina, oltre al nome dell’autore e al titolo, il genere a cui appartiene il racconto (un genere vero, per esempio "thriller", "rosa", "filosofico", "pulp" eccetera; ma anche fittizio e inventato per l’occasione); e il numero di fermate di metropolitana necessarie a leggerlo (ci potranno dunque essere, per esempio, un volume con un racconto da 10 fermate, e un volume con 5 racconti da due fermate).

 

Gli autori

I racconti sono stati commissionati o richiesti a scrittori emergenti, che stanno caratterizzando la scena letteraria di questi anni Novanta e che abbiano una certa consuetudine con la città di Milano (molti di loro, tra l’altro, nelle loro opere hanno raccontato la città in maniera affascinante). Gli autori coinvolti conoscono ovviamente la destinazione del loro scritto: sanno cioè che esso verrà letto in un determinato ambiente e "consumato" da un lettore nel corso del tragitto verso (o di ritorno da) scuola, posto di lavoro, shopping, eccetera; hanno tuttavia la massima libertà di "giocare" o non giocare con queste situazioni, e con l’ambientazione milanese.

In particolare sono stati finora invitati a partecipare, e stanno lavorando al progetto (siamo in attesa del loro racconto):

Roberto Barbolini, Alessandro Bergonzoni, Paola Capriolo, Piero Colaprico, Giuseppe Culicchia, Matteo Curtoni, Paolo Di Stefano, Luca Doninelli, Antonio Franchini, Raul Montanari, Aldo Nove, Marco Philopat, Tiziano Scarpa, Chiara Zocchi.

Alcuni altri scrittori (pochi), pur manifestando interesse per il progetto, si sono ritrovati nell’impossibilità di partecipare per motivi di tempo.

 

La letteratura, lo scambio e l’incontro

Nella quarta di copertina di copertina di ciascun volumetto si leggerà questo testo:

Negli inferi metropolitani vagano due tipi di anime: quelle che leggono e quelle che non leggono. Se il tuo sguardo accarezza queste righe, fai ovviamente parte della prima schiera.

Per favore, quando avrai finito di leggere il racconto che ti è stato donato, trasmettilo a qualcun altro: offrilo al tuo vicino, oppure rimettilo al suo posto in un qualsiasi juke box letterario, prima di prendere un altro di questi libri. E se quello che hai letto ti ha colpito, raccontalo a qualcun altro: a scuola, in ufficio, agli amici, e alle persone che ami, stasera a casa...

Se hai qualche messaggio da inviarci, o un racconto che vuoi far conoscere, puoi farlo inviando una lettera indirizzata a Subway, Progetto Giovani, via Marconi 1, 20123 Milano; oppure un e-mail (troverai Subway al sito www.undo.net). Cercheremo di rimetterli in circolazione.

(Oliviero Ponte di Pino)

 

Nel corso della manifestazione verranno inoltre allestiti "punti d’incontro" tra i due tipi di anime dei viaggiatori. In questo caso, a leggere ad alta voce potranno essere gli autori stessi, che a seconda della loro disponibilità leggeranno il loro racconto in varie situazioni:

 

Un’ulteriore articolazione del progetto è legata al sito internet della manifestazione (http://www.undo.net/subway), dove sarà possibile pubblicare ulteriori testi, inviati dai passeggeri-scrittori.

 

Alcune considerazioni a margine

In Italia, a paragone con altri paesi moderni, si legge molto poco. Le ragioni sono numerose e diverse, probabilmente nessuna decisiva. Spiritoso e provocatore, nel suo Le disgrazie del libro in Italia Giovanni Papini scriveva: "Sol quando ogni tentativo di ottenere il libro senza spendere un centesimo è frustrato, soltanto allora il nostro italiano, se il desiderio o la necessità l’assillano, prende una decisione eroica e sceglie l’ultimo e disperato mezzo: compra il libro con i suoi denari". I volumi del juke box letterario sono gratuiti.

