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3 rue Princesse Florestine

Visage d'Albanie
dal 19/1/2006 al 19/6/2006

Segnalato da

Artan Shabani


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Artan Shabani



 
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19/1/2006

Visage d'Albanie

Banques, Monaco

Visage d'Albanie


comunicato stampa

Visage d'Albanie

patrocinio Commision National mone'gasque pour l'UNESCO console Giusseppe Durazzo Montecarlo opere sposte 45 . rapresentano la visione europea del arte balkanica e Albanese

Goethe diceva
“ Attimo, fermati sei bello!" Fermare la pittura di Artan e' impossibile, appena ne comprendiamo il senso ecco che il tutto ci sembra sfuggire e lui ha gia' creato qualcosa di nuovo. In questo giovane artista (puo' forse essere chiamato giovane un pittore con alle spalle oltre centotrenta mostre?), personalmente ritrovo i temi fondanti della mia (nostra) mitologia albanese, cosi' simile a quelle balcaniche ed elleniche, eppure cosi' diversa, unica.

Il tema del (grande) Destino ampliato a livello cosmico, quello di Ulisse oggi vivo negli occhi dei migranti, la casa nel mondo, la terra il cielo e il mare nelle loro accezioni divine e simboliche, le strade che da sempre uniscono verso qualcuno e allontanano da qualcun altro, gli uomini e il loro rapporti .

In un’epoca come la nostra, segnata dal dominio della tecnica organizzata sull’uomo, assume per contrasto ancor piu' valore la grande arte, e l’arte di Artan altro non e' che una visione piu' vicina all’essenza stessa delle cose del/nel mondo.

Dice Heidegger a proposito degli zoccoli di Van Gogh:" un paio di scarpe contadine e nulla piu'. E tuttavia…" e tuttavia “un mondo" aggiungiamo noi.

Quest’inesprimibile noi lo troviamo nei meravigliosi paesaggi di Artan, nella potente serie degli “Homo balcanicus" in cui sofferenza e dignita' levigano volti di contadini e di principi Nell’ultima serie di lavori di Artan troviamo un’astrazione dei concetti sempre piu' carica di simboli e meno attinente al “reale" visivo (visto). Tutto questo non e' una semplice accettazione di certe mode odierne (postmoderne da sempre) ma il risultato di un sentito, personale e sofferto percorso dello Spirito.

E’ quindi nel concetto di “espressione di un mondo" e nel perpetuo legame tra particolare e universale che risiede la potenza Tragica dell’arte di Artan Shabani. Ques’artista , migrante dell’arte e apolide dell’esistenza parla di ricordi lontani con la nostra stessa lingua.

Dove risuona il grande destino?

“Difficilmente abbandona, cio' che vicino all’origine abita, il luogo"

Horderlin da “La migrazione"

Inaugurazione: 20 gennaio

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3 rue Princesse Florestine - Principato di Monaco
Ingresso libero

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