Inventory. Tre lavori video: "Correction," in cui sono presentate 330 ritratti di prigionieri e guardie americani; "Disorient", doppia proiezione che partendo dai diari di Marco Polo arriva a immaginare come sarebbe stato il museo dell'esploratore veneziano, e "Cloud Island", opera che ha per protagonista l'isola di Inujima, simbolo dell'industrializzazione del Giappone.
Nel 1745 Giovan Battista Piranesi realizza alcune delle incisioni della serie Le
carceri d’invenzione, spazi infiniti e nello stesso tempo costretti di una fantasia visionaria. Nel 1791 Jeremy
Bentham, giurista e teorico sociale inglese, progetta il Panopticon, un nuovo modello di carcere ideale a
pianta centrale con un unico punto di guardia nel mezzo. Intorno al 1820 Sir John Soane, architetto
neoclassico inglese, apre al pubblico le stanze della propria casa di Londra, con la sua collezione di antichità,
speciale omaggio alla città di Roma.
Nel 2012 l’artista olandese Fiona Tan realizza l’opera video Inventory che dal 27 marzo viene presentata in
prima assoluta mondiale al MAXXI.
Il legame tra Piranesi, Bentham e Soane costituisce parte della riflessione di Fiona Tan sui concetti che
esplora con il suo lavoro, come quelli di tempo, memoria, identità culturale, rapporto con lo spazio. Questi
affascinanti lavori sono al MAXXI nella mostra INVENTORY a cura di Monia Trombetta per il MAXXI Arte
diretto da Anna Mattirolo (fino all’8 settembre 2013).
Nella mostra vengono esposti opere realizzate dall’artista dopo il 2004, con un allestimento che non realizza
divisioni architettoniche ma lascia alle installazioni il compito di creare ambienti e connessioni.
Il percorso prende il via al piano terra con Correction (2004): un’opera composta da sei proiezioni in cui
l’artista presenta trecentotrenta ritratti di prigionieri e guardie di quattro carceri americane tra la
California e l’Illinois. In questa installazione i ritratti dei detenuti e delle loro guardie circondano il visitatore,
richiamando ma nello stesso tempo capovolgendo la struttura del Panopticon di Jeremy Bentham.
Correction rivela anche l’altra fonte d’ispirazione dell’artista, Le Carceri d‘Invenzione di Giovanni Battista
Piranesi. Queste famose opere grafiche dell’architetto e incisore veneziano, sono state più di una volta fonte
di ispirazione per Fiona Tan. L’artista infatti intravede una forte relazione tra gli spazi architettonici visionari di
Piranesi e gli spazi fluidi e dinamici pensati da Zaha Hadid per il MAXXI.
In mostra otto riproduzioni delle stampe di Piranesi nella versione originaria e finale, ottenute a seguito
delle due lavorazioni fatte dallo stesso autore sulla lastra del 1745-1750.
Queste stampe possono essere considerate come filo conduttore di tutta la mostra, intessendo una rete di
rimandi visivi, culturali e architettonici.
Per Fiona Tan le carceri piranesiane, esprimono i concetti di storia, finzione, invenzione e follia che ritroviamo
nell’opera Disorient, mentre i numerosi cambiamenti fatti da Piranesi sulle “sue” carceri costituiscono un
riferimento al processo che ha portato alla realizzazione di Inventory.
Disorient realizzato da Fiona Tan nel Padiglione Olandese della Biennale di Venezia del 2009, è composto
da una doppia proiezione. Mentre l’artista mostra su uno schermo il museo privato di Marco Polo immaginato
da lei, su un altro schermo la storia e la geografia si fondono, componendo un viaggio trasversale nel mondo
di oggi. La parte narrativa di Disorient si compone di citazioni da Il Viaggio di Marco Polo, creando ancora
nuove connessioni e possibilità interpretative.
