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D’ARS Anno 54 Numero 216 inverno 2013-2014



Beyond: Due Anime

Alessandro Fontana



periodico di arti e culture contemporanee - fondato nel 1960


SOMMARIO N. 216

Adrian paci, the column – storia di una colonna infame (stefano ferrari)
j
an fabre al maxxi (lorenzo taiuti)

arte è idea, idea è arte – duchamp e il sillogismo della dissacrazione (lorella
giudici)

expanded cinema (pier luigi capucci / simonetta fadda)

appunti cinefili (simonetta fadda)

beyond: due anime (alessandro fontana)

l’inconnu du lac – a partire dai piaceri (giordano bernacchini)

contro la simultaneità dello sguardo – piccola incursione nel progetto di danza

untitled di paola bianchi (laura gemini)

i luoghi comuni della street art (intervista a christian omodeo di cristina trivellin)

la rivoluzione sui muri – street art in egitto (claudia galal)

potere / non potere (clara carpanini)

déjà-vu parte II (eleonora roaro)

localmapping (andrea tinterri / t0 studio)

biohacker (cristina trivellin)

il giardino segreto (francesco romoli)
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BEYOND: DUE ANIME (2013), QUANTIC DREAM, ©SONY COMPUTER ENTERTAINMENT

BEYOND: DUE ANIME (2013), QUANTIC DREAM, ©SONY COMPUTER ENTERTAINMENT

BEYOND: DUE ANIME (2013), QUANTIC DREAM, ©SONY COMPUTER ENTERTAINMENT

Presenting BEYOND at Tribeca Film Festival is a groundbreaking example of the potential in the marriage of gaming and cinema”
Tribeca Film Festival

Jodie Holmes è una giovane ragazza che fin da bambina convive con un segreto di nome Aiden, una misteriosa presenza che la accompagna in ogni istante della sua vita, creando una connessione inquietante e intensa con il mondo dell'aldilà. Jodie vive avventure incredibili, passando da missioni nei corpi speciali della CIA in Russia alle misteriose terre dei Navajo, il tutto sempre condito da un rapporto intenso e complesso, di amore fraterno e odio, con Aiden.
Nella trama di Beyond: Due Anime i momenti di pura azione con sparatorie e scazzottate, si alternano a sequenze lunghe e riflessive, emotivamente cariche, profonde e intensamente interpretate.
Fin qui tutto lascerebbe pensare di essere davanti ad un tipico thriller o poliziesco hollywoodiano.Beyond: Due Anime però è un videogame del genere action-adventure sviluppato dalla software house Quantic Dream e magistralmente scritto e diretto da David Cage, che non è un regista nè uno sceneggiatore cinematografico: fa videogiochi.
Come visto in passato(1), è da anni che il mondo videoludico e quello cinematografico vivono momenti di profondo contatto ed ibridazione, mutuando l'uno dall'altro tecniche espressive, tecnologie realizzative e stili narrativi.

[…]“qui io vorrei cercare di dare la sensazione di vivere una vita attraverso il racconto e il gioco fusi insieme. Mi sono basato sul presupposto che fare scelte e subirne le conseguenze e ciò che dà un tono e una forza alla vita, ciò che ci rende quel che siamo”.(2)
La protagonista di Beyond: Due Anime è interpretata da Ellen Page (attrice già vista in film come Inceptione X-Men: The Last Stand) mentre il co-protagonista è interpretato da Willem Dafoe, già visto con ruoli più o meno centrali, ad esempio in Spiderman (dove è l'antagonista dell'uomo ragno), ne Il paziente inglese, in The Aviator ed in Platoon di Oliver Stone.
Il fatto che nella produzione di un videogioco siano coinvolti attori del mondo del cinema non è certo una novità(3), tuttavia Quantic Dream facendo un intenso uso di motion capture riesce ancora di più di quanto fatto in passato a restituire naturalezza espressiva e livelli di dettaglio paragonabili a quelli di un film d'animazione pronto per approdare al botteghino.
La narrazione è fluida, senza interruzioni ed è pensata in ogni istante per garantire un'esperienza di gioco e di visione assolutamente godibile sia dai giocatori in cerca di un'esperienza diversa dal solito videogame sia da un pubblico addirittura estraneo al medium videoludico e più abituato appunto al prodotto cinematografico.

