Ashes di Steve Mc Queen

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Indice :

1 All the World's Futures

2 6 maggio 2015 - Foto di Giovanni Viceconte

3 Il futuro della Biennale #1

4 6 maggio - Un assaggio video della mostra internazionale

5 Il futuro della Biennale #2

6 Impressioni a caldo di Vito Calabretta

7 Arena

8 Gran Bretagna

9 Stati Uniti d'America

10 Serbia

11 Francia

12 Grecia

13 Olanda

14 Spagna

15 Belgio

16 Il futuro della Biennale #3

17 Sud Africa

18 Italia

19 Collezione Peggy Guggenheim

20 Punta della Dogana

21 Il futuro della Biennale #4

22 Un pianoforte

23 Padiglione Latino Americano IILA

24 Primo giorno di apertura al pubblico

25 Il futuro della Biennale #5

26 Il futuro della Biennale #6

27 Il futuro della Biennale #7

28 Ashes di Steve Mc Queen

29 Proportio














all'Arsenale di Venezia

Letizia Caudullo

E’ bello come il sole il giovane Ashes. In un equilibrio instabile, sopra la sua piccola barca ci guarda, sorride e gioca con noi, e il sole si specchia sulla sua pelle nera e lucida.
Ma se guardi dall’altra parte della proiezione c’è un altro schermo, dove le immagini raccontano nei minimi dettagli la costruzione di una tomba. L’epigrafe dice: “In memoria di Ashes“.

Il nuovo lavoro di Steve Mc Queen (fresco di Oscar per il suo ultimo film, “12 anni schiavo”), esposto all’Arsenale, è come un piccolo film documentario che racconta la storia di un giovane pescatore morto a 25 anni.
Un lavoro potente, che arriva dritto al cuore.
Mc Queen, affascinato dalla sua carismatica bellezza e dalla sua giovane età, lo aveva ripreso nel 2002, nell’isola caraibica di Grenada, per un progetto di documentario. Ritornato solo nel 2009, scopre che Ashes era stato ucciso, solo pochi mesi dopo le riprese. Torna ancora nel 2014 in cerca degli amici di Ashes per farsi raccontare cosa era realmente successo e per dargli una degna sepoltura.
Ashes infatti era stato seppellito sotto terra insieme ad altri.
Mc Queen commissiona la realizzazione di una tomba in marmo, ne riprende il lavoro e ci ripropone le immagini.
Le voci fuori campo degli amici raccontano della sua uccisione: Ashes aveva trovato per caso una partita di droga seppellita sotto la sabbia. Decide di prenderla per guadagnare un po' di soldi, ma presto scoperto viene ucciso dagli spacciatori.

Nella sua semplicità la video istallazione di Mc Queen diventa subito simbolo.
Le immagini del giovane Ashes si fanno simbolo di quanti, dalla pelle scura, nella disperata ricerca di un futuro migliore si avventurano in imbarcazioni instabili (come la barchetta di Ashes, che cade in acqua e subito risale) ma trovano la morte in mare.
Le immagini della sua sepoltura ci ricordano che ogni essere umano, avrebbe diritto al rispetto del proprio corpo con una degna sepoltura.
Ogni vittima che cade in acqua non è un numero fra tanti ma una persona dal futuro spezzato.