Museo di arte moderna e contemporanea - MART
Rovereto (TN)
corso Bettini, 43
0464 438887 FAX 0464 430827
WEB
Kendell Geers
dal 29/10/2009 al 6/2/2010
mar-dom 10-18, ven 10-21, 25 dicembre e 1 gennaio 15-20, 26 dicembre, 4 e 6 gennaio 10-18
800 397760, 0464 438887

Segnalato da

Luca Melchionna



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29/10/2009

Kendell Geers

Museo di arte moderna e contemporanea - MART, Rovereto (TN)

Irrespektiv. Il titolo, una parodia del termine 'retrospettiva', esprime immediatamente il tono della mostra all'insegna dell'impegno politico e della provocazione. Con i suoi lavori, Geers esplora i limiti e i confini geografici, linguistici, politici, sociali, sessuali e psicologici dell'uomo. L'artista rivendica, infatti, la necessita' di prendere posizione rispetto al mondo in cui viviamo. Da questo atteggiamento critico nasce un'arte impegnata che trascina il pubblico all'interno dell'opera, rendendolo un elemento della creazione artistica. Le stesse reazioni ed emozioni del visitatore, spaesamento, attrazione o rifiuto, sono parte costitutiva delle opere di Geers. Mostra a cura di Jerome Sans. Nella stessa giornata di inaugurazione e' presentata la scultura monumentale di Giuseppe Uncini 'Epystilium', per 'Sculture all'aperto. La collezione permanente'.


comunicato stampa

a cura di Jerome Sans

Dal 31 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presenta la mostra “Irrespektiv” dell’artista Kendell Geers, nato in Sud Africa e da sempre impegnato in una riflessione profonda e personale sul tema della segregazione razziale.

A cura di Jérôme Sans, “Irrespektiv” è una coproduzione europea, che associa musei e istituzioni artistiche del Belgio, dell’Inghilterra, della Francia e dell’Italia. Il titolo, una parodia del termine “retrospettiva”, esprime immediatamente il tono della mostra e la pone all’insegna dell’impegno politico e della provocazione. Geers è stato attivo in prima linea nella denuncia delle follie dell’apartheid, ed è giunto a modificare la propria data nascita, per farla coincidere con il maggio 1968. Un rimando al maggio francese che dà il senso della consacrazione all’impegno politico e sociale dell’artista.

Con i suoi lavori, Kendell Geers esplora i limiti e i confini geografici, linguistici, politici, sociali, sessuali e psicologici dell’uomo.
L’artista rivendica, infatti, la necessità di prendere posizione rispetto al mondo in cui viviamo. Da questo atteggiamento critico – che evita però ogni visione manichea della realtà – nasce un’arte impegnata, che coinvolge totalmente l’artista a livello personale, e trascina il pubblico all’interno dell’opera, rendendolo a tutti gli effetti un elemento della creazione artistica. Le stesse reazioni ed emozioni del visitatore, spaesamento, attrazione o rifiuto, sono parte costitutiva delle opere di Kendell Geers.

Al Mart, il visitatore potrà sperimentare tutto ciò su di sé a partire dall’opera che introdurrà la mostra. L’installazione “POSTPUNKPAGANPOP” (2008), un inedito assoluto per l’Italia, consiste in un labirinto circondato di uno speciale filo spinato, inventato dalle forze di polizia sudafricane con lo scopo di infliggere più danni di un comune filo spinato.

Non è consentito limitarsi ad “ammirare” l’opera, ma è necessario interagire con l’opera: il visitatore deve scegliere da che parte andare. Il “labirinto” ha due diverse uscite: una porta al resto della mostra, l’altra conduce fuori, verso il contesto rassicurante della collezione permanente del Mart.

In questa come in altre installazioni, l’inferno dell’Apartheid in Sud Africa affiora in modo ossessivo, ma Kendell Geers non si propone di raccontare né spiegare, quanto piuttosto di coinvolgere e di far rivivere al visitatore la propria condizione esistenziale. La critica di Geers al sistema dell’Apartheid è implacabile proprio perché è espressa da chi l’ha vissuta in prima persona: l’artista riversa sul suo lavoro e le sue opere tutta la paranoia, l’ambiguità, la violenza e l’ipocrisia proprie della piccola borghesia bianca sudafricana di quell’epoca. Allo stesso tempo, oltre alla provocazione, è presente in queste opere anche un importante elemento di ironia e distacco, perché l’artista non mira a imporre le proprie opinioni personali, ma invita l’osservatore a riflettere sulle proprie scelte.

Dopo essere stata presentata in Belgio (Kendell Geers vive e lavora a Bruxelles) con due progetti complementari allo SMAK di Gand e al BPS 22 di Charleroi, in Inghilterra al BALTIC Centre for Contemporary Art di Newcastle e al Musée d'art contemporain di Lione, la mostra si conclude in Italia, al Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento. In ognuna delle sedi l’artista ha ripensato il progetto, rendendo ogni esposizione diversa e originale rispetto alle altre.

