Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC
La Spezia
p.zza Cesare Battisti, 1
0187 734593 FAX 0187 256773
WEB
Quattro mostre
dal 10/7/2014 al 30/1/2015
mar-dom 11-18, chiuso lun

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Database




 
calendario eventi  :: 




10/7/2014

Quattro mostre

Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC, La Spezia

Il percorso espositivo al Piano Uno e Due e' dedicato alla scultura, con "Materiali e Forme" di Eliseo Mattiacci e opere provenienti dai nuclei Cozzani e Battolini insieme a recenti acquisizioni e prestiti. Al piano zero e' allestita la mostra della Fondazione Fotografia Modena con scatti di artisti come Diane Arbus, Gabriele Basilico o Daido Moriyama. La project room ospita DataBase, un progetto culturale nato per favorire il dialogo tra arte contemporanea e territorio apuano, con lavori prodotti durante alcune residenze d'artista.


comunicato stampa

Piano due:

La Scultura. Ripensare le Collezioni

A cura di Francesca Cattoi con Eleonora Acerbi
Collaborazione di Silvia Benvenuti

Proseguendo la presentazione delle opere delle collezioni civiche, il Piano Due viene occupato dalle sculture provenienti dai nuclei Cozzani e Battolini con inserimenti da recenti acquisizioni e il prestito di un’opera di Mirko Basaldella dalla raccolta della Cassa di Risparmio dalla Spezia. Questo prestito e l’inserimento di opere provenienti dalle collezioni pubbliche spezzine continua la volontà, già mostrata con il primo ciclo espositivo, di mescolare opere provenienti da più istituzioni per rafforzare il rapporto e la valorizzazione reciproca.
Il percorso espositivo sottolinea una delle caratteristiche principali della scultura: il dialogo costante con lo spazio. Le opere vengono presentate suddivise a nuclei che mettono in evidenza i materiali usati, dal bronzo al gesso, dal legno al ferro, dalla terracotta al marmo.

Artisti locali molto amati come Augusto Magli e Gino Bellani, si trovano esposti accanto a opere degli scultori di fama internazionale come Lynn Chadwick e Ossip Zadkine, mentre il nucleo più forte riguarda la scultura degli anni sessanta e settanta con, tra gli altri, Fausto Melotti e Lucio Fontana, Jean Dubuffet e François Morellet, Robert Morris e Richard Nonas.

Una sala a parte è riservata all’ Installazione con specchi, 1967, di Ketty La Rocca, spezzina di nascita e importante esponente della Poesia Visiva e della Body Art, di cui nella mostra “Leggere fotografie” era esposto il libro In principio erat, Centro Di, Firenze, 1971.

Il percorso espositivo è pensato riprendendo le suggestioni dei Salons di inizio Novecento insieme alle modalità museografiche tipiche dei musei archeologici, come il nuovo museo dell’Acropoli di Atene.

Provenienza opere:
CAMeC - collezione Cozzani, collezione Battolini, raccolta Premio del Golfo e nuove acquisizioni; Raccolte Civiche, La Spezia; Carispezia Gruppo Cariparma Crédit Agricole

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Project room CAMeC ospita DATABASE, Carrara

A cura di Francesca Cattoi e Federica Forti con Eleonora Acerbi
Collaborazione di Silvia Benvenuti In occasione di un più ampio ciclo espositivo dedicato alla scultura, il CAMeC - Centro di Arte Moderna e Contemporanea de La Spezia ospiterà nella Project Room alcune delle opere della collezione DATABASE. Da venerdì 11 luglio 2014 a mercoledì 14 gennaio 2015 sarà possibile visitare un importante nucleo di lavori prodotti all'interno delle residenze d'artista realizzate a Carrara dal 2012 ad oggi. Il percorso espositivo 'Project Room – Scultura' è a cura di Federica Forti – direttrice artistica di DATABASE, Francesca Cattoi ed Eleonora Acerbi – consulente la prima ed assistente alla direzione del CAMeC la seconda, con la collaborazione di Silvia Benvenuti.

Le sculture di Avelino Sala (Spagna), Robert Pettena (Italia), Andrew Rutt (Inghilterra) e Greta Alfaro (Spagna) - artisti della collezione DATABASE, sono lavori nati durante le residenze organizzate da DATABASE a Carrara nel 2012 e 2013 in cui gli artisti ospitati venivano invitati a misurarsi con le peculiarità del territorio apuano.

