Officina delle Zattere
Venezia
Dorsoduro, 947(Davanti allo Squero di San Trovaso-fermata ACTV Zattere)
041 5234348
WEB
Due mostre
dal 3/4/2014 al 10/5/2014
mar-dom 11-19
041 5234348

Segnalato da

Luisa Flora




 
calendario eventi  :: 




3/4/2014

Due mostre

Officina delle Zattere, Venezia

In 'EstEtica del Caos. Ordine e Immaginazione' Renzo Bergamo presenta una serie di dipinti. 'Viaggio del cuore, Rotta Napoli-Istanbul' di Caterina De Fusco comprende il video omonimo e una serie di Fotografie.


comunicato stampa

Renzo Bergamo
EstEtica del Caos. Ordine e Immaginazione

a cura di Daniela Castellucci

La mostra evidenzierà come Bergamo abbia saputo costituire un ciclo di opere coeso e coerente, nel quale l’intensità del Caos è ritratta come corrente vitale, scontro di forme e di sostanze, infinito ritorno del differente.

Il percorso espositivo, a cura di Daniela Castellucci, si propone di favorire nuove possibilità percettive tramite direzioni che generano un “andare” e passaggi da tonalità fredde a calde, per invitare il visitatore a entrare in un luogo che suggerisce “altro” da fuori, a immergersi nei colori nebulosi della pittura cosmica di Bergamo, tra profondi blu e incandescenti rossi, per potere poi fruire delle sue riflessioni, quasi sotto a una “pioggia di pensiero” estetico.

Nel catalogo, testi del curatore Valerio Dehò e riflessioni del filosofo della Scienza Giulio Giorello assieme a una sintesi della conferenza che Philippe Daverio tenne in occasione della prima mostra postuma (Genova, 2007).

Renzo Bergamo nasce a Portogruaro nel 1934. Nel corso degli anni ‘50 viene adottato intellettualmente da Giovanni Comisso e frequenta gli intellettuali di quel “Veneto felice” quali Andrea Zanzotto, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, Gian Francesco Malipiero. Dal 1960, quando si stabilisce a Milano, stringe amicizia con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Gianni Dova ed Emilio Scanavino.

Nel 1965 si reca a New York per una collettiva patrocinata dal Ministero degli Esteri dedicata all’Avanguardia Italiana. Nei primi anni ’70 partecipa alla formazione di Astrarte, movimento dove si discute sul rapporto tra Arte e Scienza, dal quale si stacca poco dopo, ritirandosi definitivamente dal circuito pubblico. Agli inizi degli anni ‘80 si trasferisce in Sardegna e torna a Milano nei primi anni ’90. Il 10 maggio 2004 muore improvvisamente. Soltanto pochi giorni prima, a una giovane artista che gli chiedeva consiglio sull’Arte di fare Arte, aveva risposto: “Per fare l’artista ci vuole grande amore, grande forza di volontà, grande coraggio e sincerità. L’Arte insegna il coraggio di osare.”

L’Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e per la Scienza nasce nel 2009, due anni dopo la prima mostra di opere dell’artista a Palazzo Doria nell’ambito del Festival della Scienza di Genova. L’intento dell’Associazione è quello di portare a conoscenza del pubblico il lavoro e percorso pittorico di Renzo Bergamo, di produrre una serie di mostre a lui dedicate e di sperimentare con altri artisti differenti linguaggi, nuove tecniche e modalità di espressione artistica e scientifica. Ha organizzato da gennaio a marzo 2013 al Castello Sforzesco di Milano la mostra “Atomo-Luce-Energia”.

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Caterina De Fusco
Viaggio del cuore, Rotta Napoli-Istanbul

Dal 4 aprile all’11 maggio apre al pubblico presso gli spazi espositivi dell’Officina delle Zattere a Venezia la mostra “Viaggio del cuore, Rotta Napoli-Istanbul” di Caterina De Fusco, che comprende il video omonimo e una serie di immagini scattate durante i viaggi necessari alla sua realizzazione. La mostra è curata da Giovanni Gastel. Come afferma Gastel: “Caterina De Fusco ha due anime: una partenopea e una planetaria. La sua anima napoletana la porta con sé ovunque, nei suoi occhi profondi e nella sua intelligenza agile e colta.