Per Inventory l’artista utilizza l’antica Roma come punto di partenza, ma il viaggio che segue conduce
l’artista a una meta inaspettata. Girato interamente a Londra, nella casa – museo di Sir John Soane (1753 –
1837), Inventory viene esposto per la prima volta in questa mostra.
L’artista realizza il video negli interni del John Soane Museum di Londra con sei videocamere diverse.
Considerando tema centrale di quest’opera proprio gli strumenti tecnici, Inventory riflette sul concetto di
traduzione e sulla fugacità delle nostre percezioni.
Cloud Island parla invece dell’isola giapponese di Inujima, segnata da quattrocento anni di sviluppo
industriale. Un tempo abitata da pescatori e contadini, è successivamente diventata sede di cave di granito e
raffinerie di rame. Oggi tutte queste strutture sono vuote e gli abitanti anziani dell’isola non sono più di
cinquanta unità. Una condizione cruciale di cambiamento, in cui l’architettura gioca un ruolo molto importante.
Tutti i lavori sono esposti in modo aperto, senza divisioni, nella ricerca di un dialogo puro con l’architettura
del museo. Le opere di Fiona Tan annullano le normali dimensioni spaziotemporali per avvolgere il pubblico
del MAXXI in un percorso visivo che attraversa epoche e luoghi diversi.
La realizzazione di Inventory è stata possibile grazie al Philadelphia Museum of Art con il generoso
supporto della Wyncote Foundation. Un ulteriore supporto alla produzione è stato offerto dalla Leo
Katz Collection, Bogotá, Colombia.
L’artista ringrazia il Mondriaan Fund, Amsterdam per il suo supporto.
Nata in Indonesia, Fiona Tan si è trasferita in Olanda nel 1988.
Dopo aver completato il suo BFA presso la Gerrit Rietveld Academie nel 1992, Fiona Tan continua i suoi studi al
Rijksakademie van Beeldende Kunsten sempre ad Amsterdam dove vive e lavora tuttora.
Artista affermata a livello internazionale, lavora principalmente con il video e la fotografia.
I suoi video sono caratterizzati da un forte tratto espressivo, frutto dell’idea stessa del viaggio, dello spostamento,
della mutazione e del rapporto tra Occidente e Oriente. I concetti dello spazio e tempo, divengono dimensione del
pensiero e non mera convenzione funzionale all’esistenza quotidiana. È proprio per tale motivo che il nucleo della
sua poetica risiede nell’elaborazione profonda della memoria, nell’emersione, organizzata visivamente, del ricordo
poi contestualizzato artisticamente in un apparato creativo attuale, anche grazie a un sapiente ed elegante uso
della tecnologia.
Ufficio stampa MAXXI
Beatrice Fabbretti, Annalisa Inzana, Chiara Capponi +39 06 3225178, press@fondazionemaxxi.it
Presentazione stampa: martedì 26 marzo, ore 11.30
MAXXI B.A.S.E., Sala Graziella Lonardi Buontempo – ingresso libero
Intervengono:
Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI
Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte
Adelina Vlas, Assistant Curator Modern and Contemporary Art at Philadelphia Museum of Art
Fiona Tan, Artista
Opening: Martedì 26 Marzo ore 19.30
Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
via Guido Reni, 4a, Roma
Orari: martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00
sabato 11.00-22.00
La biglietteria chiude un’ora prima del museo
Biglietti:
Intero €11
Ridotto €8 per gruppi da 15 a 25 persone e categorie convenzionate; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; studenti universitari fino a 26 anni;
€4 a studente (oltre i 14 anni) per gruppi classe (scuole secondarie di secondo grado) che acquistano le attività educative (escluso i festivi);
Gratuito: minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore, accompagnatore del disabile, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, accompagnatori e guide turistiche Regione Lazio, 1 insegnante ogni 10 studenti, membri ICOM, soci AMACI, giornalisti accreditati, possessori della membership card del MAXXI