Francesco Silvestri e Massimo Nardi. Nulla perdura se non il mutamento dei materiali di recupero per costruire affascinanti visioni. Opere nate dagli scarti che quotidianamente destiniamo alla distruzione.
Francesco Silvestri e Massimo Nardi
a cura di Antonio Loprieno
Nulla perdura se non il mutamento
dei materiali di recupero, "robaccia varia ..comunque vecchia e
riciclata" per costruire affascinanti visioni. Opere nate dagli
scarti che quotidianamente destiniamo alla distruzione.
Accanto alla produzione di quadri continuiamo da anni una nostra
particolare ricerca utilizzando oggetti del quotidiano domestico, ( ante
di finestre,bottiglie armadi, porte,.. e quant'altro potrebbe essere
utilizzato come vera e propria "tela bianca") ai fini di dimostrare che il
cosiddetto atto creativo, quindi la scrittura pittorica, puo' manifestarsi
su di un qualsiasi oggetto oltre la tela o la carta bianca.
In questi oggetti che diventano vere e proprie opere d'arte Massimo Nardi
e Francesco Silvestri giocano tra realta' e fantasia, avendo come
obiettivo finale quello di nobilitare un qualsiasi oggetto in disuso,
assai spesso casualmente recuperato, quasi metafora atemporale di un
presente - passato futuro scarti dell'effimera volonta', rifiuti del
consumismo trasformati in apparenze che si mostrano nella loro caducita'
sospesa tra il comparire e lo scomparire. Essi rappresentano il processo
di rivelazione della bellezza, mondo delle apparenze e dell'impermanenza,
in cui la realta' quotidianamente si mostra, in bilico tra nascita e morte,
costituendo lo spazio per una possibile esperienza dell'essere.
Il riciclaggio come ipotesi di una diversa civilta' dell'oggetto di consumo
e' un'altra proposta collegata al tentativo di recuperare con altre
funzioni l'oggetto di consumo nell'area sperimentale.
La mostra ha anche il fine di sensibilizzare un programma pedagogico per
ispirare i bambini e i giovani a preoccuparsi per gli sprechi come
risorsa rinnovabile.
Il gioco, componente essenziale di ogni societa', ricca o povera che sia,
rispecchia anche le abitudini e le condizioni di vita di un paese o di un
territorio.
L'arte ha da sempre giocato con gli oggetti vecchi, antichi, scartati,
gettati, per provare a trasformarne l'identita' e la forma. E cosi' ha
sempre fatto l'uomo, prima dell'epoca consumistica, inventandosi maniere
intelligenti per economizzare materiali e risorse.
Materiali tradizionalmente considerati 'poveri' riescono a cambiare veste,
arrivando perfino a diventare piacevolissimi gioielli dipinti con vernici
acriliche (Acqua e resine).
La Mostra
Nasce a Bari una nuova idea legata al riciclo " Mutamenti".
Arte, fantasia, gioco, cultura, recupero, si fondono ancora una volta in
una dimensione urbana, originale ed alla portata di tutti per farci
assaporare il piacere del bello e ricordarci che la vita dei nostri
prodotti "rifiuto" non e' ancora finita.
Dalla capacita' e dal gioco artistico di Francesco Silvestri e Massimo
Nardi , l'Associazione Culturale ArTerrae si ripropone attivamente al
pubblico barese, questa volta per disegnare percorsi visivi in cui il
riciclo dei prodotti rappresenta una risorsa di gioco con l'arte.
E' nella fantasia infatti che nascono percorsi pieni di colori, ma e' da
semplici prodotti "dimenticati" che la fantasia prende spunto per creare
il gioco di colori che manifesta il percorso artistico della mostra.
Riciclo e' un de-ja-vue? Ma quando l'arte e' un de-ja-vue! Quando le nostre
popolazioni hanno realmente percepito che riutilizzare prodotti di scarto
e' un de-ja-vue!
"Mutamenti" torna ad essere un nuovo spunto importante ed originale per
portare alla ribalta l'importanza di cio' che ci circonda quotidianamente,
cio' che per molti di noi rappresenta la fine di qualcosa ma che per altri,
che sanno cogliere l'opportunita', rappresenta una rinascita.
Tutto questo puo' e deve essere continuamente portato all'attenzione di
tutti noi, con mostre, formazione, eventi, dialogo, cultura. Perche' per
tutti noi il senso della fine di un prodotto non deve essere percepito
come la fine dell'utilizzo per cui e' stato preso, ma come una possibilita'
di riutilizzo con nuove prospettive ed idee.
