Magazzino d'Arte Moderna
Roma
via dei Prefetti, 17
06 6875951 FAX 06 68135635
WEB
Domenico Mangano
dal 8/2/2007 al 30/3/2007
martedi' - venerdi' 11-15 e 16-20, sabato 11-13 e 16-20

Segnalato da

Cecilia Tirelli



approfondimenti

Domenico Mangano



 
calendario eventi  :: 




8/2/2007

Domenico Mangano

Magazzino d'Arte Moderna, Roma

Happy Ending. Una nuova serie fotografica, dipinti e due video, Unendo il tenero col crudele -in un groviglio di radici nella smagliante luce mediterranea, gabbie lasciate vuote e sporche- Mangano evoca umori discordanti che simultaneamente attraggono e respingono colui che guarda.


comunicato stampa

Happy Ending

Dark Humor
Nelle sue opere più recenti Domenico Mangano si allontana dalla rappresentazione della quotidianità, in special modo della sua nativa Palermo, per entrare in un mondo più sinistro, colmo di animali morti ai lati delle strade, motociclette abbandonate, e strani nidi di terra e argilla. La sua nuova serie fotografica intitolata 'Happy Ending' è infatti una contraddizione in termini; seppur non gioioso, l’idea di finale – concluse risoluzioni di morte e decadimento – sembra piuttosto appropriata. Le immagini tuttavia non sono prive di un macabro umorismo. La su di una lastra di pietra è al contempo tenero e conturbante, mentre il volto di History of the Mask è disarmante nella sua ingenuità, non dissimile dall’ indefinibile brutalità presente nel lavoro di fotografi come Roger Ballen e Gerald Slota – due artisti che incorporano aspetti del mondo infantile alle loro composizioni. Unendo il tenero col crudele – un groviglio di radici nella smagliante luce mediterranea, gabbie lasciate vuote e sporche – Mangano evoca umori discordanti che simultaneamente attraggono e respingono colui che guarda.

Similmente, la sua recente incursione nella pittura è al contempo esilarante e ponderata. Un astronauta in un paesaggio lunare completo di tende d’indiani d’America, un cammello che passeggia lungo la Main Street – esplorano la tematica americana con un risvolto ironico. La scena di strada è resa con tinte esagerate, trasformando un dipinto di Edward Hopper in un fondale per cartoni animati di Hanna-Barbera. Anche in Moon Landings la conquista del Nord America e la dislocazione delle popolazioni native è messa in relazione con le esplorazioni dell’Apollo sulla luna. Anzichè esaminare rocce lunari l’astronauta si imbatte in un teschio che ricorda quello in un quadro di Georgia O’Keeffe. I lavori sono comici ma anche sarcastici, è come se Mangano mordesse la mano che lo nutre, ma lo facesse col sorriso sulle labbra.

Nonostante sembri essersi orienato verso un certo cinismo, Mangano mantiene una delicatezza e un lirismo che contraddistingue tutti i suoi lavori video. Forte della capacità dei suoi soggetti di sedurre il pubblico senza l’impiego di effetti accattivanti, l’artista rifugge uno stile da video-clip. Attinge ad una cultura pop differente, dai film noir degli anni 30 e 40 del regista Edgar Ulmer ad altri autori contemporanei come David Lynch. Il video Dark Messages comincia con delle immagini in un porto vuoto e delle gru per sollevare container (che appaiono già in lavori precedenti), poi dal crepuscolo si passa alla notte, presentandoci un gruppo di uomini che abbandonano un autoveicolo per salire tutti su di un altro e partire con fare cospirativo.
Privato di trama e senso narrativo, il lavoro è emblematico della vita urbana: incidenti e infortuni senza causa apparente, ansietà non esplicitate, finali senza conclusioni.

Segreti e paranoia sono al centro di The Pine Float. Un video il cui soggetto principale è il padre dell’artista, il quale misteriosamente riesuma da sotto terra il teschio di un bue e vaga in una piantagione di kaki, non riguarda i legami familiari, ma piuttosto la distanza che separa un individuo da un altro, che separa l’artista dal suo soggetto, un figlio dal proprio padre. L’oggetto talismanico che estrae dal suolo e che porta con sé, unitamente alle riprese disorientanti in mezzo ai rami spogli producono un senso di smarrimento. Per il poeta e autore Federico Garcia Lorca il corno di un animale, specialmente quello di un toro, è un simbolo di virilità. Situando il suo proprio padre all’interno di tale contesto, Mangano invita ad una lettura psicoanalitica, generando una rivalità paterna all’interno della sequenza.

Le fotografie, i quadri, e le opere in video messe insieme potrebbero apparire inizialmente come una combinazione disparata, ma in realtà ci rivelano un allargato campo d’azione e la portata della visione artistica di Mangano. Una visione che tratta il locale come il globale, rivelandoci il mondo in tutta la sua comicità e il suo terrore. Citando William Butler Keats: è nata una terribile bellezza.

-Christopher Y. Lew

Domenico Mangano, born in Palermo in 1976, lives and works between Rome and Palermo.
Since 2000 he takes part in several shows such as: 2006, Art Unlimited Video Section, Art | 37 | Basel; Premio del Golfo, Biennale Europea Arti Visive La Spezia, curated by Bruno Corà, CAMeC, La Spezia; Catodica 2, Fucine Mute, Trieste, curated by Maria Campitelli; Transeuropeennes, Theatre Charles Dullin a Grand Quevilly, Rouen, France; 2005, Intramoenia/Extra Art, Castel del Monte (Andria), curated by Achille Bonito Oliva and Giusy Caroppo; XIV Quadriennale, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome; Modern Times volume 1, MAN, Nuoro, curated by Maria Rosa Sossai; 2004, Retentiva: Funzioni e disfunzioni della fotografia Italiana attuale, Veneziaimmagine 04, padiglione Italia ai Giardini della Biennale, Venice; 2003, L’Épreuve de l’Étranger, Nuit Blanche, École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Paris, curated by Stefano Chiodi; Fame, Leggi in Inglese Read in Italian, Premio Querini Stampalia – FURLA per l’arte, fourth edition 2003, Venice, Fondazione Querini Stampalia; Moltitudini-Solitudini, Museion, Bolzano, curated by Sergio Risaliti; 2002, Exit: Nuove geografie della creatività italiana, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, curated by Francesco Bonami; 2001, La Folie de la Villa Medicis: Domenico Mangano, Villa Medici Accademia di Francia, Roma, curated by Chiara Parisi.

Immagine: History with the mask, lambda print, 2007

Inaugurazione venerdì 9 febbraio ore 19

Magazzino d'Arte Moderna
Via dei Prefetti, 17 00186 Roma
Orari: martedi' - venerdi' 11-15 e 16-20, sabato 11-13 e 16-20

IN ARCHIVIO [68]
Jan Fabre
dal 13/10/2015 al 9/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede