Ciò che è vivo - project | Open studio e mostra al MACRO

Vai alla homepage di Ciò che è vivo - culture tour

6 di 7

Indice :

1 Ciò che è vivo - culture tour

2 "Buona vita!"

3 Ciò che è vivo - culture tour | Fondazione Baruchello

4 Ciò che è vivo - culture tour | Connessioni ambientali

5 Ciò che è vivo - culture tour | Nei luoghi dell'arte

6 Ciò che è vivo - project | Open studio e mostra al MACRO

7 In viaggio tra natura e cultura


Il “culture tour” è terminato, e la ricerca in questi mesi sta proseguendo durante una residenza al MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma. L'8 di ottobre scorso lo studio è stato aperto al pubblico, un'occasione per presentare diverse fasi e declinazioni di questo progetto, mentre sabato 31 ottobre ha inaugurato la mostra, visitabile fino al 22 novembre.

Arrivata a Roma un primo lavoro è stato la realizzazione di cromatografie dei campioni di terreno raccolti durante il viaggio, una pratica di laboratorio per elaborare immagini che sono espressione della qualità di quelle terre, la manifestazione delle forze viventi in esse contenute. Attraverso un processo fotografico al nitrato d'argento, ed un procedimento rituale che deriva dall'agricoltura biodinamica, viene impressa su carta la relazione tra sostanze minerali, materia organica e attività enzimatica di quel momento di vita del terreno. Un tipo di analisi per immagini praticato in Biodinamica per valutare la qualità dei terreni basandosi sulle qualità estetiche di queste immagini, lette secondo i principi di armonia e bellezza delle forme e della gamma cromatica, come si fa per un quadro.
Questa parte del lavoro si svilupperà in un laboratorio aperto al pubblico, una serie di workshop per realizzare le cromatografie di terreni portati dai partecipanti.

La narrazione del viaggio, invece, ha preso la forma in un libro, un lungo racconto per immagini, con fotografie dell'installazione nelle varie tappe del percorso, e testi scritti da alcuni dei miei ospiti, precedentemente pubblicati su terranuova.it, che riguardano visioni e pratiche di un'agricoltura organica e consapevole, biodiversità, rapporto dell'uomo con la terra tra storia e sentimento. Ha trovato spazio anche la chiacchierata con Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi pubblicata su queste pagine.
Il libro è stampato in carta di canapa, quale pretesto per dare spazio ad uno dei numerosi punti di interesse di questo viaggio, e intavolare un discorso sulle potenzialità di una pianta che caratterizzava i nostri paesaggi, in quanto l'Italia ne è stata il secondo produttore al mondo fino al Dopoguerra, che è utilizzabile per realizzare numerosi prodotti, dall'olio ai tessuti, ai mattoni in calce e canapa per la bioedilizia, alla carta appunto, utile anche a risanare e dare struttura ai terreni, e che oggi agricoltori e industriali faticano a far rientrare nel mercato.
L'8 di ottobre, per l'open studio, Andrea Cenacchi, agricoltore di Argelato, Bologna (Podere Santa Croce), che quest'anno l'ha coltivata, è arrivato al MACRO con una pianta portata in spalla, esile e senza foglie, data la stagione, ma con le cime piene di semi, e si è aggirato per le sale del museo in mezzo al pubblico diffondendo un piacevole profumo, fino al mio studio, dove cime di cannabis sativa sono state utilizzate per preparare una tisana distribuita a chi volesse provarla. Qualcuno chiedeva se si poteva fumare, certo! Ma anche se l'odore è il medesimo della cannabis indica, questa ha un contenuto di solo 0,2 di THC, la sostanza che fa annoverare la indica tra le droghe leggere, circostanza che è stata il pretesto per una mala informazione e per proibire la coltivazione di entrambe. Questa performance aromatica è stata un modo sia per esporre il principio (la pianta, il seme) e la fine (il libro) di una potenziale filiera produttiva, che per recuperare una cultura dispersa negli ultimi decenni, che si sta riscoprendo per volontà di chi coltiva.
La carta per stampare il libro è stata trovata presso un'azienda, Raggio Verde di Italgraf s.r.l. di Rubiera (RE), che in questi anni ha proposto tale prodotto sul mercato, purtroppo senza successo, per cui ho utilizzato le rimanenze di magazzino di un lungimirante progetto industriale. Ma se ne sta discutendo, in ogni regione sono nate associazioni di diffusione della cultura della canapa, e in Parlamento è in discussione una proposta di legge per facilitare l'avvio di tale produzione agricola e delle filiere produttive.

All'interno di un discorso così ampio per la mostra del 31 di ottobre ho individuato un oggetto utilizzato in agricoltura quale segno per mettere in relazione cultura e agricoltura, e realizzare un'installazione che appare come un orto senza piante, dove la natura è la grande assente, proprio per rimarcare che si sta parlando di cultura. Esili sostegni utilizzati in alcune coltivazioni, tutori per piante quali pomodori o fagioli, diventano simbolicamente sostegni per la crescita dell'uomo e si riferiscono al ruolo di sostegno culturale che l'istituzione dovrebbe avere per la collettività. Ma questi appaiono fragili e instabili, delle misure dell'uomo ma non adatti a sorreggerlo.
Uno di essi regge la pianta di canapa, traccia della performance avvenuta l'8 di ottobre, e funge da collegamento con l'esposizione del libro d'artista del viaggio, mentre uno solo di questi sostegni è stato realizzato in materiale diverso, una fusione in bronzo che si mimetizza tra gli altri, raggiungibile da chi affina lo sguardo per cogliere variazioni di luce e gradi di realtà.

A dicembre ho in programma di organizzare alcuni incontri pubblici, invitando agricoltori, artisti, e pensatori in genere, ad aprire un dialogo a partire dalla terra, utilizzando il museo come spazio di confronto e produzione di pensiero.





Ciò che è vivo - project, performance, 8 ottobre 2015, MACRO



Ciò che è vivo - project, open studio, 8 ottobre 2015, MACRO



Cromatografie circolari di terreni



Ciò che è vivo - project, open studio, 8 ottobre 2015, MACRO







Ciò che è vivo - project, performance, 8 ottobre 2015, MACRO (con Andrea Cenacchi)



Ciò che è vivo - project, performance, 8 ottobre 2015, MACRO (con Andrea Cenacchi)



Ciò che è vivo - project, performance, 8 ottobre 2015, MACRO (con Andrea Cenacchi e opera di Koki Tanaka)



















Ciò che è vivo - project, mostra, 31 ottobre-22 novembre 2015, MACRO