Fondazione Italiana per la Fotografia
Torino
Via La Salle 17
011 544132 FAX 011 548963
WEB
Nino Migliori
dal 5/2/2002 al 24/3/2002
011 544132 FAX 011 548963
WEB
Segnalato da

Emanuela Bernascone




 
calendario eventi  :: 




5/2/2002

Nino Migliori

Fondazione Italiana per la Fotografia, Torino

Due mostre, che partono in contemporanea, fanno il punto su due significativi dati espressivi della produzione di Migliori: l'aspetto sperimentale e quello amatoriale. Il primo, che accompagna il suo lavoro fin dagli esordi dei primi anni '50, e' delineato da un insieme di circa 80 opere che verranno esposte in Fondazione. La Galleria FIAF, invece, presenta una selezione di circa 55 immagini, tra le piu' importanti e premiate ai concorsi fotografici cui Migliori partecipo', sottostando, a volte, ai condizionamenti di regolamentI e "gusto" dominante.


comunicato stampa

FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
NINO MIGLIORI OMBRE DI LUCE
50 anni di ricerca sul potere della visione
7 febbraio - 24 marzo
Inaugurazione 6 febbraio dalle ore 19.30 alle 22.00

Galleriafiaf
NINO MIGLIORI. DALLE AVANGUARDIE AL NEOREALISMO
GLI ANNI '50 NEI CONCORSI FOTOGRAFICI
7 febbraio - 15 marzo
Inaugurazione 6 febbraio dalle ore 18.30 alle 21.00

La Fondazione Italiana per la Fotografia e la Galleria FIAF hanno il piacere di presentare al pubblico due significativi eventi espositivi dedicati a un grande maestro della fotografia italiana. Le due mostre, che partono in contemporanea, fanno il punto su due significativi dati espressivi della produzione di Migliori: l'aspetto sperimentale e quello amatoriale. Il primo, che accompagna il suo lavoro fin dagli esordi dei primi anni '50, sarà delineato da un insieme di circa 80 opere che verranno esposte in Fondazione. La Galleria FIAF, invece, presenterà una selezione di circa 55 immagini, tra le più importanti e premiate ai concorsi fotografici cui Migliori partecipò, sottostando, a volte, ai condizionamenti di regolamentI e "gusto" dominante.
Guardando l'opera di Nino Migliori ci si rende immediatamente conto che il suo potenziale creativo spazia a 360 gradi. Anche nel proporsi come fotografo amatoriale, nei concorsi fotografici degli esordi, non si può non notare la sua vena artistica nel costruire atmosfere oniriche e suggestioni surreali partendo dalla nuda realtà.; ed è facile riscontrare, nei generi più tradizionali del ritratto come del paesaggio urbano, tracce molto precise legate alla pittura e alla sperimentazione con la luce.
Questi aspetti diventano molto più evidenti nelle opere presentate in Fondazione. Dalle Ossidazioni e Cliché-Verres (primi anni '50), al Tempo Dilatato (1974) fino alle più recenti Trasfigurazioni (1998-2000), la sperimentazione diventa inedito dispositivo del linguaggio visivo, apportando un inaspettato innesto e una rinnovata istanza di lettura all'interno della cultura delll'immagine.

La Fondazione e la FIAF a partire dal metà dicembre e in occasione della mostra proporranno una serie di incontri tra l'autore e gli insegnanti delle scuole materne, elementari e medie. In Workshop d'artista Migliori coinvolgerà "sul campo" docenti partecipanti coinvolgendoli direttamente nel suo fare artistico.

Le due mostre saranno accompagnate da altrettante pubblicazioni con testi critici di Denis Curti, Arturo Carlo Quintavalle e Claudio Pastrone.

La GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino - presenterà, in concomitanza con le mostre in Fondazione e alla Galleria FIAF, nella sede di Cirié, una selezione antologica dell'opera di Nino Migliori.

FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
NINO MIGLIORI OMBRE DI LUCE
50 anni di ricerca sul potere della visione
7 febbraio - 24 marzo
Inaugurazione 6 febbraio dalle ore 19.30 alle 22.00

A Nino Migliori - scrive Denis Curti nell'introduzione al catalogo della mostra pubblicato dalla Fondazione - dobbiamo riconoscere il merito e l'originale intuizione di aver visto nel medium fotografico non uno strumento di scrittura o di oggettivazione del reale, ma una grande opportunità d'intervento e d'invenzione nel ridare vita agli oggetti e al mondo. A lui va riconosciuta la grandezza di una progettualità che ha saputo mantenersi coerente negli anni.
Un'operazione, la sua, che somiglia ad un'espressione di potenza, che si misura attraverso un processo di recupero di forme e luci, in un momento di intensa forza e fascino, suggestione e attrazione.
Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo lettore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria che ha saputo infondere in un'opera originale e inedita, dove suggestioni oniriche e fantasie surreali si mescolano culminando in un esplosivo contributo scenico-narrativo".
Gli inizi fotografici di Migliori appaiono divisi tra fotografia neorealista, con una particolare idea di racconto in sequenza, e sperimentazione: le Ossidazioni e i Pirogrammi dei primi anni '50 si distaccano fortemente dal panorama della fotografia mondiale e sono comprensibili solo se letti all'interno dell'Informale da Wols a Tàpies a Burri. Dalla fine degli anni '60 il suo lavoro assume valenze concettuali ed è questa la direzione prevalente negli anni successivi. Migliori si trova ad essere con Veronesi, Grignani, Munari e pochissimi altri, uno dei pochi che in Italia prosegue la ricerca delle avanguardie (ManRay, Moholy-Nagy, Schad e Schwitters) sul fronte della riflessione sui linguaggi dell'immagine, con la fotografia come nodo centrale dell'immaginario e della ricerca formale contemporanea.
Sue opere sono entrate nelle collezioni museali internazionali: Galleria d'Arte Moderna, Bologna; Museo di Praga; Bibliothèque National, Parigi; Galleria d'Arte Moderna, Roma; Musée Ratteau, Arles; Museum of Modern Art, New York; Museum of Fine Arts, Houston; Polaroid International Museum e Museum of Fine Art, Boston.

In concomitanza con la mostra in Fondazione, la GAM e la Galleria FIAF renderanno un omaggio espositivo a Nino Migliori.

NINO MIGLIORI. DALLE AVANGUARDIE AL NEOREALISMO
GLI ANNI '50 NEI CONCORSI FOTOGRAFICI
7 febbraio - 15 marzo 2002
Inaugurazione 6 febbraio 2002 ore 18.30

La fotografia italiana visse uno dei momenti più importanti della sua storia negli anni che seguirono la seconda guerra mondiale.
La fine di un regime politico che non favoriva l'ingresso nel nostro paese delle culture straniere, che utilizzava i mezzi d'informazione e l'istruzione pubblica come strumenti di propaganda e che tendeva a diffondere un'immagine dell'Italia forte ed autarchica, fu la causa principale di una reazione civile e politica assai vivace e feconda. In quel periodo, su riviste illustrate e quotidiani apparvero articoli e fotografie che illustravano idee ed aspetti fino ad allora sconosciuti e nascosti del nostro e degli altri paesi.
Se si esclude il cinema, che pure ebbe un'importanza fondamentale nella formazione delle coscienze degli italiani, la fotografia, come strumento con la doppia valenza di testimonianza del reale e capacità di espressione artistica, era il mezzo più avvincente a disposizione dei giovani. Allora, per molti, tra i primi sogni da realizzare vi era quello di utilizzare un apparecchio fotografico, per i più fortunati preso a prestito o regalato dai genitori, per altri acquistato usato o a rate con i primi soldi guadagnati.
Testimonianza di questa passione sono i racconti delle difficoltà da superare per avere, soprattutto subito dopo la fine della guerra, i materiali sensibili ed i prodotti chimici per poter realizzare da soli tutto il processo fotografico. A fronte dell'interesse diffuso per la fotografia, in Italia esistevano due vie principali di formazione per i fotografi e di diffusione delle immagini: quella professionale, che attraverso un meccanismo di apprendistato sul campo, creò una serie di importanti personaggi, la cui notorietà era demandata alla pubblicazione su giornali e riviste illustrate, e quella amatoriale, che con i corsi di fotografia e le informazioni scambiate all'interno dei circoli promuoveva, tramite i concorsi fotografici ed i relativi fondamentali "cataloghi", un genere di fotografia realizzata per pura passione ed orientata prevalentemente secondo canoni di tipo artistico.
La mostra presentata alla Galleriafiaf di Torino, indaga, attraverso la fotografia di Nino Migliori, quella parte - non professionale, appunto - dell'esperienza comune a molti in quel periodo, analizzando e confrontando la produzione che l'autore inviava ai concorsi fotografici (con i loro condizionamenti regolamentari e di "gusto") con quella più privata, realizzata per la propria sola soddisfazione.
La mostra ospita circa 55 immagini in bianco e nero realizzate da Migliori negli anni '50, accompagnate dai cataloghi dei concorsi fotografici dell'epoca, in cui molte di queste appaiono come premiate.
Il catalogo della mostra, oltre a raccogliere le fotografie esposte e alcuni testi critici dell'epoca, presenta, oltre ad una prefazione di Giorgio Tani, un ampio saggio di Arturo Carlo Quintavalle che indaga sull'opera di Nino Migliori e un testo di Claudio Pastrone che propone una rilettura del lavoro dell'artista all'interno del suo percorso amatoriale.

