Galleria 2E
Suzzara (MN)
via Enrico Toti, 2
0376 533069

Luca Prandini
dal 6/5/2011 al 25/6/2011

Segnalato da

Mauro Carrera



approfondimenti

Luca Prandini
Mauro Carrera



 
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6/5/2011

Luca Prandini

Galleria 2E, Suzzara (MN)

In un cucchiaio d'acqua. Un progetto interattivo ispirato all'attualita' delle problematiche connesse all'acqua e alla centralita' di essa nell'etica e nell'estetica del vivere. A cura di Mauro Carrera.


comunicato stampa

La stringente attualità delle problematiche connesse all’acqua (Referendum giugno 2011, emergenze ambientali ecc.) e la centralità di essa nell’etica e nell’estetica del vivere sono all’origine di un progetto espositivo originale e interattivo dal titolo IN UN CUCCHIAIO D’ACQUA. Il progetto, a cavallo tra la primavera e l’estate del 2011, si articola in tre momenti e in altrettanti luoghi espositivi (Suzzara, Reggio Emilia, Parma), perché concepito come un percorso, anzi un corso d’acqua.
In ciascuna delle tre sedi espositive sarà possibile vedere le sculture e le grafiche di Luca Prandini presentate dal critico d’arte Mauro Carrera.
Esclusivamente per questo progetto è stato realizzato un prezioso “libro d’artista” in tiratura limitata con testi di Carrera, Prandini, una xilografia originale numerata e firmata dell’artista, un CD audio con musiche originali di Luca Antolini.
In occasione della vernice della mostra di Parma e del Festival della Poesia ci sarà un reading di Pierluigi Tedeschi con i testi del libro d’artista e le musiche originali di Luca Antolini.

(…) Cucchiai d’acqua immobile, albumi rappresi di marmo, quasi gelidi flan, dolci al cucchiaio perfettamente levigati, questi lavori sono sorprendenti per ideazione e realizzazione. Con Luca Prandini, la scultura sembra essere ritornata ad una perfetta mimesi della natura. Le sue opere restituiscono tutta la fluida bellezza del secondo stadio della materia. A lui e a pochi altri riesce l’ardua missione di riprodurre in marmo la sostanza delle sue declinazioni più leggere e impalpabili. C’era riuscito Giuseppe Sanmartino, ma qualcuno aveva addirittura evocato l’alchimia. Ma in Prandini non c’è malizia esoterica, piuttosto empatia naturale, mestiere, pazienza.
Con una sinestesia rimbaldiana, tra l’ossimoro e l’allucinazione, mi piace accarezzare i “liquidi marmi” di Prandini. Tangenti cerchi concentrici, il parachor inattingibile, il rimbalzo armonico del liquido che infrange la tensione superficiale e sfida la gravità; sono queste le visioni che da effimere l’artista rende marmoree, conservando tuttavia la drammatica fragilità del momento.
La scultura di Luca Prandini ha un che di sollevante. Il freddo del marmo si umanizza e diventa il fresco dell’acqua, diviene un fotogramma, la liquefazione della pietra, quello che costa una fatica infinita levigare. Che pena lisciare un’idea; ché un’altra ne urge! E poi un’altra e gli altri non capirebbero… Luca ha pazienza, quanto basta, e giovane età. Non è ansioso di mostrare, ma di fare, di creare gocce di mondo, mondi di gocce.
Piccoli gioielli, dicevo, le sue opere paiono attimi riflessi nel tempo, rimbalzi innescati e non controllati. Due sono gli spettacoli (orridi e meravigliosi): quello dell’acqua è uno. L’alpha e l’omega, la goccia di rugiada e l’onda anomala, la conditio sine qua non dell’esistenza. Un rubinetto mal chiuso in una bacinella, tloc. Un sasso in uno stagno, plunf. Schizzi da una gronda malmessa in una pozzanghera.
Per un cercatore di bellezza, trovare ogni tanto qualcosa è un sollievo. Le sculture grondanti di Luca Prandini dissetano.
- Mauro Carrera

Luca Prandini

Nato nel 1977 a Montecchio Emilia (RE), nel 1996 ha conseguito la maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto Statale d’Arte “G. Chierici” di Reggio Emilia; in seguito il diploma di Educatore Professionale presso la Regione Emilia Romagna e la laurea breve in Psicologia dell’Arte presso il Centro di Ricerche Europeo Terapie Espressive di Firenze. Ha seguito il corso di scultura diretta dal professor Mazzali presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente insegna tecniche della lavorazione delle pietre presso la Scuola di Scultura di Canossa (RE) diretta dal maestro Vasco Montecchi.
Dal 2003 lavora presso la Fondazione “I Teatri” di Reggio Emilia, per la quale come scenografo ha progettato e realizzato l’intero allestimento della “Notte Bianca 2007”. Dal 2007 per la Fondazione allestisce “Installazione democratica verticale”. Nel 2008 ha collaborato alla produzione di THE BLUE PLANET regia di Peter Greenaway e Saskia Boddeke con musiche di Goran Bregovic.
Tra le sue installazioni va ricordata “Il paese delle meraviglie” a Siena [Palazzo Squarcialupi (2009) e Magazzini del Sale (2010)].
Come scultore ha realizzato un’opera pubblica a Città del Messico nel 2004 e le opere monumentali “Spogliarsi di Guerra” per il Comune di Casina (RE) nel 2005, “Abbraccio di Pace” a Codemondo (RE) nel 2006, “Goccia d’acqua” a Collecchio (PR) nel 2008.
Presente in esposizioni e simposi di scultura, nel 2010 ha ottenuto il premio “Arte in Arti e Mestieri” di Suzzara (MN).

Vernice sabato 7 maggio ore 18

Galleria 2E
via Enrico Toti, 2 - Suzzara (MN)
Ingresso libero

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Luca Prandini
dal 6/5/2011 al 25/6/2011

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