Davide Bertocchi
Da un delirio registrato durante una seduta spiritica

Davide Bertocchi: Signor Verne mi sente?

Jules Verne: ... L’ascolto ... mi dica su cosa stava lavorando?

DB: Veramente... sui massimi sistemi ma in particolare posso dirle che il mio lavoro è compreso nello spazio che intercorre tra il mio vecchio giradischi e l’universo. In generale sui sistemi rotanti, fini a se stessi, che ci ipnotizzano...

JV: Non crede di essere un po’ vago?

DB: Sì... ma anche l’ambiguità fa parte di ciò che faccio... cioè, come un ricercatore mi pongo dei quesiti che però non voglio dimostrare, rimangono delle intuizioni. Comunque anche la scienza parte dalle intuizioni, quindi è sempre un po’ "fanta-scienza"... e lei ne sa qualcosa?

JV: Naturalmente... tuttavia, nella fantascienza c’è sempre un fondo di verità.

DB: Infatti, i miei pianeti potrebbero anche esistere...

JV: Ha provato a contattare la NASA?

DB: No... perché non mi fido. Anche se hanno molta credibilità. Gli apparati tecnologici danno sempre credibilità, è di questo che vorrei appropriarmi per le mie installazioni, del "look-credibile".

JV: Per creare attenzione, suppongo...

DB: Esatto.

DB: Lo sa che ho visitato una grotta dove hanno ricostruito il suo Viaggio al centro della terra? Con tanto di lago sotterraneo, tempeste magnetiche, patate giganti ecc. e perfino una registrazione del professor Lidenbrock. E c’era gente che credeva che fosse tutto vero...

JV: Non mi sorprende...

DB: Comunque un altro elemento su cui sto lavorando è la ripetizione, e anche la sua metafora: la circolarità. Infatti tutte le informazioni si muovono su supporti circolari, ma anche i movimenti cosmici sono circolari e ripetitivi. Inoltre è un modo per ottenere una dimensione astratta: come quando ripeti una cosa... all’infinito...

... Ma Signor Verne mi segue?
... Signor Vernee!? ...

continua...