Liberare Stereotipi Dopandoli. Gli artisti "quando lavorano insieme usano le mani. Ritagliano. Incollano. Assemblano deliziosi patchwwork pop-psichedelici".
a cura di sarajevo supermarket TemporaryAutonomousZone
Nei romanzi di Philip Kindred Dick davanti alla catastrofe si salva, e
tiene in piedi l'"universo", chi è capace di usare le mani. Sempre nei testi
dell'autore di Ubik spesso la realtà scivola via, si confonde con altre dimensioni
e si frantuma in mille pezzi.
Per la Meccanica quantistica siamo macchine che producono realtà.
Tutto questo per dire della Napoli di oggi. Un Universo che cade a pezzi.
Una città bladerunniana dove più livelli convivono e collidono.
Una città che se la osservi ti sembra di guardare attraverso la lente rotta
di un caleidoscopio esploso. Un puzzle senza soluzione. Un luogo dove
si aprono voragini e intercapedini che chiedono di essere esplorate e
vissute. Porte che si aprono su dimensioni parallele. Un posto che magicamente
induce a fabbricare e frequentare altre realtà.
Tutto questo per dire di Fabio e Paolo Lastrucci che a Napoli lavorano e
producono realtà. Artisti visivi. Molto diversi tra loro. La produzione di
Paolo è intima e scarna. Tesa a svelare l'essenza/assenza delle cose.
Fabio, ormai votato alla scrittura con la pubblicazione di romanzi, racconti
e saggi, frequenta la letteratura di genere. Usa e studia linguaggi "convenzionali"
svelandone le potenzialità. Pur frequentando gli stessi locali e passeggiando
per le stesse strade vivono in due città diverse. Quando lavorano insieme
usano le mani. Ritagliano. Incollano. Assemblano deliziosi patchwwork
pop-psichedelici.
Tutto questo per dire di Liberare Stereotipi Dopandoli che è l'ultima fatica
in coppia dei fratelli Lastrucci. Un Totò metallico circondato da
mani che ne iconizzano la gestualità. Un potente Ex-voto. Uno stereotipo
drogato. Un omaggio irriverente. Una trasfigurazione. Ma soprattutto luogo
dove dialogano due sensibilità distanti. Grazie al gioco di mani degli autori.
Gioco di mani che con perizia assembla materiali ma anche esistenze e visioni.
Cosa c'è di meglio del principe Antonio De Curtis in acido per tenere
insieme gli universi che si scollano?
Inaugurazione venerdì 2 ottobre ore 19
Gino Ramaglia - Artisti in vetrina
via Broggia, 10 - Napoli
ingresso libero