Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese
Milano
via S. Maria Fulcorina, 17
02 86450921 FAX 02 86451554
WEB
Jacqueline Vodoz
dal 25/5/2005 al 30/10/2005
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Fondazione J.Vodoz e B. Danese



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Jacqueline Vodoz



 
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25/5/2005

Jacqueline Vodoz

Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, Milano

La Fotografia parlata. Gli oggetti e le persone. La mostra ripercorre le tappe fondamentali del lavoro dell'artista. Un percorso che parte dai fotoreportage degli anni cinquanta, prosegue con le immagini per la Fondazione Danese e con gli scatti che documentano le sue esperienze personali.


comunicato stampa

La Fotografia parlata. Gli oggetti e le persone

Nata a Milano nel 1921, Jacqueline Vodoz studia in Italia, Svizzera e Inghilterra. Negli anni quaranta collabora, come lettrice, ad una casa editrice di Zurigo. Nei primi anni cinquanta è responsabile dei rapporti con l’estero presso un’industria di Milano. Nel 1953, dopo uno stage di fotografia in Svizzera, inizia la sua attività di fotoreporter. Si stabilisce a Milano e nell’arco di pochi anni, dal 1953 al 1958, documenta alcuni tra i momenti più vitali del nostro passato. Il suo lavoro vive, in quei giorni, sulle pagine dei quotidiani e delle riviste più diffuse in Italia e all’estero. Nel 1957 fonda con Bruno Danese la “Danese”. Prosegue la sua attività di fotografa, insieme ad un grande impegno per la ricerca progettuale che la Danese porta avanti. Ciò consente oggi la disponibilità di un vastissimo materiale iconografico, raccolto e archiviato, su progetti, oggetti, aspetti del design degli ultimi cinquant’anni.

Nel 1991, dopo la cessione della Danese, fonda con Bruno Danese, l’associazione culturale che porta i loro nomi, attiva fino al 2004. Il suo costante impegno con gli archivi della Danese e delle collezioni d’arte è stato decisivo per la costituzione della Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese.

A poco più di un mese dalla sua scomparsa, questa mostra ripercorre le tappe fondamentali del suo lavoro con la fotografia. Un percorso che parte dai fotoreportage degli anni cinquanta, prosegue con le immagini per la Danese e con gli scatti che documentano le sue esperienze personali.

Ogni immagine raggiunge la sua massima pienezza comunicativa soprattutto attraverso la relazione con l’altra. L’intero lavoro in questi anni sembra reggersi su un unico grande progetto, umano prima che fotografico.

Due elementi che colpiscono chi visita queste immagini: il senso del tempo rappresentato e la coscienza della distanza, che in questo caso non è mai lontananza.

Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese
via S. Maria Fulcorina, 17 - Milano

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