Lo spettatore incontra quindi il giocatore davanti lo schermo, godendo la magia della visione e il divertimento dell'interazione. Beyond infatti ha un gameplay particolare e pensato per poter essere giocato sia da soli che con un'altra persona. È in questa seconda ipotesi che riesce a dare il meglio garantendo un'esperienza davvero emozionante.
Un giocatore gestisce Jodie, che può muoversi prevalentemente mediante comandi molto semplici (quick time event(4) e movimenti basilari), l'altra persona può scegliere di governare movimenti e intenzioni di Aiden sia usando il classico controller della Playstation 3, sia tramite un'interfaccia semplificata disegnata per i non giocatori e disponibile su iPhone e smartphone Android.
David Cage, con Beyond: Due Anime e con i suoi predecessori (5), da anni indaga le commistioni di genere tra Cinema e Videoludico e questa volta definisce un nuovo ed importante momento di contatto tra i due mondi. Lo scenario videoludico sta cambiando profondamente e quanto realizzato da Cage oggi non è un caso isolato ma una tendenza figlia da un lato dell’evoluzione tecnologica (la qualità e complessità grafica rendono oggi l’iper-realismo dei videogame quasi uno standard), dall’altro dell’evolversi della maturità del settore videoludico, mondo veloce ma ancora giovane, che sta delineando sempre più una forma espressiva propria. Raggiunta una qualità realizzativa ormai vicina al vero, il videogioco sta sempre più spesso tornando alle proprie origini spostando l’attenzione sulla complessità della trama, delle emozioni che veicola e trasmette, degli stili espressivi e della capacità di creare un’immersività che talvolta solo l’interazione può portare. Questi ultimi giochi ricordano un po’ i vecchi titoli punta-e-clicca dove il coordinamento occhio-mano era l’ultimo dei problemi, a fronte di una trama in genere complessa ed articolata popolata da personaggi profondi e poliedrici: un esempio fra tutti l’avventura punta e clicca Broken Sword, titolo rilasciato nel 1996 e che ancora oggi vive nelle riedizioni per smartphone.
Il mercato mostra come questo approccio al videogioco sia sempre più diffuso: si pensi ad LA Noire della EA o il recente The Last of Us della Naughty Dog oppure alle dinamiche proprie di titoli noti e molto discussi come la serie di GTA.

Per Beyond: Due Anime sono state scritte 2000 pagine di sceneggiatura, uno script completamente non lineare che porta il giocatore/spettatore a muoversi come Jodie e Aiden saltando da un punto all’altro della vita della protagonista, prima bambina, poi membro della CIA, poi ancora bambina, poi donna in cerca di se stessa nelle terre dei Navajo. La narrazione non è perfetta, c’è sicuramente molto che può essere migliorato, tuttavia chi si trova dall’altro lato dello schermo viene catapultato nella vita di Jodie e compie delle scelte che influenzano la trama, portando la protagonista e compiere delle azioni più o meno cruente in base, ad esempio, ai traumi che ha vissuto da bambina (che secondo le scelte compiute dal giocatore, possono essere anch’essi più o meno profondi).
Un film prima o poi arriva alla fine ed anche le 2000 pagine di sceneggiatura di questo videogioco arrivano ad un punto. In Beyond: Due Anime i punti però sono 23 finali differenti ai quali si giunge, dopo una decina di ore di gioco e visione, sulla base delle scelte compiute nel corso dell’avventura vissuta con Jodie.
Francesco Casetti definisce il cinema come L'occhio del Novecento(6). Il videogioco forse sta aggiungendo, pian piano, nelle dinamiche narrative e nelle modalità di fruizione, una nuova anima a questo medium, portandolo dentro di sé e presentandosi più che come un figlio come un fratello minore, audace e spesso irriverente, che porta e porterà sempre di più, ci auguriamo, nuovi stili espressivi e narrativi.

È lo spettatore a muovere gli attori, l’autore definisce la sceneggiatura ma è l’utente finale a creare la propria personalissima storia fatta di intrecci, scelte e decisioni, che sempre più ci appaiono come uniche. Questa, credo che sia una grande opportunità per creare nuovi modelli narrativi nei quali è centrale la caratterizzazione dei personaggi, nella loro complessità psicologica ed emotiva più che nella linearità della storia che stanno affrontando.
Così come l’arte odierna mette sempre più spesso al centro lo spettatore, pur senza perdere autorialità, così il mondo del cinema dovrà forse un domani fare i conti con quanto il videogioco sta in questi giorni cominciando ad affrontare. Probabilmente il cinema prenderà una direzione completamente opposta trovando in tale opposizione il proprio fattore differenziante, oppure deciderà di abbracciare il cambiamento ed immaginare scenari di co-abitazione tra mondo cinematografico e videoludico sempre più intensi ed emozionanti.


Note
1.L.A. Noire, D’ARS n. 206/estate 2011
2.Intervista a David Cage, CEO Quantic Dream su Wired.it, Ottobre 2013, http://gadget.wired.it/news/videogiochi/2013/10/10/beyond-due-anime-testato-david-cage-454656.html
3.Nel 1998 Bruce Willis compare in un videogioco per Playstation 1: Apocalypse, Activision
4.Scene filmate inframezzate da click di tasti che se premuti nel momento corretto comportano il successo dell’azione ed il passaggio alla sequenza filmata successiva.
5.Quantic Dream ha pubblicato altri tre titoli nei quali cinema e videogioco sono molto vicini: Omikron: The Nomad Soul, Windows 1999 – Fahrenheit, PC Windows, PlayStation 2, Xbox, 2005 – Heavy Rain, Playstation 3, 2010
6.Casetti, F. L'occhio del Novecento, Bombiani, Milano (2005)