17_11_2014 – Che ruolo per cultura e ricerca?

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Indice :

1 Impressions from the city

2 7_11_2014 - Quale rapporto con la città?

3 17_11_2014 – Che ruolo per cultura e ricerca?

4 21_11_2014 - Proteste e spazi: che futuro?

5 27_11_2014 - Quale esperienza della città?


La manifestazione curata da Zoë Ryan riunisce 53 progetti di designer da tutto il mondo; questo appuntamento culturale genera molteplici sguardi e crea occasioni di confronto con la città di Istanbul ed il suo 'pubblico' - le persone, lo spazio, le dinamiche sociali, politiche e culturali.


La settimana appena conclusa ha proposto un calendario particolarmente ricco per chi, come me, è presente in città e vuole viverne l'ambiente culturale il più possibile.

La Biennale di Design è stata affiancata per una settimana da due eventi noti al pubblico nei settori di riferimento: la Fiera d'arte contemporanea Contemporary Istanbul, e la conferenza su architettura e design urbano EURAU 14 (http://contemporaryistanbul.com/; http://www.eurau.org/).
Entrambi gli eventi, analogamente alla Biennale di Design, sono stati ospitati in strutture centrali della città – rispettivamente l'Istanbul Congress Centre e la sede di Taşkışla dell'università İTÜ – ed entrambi gli eventi hanno richiamato pubblico da tutto il mondo.
Le tre manifestazioni hanno tuttavia condiviso qualcosa di più dalla centralità delle sedi: le rispettive opening e il trattamento riservato agli ospiti hanno voluto mandare un preciso segnale rispetto alla città di Istanbul, comunicata come la metropoli per eccellenza dove scoprire la storia nazionale, l'economia e la cultura internazionale in Turchia.
La città di Istanbul è stato uno dei principali se non il soggetto favorito della promozione di tutti e tre gli eventi: se per la Biennale il vivace scenario culturale e produttivo stanbuliota ha rappresentato un punto di partenza chiave per la definizione della manifestazione, gli organizzatori di EURAU 14 hanno plasmato le tematiche della conferenza internazionale sulle peculiarità della città e hanno dedicato incontri ufficiali e occasioni mondane alla celebrazione delle sue eccellenze accademiche e culturali, mentre la fiera Contemporary Istanbul ha voluto rimarcare in modo significativo il ruolo di gallerie ed enti privati in Istanbul nella diffusione e rafforzamento del collezionismo d'arte in medio oriente.

Ogni volta che assisto ad una manifestazione culturale in questa città sono sempre colpita dall'orgoglio con cui gli organizzatori evidenziano il valore della scena locale; il modo in cui Istanbul viene elevata a simbolo dell'eccellenza turca contemporanea nel mondo ha dell'invidiabile.
Altresì mi colpisce l'apparente scollamento di tale scena culturale dalla realtà della vita metropolitana.
L'altra faccia della medaglia di tale vibrante panorama è l'instancabile attività di 'city marketing' che dagli anni '90 affianca la trasformazione dei quartieri centrali della città in imperdibili 'one-shot visit sites' per turisti, mettendo in secondo piano nella comunicazione mediatica internazionale la drastica alterazione del profilo dei quartieri affacciati sul Bosforo, la demolizione e ricostruzione di quartieri storici con scarsa tutela di ecosistemi socio-culturali e architetture preesistenti, l'espansione e l'addensamento urbano costante dei quartieri periferici della metropoli, vere e proprie città a sé stanti separate dalla Istanbul storica da differenze nei servizi, nei costumi e nel costo della vita, più che dalla seppur consistente distanza fisica.

Queste problematiche, naturalmente del tutto aliene alla conformazione e agli scopi di una Fiera d'arte come Contemporary Istanbul, hanno invece trovato spazio nelle differenti attività della Biennale di Design e della conferenza EURAU 14, nel primo caso tramite le Public Talk e le azioni diffuse nell'ambiente urbano tutt'ora in corso, nel secondo caso attraverso discussioni e la presentazione di specifiche ricerche su contesti socio-culturali e urbani critici della città in centro e in periferia (celebre è il caso di Tarlabaşı, quartiere popolare nel centralissimo distretto di Fatih soggetto a demolizione e ricostruzione massiva).
Sorge di conseguenza spontanea la domanda sul quale scenario di confronto si sarebbe potuto attivare se le due manifestazioni, vicine nel tempo e nello spazio, avessero aperto dei canali di scambio ufficiali. Tale domanda è guidata anche dalla constatazione di forti connessioni tra i due pubblici: nella mia frequentazione di entrambi gli ambienti, mi sono spesso imbattuta in ricercatori e docenti legati da rapporti professionali o di amicizia con alcuni dei designer presenti alla Biennale, e ho potuto verificare la stretta correlazione di alcune ricerche e l'affinità di determinate linee teoriche.
La sensazione è di assistere all'annullamento di un potenziale: tali manifestazioni culturali così condotte, isolate nella propria sfera di competenza, rischiano di mancare il seppur auspicato impatto sulla città e di ricondursi da sole nell'ambito degli eventi ad uso esclusivo del pubblico di settore. D'altro canto, va considerata anche la possibilità che questo scenario non sia solo frutto di un'ingenuità organizzativa: l'ambiguità dell'impatto finale sulla città caratterizza così spesso le grandi manifestazioni culturali stanbuliote che non risulta poi così difficile ipotizzare una distanza programmatica, un necessario temporaneo distacco dalle contraddizioni e i conflitti quotidiani della città, che si traduce in uno scarto effettivo tra l'etica promossa da tali eventi e l'approccio dell'amministrazione locale.

La costante fin'ora immutata è il valore mediatico attribuito alle grandi manifestazioni culturali di respiro internazionale ambientate in Istanbul, tradotto in consistenti sponsorizzazioni da parte dei principali gruppi industriali del paese. Istanbul è e rimarrà ancora per molto tempo il biglietto da visita della Turchia nel mondo: quale peso e quale ruolo continuerà a ricoprire la cultura nello sviluppo della città, dipenderà forse anche dalle scelte di chi ne incoraggerà la diffusione.

Elena Malara


Le altre Sezioni:

Now happening at the Design Biennale
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/306/833

Interviews
http://www.undo.net/it/my/TasarimBienali2014/305/832

Ulteriori informazioni su Istanbul Design Biennial http://www.undo.net/it/mostra/182795












Uno scorcio di Tarlabaşı



La Istanbul contemporanea