Serkan Özkaya
Non avevo idea di quello che Huseyin stesse facendo. Ma sapevo una cosa o meglio, lavrei scoperta più tardi le medicine dovevano essere date ai bambini. E invece Huseyin se ne era sparata almeno la metà. Cioè anche io me ne ero fatta una bella metà, e non lavevo detto a nessuno. Ma Huseyin se ne era sparata almeno la metà e Huseyin non stava messo troppo bene.
Huseyin è più vecchio di me, Huseyin è più vecchio di Tunc, Huseyin è più vecchio di quel tipo e di quellaltro, più vecchio di tutti. Huseyin è un vecchio figlio di puttana. E non ho proprio idea di perché si comportasse così. Cioè voglio dire, eravamo tutti abbastanza fuori di testa.
- Sì, cioè il giorno peggiore è la domenica...
- Domenica.
- Sì, restare in un cazzo di paese così piccolo...
- Sì.
- Sì, vivere questa cazzo di merda...
- Sì, davvero, capito?
- E a questa cazzo di ora...
- Merda.
- Cioè voglio dire, restare qua e poi andarsene a questa cazzo di ora, non è possibile.
- No, non è possibile.
- Non so quante volte non avremmo dovuto fare questo errore, e non so quante volte labbiamo fatto.
- Lhai presa davvero sul serio questa storia, no?
- E certo.
- Huseyin è un tizio così gentile. Non pensavo potesse essere così. È solo che funzioniamo allo stesso modo, cioè è come lappetito, voglio dire quello che mangi, cioè, no?
- Certo, mi hai proprio preso quando ero alla frutta.
- Tipo, magari possiamo vederci a Istanbul?
- Certo.
- Esci di sera, giusto?
- Non torno mai a casa.