2014: stato della (street) arte ::: Bologna

Vai alla homepage di Black Box

3 di 10

Indice :

1 Black Box: un registratore di arte pubblica, oggi.

2 2014: stato della (street) arte ::: Roma

3 2014: stato della (street) arte ::: Bologna

4 2014: stato della (street) arte ::: Torino, Milano e oltre

5 Torna l'arte pubblica a Roma: SANBA 2015

6 MEMORIE URBANE STREET ART FESTIVAL 2015

7 Pao a Milano: Black Hole Fun

8 Arte pubblica e riqualificazione urbana // SANBA 2015 - 2° PARTE

9 Cheap 2015: il poster art festival bolognese apre la "call for artists"

10 "Being here": Wunderkammern presenta la prima personale di Alexey Luka in Italia




Le Scuole Gualandi di Bologna, dopo il passaggio di Peeta con Frontier 2014

Continua il "giro d'italia tra gli animatori di arte pubblica, rigorosamente "street"

BOLOGNA - Spostandosi a Bologna gli animatori della città sono due: Frontier e Cheap Festival.
Frontier (http://www.frontier.bo.it) è un progetto di intervento sulla città, che dal 2012 attraverso l’occhio curatoriale degli storici dell’arte Claudio Musso e Fabiola Naldi sta lavorando nella “linea di confine” tra centro e periferia della città. Dopo le 13 facciate eseguite nel 2012, che hanno inaugurato l’anima di Frontier dedicata sia alla produzione che all’approfondimento teorico/critico e al confronto sull’evoluzione artistica, quest’anno il progetto non ha insistito solo su sedi abitative ma anche su scuole (i “walls” eseguiti da Peeta e Bastardilla) e su alcuni locali tecnici (in gergo Frontier, “boxes”) nel quartiere bolognese Manifattura delle Arti. Il progetto continua su 5 quartieri: Claudio Musso ci ricorda come “la piattaforma di ricerca e produzione Frontier sia priva di vincoli temporali e per scelta non si concretizzi in un unico evento, un modello che sembra rimanere legato ad un istante preciso: la strategia di Frontier è disseminare muri, creare occasioni di approfondimento con esperti e artisti e pubblicare” il tutto per far procedere sia la produzione che la cultura di questi linguaggi, senza dimenticarne la storia; e intanto si costruisce una rete virtuosa, con link tra Frontier e altre associazioni che inventano opportunità per calcare le vie di Bologna, come i tour in bici dei “Salva Ciclisti” o i trekking urbani che aprono a nuovi sguardi sulla città per chi si è perso la fase più calda, quella di live painting.

Rigorosamente carta invece per le ragazze di Cheap Street Poster Art Festival (http://www.cheapfestival.it), che da due anni a maggio portano a Bologna la poster art e altre tecniche basate su carta. Il festival ha una doppia natura: agli interventi urbani, che hanno portato le monumentali opere per il quartiere Pilastro, con Sten e Lex del 2013 sulla biblioteca e il vasto ritratto di Roversi, eseguito quest’anno da Orticanoodles, si affiancano le affissioni temporanee di centinaia di poster pervenuti a Bologna da tutto il mondo con la call for artists. Anche il lavoro dell’associazione promotrice è duplice e si concentra sia sul fortissimo dialogo con i quartieri, che fa di Cheap un progetto “partecipato”, sia di lanciare e gestire il concorso di raccolta poster, di valutare le proposte più interessanti, stampare e affiggere il tutto. Quest’anno le opere (quasi 200!) sono state affisse nelle bacheche comunali che erano in disuso in tutta la città e, una delle organizzatrici, Sara Manfredi, ci racconta che “c'é molta attenzione da parte del pubblico in fase di attacchinaggio, sia grazie all'esotismo dell'affiches, sia per il fatto che gli interventi di affissione si offrono allo sguardo pubblico, in mezzo ad una strada, e la gente, anche se non sembra, guarda!”. Attese partecipazioni interessanti e sempre internazionali anche per l’edizione 2015.