Un altro mondo è ancora possibile?

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Un reportage fotografico della mostra "Un altro mondo è ancora possibile?", curata da Francesca Guerisoli e Stefano Taccone a Palazzo Ducale - Sala Dogana, Genova (7-24 luglio 2011; produzione Chan - Contemporary Art Association).
Artisti in mostra: Alterazioni Video, Emanuela Ascari, Dario Azzellini & Oliver Ressler, Claire Fontaine, Minerva Cuevas, Nemanja Cvijanovic, Democracia, Ciprian Muresan, Giuditta Nelli, NoiSerUp, Giuliana Racco, Marco Villani, Ciro Vitale.
Scarica il catalogo:http://www.chanarte.com/catalogo/CATweb_Unaltromondoeancorapossibile.pdf

Nel luglio del 2001 centinaia di migliaia di donne e uomini provenienti da ogni parte del mondo e appartenenti a culture politiche anche molto differenti sfilavano per le strade di Genova, teatro dell’annuale vertice del G8. Uniti nel dire “no” al paradigma della globalizzazione neoliberista allora al suo apice, additavano il deficit di partecipazione democratica a tale processo, nonché le disuguaglianze economiche e le devastazioni ambientali ad essa connesse, e proclamavano la necessità e la possibilità di un mondo radicalmente diverso. Nel corso del decennio successivo, i movimenti hanno conosciuto, specie in Italia, momenti di ripiegamento. Al cospetto della grave crisi economica in corso, della minaccia costituita dal surriscaldamento globale e della crescente scarsezza delle risorse naturali, delle disuguaglianze sociali sempre più accentuate, della sempre più drammatica distanza tra rappresentanti e rappresentati nel contesto delle democrazie liberali, le ragioni del “popolo di Genova” appaiono tuttavia più che mai attuali e, per certi versi, persino profetiche.
Tutti nati dal 1970 in poi, i tredici tra artisti e collettivi chiamati a partecipare alla mostra, alcuni già protagonisti della stagione dell’arte attivista post-Seattle, altri emersi più tardi, articolano il loro discorso intorno all’oscillazione tra memoria di quei giorni di lotta e prospettive future di trasformazione, quasi rinnovando la celebre figura benjaminiana dell’Angelo della Storia. Ponendo al centro lo stimolo della coscienza critica individuale, i lavori e le pratiche degli artisti in mostra hanno per oggetto la pianificazione di modelli di vita alternativi a quelli esistenti, il ripristino di verità sottaciute, l'identificazione con le attività di militanza e la sussunzione delle stesse ad opera del capitale, la denuncia della violenza politica di Stato, la presa di coscienza dell'uso mediatico ed economico dell'immagine della rivolta. Dall'osservazione critica del presente alla proposizione di vie alternative; come a dire che, se lo vogliamo, un altro mondo è ancora possibile.

Francesca Guerisoli e Stefano Taccone