Il catalogo, edito da Bom Publisher di Barcellona, presenta gli interventi di Warren Siebrits, Jérôme Sans, Paulo Herkenhoff, Christine Macel, Rudi Laermans e Liveven de Cauter.

Kendell Geers si impone all’attenzione internazionale già negli anni Novanta con la partecipazione ad importanti rassegne come la Biennale di Johannesburg (1997) e il Carnegie International al Carnegie Museum of Art di Pittsburg (1999). Nel 2001 è invitato alla Biennale di Berlino, a questa seguono altri importanti appuntamenti grazie ai quali si afferma come uno degli artisti più interessanti e provocatori del panorama artistico internazionale fra questi: Documenta 11 (2002), VIII Biennale di Istanbul (2003), VIII Biennale di Lione (2005), LI Biennale di Venezia, Padiglione Africano (2005) e le esposizioni personali al Contemporary Arts Center di Cincinnati (2004), all’Aspen Art Museum in Colorado (2005) e all’O.P.A, Oficina para Proyectos de Arte in Messico (2008).

Nato e cresciuto a Johannesburg si forma tra le tensioni politiche e sociali del Sudafrica, dimostrando da subito uno spirito ribelle nei confronti di un sistema conservatore e moralista che lascia poco spazio alla creatività individuale. L’arte per Geers diventa un modo di indagare la vita, di stimolare l’istinto verso la libertà attraverso l’estetica della simulazione, l’ironia e la critica radicale nei confronti della storia e dell’istituzione artistica.

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Sculture all'aperto. La collezione permanente
Epystilium di Giuseppe Uncini
a cura di Gabriella Belli

Sarà inaugurata alle 12.30 del 30 ottobre 2009 nel Giardino delle Sculture del Mart "Epistylium" (2007 – 2009), una scultura monumentale del maestro Giuseppe Uncini.
Si tratta dell’ultima opera progettata da Uncini prima di morire nel marzo del 2008, e pensata espressamente per lo spazio all’aperto dedicato dal Mart alla scultura contemporanea. "Epistylium", una struttura in calcestruzzo armato alta oltre sei metri, completa il percorso del Giardino delle Sculture del Mart, inaugurato nel luglio 2008 con opere di Gino Cortelazzo, Alberto Ghinzani, Piera Legnaghi, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Giò Pomodoro, Joaquìn Roca Rey.

Giuseppe Uncini, uno dei maggiori scultori italiani degli ultimi trent’anni, aveva effettuato un sopralluogo negli spazi del Mart solo pochi giorni prima della sua scomparsa. La realizzazione dell’opera, a partire dal particolareggiato progetto del maestro, è stata resa possibile grazie al contributo dell’azienda trentina Italcementi. Fondamentale è stata anche la supervisione dell’Archivio Opera Giuseppe Uncini presieduto da Mariolina Uncini, vedova dell’artista, che ha donato l’opera al museo, seguendo tutte le fasi del progetto insieme a Gabriella Belli, direttore del Mart, e Daniela Ferrari.
L’allestimento e il coordinamento sono a cura dell’arch. Giovanni Marzari.

Ad Uncini il Mart aveva dedicato la mostra "Giuseppe Uncini. Scultore 1929 – 2008", tra il 13 dicembre 2008 e l’8 marzo 2009. Nata da una collaborazione tra il Mart di Rovereto, lo ZKM di Karlsruhe e la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz.


Immagine: Kendell Geers, A Rose by any Other Name.

Informazioni e prenotazioni
numero verde 800 397 760
tel. +39 0464 438 887

Comunicazione
Responsabile Flavia Fossa Margutti
Ufficio stampa:
Luca Melchionna 0464.454127 cel 320 4303487
Clementina Rizzi 0464.454124 cel. 338 6512683
press@mart.trento.it

Conferenza stampa Venerdì 30 ottobre ore 12.00
Alle ore 16.00 incontro pubblico con Kendell Geers
Mart, Sala Conferenze parleranno con l’artista Gabriella Belli, direttore del Mart e lo storico e critico d’arte Roberto Pinto

Inaugurazione Venerdì 30 ottobre
alle ore 12.30 della scultura monumentale di Giuseppe Uncini “Epystilium”, 2007 – 2009
e alle ore 18.00 la mostra di Kendell Geers

Museo di arte moderna e contemporanea - MART
corso Bettini, 43 Rovereto (TN)
Orari mar. – dom. 10 - 18, ven. 10 - 21
lunedì chiuso
Biglietti intero: euro 10, ridotto: euro 7
gratuito fino a 18 anni e sopra i 65
scolaresche: euro 1 per studente
biglietto famiglia (valido per tutti i componenti di un nucleo famigliare): euro 20
gratuito per gli Amici del Museo

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