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Virus (1994 - 1998) Anno Numero 10 gennaio 97



JOHN WATERS - 25 years of Pink Flamingos

by Clare Ann Matz and Fam



Mutation
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Movie Star Jesus (Detail), 1996 courtesy Galleria E. Fontana Milano

Twentyfive years after the debut of John Waters'film at the Elgin Theatre in New York City, Pink Flamingos is still one of the sickest movies to run through the
projectors on the market; although competition is moving in close with the so called "pulp" generation of films by authors like Quentin Tarantino, Gregg Araki and some obscure orientals who have been directing trash for years, only that no one has ever aknowledged them, because they lack distribution and serious marketing.

John Waters: "I just wanted to make a movie that would make my friends laugh" says the liquid man "certainly never thought I would be talking about it 25 years later!"

Clare Ann Matz: Well, I guess time really does tell, since the 1972 film now has a never-seen-before comentary by Waters along with some extra footage added to its tail, which sees the stars of Pink Flamingo (Divine [ muse and main character of all of Waters' films until her death ]; David Lochary, Mary Vivian
Perce, Mink Stole, Danny Mills, and Edith Massey; in entire scenes and subplots that were cut from the original film, only to be recently (and how timely) descovered in John Waters'attic in Baltimore, USA.

I was trying to make a movie for my audience at the time - the midnight movie audience, which I knew would be fairly eccentric. I wanted to prove to them there was something left that could still suprise them and make them laugh, because they all thought they had seen everthing.

But when the filming was done and the masterpiece cut and edited:

When I first looked at Pink Flamingos on a 16mm projector in our office, I actually had to stop the projector at one point and run the film back, to be sure that I actualy saw what I thought I had seen.

John Waters was drawn to movies ever since he wasa child, particularly exploitation movies with lurid ad campains, as a teen-ager, his shere of influenced broadened to include films by artists like Warhol and Godard, along with Russ Meyer, Ingmar Bergman and Herschell Gordon Lewis. Waters made his first three short films: Hag in a Black Leather Jqacket (1964), followed by Roman Candles (1966) in which his neighborhood friend Divine Babs Johnson made his debut, and Eat Your Makeup (1968). Watersífirst long feature film Mondo Trasho was completed in 1969 on a 2.100 dollar budjet; followed by a chain of increasinly expensive and elaborate films like Multiple Maniacs (1970), Female Trouble (1974), the fairy tale comedy Desperate Living (1977) his first feature film which did not star Divine, Polyester (1981) a wide screen comic melodramma
filmed in "Odorama" and Hairspray (1988) a musical comedy suitable for the cineplexes of suburban malls, featuring Deborah Harry, Sonny Bono, Pia Zadora and Ric Ocasek. The box office sucsess of Hairspray brought Waters the major
Hollywood backing for his next feature Cry Baby (1990) a musical comedy staring Johnny Depp, and featuring Iggy Pop, Patty Hearst, Troy Donahue and ex porno-babe Tracy Lords. Waters continued his time-warped return to the Baltimore suburbs, with Serial Mother staring Katheleen Turner. Now, at age 50, Waters working on a film callled Peker, about a young boy who works in a sandwich shop in Baltimore and takes pictures and gets descovered, then moves to The Big Apple and turns into an art star, and gets totally screwed up! Recently in New York City, Waters visited Andres Serrano, maybe the two bad boys worked on some ideas together?

Well, I think my generation is terrified of growing old, so were trying to find a way to erotize it. The technical term is gerontophilia, which means "attraction to older people".I'm all for it, and if young people have it, I hope I meet one.

Pornografia, orrore domestico, immaginario irriverente e gusto dissacrante. John Waters, regista dal 1977, espone per la prima volta a New York nel 1992. Fotogrammi, suoi e di altri registi, ricontestualizzati e assemblati in mocrostorie. Lui le ritiene opere' per fissare i ricordi più importanti della mia vita'. A Milano, espone nella scorsa primavera alla galleria Emi Fontana, e il Link di Bologna gli dedica una serata. E lì che lo incontriamo.

Fam: E' stato Burroughs a definirrti il 'Papà del trash', ma tu come ti definisci?

John Waters: Uno capace di vivere le proprie passioni e ossessioni, e sopratutto capace di non prendersi sul serio. Mi fanno impressione tutti questi 'artisti', 'registi', 'scrittori', preoccupati di se stessi e di cosa pensano gli altri di loro. Ma a chi vuoi che importi nulla? Ho sempre cercato di divertirmi, e probabilmente le cose che divertivano me divertivano anche altre persone, quelle
che lavoravano con me e quelle che venivano a vedere i miei film. Se poi è stato importante, se ho 'osato' trasferire gli incubi nelle pareti domestiche...bé, non mi sembra di aver inventato nulla. Non è a casa propria che avvengono le violenze peggiori?

E i tuoi incubi quali sono?

L'Aids, che è il mio Vietnam personale. E poi la reincarnazione. Penso che fondamentalmente la gente sia razzista, e per questo che teme la reincarnazione... E ora incomincio ad averne abbastanza anche dell'ironia, credo
che sia un lusso di ricchi.

Hai detto che le tue opere sono un modo di fissare i tuoi ricordi più importanti.

Si. Divine, per esempio. L'ho già detto altre volte, Divine era il ragazzo che abitava vicino casa mia e che mi aveva colpito, così grasso e così eccentrico, si colorava i capelli ed era pieno di rabbia. Così, insieme a Van Smith abbiamo rivoluzionato il concetto di drag queen , che negli anni Settanta era molto reazionario e normale, l'inseguimento di una bellezza da brava ragazza americana. Le vere drag queen odiavano Divine, così grassa e malconcia. Eppure per me era bellissima e importante, è stata per me una grande perdita. E poi
alcuni fotogrammi che prendo da videocassette, per me centrali, belli, unici... Come quelli del lifting facciale di Liz Taylor durante l'intervento. Io li trovo eccitanti...

Sei anche un collezionista e un appassionato d'arte. Cosa ti attrae dell'arte?

La sua capacità di sovversione nella semplicità. Prendi delle foto di Nan Goldin, per esempio, sono impressionanti, in una sola foto c'è un capovolgimento
pazzesco di abitudini e schemi percettivi. Riesce a cogliere con un solo sguardo l'immagine che determina la diversità. Nulla è normale nelle sue foto, eppure, e
questo è geniale, tutto è normale. Solo che noi non guardavano così prima di lei. Amo molto anche Gober, e i suoi arti che vengono fuori dalle pareti...Insomma l'arte è molto importante per me, e gli artisti che più amo sono naturali come le loro opere...Non sono affatto preoccupati di cosa pensano gli altri di loro...

E le tue 'opere'?

Bé, a me piacciono...Mi ricordano molte cose, sono delle dichiarazioni intime, i miei registi preferiti, i miei film, i miei incontri...Divine. Cristo...Io credo che la religione sia importante per molta gente, anche io ho una mia idea della Trinità: Padre, Figlio e Babbo Natale...

Qual'è il tuo film a cui sei più sentimentalmente legato?

Hairspray , che è stato il film che ha consacrato Divine come attore, pensa che persino il New York Times, per questo film, lo aveva definito il miglior attore dell'anno. Lui è morto una settimana dopo l'uscita del film, ha conosciuto la gloria solo per una settimana! E poi il prossimo film a cui sto lavorando (questo lo dicono tutti i registi vero!?) Becker , è una storia ambientata nel
mondo dell'arte... E se gli incubi non scegliessero più le pareti domestiche?