Il marmo bianco di Carrara per Avelino Sala (Resistencia y ocaso, 2012) rappresenta l’occasione per aprire un confronto tra movimento anarchico, a cui si lega la storia di Carrara, e movimento spagnolo de los indiñados, attraverso il linguaggio espressivo della monumentalità, la scultura in marmo.

Da un non dissimile percorso di ricerca parte anche Robert Pettena. L'artista anglo-italiano esplora i legami tra arte, anarchia ed educazione, organizzando una serie di materiali dell’Archivio Germinal di Carrara relativi al movimento anarchico. Con esiti radicalmente differenti da quelli di Sala, in The Archive (2013, legno, plexiglass e materiale d'archivio) Pettena porta alla luce formati e modalità con cui organizzare la memoria.

Entra ancora più a fondo nella realtà di Carrara il lavoro di Andrew Rutt (Raffaele - due stelle; marmo e canapa, 2012), un artista inglese che vive a Roma. Attraverso due altalene, Rutt dà voce a Raffaele, un artigiano impiegato presso gli studi storici Nicoli di Carrara. Con la sua opera questo artista, invitato nel 2012 in residenza e selezionato insieme a Robert Pettena e Graham Hudson da Federica Forti e Mike Watson, ha voluto dunque dare voce a chi solitamente esegue progetti altrui, gli artigiani dei laboratori artistici di Carrara.

L'allestimento prosegue con Greta Alfaro (Proiettile, 2013). In linea con la sua ricerca artistica, la Alfaro lavora per assurdo ipotizzando l’esistenza di una setta di adoratori del Dio Marmo che promuove l’eliminazione di tutte le opere d’arte realizzate, violando la sacralità della materia. La punizione da infliggere al mondo consumistico dell’arte si concretizza in un manifesto d’intenti che contempla anche l’autodistruzione ed il suicidio, come immolazione attraverso armi di marmo. Il proiettile in mostra fa parte di questa serie di lavori realizzata dall’artista durante la residenza nel 2013 insieme a Fabrizio Prevedello e Juan Pablo Macías.
Gli artisti di DATABASE saranno affiancati nella Project Room dalle opere di importanti maestri italiani ed internazionali selezionati all'interno delle collezioni del CAMeC.

Ma non finisce qui, in occasione della nuova stagione espositiva al Piano Due del centro spezzino per 'Ripensare le collezioni: la scultura' ci saranno, fra gli altri, Jean Dubuffet, Robert Morris, Mario Ceroli e Lucio Fontana e parallelamente, anche quello al Piano Uno, con l'omaggio ad Eliseo Mattiacci, 'Forme e materiali della scultura', il dialogo sulla scultura al CAMeC continua fino a gennaio 2015.

DATABASE è una piattaforma culturale ideata dall’associazione culturale Ars Gratia Artis nel 2012 con una programmazione concepita ad hoc per rileggere il Museo Civico del Marmo. Dal 2013 sono state coinvolte anche le sale espositive del Centro Arti Plastiche e le cave di marmo di Carrara. Inaugura quest'anno la terza edizione confermando il sostegno da parte del Comune di Carrara, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, della Camera di Commercio di Massa Carrara e delle aziende del territorio.

La nostra mission è favorire il dialogo tra l’arte contemporanea ed il patrimonio storico, artistico ed ambientale del territorio apuano, con una particolare attenzione al linguaggio del video, della fotografia e della scultura.
Producendo progetti esclusivamente legati al territorio, DATABASE permette a Carrara di riscoprire la propria memoria in chiave attuale ed al contempo di uscire dai confini nazionali. Parte delle opere prodotte sono proprietà degli artisti e viaggiano autonomamente nei circuiti internazionali del contemporaneo quali rassegne, festival e fiere. Fin dalla prima edizione, DATABASE ha coinvolto anche vari soggetti locali, dall’Accademia di Belle Arti ( progetto “Accademia al Museo” con gli studenti dei professori Aron Demetz, Massimo Cittadini e Giacomo Verde), ai laboratori di scultura, fino ai produttori enogastronomici. I giardini del Museo del Marmo sono stati inoltre cornice di rassegne cinematografiche, conferenze, spettacoli di danza e attività didattiche.

