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Segno Anno 36 Numero 239 febbraio-marzo 2012



Andy Warhol.“Profondamente superficiale”

Lucia Spadano

Intervista a Gianfranco Rosini



Attualità internazionali d'arte contemporanea


SOMMARIO N. 239

Copertina

Sandro Chia
Domenico Bianchi
Enzo Cucchi
Nunzio – Segno d’Oro 2012
Paolo Icaro

6/25 Anteprimissima
News gallerie e Istituzioni – news/worldart – news Italia-estero
a cura di Paolo Spadano e Lisa D’Emidio
Grandi Fiere: ARCO 2012, Art Bruxelles, The Armory Show, Volta NY, Scope NY, Pulse, The Art Show NY, Moving Image, Art in The Parks, Indipendent, Arte Fiera Art First Bologna.
Istituzioni e Gallerie: Speciale Arte Fiera Art First Bologna: Marco Gastini al MAMbo, Incontro con Luigi Ontani alla Sala Borsa, Andy Warhol da OreArt in collaborazione con la Galleria Rosini Gutman & C.

26/53 Attività espositive / recensioni/interviste
Le mostre nei Musei, Istituzioni, Fondazioni e Gallerie
Transavanguardia – Dall’invenzione alla citazione. Intervista ad Achille Bonito Oliva (a cura di Anna Saba Didonato), Sandro Chia (a cura di Lucia Spadano), Enzo Cucchi (Simona Caramia), Damien Hirst(Paola Ugolini), Have a look! – Londra: musei e gallerie (Roberta Minnucci), Piero Manzoni (Roberta Minnucci), Nunzio (a cura di Lucia Spadano), Domenico Bianchi (Paolo Balmas), Carsten Holler (Ilaria Piccioni), Andy Warhol “Dall’apparenza alla trascendenza” (Lucia Spadano), Paolo Icaro (a cura di Lucia Spadano), Pep Llambias (Raffaella Barbato), Domenico Mennillo (Stefano Taccone), Craigie Horsfield (Chiara Pirozzi), L’Arte in Crisi (Raffaella Barbato), Patrizia D’Orazio (Maria Vinella), Alberto Bardi (Paolo Balmas), Vinicio Berti (Stefano Taccone), Fausto Melotti (Chiara Pirozzi), Noches Electricas (Dalia Della Morgia), Ansel Adams (Lucia Spadano), Nedko Solakov (Giorgio Viganò).

54/59 Memorie d’Arte
Gabriele Basilico. Ascolto il tuo cuore, Architettura (Valentina Ricciuti)

60/67 Attività espositive / Documentazione
a cura di Paolo Spadano e collaboratori

68/73 Osservatorio critico
Il recesso dell’artista globale e l’amico Eric (di Gabriele Perretta)
Emilio Isgrò. Parole cancellate e aggiunte (Conversazione con Luciano Marucci)
Libri, Monografie e Cataloghi (a cura di Lucia Spadano e collaboratori)

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Andy Warhol
Andy Warhol's Velvet Underground feauturing Nicocourtesy Collezione Rosini Gutman & C

Tra gli eventi OFF di Artefiera a Bologna è presente anche quest’anno OreArt, che, in collaborazione con la Galleria Rosini Gutman & C. presenta, dal 28 gennaio al 30 marzo, negli spazi di Orea Malià (in via Ugo Bassi, 15) la mostra “– Andy Warhol – 1960-1980 Deeply Superficial”. composta da circa ottanta rarissime opere dell’artista americano, tra serigrafie, copertine discografiche, modelli di abiti in cotone e cellulosa “Campbell’s”, offset su carta e memorabilia. A Gianfranco Rosini, curatore della “Collezione Rosini Gutman” di Andy Warhol ed inoltre Direttore delle Mostre di Amedeo Modigliani per la “Modigliani Brand Europe, mandataria mondiale dei diritti sulle opere del grande artista italiano, per conto del Modigliani Institut Archives Lègales di Parigi e Roma” abbiamo posto alcune domande.

