Viaggio intorno all'uomo. Oltre 200 fotografie di grande formato compongono la mostra antologica che raccoglie i piu' celebri scatti degli ultimi 30 anni del fotografo di Philadelphia. Nell'allestimento di Peter Bottazzi sono anche presentati i lavori piu' recenti insieme ad alcuni inediti e al progetto con le 32 immagini scattate utilizzando l'ultimo rullino prodotto dalla Kodak.
Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato
diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio
Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto
di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo
senso, "si riconoscono".
Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure,
speranze. «Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la
macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te», spiega McCurry. Veterano di
National Geographic, sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell’Asia che non in
America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: «Perché già il solo
viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una
carica inesauribile».
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un
giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con
immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan,
collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National
Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia,
all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di
testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia
Magnum dal 1985, vincitore di molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l’autore del
celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National
Geographic nel mondo.
Il 18 ottobre apre al pubblico a Palazzo Ducale di Genova una nuova grande mostra
dedicata a Steve McCurry, prodotta e organizzata dalla Palazzo Ducale Fondazione per la
Cultura, dal Comune di Genova e da Civita. Un nuovo appuntamento, che prosegue il percorso
espositivo che Civita e SudEst57 hanno iniziato nel 2009 a Milano, per poi toccare Perugia e
Roma, a cui hanno partecipato complessivamente più di 300.000 visitatori.
La mostra è curata da Peter Bottazzi che ha progettato il percorso espositivo e da Biba
Giacchetti. L’allestimento, di grande impatto scenografico, è studiato appositamente per gli
ambienti (1.000 m2) del suggestivo Sottoporticato di Palazzo Ducale e differenziato in ciascuno
degli spazi tematici. Come in un “viaggio intorno all’uomo”, la mostra si aprirà con la scoperta: una
grande galleria di ritratti che l’obiettivo di Mc Curry ha raccolto nell’arco della sua lunga esperienza
e continua a raccogliere in ogni suo viaggio. Tra i veli che saranno le quinte di questa galleria, ogni
visitatore potrà cercare il suo percorso nel gioco di rimandi che lega tra loro uomini e donne
provenienti dai luoghi più disparati della Terra. Passando attraverso le tracce di una presenza
umana più rarefatta, ci si avventurerà poi nella vertigine della guerra, del dolore e della paura che
McCurry ha documentato con la stessa partecipazione emotiva.
Nella sala successiva il visitatore troverà invece un mondo di poesia, dove l’uomo si riscatta, si
avvicina alla natura e allo spirito e ritrova la gioia di vivere. La sorpresa e lo stupore
caratterizzeranno il quarto spazio, dove si incontrano le immagini più curiose e inattese, dove
l’uomo ritrova lo sguardo dell’infanzia e l’incanto della vita. In una ultima sala sarà la volta della
memoria, con la proiezione di un video che racconta la ricerca della ragazza afgana 20 anni dopo
l’incontro da cui è nata una delle immagini più famose di tutta la fotografia mondiale.
Saranno presentate in mostra oltre 200 foto, stampate in vari formati, con una netta prevalenza
delle grandi dimensioni. In un video realizzato da Epson sarà raccontato, come in un back stage, il
delicato lavoro della stampa a colori su carta fotografica.
Anche la mostra genovese comprenderà una antologia di tutta la produzione di McCurry, con
numerose delle sue immagini più famose, a partire dal ritratto della ragazza afgana dagli occhi
verdi, di cui è presentata tutta la storia, con scatti mai visti, un documentario di National
Geographic proiettato in uno spazio dedicato e il materiale raccolto in giro per il mondo dallo
stesso McCurry.
Insieme alle icone più conosciute, scattate nel corso degli oltre 30 anni della sua straordinaria
carriera di fotografo e di reporter; saranno presentati i lavori più recenti, realizzati dopo il 2010
insieme ad alcuni inediti, mai esposti nelle mostre precedenti, che costituiscono quasi il
50% delle foto esposte. Il progetto The last roll con le immagini scattate utilizzando l'ultimo rullino
prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi a Cuba, in Thailandia e in Birmania, con una spettacolare
serie di immagini dedicate al Buddismo, una selezione delle fotografie scattate nei recenti e
numerosi soggiorni italiani, da Venezia alla Sicilia, da Roma all’Aquila.
Tra le opere presenti all’interno della mostra saranno esposte in anteprima le immagini realizzate
di recente in Tanzania per il progetto di sostenibilità Lavazza ¡Tierra!. Si tratta dell’ultimo capitolo di
una lunga serie sviluppata a partire dal 2002 il cui narratore d’eccezione, Steve McCurry appunto,
ha raccontato i numerosi progetti sviluppati da Lavazza in Perù, Colombia, Honduras, India e
Brasile.
A tutti i visitatori verrà consegnata gratuitamente una audio guida nella quale lo stesso Steve
McCurry racconta in prima persona le sue foto e attraverso di esse la sua avventura umana e
professionale. Una novità assoluta che sorprenderà anche coloro che conoscono da tempo il
lavoro di McCurry, con aneddoti, racconti, punti di vista, contesti e storie appassionanti.
Gratuito sarà inoltre il servizio di prenotazione vi internet o call center. Per le scuole il Servizio
didattico di Palazzo Ducale organizza diversi e coinvolgenti laboratori didattici.
Con questa mostra dedicata a Steve McCurry prosegue l’attività di valorizzazione e divulgazione
della grande fotografia internazionale, che Palazzo Ducale ha promosso negli ultimi anni
ospitando, tra le varie iniziative culturali e espositive, eventi dedicati ad alcuni dei più importanti
fotografi italiani e stranieri, da Cartier-Bresson a Robert Capa, da Mario Giacomelli a Mario
Dondero e Uliano Lucas.
Nell'immagine: Afgan Girl at Nasir Bagh refugee camp. Peshawar, Pakistan. 1984 ©Steve McCurry / Magnum Photos
La mostra è organizzata da Civita e
Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
in collaborazione con Sud Est 57
Ufficio Stampa
Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura: Camilla Talfani – Massimo Sorci – Stefania Maggiolini Tel. 010.5574012 – 74826 – 74071 ufficiostampa@palazzoducale.genova.it
Civita - Barbara Izzo - Arianna Diana Tel. 06 692050220-258 Cell 348-8535647 izzo@civita.it
Inaugurazione per la stampa mercoledì 17 ottobre ore 11.30
Palazzo Ducale, Sottoporticato
piazza Giacomo Matteotti, 9 Genova
Orari
da martedì a domenica con orario 10-19
lunedì con orario 14-19
Biglietti
€ 12 intero
€ 9 ridotto giovani fino a 25 anni, universitari con tesserino, gruppi di almeno 15 visitatori, maggiori di 65 anni, titolari di convenzioni appositamente attivate
€ 4 ridotto scuole primarie e secondarie e minori di 18 anni
€ 16 cumulativo con la mostra di Miró
Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura della mostra