Echi di pietra. Personale di fotografia. 20 scatti, una natura presa cosi' come e' senza modifiche ma per la propria imperfetta bellezza. A cura di Carlotta Monteverde.
Echi di pietra
a cura di Carlotta Monteverde
Sassi naturali, incontrati casualmente lungo un percorso, una gita, un
viaggio. Oggetti inermi che, appena raccolti, diventano tra le mani
dell'artista frammenti di memoria pronti per essere fotografati. Forme
inconsuete capaci di generare meccanismi associativi, bellezza archetipica,
metafora di oggetti quotidiani eppure ancora sassi, *Echi di
pietra*provenienti dal passato, resti di ammassi giganti, consumati
nei millenni,
divenuti tascabili, raccoglibili, catalogabili, e assimilabili a forme
perfette, antropomorfe, fantastiche, geometriche.
Venti scatti bastano all'artista per instaurare un rapporto diretto con
l'osservatore, per chiamarlo in causa, risucchiarlo in un meccanismo di
decifrazione necessario, semplice come un gioco per bambini, con regole
precise tese a ricercare un confronto che confermi o neghi l'interpretazione
del fotografo.
Pinguini, cavalli, donne sdraiate, elefanti, scarpe, maschere tribali,
automobili, personaggi dei fumetti, piedi, elmi dechirichiani, profili
umani, sfere e incrostazioni. La maggior parte delle fotografie richiama
elementi e oggetti fisici. Altre richiedono un maggiore sforzo di fantasia,
comunque guidata dal confronto con l'artista, che abbandona la tecnica,
sgrana l'immagine o la propone sfocata, sia per evitare che ci si soffermi
troppo sulla minuzia dei particolari, sia per favorire l'accesso ad una
dimensione di sogno, o di gioco.
"Echi di pietra", mostra già presentata al Goethe Institut di Roma e alla
Stadtbibliotek di Friburgo e che giunge adesso a Norcia, è un lavoro che va
avanti da parecchi anni. Le fotografie presentate in questa occasione
rimangono le stesse delle precedenti edizioni, ma nel frattempo la
collezione si è arricchita di una moltitudine di altri scatti, tanto in
bianco e nero che a colori, costituendo una sorta di lavoro senza termine,
possibile finché vi saranno altri sassi degni di attenzione ed esseri umani
con la voglia di giocare.
Una natura presa così come è senza modifiche ma per la propria imperfetta
bellezza; il gioco; e un lavoro concepito senza termine sono le coordinate
lungo le quali si muove questa ricerca di Stefano Esposito, cercando di
trasmettere, attraverso una forte carica comunicativa, il suo messaggio di
semplicità.
Inaugurazione ore 18.30
Museo ''La Castellina''
p.zza S. Benedetto - Norcia (PG)'
Orario: 10,00 – 13,00 / 16,00 – 19,30'
Ingresso libero