L'ultimo viaggio. Le peregrinazioni di Manuele Paleologo imperatore bizantino (1350-1425). Nella corte coperta al piano terra della Fondazione Querini Stampalia l’architetto Nikitas Aliferis e il direttore artistico Prof. Athanasios Angelou hanno ricostruito, attraverso grandi foto ed estratti di testi bizantini, i viaggi e le riflessioni di Manuele Paleologo II.
All’interno degli eventi culturali Memorie di Bisanzio voluti dal Comune di
Venezia, Memorie di Bisanzio, Università Ca’ Foscari di Venezia la Fondazione
Querini Stampalia è lieta di ospitare nelle proprie sale la mostra di fotografie
e testi ideata da Athanasios Angelou con fotografia e grafica di Nikitas
Aliferis. In memoria di Ibrahim Turgut Sen.
Nella corte coperta al piano terra della Fondazione Querini Stampalia
l’architetto Nikitas Aliferis e il direttore artistico Prof. Athanasios Angelou
hanno ricostruito, attraverso grandi foto ed estratti di testi bizantini, i
viaggi e le riflessioni di Manuele Paleologo II. I viaggi coprirono un ampio
raggio, dall’oriente all’occidente, dall’Asia Minore attraverso Venezia fino a
Londra, e da Budapest a Mystra nel Peloponneso. Lo scopo dell’esposizione è di
mostrare al pubblico, attraverso estratti della letteratura di quel periodo
l’anima dell’uomo bizantino. I curatori hanno scelto come soggetto Manuele
Paleologo II, imperatore attivo, viaggiatore, pensatore, scrittore legato ad una
cerchia di amici letterati.
I curatori della mostra sono riusciti a ricostruire le strade che il Paleologo
percorse, creando fotografie corrispondenti ai pensieri e agli stati d’animo
espressi negli scritti di Manuele e della sua cerchia.
Manuele fu l’ultimo imperatore bizantino a possedere una statura paragonabile a
quella degli imperatori del passato come Giustiniano I, Basile I e Alessio I. Fu
prigioniero nella torre di Anemas a Costantinopoli, periodo durante il quale
maturò come scrittore e uomo di stato (1376-79); difese le mura di Salonicco
contro i Turchi ottomani quando era governante della città (1383-87); soggiornò
come persona non grata in una regione inospitale dell’isola di Lesbo (estate
1387); fu obbligato a seguire l’esercito Ottomano nella campagna attraverso
l’Asia Minore (1391-92); partecipò alla conferenza dei principi a Serres sotto
Bayezid nei Balcani rischiando la vita (1394); visse il primo assedio di
Istanbul da parte degli ottomani (1394-1402) e il suo contraccolpo diplomatico
quando venne in occidente nel tentativo di chiedere aiuto: fu a Venezia, Padova,
Milano, Parigi, Canterbury, Londra (1399-1403), inaspettato fu il cambio di
fortuna nel 1402 quando l’esercito ottomano subì una pesante sconfitta ad opera
dei Mongoli nella battaglia di Ankara; tentò di consolidare l’autorità imperiale
(spedizione a Thassos nel 1414) e la difesa del Peloponneso (ricostruzione delle
mura nell’istmo di Corinto nel 1415).
La tragedia della sua vita, come ci viene tramandata dalle fonti, fu l’essere
stato all’avanguardia nel governare e i suoi tentativi di risolvere il problema
della sopravvivenza di Bisanzio non potevano conciliare con il declino
irreversibile dell’impero.
Visse alla fine di un’epoca caratterizzata dalla debolezza militare, e allo
stesso tempo dal fiorire di arte, musica, studi e letteratura.
All’interno di quel gruppo di imperatori bizantini che furono anche uomini di
intelletto; Manuele è un caso unico perché fu anche scrittore ed è proprio
grazie ai suoi scritti, nei quali paragona il mondo esterno, attraverso
riflessioni e descrizioni, ai diversi stadi della sua vita che si può arrivare
ad una approfondita conoscenza della sua persona.
Per preparare la mostra Athanasios Angelou e Nikitas Aliferis hanno viaggiato
attraverso l’Europa e l’antica Asia Minore, per fotografare, spesso nella stesse
stagioni del passaggio dell’imperatore, i luoghi dove Manuele disse di essere
stato o dove si suppone fosse stato. Le fotografie ci mostrano quei luoghi come
lui li avrebbe osservati e i testi ci descrivono le sue riflessioni.
Sorprendentemente, molto rimane dei posti, delle costruzioni e della natura che
Manuele visitò; luoghi raggiungibili solo attraverso strade accidentate o
addirittura assenti; palazzi restaurati o in disfacimento, ma che ancora
dominano il paesaggio dalla loro posizione; la campagna, le piante fiorite e i
corsi d’acqua e chissà forse i luoghi delle battaglie.
Riunendo parole ed immagini i curatori tentano non solo di dare un’impressione
della filosofia con cui Manuele e la sua cerchia affrontavano le situazioni in
una Bisanzio minacciata dai nemici, ma registra anche le riflessioni immediate e
le esperienze del momento. Alcuni testi aforistici offrono pensieri che
rimangono attuali fino ai giorni nostri e riflettono su sentimenti che sono
universali, mentre altri, metaforici, ci introducono alla vita e alla
spiritualità dell’epoca.
Il percorso espositivo alla Fondazione Querini Stampalia porterà il visitatore
attraverso tre zone collegate tra di loro da parole e immagini che cercano di
rispecchiare lo spirito dell’uomo bizantino. Nella parte inferiore lo spettatore
potrà seguire nelle immagini fotografiche in sequenza la storia di un uomo e
delle sue diverse esperienze. Nella parte superiore potrà conoscere attraverso
la letteratura, le riflessioni e le espressioni del pensiero bizantino. Nella
parte centrale alcuni estratti degli scritti di Manuele e della sua cerchia
potranno essere visti non come uno specifico riferimento ad un luogo, ma
espressione generale di attitudini e riflessioni filosofiche.
Nel presentare la mostra i curatori esprimono la loro gratitudine all’amico
turco, Ibrahim Turgut Sen, recentemente scomparso, che contribuì alla mostra in
corso d’opera.
Il Prof. Angelou e l’architetto Aliferis hanno collaborato alla fotografia, alla
programmazione e all’allestimento della mostra, apportando il contributo
personale.
Il Prof. Angelou insegna letteratura Bizantina all’Università di Ioannina e ha
pubblicato, tra le altre cose, un’edizione del "Dialogo sul matrimonio con la
madre imperatrice" di Manuele Paleologo, fornendone una traduzione inglese che
ha aiutato a mantenere vivo il testo per gli studenti e i lettori in generale.
L’architetto Aliferis ha studiato architettura alla School of the Architectual
Association a Londra e ora lavora ad Atene.
Fondazione Querini Stampalia ONLUS
Inaugurazione martedì 2 ottobre ore 18
La mostra rimarrà aperta dal 3 ottobre fino al 31 ottobre 2001
Orari: 10-13/ 15-18, venerdì e sabato apertura serale fino alle 22. Chiuso il lunedì
Ingresso intero £ 12.000 ridotto £. 8.000. Gratuito domenica mattina per i
residenti veneziani e mercoledì per gli utenti della biblioteca
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Anna Toscano, Ufficio Stampa Fondazione Querini Stampalia
biblioteca museo e attività culturali
Castello 5252 30122 Venezia
Tel. 0412711411 fax 0412711445
biblioteca: e-mail:querini@provincia.venezia.it
museo: e-mail:querini.stampalia@provincia.venezia.it