Il fine sociale di quanto affermato e' ovviamente alla portata di tutti, e'
continuamente trasmesso dagli organi preposti e dediti a questa attivita'.
Ma quanta gente ne fa propri i concetti? Quanti realmente riflettono sulle
innumerevoli possibilita'? Quanti prodotti vedono accrescere le loro
possibilita' concrete di utilizzo?
Quindi dobbiamo continuamente riproporre nuove idee, mostrare nuovi modi e
metodi, incentivare la "voglia di fare" il desiderio di fermarsi a
riflettere. In parole povere dobbiamo agire per stimolare la gente all'
azione.
In questo quadro ecco la nostra proposta: il gioco dell'arte.
Il percorso proposto e' ricco e si stende attraverso giochi di colori che
si fondono con i prodotti utilizzati stravolgendone la percezione,
trasmettendo luminosita' ed allegria.
Si parte dall'area degli Spicchi di Fantasia, un percorso che accorpa
oggetti tra i piu' disparati su cui la grande capacita' artistica dei
proponenti ha messo in discussione le dimensioni, la forma, l'utilizzo, ed
ha creato oggetti d'arte.
Si continua con i Litri di Colori, un primo approccio tematico in cui l'
oggetto della trasposizione artistica e' la bottiglia, un grande prodotto
di scarto - una grande opportunita' di riciclo -. Qui le bottiglie inondano
lo spazio circondante con coloratissimi disegni e temi, uno spunto che puo'
continuare all'infinito.
Esterni d'Interno gioca con un controsenso. Ante e porte assumono una
nuova dimensione se chiuse. Lo spazio si allarga "chiudendo" la porta
all'esterno. All'interno dell'ambiente, la fantasia rappresenta l'esterno.
Con Eros e Musica , oggetti diversi si fondono, si compongono in una
esaltazione del piacere, in una armonia musicale decisamente
stimolante.
Ma il riciclo non e' solo di oggetti, ma anche di arte. Il percorso Venti
Piccanti D'Autore ripropone in chiave ironica il riciclo di venti
importanti opere d'arte, di autori famosi.
Ma come si ricicla? Come possiamo tutti quanti fare rinascere i nostri
oggetti "esauriti" senza essere artisti? La mostra termina con una
Performance Dimostrativa, per mostrare a tutti come fare, come
riutilizzarli. Sono proprio gli artisti che spiegano e mostrano come
prendere, preparare e riutilizzare queste nuove "materie prime". E lo
fanno con il pubblico, le scuole, i curiosi, al fine che questa esperienza
non sia solamente un momento di passaggio, un gioco da vedere, ma anche
una opportunita' per agire.
La Performance
L'ultima parte del percorso non potevamo non dedicarla ad un arricchimento
di contenuti pedagogici del nostro progetto, la cui valenza dimostrativa
passa attraverso una volonta' educativa del fare e del saper fare, ma ancor
prima dell'essere e del saper essere.
Tutto quello che abbiamo creato diventa per gli adulti un momento di
approfondimento che offre la possibilita' di spunti e di discorsi di tutela
e di recupero ambientale.
Per le giovani generazioni in eta' scolare rappresenta, invece, una nuova
modalita' di osservazione del mondo dei rifiuti e degli scarti da
osservare, da utilizzare, da manipolare e quindi da conoscere. Ecco perche'
crediamo fermamente nel messaggio educativo della mostra "Mutamenti", a
tal punto da voler aprire alle scuole una zona che sara' soprattutto
dimostrativa, in cui le scolaresche potranno vedere dal vivo la
trasformazione degli oggetti.
Il lavoro di recupero a cui i bambini ed i ragazzi assisteranno sara'
curato da artisti che, in una simulazione laboratoriale, dimostreranno
come oggetti normalmente cestinati possono rinascere ad una nuova vita, a
volte piu' prestigiosa e creativa della precedente.
E' , infatti, questo che vogliamo comunicare, uno sforzo maggiore a
ricreare, a non gettare, a stimolare sempre di piu' una delle risorse che
ci rende unici ed irripetibili come esseri umani : la fantasia. Se e'
vero che il nostro futuro e' la capacita' che abbiamo avuto nel gestirci il
passato, dobbiamo insegnarlo alle nuove generazioni affinche' non ripetano
gli errori delle precedenti.
