Flash Art Italia (1999 - 2001) Anno 33 Numero 221 Aprile-Maggio 2000
Pluralismo Radicale
Ormai È quasi un luogo comune: Berlino è il nuovo "Melting Pot", un crogiolo di culture e idee, che spuntano come funghi all'ombra dei grattacieli disegnati da Renzo Piano. La caduta del muro ha dato vita a una nuova città, nella quale i cambiamenti si succedono a un ritmo vorticoso, eccitante, a volte persino doloroso, nello sforzo costante di trasformare
Berlino nella capitale culturale della Germania e dell'intera Europa. Per gli artisti tra i venti e i trent'anni la città del muro si è imposta come il centro economico più attivo e il luogo più vivo dove scambiare idee e informazioni. E naturalmente
è a Berlino che si decidono le carriere internazionali degli artisti in ascesa, anche con la complicità della nuova Biennale, nata nel 1999.
La sensazione che subito si avverte è quella di un'estrema mobilità e prontezza di riflessi, come se scrollandosi di dosso il peso della storia, Berlino si fosse gettata in un corpo a corpo con il reale, decisa ad assorbire qualsiasi linguaggio,
suono, immagine e rumore.
Difficile dire se esista uno stile berlinese, di certo in Germania c'è un clima di apertura e di entusiasmo.
Poco importa che Berlino sia il prodotto o il fattore scatenante di questa situazione: comunque sia, le opere di molti artisti tedeschi ci parlano di un mondo di oggetti, superfici e colori, sempre a cavallo tra dramma e leggerezza, sempre sul
confine tra pittura, installazione, performance, pubblicità e design.
"Abbattere i confini" potrebbe essere il motto della nuova arte tedesca. E non può sorprendere che tutto sia cominciato a
Berlino, dove per mezzo secolo i confini hanno avuto un peso opprimente.
(versione parziale)
(Traduzione dall'inglese di Massimiliano Gioni)
Andreas Schlaegel è artista e critico. Vive e lavora a Berlino.