Maria Teresa Benedetti
Gian Carlo Bojani
Maurizio Calvesi
Anna Maria Damigella
Maria Paola Maino
Paola Pallottino
Paolo Portoghesi
Lucia Stefanelli Torossi
Fabio Benzi
Edizione rinnovata della grande mostra "Il Liberty in Italia" già allestita a Roma nel Chiostro del Bramante. Nella edizione di Padova saranno esposti anche numerosi pezzi che, per motivi di spazio, non avevano potuto trovare collocazione nella mostra romana, il tutto per dare un’idea veramente esaustiva delle infinite declinazioni che il Liberty ha assunto nella pittura, nella scultura, nelle arti applicate e nell’architettura.
Palazzo Zabarella diventa il "tempio del Liberty".
Per iniziativa del Comune di Padova e della Fondazione Palazzo Zabarella,
Padova accoglie una edizione rinnovata della grande mostra "Il Liberty in Italia" curata da Fabio Benzi e già allestita a Roma nel Chiostro del Bramante.
Nella edizione di Padova saranno esposti anche numerosi pezzi che, per motivi di spazio, non avevano potuto trovare collocazione nella mostra romana, il tutto per
dare un’idea veramente esaustiva delle infinite declinazioni che il Liberty ha assunto nella pittura, nella scultura, nelle arti applicate e nell’architettura.
Tra i pezzi in mostra, anche i piccoli e grandi capolavori della preziosa collezione di opere Liberty raccolte da Vittorio Sgarbi.
In un nuovo allestimento, di grande eleganza, vengono proposte circa 350 superbe testimonianze di ciò che lo stile imperante a cavallo tra Otto e Novecento ha espresso
in Italia, raggiungendo vertici di straordinario livello, sicuramente tra le più eleganti espressioni dell’arte europea di quegli decenni.
"Il Liberty in Italia" accosta capolavori della pittura e della scultura (opere di Segantini, Previati, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Sartorio, Cavaglieri, Libero
Andreotti, Lorenzo Viani, Cambellotti, Chini, Nomellini, De Carolis, Carena, Casorati, Boccioni, Balla, Bistolfi, Wildt, Zecchin) a progetti architettonici,
esemplari superbi di arti applicate: mobili, ceramiche, vetri, gioielli, illustrazioni, manifesti, decorazioni, tessuti.
A "firmarli" troviamo alcuni degli artisti di cui in mostra si
ammirano opere pittoriche, accanto a grandi del design come Carlo Bugatti, Eugenio Quarti, Ernesto Basile, che operano per proprie linee di produzione o per
importanti manifatture come la Ginori o per le vetrerie muranesi.
Il percorso di questa grande mostra prende il via dagli antecedenti italiani che contribuirono alla formazione del Liberty a partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento,
antecedenti assai cospicui e indipendenti, tali da confutare il preconcetto che vuole il liberty italiano come mera derivazione da elaborazioni straniere.
Attraverso i
capolavori di quel gusto, viene documentata la profonda e originalissima partecipazione dell'Italia alla formazione ed espressione di un dibattito internazionale che assunse
variamente il nome, a seconda dei Paesi, di Art Nouveau, Jugendstil ecc.
L’itinerario espositivo si sofferma intorno ad alcuni tra i temi fondamentali che caratterizzano lo stile liberty: le "correspondances" naturali e la linea biomorfica; la
vita moderna; l'estetismo neogotico e neorinascimentale come ricerca di radici culturali; l'esotismo; la geometria; la decorazione ambientale nelle mostre e negli
edifici pubblici; la stampa.
Se il 1890 si pone come inizio della fase più matura del nuovo stile (ed è una data che risulta curiosamente simultanea in tutta Europa), il momento di chiusura del
fenomeno è più controverso.
Certo non è indifferente lo sconvolgimento portato dal primo conflitto mondiale (1914 - 1918), anche se è difficile fissare una data finale per
un fenomeno così diffuso che facilmente si ritrova in ambito provinciale fino agli anni Trenta.
La mostra sceglie come data conclusiva il 1920, anno in cui compaiono
vivaci espressioni del Liberty con artisti che, come Bistolfi e Cambellotti ne erano stati protagonisti, o Galileo Chini che, proprio in quell’anno, produce con i pannelli
della Biennale l’ultima sua opera puramente Liberty.
Poi il "Ritorno all’ordine" e la messa in ombra di uno stile che per trent’anni aveva portato l’Italia dentro la voglia di "arte nuova" in Europa.
Vernice per la Stampa: Sabato 17 novembre 2001, ore 12
Orario: 9.30 - 19.30; chiuso il lunedì.
Biglietto: 12 mila lire, ridotti lire 10 mila, ridotti di legge lire 6 mila.
Mostra promossa dal Comune di Padova e dalla Fondazione Palazzo Zabarella e in collaborazione con il Chiostro del Bramante.
A cura di Fabio Benzi.
Comitato scientifico: Maria Teresa Benedetti, Gian Carlo Bojani, Maurizio Calvesi, Anna Maria Damigella, Maria Paola Maino, Paola Pallottino, Paolo
Portoghesi, Lucia Stefanelli Torossi.
Catalogo Federico Motta Editore.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049.8756063
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
tel. 049.663499 fax 049.655098
Padova, Palazzo Zabarella - via San Francesco