registrato il 1/7/2011 durata 01'44''
L'opera che ha vinto il Leone d'Argento risponde quasi troppo perfettamente al
concetto della rassegna, sia nel titolo sia nel lavoro, un omaggio ibrido a
Martin Creed, già presente nella mostra con l'ormai classico "The lights going
on and off" e a John Cage con i suoi famosi pensieri nella camera anecoica.
Mirza costruisce una specie di zona di deprivazione sensoriale dove una
potenziale totale mancanza di luce e di suono è periodicamente interrotta dal
graduale accendersi dei LED che formano un cerchio sospeso sopra le teste degli
spettatori (aureola della santità, ma anche lampadina fumettistica dell'intuito)
accompagnato in crescendo da un suono che sembra essere prodotto dalla luce
stessa.
Poi, di colpo, tutto si spegne e il visitatore è di nuovo immerso nel
nulla.
Purtroppo gli spettatori non sembrano capaci di stare zitti per almeno un
secondo, vanificando gli sforzi dell'artista e comunque dimostrando quella che
sembra una largamente condivisa paura del buio e del silenzio. Niente di nuovo,
direte ma, sebbene tanti artisti abbiano indagato questo terreno (per il suono
generato dalla luce penso agli Alterazioni Video, per esempio), pochi sono
riusciti a farlo con tanta chiarezza e eleganza.