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16/6/2008

Futurismo Italia-Russia

State Pushkin Museum of Fine Arts, Moscow

La rivoluzione radicale


comunicato stampa

A cura di Irina Antonova e Gabriella Belli

Alla vigilia delle celebrazioni per il centenario della fondazione della maggiore avanguardia italiana del novecento (20 febbraio 2009), l’esposizione intende ripercorrere le vicende del Futurismo, analizzando quell’intreccio tra teoria e pratica che fu fondamentale per gli sviluppi di un movimento rivoluzionario.
Il Futurismo non si limitò ad attaccare e cercare di cambiare la pratica artistica, ma rivolse la propria carica innovativa anche al sistema della comunicazione: manifesti, proclami, dichiarazioni teoriche sono alla base del movimento e ne determinano lo sviluppo fino a tutti gli anni Trenta, a partire dal manifesto di fondazione di Filippo Tommaso Marinetti, pubblicato su “Le Figaro” il 20 febbraio 1909, che proclama “la radiosa magnificenza del futuro” attraverso l’esaltazione dei nuovi miti dell’età moderna: la macchina, la velocità, il progresso.
Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini aderiscono al movimento con due manifesti pubblicati nel 1910 (Manifesto dei pittori futuristi e Manifesto tecnico della pittura futurista). Sulla base dell’elaborazione di Marinetti, giungono a una radicale trasformazione del linguaggio artistico, attraverso i nuovi strumenti del dinamismo e della simultaneità della visione.

Nella mostra al Museo Pushkin di Mosca verrà esposta una ricca selezione di opere che illustrano i principali manifesti del Futurismo, testimoniandone l’attuazione pratica: dalle radicali innovazioni di Boccioni nel campo della scultura – tra cui l’eccezionale Forme uniche della continuità nello spazio, 1913 proveniente dall’Israel Museum di Gerusalemme – alle riflessioni teoriche di Antonio Sant’Elia, che immaginò un’architettura fondata sulla “bellezza nuova del cemento e del ferro”.

Particolare attenzione verrà poi dedicata ai numerosi campi di intervento verso cui si allargò l’estetica futurista: dalla letteratura con Zang Tumb Tuuum e le Parole in Libertà di Filippo Tommaso Marinetti, alla musica rappresentata in mostra dagli Intonarumori, originale sperimentazione di Luigi Russolo.

Numerosi capolavori di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini, Fortunato Depero, Enrico Prampolini e di molti altri artisti ancora, provenienti dalle collezioni del Mart e da selezionate raccolte pubbliche e private, illustreranno questo continuo scambio tra teoria e pratica, che ha costituito uno dei capitoli più affascinanti della storia dell’arte italiana del XX secolo.
La mostra sarà completata da una sezione curata dal museo Pushkin che illustrerà il futurismo russo e i suoi rapporti con l’arte italiana, dove saranno presentati tra gli altri capolavori di Gonchorova, Larianov, Popova, Exter provenienti dalle ricche raccolte dei musei provinciali russi.

Immagine: Umberto Boccioni - Forme uniche della continuità nello spazio, 1913, Bronzo, 116 x 88 x 30,5 cm. Dono di Mr. e Mrs. Joel Starrels, Chicago, agli American Friends dell’Israel Museum Gerusalemme, The Israel Museum

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Director: Flavia Fossa Margutti
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State Pushkin Museum of Fine Arts
Volchonka 12-14 Moscow Russia

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dal 16/6/2008 al 23/8/2008

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