Gli artisti coinvolti nel 2012 si segnalano Avelino Sala che ha lavorato su un parallelo tra anarchismo e los indignados, Yuri Ancarani con la proiezione dei suoi più importanti lavori tra cui “Il Capo” realizzato proprio a Carrara. In residenza sono stati invitati Robert Pettena, Stefano Canto, Graham Hudson e Andrew Rutt seguiti dal curatore invitato Mike Watson nella mostra finale “The Stones are My Ideas of Imagination”. Dall’edizione 2013 la programmazione di DATABASE è stata estesa ad altre sedi di Carrara come il Centro Arti Plastiche (CAP) dove si è tenuta la mostra personale “Propaganda of the Deed” di Sam Durant e le cave di Marmo di Colonnata che sono state la location prescelta da Santiago Morilla per la produzione del progetto “Index Falls”. In residenza Fabrizio Prevedello, Greta Alfaro e Juan Pablo Macías hanno realizzato lavori site specific poi confluiti nella mostra “Apologia” presso il Museo del Marmo.

Le residenze del 2014 sono incentrate sul tema e sulla produzione legati alla scultura in marmo. Per la selezione degli artisti abbiamo chiesto segnalazioni a professionisti che stanno incentrando la propria ricerca sul linguaggio della scultura. Le proposte sono arrivate da Roma attraverso le selezione di Cecilia Canziani ed Ilaria Gianni di Nomas Foundation, da Milano con Francesca Cattoi curatrice del Museo Camec e conservatrice per la Fondazione Prada e con Samuele Menin, caporedattore di Flashart e scultore. Dalla Toscana attraverso il contributo di Silvia Vendramel e Chiara Camoni, entrambe scultrici.

La mostra finale della residenza vedrà infine un dialogo aperto nelle sale del Museo Civico del Marmo di Carrara in cui dialogheranno due materiali: il marmo e la ceramica. I lavori in marmo dei nostri residenti saranno esposti lungo il percorso museale insieme alle opere in ceramica realizzate dagli artisti residenti presso il circuito Museo Zauli – VIR Viafarini e Fondazione Bevilacqua la Masa. Un ulteriore progetto ad hoc è stato commissionato al fotografo Primoz Bizjak che si occuperà di lavorare specificamente ispirandosi alle cime delle Alpi Apuane. Il programma del 2014 inaugura infine anche lo show room di DATABASE con una nuova sezione commerciale che ci permette, attraverso la vendita delle opere selezionate, di ricapitalizzare e far crescere le prossime programmazioni.

Promosso da Comune della Spezia - Sindaco, Massimo Federici; Assessore ai rapporti con l’ISC, Luca Basile. Prodotto da Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia (Presidente, Roberto Alinghieri - Direttore, Marzia Ratti)

Ulteriori informazioni:
tel 349 7252647 http://www.database-carrara.com - info@database-carrara.com

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Piano uno:

Eliseo Mattiacci.
Materiali e Forme della Scultura

A cura di Francesca Cattoi ed Eliseo Mattiacci
Collaborazione di Cornelia Mattiacci

“Le forme sono infinite, poche si possono fare” Eliseo Mattiacci, 1996

L’opera di Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940) attraversa i momenti più importanti della storia dell’arte nazionale e internazionale dagli anni sessanta ad oggi.
Presente alla mostra dal titolo “Arte Povera - Im spazio” curata a Genova da Germano Celant nel 1967, il suo percorso vede l’utilizzo e la sperimentazione di materiali differenti suggeriti di volta in volta dall’idea stessa dell’opera: dal ferro all’alluminio, dal piombo al vetro, dalla lana di vetro alle polveri naturali.
Il suo approccio privilegia l’utilizzo di elementi che spesso provengono dalla lavorazione industriale e le forme essenziali che ne derivano dialogano con quelle del suo disegno.

Nella mostra pensata per il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea e concepita in accordo con l’artista, il suo lavoro viene presentato attraverso un percorso che, partendo dagli anni sessanta, arriva fino ai risultati più recenti. La selezione delle opere mette in evidenza il modus operandi dello scultore: l’esigenza di ottenere forme ed equilibri muovendosi tra idea e realizzazione, lo obbliga ad un controllo preciso delle forze visibili e invisibili che si instaurano tra un elemento e l’altro, come avviene con l’utilizzo di magneti permanenti e calamite. In ognuna delle quattro sale del Piano Uno sono raccolte opere che, impiegando lo stesso materiale, dal piombo al ferro, dal vetro all’alluminio, ne articolano le potenzialità e le contraddizioni.
Mattiacci è da sempre interessato agli eventi astronomici, allo sguardo dell’uomo verso il cielo. Continuamente in dialogo con le forze celesti, una delle sale è dedicata ai suoi Capta spazio, 2002, mentre il tema del cosmo e della sua esplorazione rimbalza da una sala all’altra.

