Palazzo Elti
Gemona del Friuli (UD)
Via Bini, 9

Mustafa Sabbagh
dal 28/11/2014 al 31/1/2015
mar-dom 10-12.30 e 14.30-18
339 5323693

Segnalato da

AtemporaryStudio




 
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28/11/2014

Mustafa Sabbagh

Palazzo Elti, Gemona del Friuli (UD)

Identita' migrante. 30 opere fotografiche, installazioni e video. Un percorso cadenzato da corpi immobili e statuari, da profondi respiri, in un sottile dialogo tra dolore, condanna e perdono.


comunicato stampa

Verrà inaugurata sabato 29 novembre alle ore 18 a Palazzo Elti di Gemona la mostra personale di Mustafa Sabbagh, fotografo italo-palestinese riconosciuto come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo. Intitolata Identità migrante, la mostra rappresenta il secondo imperdibile appuntamento con le “meraviglie” di Maravee Corpus, la rassegna ideata e curata da Sabrina Zannier che per l’edizione 2014 ha scelto di elogiare il corpo come sistema sociale in fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi.

Identità migrante, la personale di Mustafa Sabbagh a Palazzo Elti di Gemona, è un intrigante viaggio nella passione per l’identità umana mascherata e svelata attraverso il corpo, nell’intreccio fra storia della pittura e fascinazione per il paesaggio.

Un viaggio in nero - il colore della Pietà, della Bellezza e della Luce - condotto attraverso oltre 30 opere fotografiche per lo più di grande formato, installazioni e video. Un percorso cadenzato da corpi immobili e statuari, da profondi respiri, in un sottile dialogo tra dolore, condanna e perdono.

Ammantate dalla Filosofia dell’identità assoluta - puntualizzata nel 1801 dal filosofo tedesco Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling - le opere di Sabbagh contengono l’identificazione tra Spirito e Natura oltrepassando la distinzione fra soggetto e oggetto. È una nuova identità corporea quella proposta da Sabbagh, nella quale l’uomo, il paesaggio, l’abito e la maschera trattengono una speciale relazione che svela il misticismo di uno sfondo religioso magistralmente rappresentato nel toccante dialogo per immagini che s’instaura tra i due video intitolati Baciami Giuda e Cristo, Pietà.

Il percorso espositivo dell’Identità migrante dell’artista - che scorre dal corpo umano, al paesaggio naturale, alle allegorie iconografiche tratte dalla storia della pittura – prende avvio dal concetto di maschera. Comunemente percepita come “schermo” che occulta e tra-veste, la maschera nelle opere di Sabbagh sottende il principio dello svelamento, una messa in scena dell’identità che, migrando, si fa corpo e anima.

Dalle maschere/oggetto, dai costumi e dai drappi che di primo acchito occultano il corpo, si passa poi alle maschere/epidermide, dove l’informalità della materia pittorica sottolinea il processo di tra-vestimento/svelamento. Che si tratti di tessuti o di colate di pigmento che accarezzano il corpo, è proprio quest’ultimo ad essere intimamente rivelato.

Il filo rosso dell’intrinseca relazione fra soggetto e oggetto, fra Spirito e Natura, si condensa poi in una figura emblematica: l’uomo statuario, la cui “maschera” è data dalla densa pittura nera, che si gira a guardare. ! Seguendo il percorso concettuale ed emozionale di questo sguardo, si approda ! alle figure che affondano nell’iconografia sacra e in quella comunione tra uomo e natura che - attraverso il concetto di velo inteso come maschera che svela - eleva il corpo ad anima mundi.

Ufficio stampa
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info@atemporarystudio.com

Inaugurazione 29 novembre alle 18

Palazzo Elti
Via Bini, 9 - Gemona del Friuli (UD) Veneto Italia
Tutti i giorni 10.00 – 12.30 e 14.30 – 18.00 / chiuso il lunedì
Ingresso libero

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Mustafa Sabbagh
dal 28/11/2014 al 31/1/2015

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