La sua fotografia è figlia della capacità straordinaria di legare visione improvvisa e cultura. Le sue immagini fresche e prive di eccessive sovrastrutture tecniche, ci aprono alla scoperta del mondo da lei visto e contemporaneamente alla sua anima bella e al suo stupore, che è il sale dell’intelligenza. “Viaggio del cuore, Rotta Napoli-Istanbul” è anche una prova di destrezza fotografica e intellettuale.

Cosa lega questi due mondi apparentemente lontani? Una profonda unità storico-culturale e oserei dire poetica. Colori, forme, danze, divinità, gente, si uniscono davanti ai nostri occhi a riformare quel caos visivo che è la nostra memoria, con eleganza e poesia profonda. Chi, meglio di Venezia, città cosmopolita per definizione, poteva ospitare una mostra che crea ponti tra popoli e spazi, figli tutti della cultura greco-romana ma mischiati a voci di tutto il mondo. Sfogliare questo splendido album di fotografie è una gioia e insieme un’emozione grande.

Le sue foto stupiscono se viste una ad una ma diventano ancora più forti nel loro insieme quasi musivo. Non solo memoria di luoghi ma vera e propria macchina per sognare e creare paralleli e distonie che restano nella mente”. Il lavoro “Napoli-Istanbul”, iniziato per un impulso emotivo e divenuto in seguito un progetto audiovisivo, è un testo multiforme, connotato da complessa stratigrafia, un viaggio esperienziale che cerca innanzitutto l’unione con se stessi e quindi con gli altri e con le genti. La costruzione del racconto muove dall’esigenza di trasportare lo spettatore all’interno di uno spazio in cui poter percepire, sulla pelle, il bisogno di ricongiunzione di popoli e religioni. L’artista è convinta che, in questa delicata congiuntura storica, il lavoro celi, forte, quella volontà inespressa dei popoli di riconoscersi, comprendersi, allearsi. Il percorso si compone primariamente di una discesa nel sottosuolo di entrambe le città, poi riemerge in superficie attraverso l’arte, la danza, la musica, la ceramica e l’osservazione del comportamento delle genti d’Oriente e d’Occidente.

La connessione dei linguaggi, musicale, scritto e immaginifico, entra, scruta all’interno di realtà popolari e nobiliari, cercando di rendere visibile come l’arte permetta l’unione tra le genti. Le foto sono parte dei viaggi fatti per far sì che il video si componesse. Se la Terra, lambita dall’acqua, si fa specchio della vita, quest’ultima non può nascondere la bellezza e la creatività umana, che si manifesta nelle cromie di ceramiche, nei mosaici, nei dipinti, come nelle mura scrostate.

La Bellezza reca in sé il positivo, il negativo, il bianco e il nero, la luce e l’ombra. Non è una chimera come vorrebbe la nostra società ma una danza manifesta, come il ruotare su un unico asse del sufi. L’immagine di una Vergine, dell’ alfa e dell’ omega chiave del mondo greco, di una cisterna, di una “marginetta” cercano di condurre lo spettatore verso quel “sacro” che, in ciascuno di noi, esiste. Ritornare al “sacro”, necessità sacrosanta del nostro tempo storico. “Come napoletana, ho forgiato questo lavoro come atto d’amore nei confronti di Napoli, desiderando fortemente un potenziamento del già spesso background cittadino, che è vanto della mia formazione, ma non perdendo memoria che il Mediterraneo è da sempre elemento protagonista di contaminazioni e di unioni”.

Ufficio stampa
Officina delle Zattere/Arte Eventi Venezia
Luisa Flora, 348 101 4893, l.flora@arteeventi.com

Inaugurazione 4 aprile ore 18.00.

Officina delle Zattere
Dorsoduro, 947(Davanti allo Squero di San Trovaso-fermata ACTV Zattere) Venezia
Aperto da martedì a domenica, dalle ore 11.00 alle ore 19.00.
Ingresso libero

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