Il visitatore viene però accolto con un’opera del 1970: Sentire il rumore del mare. Composta da una fotografia scattata da Claudio Abate sulla spiaggia di Ostia, l’opera è completata con un cavo che dalla fotografia arriva ad una cuffia dove si trovano due conchiglie. L’invito a sentire dentro le cuffie-conchiglie il rumore del mare, oltre ad essere un omaggio rivolto alla città della Spezia, porta all’interno dell’esperienza dell’arte i ricordi infantili e la fede senza riserve nella propria sensibilità e capacità di captare energie estranee alla razionalità del quotidiano.

Un percorso che rende omaggio ad uno scultore che con determinazione, sincerità, energia ha costruito un corpus di opere vasto e significativo, dove equilibri precari mettono in evidenza, nella scultura, il margine di insicurezza e il pericolo di rottura.

Provenienza opere: Collezione dell’artista, Pesaro

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Piano zero:
dal 11 luglio 2014 - 31 agosto 2014

Destini/Storie/Vite.
Fotografie dalla Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

A cura di Francesca Cattoi e Filippo Maggia

La mostra, curata insieme a Filippo Maggia, direttore di Fondazione Fotografia Modena, si pone a corollario del progetto di collaborazione tra il CAMeC, la Fondazione modenese e la Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, grazie alla quale il prossimo anno due giovani artisti spezzini frequenteranno gratuitamente il Master sull’immagine contemporanea nella città emiliana.

La collaborazione con Fondazione Fotografia Modena, istituzione impegnata nella divulgazione e conservazione della fotografia, offre al pubblico spezzino un’importante occasione di ampliamento dell’offerta espositiva, che, con il primo ciclo di mostre dedicate alla fotografia, era concentrata, anche se non esclusivamente, su energie creative locali. Inoltre, si mette in atto un momento di confronto e dialogo con istituzioni rivolte alla promozione dei linguaggi del contemporaneo, nell’intento di inserire il CAMeC in una rete di luoghi significativi nell’ambito della ricerca e progettazione artistica.
Il percorso espositivo, allestito al Piano Zero, fa da raccordo tra il linguaggio artistico della fotografia, primo ciclo, e quello della scultura, secondo ciclo, che viene presentato al Piano Uno e al Piano Due.

Il tema affrontato, attraverso la presentazione di opere di fotografi acclamati e riconosciuti a livello internazionale, è l’esplorazione dei luoghi urbani e naturali che fanno da sfondo al racconto della vita quotidiana e/o straordinaria di protagonisti che si trovano quasi sempre in situazioni di equilibrio precario. Un’occasione unica di vedere opere di fotografi provenienti da tutte le parti del mondo e di alto livello qualitativo, molti dei quali sono già diventati autori fondamentali nella storia dell’arte contemporanea, non solo della fotografia, come Diane Arbus, Garry Winogrand, Lee Friedlander, David Goldblatt, Gabriele Basilico, Guy Tillim e Daido Moriyama.

Artisti in mostra: Diane Arbus, Marika Asastiani, Gabriele Basilico, Jodi Beiber, Alexandra Croitoru, Bruce davidson, Roy DeCarava, Lee Friedlander, Laura Gusman, David Goldblatt, Bob Gosani, Pieter Hugo, Francesco Jodice, Anastasia Khoroshilova, Ryuji Miyamoto, Daido Moriyama, George Osadi, Renata Poljak, Mauro Restiffe, Raghubir, Singh, Mikhael Subodzky, Guy Tillim, Garry Winogr.

Provenienze opere: Fondazione Cassa di Risparmio, Modena

Immagine coordinata: POMO

Ufficio stampa
Luca Della Torre +39 0187 727324 ufficiostampa@comune.sp.it

Inaugurazione 11 luglio ore 18

CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea
piazza Battisti, 1 – La Spezia
Orari: da martedì a domenica, 11.00 – 18.00; chiuso il lunedì
Ingresso libero

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