Il progetto "Metropolitane leggere e non leggere" è l’occasione per una sorta di esperimento sul rapporto tra autori e lettori, e sul consumo della letteratura. Gli scrittori interpellati sono autori di indiscutibili qualità letterarie, e hanno l’occasione per incontrare i loro "non lettori" (va aggiunto che tutti gli scrittori interpellati hanno reagito tutti con interesse alla proposta, anche se alcuni sono stati costretti a declinare l’invito per motivi di tempo). I "non lettori" hanno l’occasione per fare un’esperienza di lettura al di fuori di ogni aura di sacralità, studio, dovere professionale, ma in una situazione dove la lettura e la narrazione sono prima di tutto intrattenimento e piacere (e, si spera, occasione di curiosità e di scambio).

 

 

Alcuni testimonial per le anime che non leggono

 

"Una volta scritto, ogni discorso corre dappertutto allo stesso modo,

così come per le mani di quelli che lo intendono,

come di quelli che non vi s’interessano punto,

né sa con chi debba parlare e con chi debba tacere.

E maltrattato ed ingiustamente vilipeso,

ha sempre bisogno del padre che lo aiuti,

perché non è in grado di difendersi e d’aiutarsi da sé".

PLATONE, Fedro

 

"C’è gente che legge libri

solo per evitare di pensare".

GEORG LICHTENBERG, Aforisma 29

 

"Odio i libri,

insegnano soltanto a parlare

di quello che non si sa".

JEAN-JACQUES ROUSSEAU, Emilio o dell’educazione

 

 

 

"Leggere equivale a pensare

con la testa di qualcun altro

invece che con la propria".

ARTHUR SCHOPENHAUER, Parerga e Paralipomena

 

"L’enorme moltiplicarsi dei libri

in ogni ramo dello scibile

è uno fra i peggiori flagelli dell'età nostra,

uno dei più seri ostacoli al raggiungimento

d’ogni conoscenza positiva".

EDGAR ALLAN POE, Marginalia

 

"LIBRO. Qualunque esso sia, sempre troppo lungo".

GUSTAVE FLAUBERT, Dizionario delle idee comuni

"Credo che ogni uomo dabbene,

nell’aprire o leggere un libro moderno,

senta pietà di quelle carte

e di quelle forme di caratteri così terse,

adoperate a rappresentar parole sì orride,

e pensieri la più parte sì scioperati".

GIACOMO LEOPARDI, Pensieri

 

"La mattina presto,

all’inizio del giorno, freschi,

all’aurora della propria forza,

leggere un libro –

bene, per me questo è vizioso! -".

FRIEDRICH NIETZSCHE, Ecce Homo

 

"Non voglio

mai leggere nulla.

Libri?

Ma che libri!".

VLADIMIR MAJAKOWSKIJ, La nuvola in calzoni

 

"Baudo: vendetti i libri pur

di entrare nelle case chiuse".

"Corriere della Sera", 1998

 

"L’età del libro è pressoché finita".

GEORGE STEINER, 1988

"Non è strano?

I genitori si preoccupano

se il loro bambino passa

sei ore al giorno davanti al computer,

e invece sono contenti

se quello stesso bambino

usa le stesse ore per leggere libri".

NICHOLAS NEGROPONTE, "Wired", 1995

 

"Noi non usiamo la carta.

La nostra carta sono i pensieri".

DAVÌ KOPENAWA, indiano Yanomami, 1998

 

 

A questo punto, per finire, una citazione che conforti le anime leggenti

 

"A volte ho sognato che nel giorno dei Giudizio, quando i grandi condottieri, i grandi avvocati e statisti si faranno avanti per ricevere le loro ricompense – le corone, gli allori, i nomi indelebilmente incisi su marmi imperituri – l’Onnipotente si rivolgerà a Pietro e gli dirà, non senza una certa invidia nel vederci arrivare con i nostri libri sotto il braccio: "Vedi, questi non hanno bisogno di alcuna ricompensa. Qui non abbiamo nulla da offrirgli. Hanno amato leggere"".

(Virginia Woolf, Come si legge un libro?, tr. Daniela Daniele, La Tartaruga, 1996)