2014: stato della (street) arte ::: Roma

Vai alla homepage di Black Box

2 di 10

Indice :

1 Black Box: un registratore di arte pubblica, oggi.

2 2014: stato della (street) arte ::: Roma

3 2014: stato della (street) arte ::: Bologna

4 2014: stato della (street) arte ::: Torino, Milano e oltre

5 Torna l'arte pubblica a Roma: SANBA 2015

6 MEMORIE URBANE STREET ART FESTIVAL 2015

7 Pao a Milano: Black Hole Fun

8 Arte pubblica e riqualificazione urbana // SANBA 2015 - 2° PARTE

9 Cheap 2015: il poster art festival bolognese apre la "call for artists"

10 "Being here": Wunderkammern presenta la prima personale di Alexey Luka in Italia




Outdoor Urban Art Festival - playground a 360° di JBrock



Una delle facciate di SanBa THE-BLIND-WALLdi Agostino-Iacurci (© Valerio Muscella)

Quando ho cominciato a scrivere questo articolo avevo la presunzione di riuscire ad intercettare i principali animatori dell’arte urbana in Italia: errato. Sono molti di più del (mio) previsto i gruppi ideatori di progetti di arte pubblica che riescono ad avere un impatto sulla città ospitante. Che siano associazioni culturali, o di promozione sociale, o piccole start up, o aziende, questi gruppi creativi stanno contribuendo a modificare stilemi e paradigmi della cosiddetta “street art”; tanto che utilizzare questa etichetta sembra riduttivo e un po’ vecchio, perché non si tratta solo di street art nel momento in cui, oltre agli artisti, c’è una importante macchina organizzativa che può magnificarne il talento attraverso la comunicazione, o la costruzione di eventi, o il coinvolgimento dei cittadini alla produzione… o un sapiente mix di questi ed altri argomenti.

A chiusura d’anno, ecco allora un itinerario ragionato di alcune delle più interessanti situazioni italiane, dove capitale e capoluoghi sono imprescindibili, ma anche le piccole realtà hanno molto da dire.

ROMA - A Roma ho incontrato Antonella DiLullo, curatrice artistica di uno degli ultimi lavori eclatanti dell’anno, l’Outdoor Urban Art Festival (http://www.out-door.it/) alla quarta edizione. NuFactory è l’organizzatore del crocevia tra arte urbana, musica, videoarte e fotografia che ha animato la Dogana di San Lorenzo, polo merci abbandonato da anni che sorge poco fuori dal quartiere universitario. L’edizione di quest’anno “Moving Forward” ha ospitato 15 artisti che durante l’estate hanno dipinto oltre 5.000 mq di superfici interne alla Dogana, successivamente aperta al pubblico con i suoi immensi spazi vuoti, ma pieni di potenza visiva che ha contagiato oltre 10.000 visitatori in sole 4 settimane. La Dogana sarà di nuovo chiusa a fine novembre e rasa al suolo nel prossimo luglio perché rientra in un mega intervento di riqualificazione urbana del quartiere San Lorenzo: nemmeno in questo caso riqualificazione e arte non si sono parlate, ma come ci ricorda DiLullo, "l’arte urbana nasce effimera e ammette l’ipotesi che dall’oggi al domani le opere possano sparire, o per stratificazione o per vera e propria distruzione dei muri."

Un progetto dove invece arte e riqualificazione parlano senza annullarsi è stato SanBa (http://www.sanba2014.it), curato da Simone Pallotta di Walls: un progetto artistico e audiovisivo partecipato che ha coinvolto, prima ancora dei due artisti Agostino Iacuri e Lique -che hanno dipinto quattro grandi facciate nel quartiere San Basilio- le tre scuole del quartiere in numerosi seminari creativi. Dalla serigrafia alla ceramica, dal design alla scrittura creativa, obiettivo del coinvolgimento è stato generare, con le parole del curatore, “un substrato positivo che ha espresso attraverso linguaggi diversi il medesimo risultato visibile e tangibile: la possibilità di imparare a creare cambiamento”. Tutto questo ha portato il quartiere nel mese di maggio dall'essere presente sui giornali solo nelle pagine di cronaca nera a quelle della cultura: un motivo di orgoglio che porta SanBa a dirsi non solo occasione di riqualificazione ma operazione più ampia, legata alla cultura di un luogo; “SanBa – racconta di nuovo il curatore - “ha vissuto una lunga genesi di tessitura di reti sociali ed è oggi lo standard di livello da cui partire per lavorare sui territori con un progetto integrato in cui l’arte pubblica e il murale sono la conclusione di un percorso, non la sua apertura”. In cantiere ci sono possibilità di sviluppo sul 2015: siamo già curiosi.

Nel panorama romano spiccano poi due gallerie che si sono distinte per iniziative di pregio indoor e outdoor. La 999Contemporary (http://www.999gallery.com) ha organizzato, tra le altre, “Urban legends”, grande collettiva Italia-Francia al Macro che ha visto esposti C215, Alexone, Philippe Beaudelocque, Epsilonpoint, Popay, Seth, Eron, Moneyless, Lucamaleonte, Tellas, 108 e Andreco. Oltre alla mostra, numerose “train session”, appoggiate da ATAC, la società dei trasporti di Roma, grazie alla cui partnership la 999 Contemporary ha anche reso alla città la decorazione della stazione metro sotto Piazza di Spagna: “la street art ha ricostruito il rapporto tra arte e gente comune” dice Stefano Antonelli, ideatore e curatore delle iniziative, “e l’elemento chiave regalato dalla street art al mondo è la pittura, con centinaia di artisti anche giovanissimi, che dipingono, per la gente, incondizionatamente”. La neonata galleria Varsi (http://www.galleriavarsi.it) nel 2014 è molto cresciuta e ha portato a Roma sei interessanti mostre, sempre rigorosamente “urban”, donando inoltre al Pigneto la grande facciata del duo polacco Etam Cru, di cui proprio in questi giorni espone una personale.