Quale taglio hai dato alla esposizione, che tipo di opere vedrà lo spettatore che deciderà di visitare la mostra?
- Le opere offrono una visione antologica del genio Americano partendo dal Wild Raspberry del 1954 sino al Lenin del 1987, ultima opera realizzata da Warhol nella sua incredibile carriera. Le opere presentate da Orea Malià a Bologna, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia, vogliono richiamare l’attenzione sulla parte del lavoro di Warhol più intima e profonda, senza comunque tralasciare i soggetti più famosi nominati “American Icons” quali: Marilyn Monroe, Liz Taylor, Liza Minnelli, Michael Jackson, Mick Jagger…

Da dove provengono le opere in mostra?
- Sono state messe a disposizione di Marco Zanardi di Orea Malià, oltre 200 opere della “Collezione Rosini Gutman”, che ha scelto assieme al mio staff ed a Beatrice Baccarani, la sua Musa “ispiratrice”, circa 80 opere.

Come è stato possibile raccogliere tutte queste opere?
- Questa Collezione che è conosciuta come “Collezione Rosini Gutman” nasce nel 1999 dall’unione delle collezioni private della mia famiglia con l’unione con quella della famiglia Gutman. Questa unione non deriva da un accordo commerciale o da una esigenza di opportunità culturali o commerciali, ma nasce a livello spirituale ed affettivo dall’incontro con Delilah Gutman, e dalla mia “sfacciata” richiesta di sposarmi avanzata il giorno steso dell’incontro, coronata dal nostro matrimonio circa un anno dopo. La Collezione dei Rosini è naturalmente il fulcro centrale di tutta la Collezione, e si sviluppa grazie ad i coniugi Anna Maria e Pietro Rosini, i quali, in seguito all’esperienza di generazioni dedicate all’Arte, fondano la loro Galleria d’Arte nel 1959, con il nome di “Galleria La Tavolozza”, per distinguersi dalle “Gallerie Rosini” gestite in quegli anni dagli altri membri della famiglia Rosini in Italia ed in Svizzera. La Collezione Rosini Gutman di Andy Warhol negli ultimi dieci anni è stata esposta in molti Musei pubblici e privati in tutto il mondo. Per citarne solo alcuni: Barcellona, Lugano, Monte Carlo, Trieste ed Aosta, sino a Taipei, Kaohsiung e prossimamente a Shanghai e Pechino.

Quindi nell’ultimo decennio ti sei concentrato esclusivamente su Andy Warhol?
No, ho curato anche Collezioni di altri artisti sotto l’egida della Collezione Rosini Gutman. Fra le raccolte più famose della Collezione Rosini Gutman vi è infatti quella di Amedeo Modigliani. Un grande pregio della “Collezione Rosini Gutman” di Amedeo Modigliani è costituito dal fatto che annovera opere dedicate alla musica ed i ritratti degli amici del cuore che costituivano la “grande famiglia allargata” di Amedeo Modigliani nella fantastica Parigi dei primi del novecento. Negli ultimi 3 anni la Collezione dei capolavori di Amedeo Modigliani è stata esposta a: Mosca, Forlì, Roma, Caserta, Riccione, Capannori, Catania, Praga ed a Kaohsiung – Taiwan, San Paolo del Brasile.

Per questa mostra da Orea Malià è stato realizzato un catalogo della mostra?
- Certo. Si tratta di un catalogo arricchito dalla grafica di Manuel Dallolio e da un mio testo biografico, “ArteVita”, che racconta in maniera “discorsiva” la vita di Andy Warhol “scandita” dalla realizzazione delle sue opere più significative. In catalogo, oltre alle opere esposte, sono state inserite molte altre immagini di Warhol, da uno dei primi lavori, “Wild Raspberry”, sino alle opere uniche come i ritratti di Marilyn e di Mao.