In concomitanza con la mostra alla Galleria FIAF, la GAM e la Fondazione Italiana per la Fontografia renderanno un omaggio espositivo a Nino Migliori.

LA DIDATTICA NEI MUSEI
NUOVE PROPOSTE 2002
PROGETTO SCUOLA E MUSEO

E' facile dimostrare che la presenza degli studenti nei musei, ha registrato in questi ultimi anni un forte incremento, possiamo tranquillamente affermare che il 60% del pubblico è rappresentato da"studenti". Questo dato non deve però, essere confuso con un abbassamento degli indici d'età dei normali fruitori della "cultura museale", ma semplicemente indica che sono gli studenti accompagnati dai professori a partecipare in modo massiccio, rispetto ad alti gruppi e categorie, agli eventi espositivi.
Questo dato certamente confortante, ha spinto la Divisione Musei del Comune e l'IRRE Piemonte (Istituto Regionale di Ricerca Educativa) a varare il progetto SCUOLA E MUSEO al quale aderiscono le più importanti istituzioni culturali dell'area metropolitana.
La novità del progetto è che esso è rivolto esclusivamente al corpo docente con l'obiettivo di coinvolgerlo direttamente fornendo agli insegnanti strumenti maggiori di conoscenza, pratica artistica e di lettura dell'immagine al fine di creare maggiore continuità tra didattica scolare e museale.

Nino Migliori per la Fondazione Italiana per la Fotografia
WORKSHOP CON L'ARTISTA
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco
(antico proverbio cinese)

Per quanto riguarda il coinvolgimento della nostra istituzione nel progetto "Scuola e Museo", la Fondazione ha chiesto a Nino Migliori, protagonista della prossima mostra (6 febbraio - 24 marzo) di progettare una serie di incontri mirati.

Il primo appuntamento di WORKSHOP CON L'ARTISTA è il 17 e 18 dicembre alla Scuola Materna Neirone (Trofarello), durante il quale bambini e insegnanti, sotto la guida di Migliori, sperimenteranno nuove tecniche artistiche. L'attività laboratoriale verrà documentata in video e con riprese fotografiche di Stefano Rogliatti.
In collaborazione con FIAF e l'Istituto Bodoni Paravia.

L'impegno di Nino Migliori proseguirà il 28, 29 e 30 gennaio negli spazi della Fondazione.
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco sono i tre appuntamenti/laboratorio indirizzati esclusivamente agli insegnanti. Il primo giorno è dedicato agli aspetti teorici e al problema della didattica fotografica nella scuola; negli altri due appuntamenti, invece, gli insegnanti divisi in gruppi, sotto la guida di Migliori, affronteranno l'aspetto puramente pratico e creativo, realizzando una serie di interventi artistici.
Durante la mostra, oltre alla consueta attività didattica, continuerà anche per gli studenti l'esperienza del laboratorio proposto ai docenti.
Per informazioni - Poliedra 011.3912616 - Sezione Didattica Fondazione 011.544132

Informazioni
Fondazione Italiana per la Fotografia Via Avogadro 4 Torino
Orari della mostra Mart. - ven. 16.00 - 20.00 Sab. e dom. 10.00 - 20.00 Fino al 24 marzo
Ingresso intero 5.16 - ridotto 4.13

Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
Galleriafiaf, Via Pietro Santarosa 7/A (Porta Susa)
Orari della mostra Lun. - ven. 8.30 - 13.00 / 14.30 - 17.30
Sab. e dom. chiuso Fino al 15 marzo
Ingresso gratuito
mail expo@galleriafiaf.org
www.arpnet.it/fiaf

Immagine: Bartoli, Senza Titolo, Anni '50

Ufficio Stampa Fondazione Italiana per la Fotografia
Daniela Trunfio - Emanuela Bernascone

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