"Mutamenti" e' un esempio, ma e' anche una modalita' che vogliamo mostrare e
trasmettere, sperando che diventi argomento di approfondimento continuo
nei processi educativi e nei piani curriculari di ogni momento formativo.
Il Percorso
1.. Oggettistica: Spicchi di fantasia
2.. Bottiglie: Litri di colore
3.. Ante: Esterni d'Interno
4.. Composizioni: Eros e Musica
5.. Quadri: Venti piccanti d'autore 6..
Laboratorio d'arte: Performance
Qualche nota su Massimo Nardi e Francesco Silvestri.
Non entro in merito a certe operazioni di riciclaggio degli " scarti
", in grado di " farci assaporare il sapore del bello ", rammentandoci che
la memoria visiva di tanti prodotti rifiutati dalla nostra societa' (al
solito centrata sul proteiforme cerbero del consumismo e destinati quindi
al macero),
"non e' ancora finita".
Ma e' certo che per diverse ragioni la pittura di Nardi e Silvestri non
fa che confermare le indubbie qualita' di un'accoppiata vincente.
Soprattutto per aver portato avanti, con Mutamenti, un progetto ludico,
laboratoriale, didattico e sociale in cui " arte, fantasia, gioco,
cultura, recupero si fondono ancora una volta in una dimensione urbana
originale ", perche' aperta a tutti almeno sul piano della rilettura e di
una nuova fruizione dei prodotti ri-creati.
Visto che, come e' ben precisato nelle linee programmatiche della
mostra, " per tutti noi il senso della fine di un prodotto non deve essere
percepito come la fine dell'utilizzo per cui e' stato preso, ma come una
possibilita' di riutilizzo con nuove prospettive " e idee, incentivando
cosi' la voglia di fare della gente attraverso " il desiderio di fermarsi a
riflettere" sulle cose.
Sia che si tratti di lampade, di vecchi oggetti dismessi o di
bottiglie che pur svuotate sono emblematicamente caricate di una nuova
significazione, dal momento che da contenenti si fanno contenuti. Sia
ridipingendo, ma gli esempi qui addotti sono puramente indicativi, non
esaustivi, una serie di " porte " scardinate, decontestualizzate dal loro
assetto originario, e tuttavia intrise di una forza evocativa tale che non
si ferma all'ovvieta' del visibile.
Giacche' quelle ante, riverniciate en plein air, giocano sulla
simbolica dell'ingresso in quanto varco ( tra il conosciuto e l'incognito,
tra le tenebre che annunciano la notte e le adamantine trasparenze della
luce, tra i segnali opulenti lasciati sul campo dalla ricchezza e le
lacerazioni della miseria): ma anche soglia dello spazio segreto che vi e'
dietro, dunque limite di confine del potere misterioso su cui essa si
apre.
Percio', nel caso di Silvestri e di Nardi, parlavo di accoppiata
vincente, anche in termini di una modernita' dell'intesa. Perche' vi sono
molti modi di essere moderni, a partire dal piu' evidente e clamoroso:
quello dell'iconoclastia che, spesso per partito preso, fa tabula rasa del
passato, abiurando la tradizione per poi negare l'uomo, la natura e la
realta' che lo circonda.
Viceversa il loro " modo " appare piu' penetrante e profondo, proprio
in virtu' del fatto che non e' allineato ai comodi intruppamenti di turno:
un " modo ", invece, che scruta con occhio vigile le contraddizioni del
nostro tempo, fino ad ascoltare di volta in volta gli interrogativi che,
ora per un verso ora per un altro ci giungono alla mente e al cuore sotto
forma di domande che non possono trovare purtroppo la certezza di una
risposta, pur instradate per opera dei due autori nell'alveo della
tradizione e del passato.
Perche', nel segno di una coerenza quanto mai esemplare, la pittura
declinata a due voci da Nardi e da Silvestri scaturisce, come fiume in
piena, dalla consapevolezza che ci appartiene nel conservare e preservare,
in qualita' di eredi mai sazi, secoli di arte figurativa intesa come
rappresentazione del reale e dell'immaginario, del pensiero simbolico e
del mondo degli impulsi.
Un mondo, va da se', che non si avventura negli sconfinamenti delle
avanguardie: gli stessi che il piu' delle volte sanno suscitare " piani
inclinati dove, anche chi non ha fiato per correre puo' scivolare lontano
", portato via dalla corrente. Prof. Gaetano Mongelli
Fortino di S. Antonio Abate
Via Venezia - Bari
Orario: Tutti i giorni 17-20 e su appuntamento, chiuso lunedi' e festivi