Araya Rasjarmreansook


Lamento

Partire da un’idea, non da un credo.

L’ignoranza conduce alla fame, al bisogno. Il bisogno conduce al credo, illudendoci che sì, forse è possibile…

"L’isola è lontana, remota, distante miglia e miglia dalla terra ferma.

L’isolamento conduce all’ignoranza.

Molte volte l’isola diventa una metafora per un luogo sottomesso alla logica del bisogno".

Il re aveva un messaggio per il giovane principe: per la prima volta comanderai il nostro esercito per difendere una piccola città di provincia. L’esercito era pronto a partire, ed era giunto il momento in cui il principe avrebbe dovuto dire addio alla sua amata. Distesi su un letto dorato nascosto dietro a una tenda meravigliosamente decorata, che lascia filtrare solo qualche raggio di luna, i due amanti si parlano affranti con un filo di voce. La donna paragona l’amore al ciclo delle maree: "Oh, Alas! Amore! Che destino funesto. Solo ora ho capito che l’amore è come una marea… La corrente è fortissima, una spirale, un gorgo. Nessuno potrà mai invertire il corso di questa marea, arrestare la forza di questa corrente".

Il cadavere disteso di una donna, immobile. In silenzio perfetto la donna ascolta la lettura di una storia antica, una storia di lutto e dolore, scritta quasi trecento anni fa. Anche se tace, la donna avverte una simpatia immediata per la protagonista della storia e per il suo primo amore. Un senso di tristezza avvolge anche la donna.

È quasi l’alba, immersa in un profumo fresco e piacevole. La luce delle candele sparse qua e là illumina la casa dove si nota un trambusto crescente. Il principe e le sue tre mogli sono già vestiti. Gli attendenti preparano gli elefanti e i cavalli. All’alzarsi del sole, il gruppo inizia il suo lungo viaggio.

Il principe entra in un meraviglioso giardino e scende da cavallo, seguito dalle sue tre mogli, tutte incantate dalla vegetazione del giardino, ciascuna a indicare una diversa specie di albero. Dopo un bagno nell’acqua limpida di un ruscello il principe regala un fiore alla prima moglie e si intrattiene con le giovani attendenti. C’è un vecchio proverbio che dice: "Costruite un serpente con qualche foglia di cocco; infastidite la cameriera: quando sviene, tutti gli altri rideranno".

Tre cadaveri di donna, distesi, immobili: le tre donne ascoltano i versi che descrivono la bellezza del giardino. Ciascuna segretamente si immagina nel ruolo di una delle mogli. Un piacevole profumo di fiori si diffonde dalle pagine di questo antico racconto, dalla fantasia delle tre spettatrici che immaginano questa splendida scena. Nella stanza il profumo dei fiori si mescola all’odore di morte.

La voce melodiosa continua a leggere, mentre i ricordi, i pianti e i lamenti viaggiano lontano, fino a raggiungere i nostri cari, quelli che sono ormai lontani, che sono scomparsi.