Associazione Culturale Satura
Genova
piazza Stella, 5/1
010 2468284 FAX 010 6046652
WEB
Tre mostre
dal 22/3/2002 al 10/4/2002
010 2468284 FAX 010 6046652

Segnalato da

saturarte




 
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22/3/2002

Tre mostre

Associazione Culturale Satura, Genova

Rodolfo Vitone, 'i sentieri della ricerca'; Sylvia Loew, Luisa Caprile, Carla Maccio, 'tre allieve di un grande maestro: Garaventa'; Carlo Merello, 'le pagine ermetiche'.


comunicato stampa


Sabato 23 marzo 2002 ore 17.00
inaugurazione della mostra personale

"I SENTIERI DELLA RICERCA"
di RODOLFO VITONE

testo di Sandro Ricaldone
aperta fino al 10 aprile 2002

Per un paradosso indecifrabile i sentieri della ricerca poetica e visuale si presentano nel contempo interrotti e però intersecati.
A più d'uno di questi incroci (con il gruppo studio, la carabaga, tool, il macatrè) Rodolfo Vitone ha imboccato, con altri, direttrici fruttuose.
Le sue sortite nelle discipline più diverse, dal cinema all'happening, dal design alla critica, dalla pittura all'insegnamento, testimoniano che la sua insistenza, nel tempo, sulla lettera riveste una valenza essenziale.
Lettere associate, nel suo percorso prima al disegno stereotipato di parti meccaniche, motori, candele e simili, poi ad oggetti via via più metaforici (è ancora un oggetto, la rosa?), infine ai corpi ed ai volti. Lettere che, per quanto dilatate o incidenti nel loro materiale rilievo, sembrano scivolare via, si mascherano con le veline di dattiloscritti, o come nelle opere ultime si coprono per svelarsi ad uno sguardo capace di riconoscerle.
I versi, le lettere, oggi scivolano sui monitor. Si allestiscono siti web che, come qualche anno fa la videoarte, se ne valgono in maniera naif. E, soprattutto, in un'accezione troppo meccanica. Qui l'applet, l'equivalente di quello che per i cinetici negli anni '60 potevano essere i congegni elettrici, prevale sul materiale poetico,: nei lavori di Rodolfo Vitone, viceversa, lettere, labbra, ciglia, colori, striature, occhi, si assemblano in una superficie pellicolare, fluttuante, che ne raccoglie una delle mutevoli disposizioni. E riflette - in uno scenario analogo a quello disegnato in certe glosse cinquecentesche ove il cosmo è assimilato a un libro e gli esseri viventi e le cose a lettere geroglifiche - una nuova epifania del verbo-mondo.

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Sabato 23 marzo 2002 ore 17.00
inaugurazione della mostra personale

"LE PAGINE ERMETICHE"
di CARLO MERELLO

testo di Sandro Ricaldone
aperta fino al 10 aprile 2002

L'esposizione presenta opere inedite degli anni 1987 - 1991, periodo di lavoro definito da Merello di 'ermetica memoria' e un'installazione di opere recenti. Nell'ambito della mostra verrà presentato l' opusculum VASI, composto da 7 disegni dell'autore e un testo poetico di Renato Conte (poeta genovese 1931 - 1997).

In riferimento alla ricerca "ermetica" di quegli anni riportiamo una breve nota critica di Sandro Ricaldone dal catalogo della mostra ENTRO DIPINTA GABBIA, Palazzo Lanfranchi, Pisa 1987.

Secondo una definizione platonica, gli artisti si distinguono in due categorie: gli " euretici ", ossia coloro che si danno a riprodurre le fattezze del mondo materiale, ed i " poietici ", che - per contro - si volgono ad esprimere l'Idea.
A questa seconda tendenza (di cui in epoca rinascimentale si sono fatti sostenitori Pico della Mirandola e Marsilio Ficino, per i quali l'arte rimane subordinata all'attività speculativa) possiamo ascrivere Carlo Merello, il cui percorso si è compiuto (sino ad ora) sotto la cifra antinomica della riduzione della traccia pittorica e della dilatazione dei significati.
L'aspetto della riduzione è pienamente avvertibile nella sostanziale espunzione del colore, nell'uniformità degli sfondi, nell'impiego di un tratto di derivazione grafica che tende all'annullamento dei fattori espressivi, che risolve l'articolazione complessa del linguaggio pittorico nell'univoca funzionalità denotativa del disegno.
E' palmare la correlazione che si stabilisce tra la prospettazione formale di cui si è detto e la ricerca di approfondimento del senso: il rigetto delle componenti estetiche appare intenzionalmente volto ad eliminare ogni interferenza emotiva che possa offuscare la costruzione semantica, contraddicendone la centralità.
Ne discende, su questo piano, una netta opzione simbolica, dispiegata dapprima avvalendosi di figure metamorfiche (Genesis, 1983) od attraverso l'invenzione di ibridi di singolare pregnanza (nei cicli delle rose alate e di Im-posture , 1983), il recupero di presenze mitologiche (Lo specchio di Pan, 1985; Le Furie, 1986) per rovesciarsi e rendersi infine esplicita nell'adozione di simbologie ermetiche accolte per trascrivere, in tavole la cui evidente combinatorietà di matrice linguistica non sopraffà la parvenza visiva d'intarsio simmetrico, i risultati della propria riflessione.>
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Sabato 23 marzo 2002 ore 17.00
inaugurazione della mostra collettiva

"TRE ALLIEVE DI UN GRANDE MAESTRO"
LUISA CAPRILE, SYLVIA LOEW, CARLA MACCIO'
aperta fino al 10 aprile 2002

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova, s'inaugura nella sede dell'Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 23 marzo 2002 alle ore 17.00, la mostra collettiva "Tre allieve di un grande maestro".
Espongono Luisa Caprile, Sylvia Loew e Carla Macciò.

Luisa Caprile: conosce Lorenzo Garaventa come allieva al liceo Nicolò Barabino, prosegue nello studio del maestro dove trova le origini del proprio lavoro, sviluppato poi con assoluta autonomia. Prosegue tutt'oggi nello studio lasciatole dal maestro sviluppando e approfondendo il concetto di espressività nei materiali propri della scultura come creta, marmo e bronzo.

Sylvia Loew: artista plastica, nata a Sao Paulo del brasile. Dal 1990 vive a Genova. Si dedica alla scultura in marmo. Ha frequentato lo studio del maestro Lorenzo Garaventa, dove ha perfezionato le diverse tecniche di lavorazione con il gesso, il marmo, la fusione in cera. Lavora a Carrara e nello studio già del maestro Lorenzo Garaventa. La produzione di Sylvia Loew si sviluppa dai vasi ed oggetti in ceramica alle sculture in marmo e bronzo.

Carla Macciò: svolge la sua attività artistica a Campo ligure, dove abita e a Genova nello studio già di Lorenzo Garaventa. Allieva del maestro prima nel Liceo artistico Nicolò Barabino, poi, dal 1989 nel suo studio. Sotto la sua guida, perfeziona la ricerca artistica e tecnica, traendone l'accurata lezione sul modo di intendere la scultura nei valori costruttivi formale materici. Lavora la creta, il marmo e il bronzo.

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova.
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orario di apertura:
da martedì a sabato ore 16.30 - 19.00
chiuso sabato e festivo

SATURA Associazione Culturale
Piazza Stella 5/1, 16123 Genova.
Tel/Fax: 010.246.82.84 // 010.604.66.52

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